Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
L.A. Raeven L.A. Aesthetic Terrorism/Julika Rudelius I would never use a girl like you. Mostra 03
Entrambe queste artiste, ognuna a suo modo, sviluppano un atteggiamento critico nei confronti dei media che spingono verso una società ossessionata da celebrità, sesso e cultura del corpo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L.A. Raeven
Aesthetic Terrorism
Julika Rudelius
I would never use a girl like you
Mostra 03
Studio Manuela Klerkx
Via P. Cézanne 5 I - 20143 Milan Tel / Fax +39 02 36512541 info@manuelaklerkx.com www.manuelaklerkx.com
c/o ARNAUD, VIA VENTURA 5 – 20134 MILANO
Inaugurazione
LUNEDì 07.02.05, ore 18.00 – 21.00
In contemporanea con Galleria Massimo De Carlo e Zero
Nella mostra “Aesthetic Terrorism” e “I Would Never Use a Girl Like Her”, le artiste L.A. Raeven (due gemelle) e Julika Rudelius raccontano attraverso il video le problematiche legate all’identità femminile come la sessualità, la competizione, la bellezza, il narcisismo, il consumo, ecc. Entrambe queste artiste, ognuna a suo modo, sviluppano un atteggiamento critico nei confronti dei media che spingono verso una società ossessionata da celebrità, sesso e cultura del corpo.
Le gemelle omozigote e anoressiche, Liesbeth e Angélique Raeven (NL, 1971), operano sotto il nome L.A.Raeven e chiamano la loro arte “Aesthic Terrorism” le cui manifestazioni sono sinonimo di un’esperienza disturbante e provocatoria che riflette il loro rapporto complicato e conflittuale con la società. Sul “Guardian” del 17 Febbraio 2002, Sean O'Hagan scrive: “E già una sfida che due gemelle adottino una sola identità in nome dell’arte. Se poi insieme pesano come se fossero una persona sola, allora la cosa diventa davvero scioccante…”. Sia nei loro video e performance che nel loro comportamento quotidiano, L.A. Raeven indagano i limiti tra il buon gusto e la patologia, la creatività e la vita personale, l’opera e il corpo umano. Nel video esposto, “Sibling Rivalry” (2004), parzialmente ispirato al libro “Hell” di Lolita Pile, le protagoniste sono due sorelle belle e ricche, che conducono una vita permeata dal lusso. Disprezzano la normalità ma soffrono dell’incapacità di uscire da una situazione caratterizzata da noia e consumo. Pur odiandosi, le due sorelle non possono vivere una senza l’altra. Solo insieme riescono a sopravvivere lo stress degli “high standards”, tipico del mondo della moda e dei night clubs, trovando rifugio nel loro mondo infantile, quando entrambe non avevano bisogno di confrontarsi col mondo dei “grandi” in cui conta soltanto la perfezione ed il successo. Il video mostra il grande potere che i media possono avere su di noi e come ci si può distruggere la vita diventando vittime del desiderio irreale che essi creano. Non avendo limiti economici, obbiettivi professionali ed una vera passione nella vita, per le due sorelle aumenta il rischio di accettare sfide irragionevoli e malsane, che le rendono vittime perfette di un mondo che offre solo illusioni.
L.A.Raeven nascono ad Heerlen (NL) in 1971 e vivono ad Amsterdam. Mostre personali e collettive (selezione): 2004, “Sibling Rivalry”, Stedelijk Museum Bureau, Amsterdam; 2003, “Disturbance”, Biennale di Praga; 2002, “Killer Queen”; Gwangju Biennale, Gwangju; “Wild Zone I, Wild Zone 2”; ICA, Londra (con Annika Larsson); 2001, “”4Free”, Buro Friedrich, Berlino; “Wild Zone”, Witte de With, Rotterdam; 2000, “La Ville, Le Jardin, La Mémoire”, Villa Medici, Roma.
Dell’artista tedesca Julika Rudelius (Germania, 1973) verranno presentati i due video “Train” (2001, 7”) e “The Highest Point” (2002, 12”30). In “Train”, l’artista ha ripreso con la telecamera un gruppo di teenagers che raccontano le loro esperienze amorose e sessuali con le donne. Durante il filmato, girato in un treno preso in affitto, l’artista guida la conversazione attraverso delle domande e assegnando dei ruoli, chiedendo ad ognuno di esagerare certi aspetti della loro personalità.
