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La bellezza della Croce
La rassegna comprende un gruppo di importanti opere di arte contemporanea, che saranno affidate dai coniugi Alfredo e Teresita Paglione alla Santa Casa di Loreto
Comunicato stampa
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Si inaugura Sabato 16 luglio 2005 alle ore 17,30 presso il Museo-Pinacoteca della Santa Casa di Loreto la mostra “La bellezza della Croce”, a cura di Floriano Grimaldi e Alfredo Paglione.
La rassegna comprende un gruppo di importanti opere di arte contemporanea, che saranno affidate dai coniugi Alfredo e Teresita Paglione alla Santa Casa di Loreto. La mostra inizia con un significativo nucleo di dipinti di Aligi Sassu. Sono undici lavori degli anni Trenta e Quaranta, fra cui tre Deposizioni eseguite nel 1930-31, nel periodo degli “Uomini Rossi”, documento cruciale dell’arte italiana post-novecentista; le drammatiche Crocifissione e Deposizione, entrambe del 1941, eseguite nel periodo di “Corrente”, due momenti fondamentali del percorso dell’artista; quattro tele sul tema dei Vescovi, che compongono il ciclo sui Concili, fra cui il celebre Concilio di Trento 1941-42.
Fanno inoltre parte della donazione, e sono esposte in mostra, opere di Tomea (L’amico ebreo, 1940), Cassinari (La Pietà, 1942), Mucchi (La morte dela Vergine, da Caravaggio), Perissinotti (La Cena di Emmaus, 1931) e, infine, un visionario dipinto di Antonietta Raphäel Mafai, Giuditta con la testa di Oloferne.
La mostra prosegue con una scelta di artisti di generazioni più recenti, italiani e spagnoli: Plattner, Banchieri, Mattioli, Orellana, De Stefano, Ortega,Hernandez, Mensa.
Viene documentata così una porzione significativa della ricerca artistica contemporanea sul tema del sacro, che affronta in particolare il tema del dolore e del suo significato in un orizzonte religioso.
Accompagna la rassegna un catalogo edito dal Museo della Santa Casa di Loreto con testi di Mons. Bruno Forte e di Elena Pontiggia.
TRADIZIONE D’ARTE A LORETO
Testo in catalogo di Sua Eccellenza Reverendissima Gianni Danzi Arcivescovo-Delegato Pontificio alla Santa Casa di Loreto.
Il santuario della Santa Casa di Loreto fin dalla sua costituzione è stato oggetto di particolari cure apostoliche e centro di interesse e di attenzione dei papi che vi sono intervenuti con vastità di prospeettive e con larghezza di mezzi e di uomini. Più che attingere alla tradizione locale i papi sono ricorsi alla grande tradizione culturale vaticana e romana chiamando i nomi più prestigiosi per il mistero che richiama la cappella della Vergine di Nazaret. Molti insigni pittori, scultori e architetti nel corso dei secoli vi hanno pertanto lasciato tracce della loro arte realizzando un mirabile reliquiario dove pittura, scultura e architettura si fondono nella più alta espressione artistica per glorificare il mistero che celebra l’incontro di Dio con l’uomo, rievocato per i credenti dal venerato saccello della Santa Casa. La bella tradizione non è stata mai interrotta. Valenti artisti hanno decorato con pitture e affreschi sul finire del secolo XIX la cupola della basilica lauretana, le cappelle absidali e nel secolo seguente anche quelle delle navate laterali.
In occasione delle celebrazioni per il Settimo Centenario Lauretano (1924-1994) il Delegato Pontificio Pasquale Macchi ha chiesto a numerosi artisti, pittori e scultori, di fermare un attimo l’attenzione su un sito e un racconto - Loreto e la casa della Madonna – che per secoli ha alimentato l’arte sacra e ha attirato una moltitudine di pellegrini al venerato luogo. Sospinti dall’emozione e dal sentimento hanno essi interpretato nella continuità iconografica dei secoli la Vergine in gloria fra gli angeli, la traslazione della Santa Casa e l’annuncio dell’angelo a Maria. Altra simile richiesta è stata fatta agli artisti contemporanei, scultori e pittori, in occasione della ricorrenza giubilare dell’Anno Duemila, invitandoli a interpretare - le parabole di Gesù – alla luce della cultura contemporanea. Il tema maggiormente trattato svolto è stato quello delle parabole dette della misericordia, come della Pecora smarrita e del Figliol prodigo. Quasi un’implorazione dunque e una richiesta di perdono e di riconciliazione con il Divino di cui l’umanità sente ancora oggi particolare bisogno.