Per il video “The Highest Point” l’artista ha pubblicato un annuncio su un quotidiano nazionale con il quale cercava donne disposte a parlare della loro sessualità. Più di trenta donne hanno risposto all’annuncio con il desiderio di dare un’immagine della sessualità diversa da quella fornita dai media e dai libri. Le donne sono state filmate nello stesso luogo impersonale, all’interno del quale ognuna, con un linguaggio secco e attraverso la dimostrazione delle posizioni usate, racconta i propri orgasmi. Diversamente del lavoro di L.A. Raeven, i video di Julika Rudelius non sono mai disturbanti o aggressivi, nonostante il contenuto altrettanto provocatorio e intimo. Come un voyeur che non vuole essere osservato, l’artista registra i segreti più personali senza commenti e/o interpretazioni. Con una grande delicatezza, “sveste” i suoi protagonisti davanti all’obbiettivo con semplici parole e gesti.
Julika Rudelius (Colonia, 1968) vive e lavora ad Amsterdam dal 1999, anno in cui inizia gli studi alla Rijksacademie dove si diploma nel 2001. Mostre personali e collettive (selezione): 2004, “Untitled”, Tate Modern, Londra; “Rheinschau”, Stedelijk Museum Bureau, Colonia; 2003, “You Can’t Stay in the 80’s…”, Kunsthaus Glarus (CH); 2002, “Rendez-Vous”, Musée d’Art Contemporain, Lione; “Adam & Eve”, De Appel, Amsterdam; “Non Places”, Frankfurter Kunstverein, Frankfurt; 2001, “People’s Art”, Witte De With, Rotterdam, “For Real”, Stedelijk Museum, Amsterdam, “Mann muss ganz schon viel lernen um hier zu funktionieren”, Frankfurther Kunstverein, Frankfurt.
Ringraziamenti a: Ellen de Bruyne, Ellen De Bruyne Projects, Amsterdam; Diana Stigter, Galerie Diana Stigter, Amsterdam
Aesthetic Terrorism
Julika Rudelius
I would never use a girl like you
Mostra 03
Studio Manuela Klerkx
Via P. Cézanne 5 I - 20143 Milan Tel / Fax +39 02 36512541 info@manuelaklerkx.com www.manuelaklerkx.com
c/o ARNAUD, VIA VENTURA 5 – 20134 MILANO
Inaugurazione
LUNEDì 07.02.05, ore 18.00 – 21.00
In contemporanea con Galleria Massimo De Carlo e Zero
Nella mostra “Aesthetic Terrorism” e “I Would Never Use a Girl Like Her”, le artiste L.A. Raeven (due gemelle) e Julika Rudelius raccontano attraverso il video le problematiche legate all’identità femminile come la sessualità, la competizione, la bellezza, il narcisismo, il consumo, ecc. Entrambe queste artiste, ognuna a suo modo, sviluppano un atteggiamento critico nei confronti dei media che spingono verso una società ossessionata da celebrità, sesso e cultura del corpo.
Le gemelle omozigote e anoressiche, Liesbeth e Angélique Raeven (NL, 1971), operano sotto il nome L.A.Raeven e chiamano la loro arte “Aesthic Terrorism” le cui manifestazioni sono sinonimo di un’esperienza disturbante e provocatoria che riflette il loro rapporto complicato e conflittuale con la società. Sul “Guardian” del 17 Febbraio 2002, Sean O'Hagan scrive: “E già una sfida che due gemelle adottino una sola identità in nome dell’arte. Se poi insieme pesano come se fossero una persona sola, allora la cosa diventa davvero scioccante…”. Sia nei loro video e performance che nel loro comportamento quotidiano, L.A. Raeven indagano i limiti tra il buon gusto e la patologia, la creatività e la vita personale, l’opera e il corpo umano. Nel video esposto, “Sibling Rivalry” (2004), parzialmente ispirato al libro “Hell” di Lolita Pile, le protagoniste sono due sorelle belle e ricche, che conducono una vita permeata dal lusso. Disprezzano la normalità ma soffrono dell’incapacità di uscire da una situazione caratterizzata da noia e consumo. Pur odiandosi, le due sorelle non possono vivere una senza l’altra. Solo insieme riescono a sopravvivere lo stress degli “high standards”, tipico del mondo della moda e dei night clubs, trovando rifugio nel loro mondo infantile, quando entrambe non avevano bisogno di confrontarsi col mondo dei “grandi” in cui conta soltanto la perfezione ed il successo. Il video mostra il grande potere che i media possono avere su di noi e come ci si può distruggere la vita diventando vittime del desiderio irreale che essi creano. Non avendo limiti economici, obbiettivi professionali ed una vera passione nella vita, per le due sorelle aumenta il rischio di accettare sfide irragionevoli e malsane, che le rendono vittime perfette di un mondo che offre solo illusioni.
L.A.Raeven nascono ad Heerlen (NL) in 1971 e vivono ad Amsterdam. Mostre personali e collettive (selezione): 2004, “Sibling Rivalry”, Stedelijk Museum Bureau, Amsterdam; 2003, “Disturbance”, Biennale di Praga; 2002, “Killer Queen”; Gwangju Biennale, Gwangju; “Wild Zone I, Wild Zone 2”; ICA, Londra (con Annika Larsson); 2001, “”4Free”, Buro Friedrich, Berlino; “Wild Zone”, Witte de With, Rotterdam; 2000, “La Ville, Le Jardin, La Mémoire”, Villa Medici, Roma.
Dell’artista tedesca Julika Rudelius (Germania, 1973) verranno presentati i due video “Train” (2001, 7”) e “The Highest Point” (2002, 12”30). In “Train”, l’artista ha ripreso con la telecamera un gruppo di teenagers che raccontano le loro esperienze amorose e sessuali con le donne. Durante il filmato, girato in un treno preso in affitto, l’artista guida la conversazione attraverso delle domande e assegnando dei ruoli, chiedendo ad ognuno di esagerare certi aspetti della loro personalità.
Per il video “The Highest Point” l’artista ha pubblicato un annuncio su un quotidiano nazionale con il quale cercava donne disposte a parlare della loro sessualità. Più di trenta donne hanno risposto all’annuncio con il desiderio di dare un’immagine della sessualità diversa da quella fornita dai media e dai libri. Le donne sono state filmate nello stesso luogo impersonale, all’interno del quale ognuna, con un linguaggio secco e attraverso la dimostrazione delle posizioni usate, racconta i propri orgasmi. Diversamente del lavoro di L.A. Raeven, i video di Julika Rudelius non sono mai disturbanti o aggressivi, nonostante il contenuto altrettanto provocatorio e intimo. Come un voyeur che non vuole essere osservato, l’artista registra i segreti più personali senza commenti e/o interpretazioni. Con una grande delicatezza, “sveste” i suoi protagonisti davanti all’obbiettivo con semplici parole e gesti.
Julika Rudelius (Colonia, 1968) vive e lavora ad Amsterdam dal 1999, anno in cui inizia gli studi alla Rijksacademie dove si diploma nel 2001. Mostre personali e collettive (selezione): 2004, “Untitled”, Tate Modern, Londra; “Rheinschau”, Stedelijk Museum Bureau, Colonia; 2003, “You Can’t Stay in the 80’s…”, Kunsthaus Glarus (CH); 2002, “Rendez-Vous”, Musée d’Art Contemporain, Lione; “Adam & Eve”, De Appel, Amsterdam; “Non Places”, Frankfurter Kunstverein, Frankfurt; 2001, “People’s Art”, Witte De With, Rotterdam, “For Real”, Stedelijk Museum, Amsterdam, “Mann muss ganz schon viel lernen um hier zu funktionieren”, Frankfurther Kunstverein, Frankfurt.
Ringraziamenti a: Ellen de Bruyne, Ellen De Bruyne Projects, Amsterdam; Diana Stigter, Galerie Diana Stigter, Amsterdam
07
febbraio 2005
L.A. Raeven L.A. Aesthetic Terrorism/Julika Rudelius I would never use a girl like you. Mostra 03
Dal 07 febbraio all'undici marzo 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA KLERKX
Milano, Via Massimiano, 25, (Milano)
Milano, Via Massimiano, 25, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 11-13 e 15,30–19 e su appuntamento
Vernissage
7 Febbraio 2005, ore 18–21
Autore