Grande parte per la realizzazione e l’organizzazione delle due esposizioni lauretane ricordate ha avuto Alfredo Paglione. Dopo il Concilio Vaticano II, amante dell’arte e del bello, ha operato perchè gli artisti accogliessero l’appello che Paolo VI ha rivolto loro “ Noi abbiamo bisogno di voi. Il nostro ministero ha bisogno della vostra collaborazione.”
Durante la sua attività, spesso, ha tenuto mostre d’ arte sacra invitandovi artisti di ogni continente, favorendone il rinnovamento e la riconciliazione della Chiesa con gli artisti, come aveva auspicato anche Paolo VI, chiedendo loro perdono nel “Messaggio del Concilio agli artisti” dell’8 dicembre 1965. Attento al fascino mistico della piccola cappella della Vergine di Nazaret, Alfredo Paglione si inserisce nella gloriosa tradizione lauretana con una donazione di dipinti sacri, appartenenti a grandi artisti contemporanei, che esaltano la “Bellezza della Croce” e in comune accordo con sua moglie Teresita ne fa dono al santuario della Santa Casa.
La rassegna comprende un gruppo di importanti opere di arte contemporanea, che saranno affidate dai coniugi Alfredo e Teresita Paglione alla Santa Casa di Loreto. La mostra inizia con un significativo nucleo di dipinti di Aligi Sassu. Sono undici lavori degli anni Trenta e Quaranta, fra cui tre Deposizioni eseguite nel 1930-31, nel periodo degli “Uomini Rossi”, documento cruciale dell’arte italiana post-novecentista; le drammatiche Crocifissione e Deposizione, entrambe del 1941, eseguite nel periodo di “Corrente”, due momenti fondamentali del percorso dell’artista; quattro tele sul tema dei Vescovi, che compongono il ciclo sui Concili, fra cui il celebre Concilio di Trento 1941-42.
Fanno inoltre parte della donazione, e sono esposte in mostra, opere di Tomea (L’amico ebreo, 1940), Cassinari (La Pietà, 1942), Mucchi (La morte dela Vergine, da Caravaggio), Perissinotti (La Cena di Emmaus, 1931) e, infine, un visionario dipinto di Antonietta Raphäel Mafai, Giuditta con la testa di Oloferne.
La mostra prosegue con una scelta di artisti di generazioni più recenti, italiani e spagnoli: Plattner, Banchieri, Mattioli, Orellana, De Stefano, Ortega,Hernandez, Mensa.
Viene documentata così una porzione significativa della ricerca artistica contemporanea sul tema del sacro, che affronta in particolare il tema del dolore e del suo significato in un orizzonte religioso.
Accompagna la rassegna un catalogo edito dal Museo della Santa Casa di Loreto con testi di Mons. Bruno Forte e di Elena Pontiggia.
TRADIZIONE D’ARTE A LORETO
Testo in catalogo di Sua Eccellenza Reverendissima Gianni Danzi Arcivescovo-Delegato Pontificio alla Santa Casa di Loreto.
Il santuario della Santa Casa di Loreto fin dalla sua costituzione è stato oggetto di particolari cure apostoliche e centro di interesse e di attenzione dei papi che vi sono intervenuti con vastità di prospeettive e con larghezza di mezzi e di uomini. Più che attingere alla tradizione locale i papi sono ricorsi alla grande tradizione culturale vaticana e romana chiamando i nomi più prestigiosi per il mistero che richiama la cappella della Vergine di Nazaret. Molti insigni pittori, scultori e architetti nel corso dei secoli vi hanno pertanto lasciato tracce della loro arte realizzando un mirabile reliquiario dove pittura, scultura e architettura si fondono nella più alta espressione artistica per glorificare il mistero che celebra l’incontro di Dio con l’uomo, rievocato per i credenti dal venerato saccello della Santa Casa. La bella tradizione non è stata mai interrotta. Valenti artisti hanno decorato con pitture e affreschi sul finire del secolo XIX la cupola della basilica lauretana, le cappelle absidali e nel secolo seguente anche quelle delle navate laterali.
In occasione delle celebrazioni per il Settimo Centenario Lauretano (1924-1994) il Delegato Pontificio Pasquale Macchi ha chiesto a numerosi artisti, pittori e scultori, di fermare un attimo l’attenzione su un sito e un racconto - Loreto e la casa della Madonna – che per secoli ha alimentato l’arte sacra e ha attirato una moltitudine di pellegrini al venerato luogo. Sospinti dall’emozione e dal sentimento hanno essi interpretato nella continuità iconografica dei secoli la Vergine in gloria fra gli angeli, la traslazione della Santa Casa e l’annuncio dell’angelo a Maria. Altra simile richiesta è stata fatta agli artisti contemporanei, scultori e pittori, in occasione della ricorrenza giubilare dell’Anno Duemila, invitandoli a interpretare - le parabole di Gesù – alla luce della cultura contemporanea. Il tema maggiormente trattato svolto è stato quello delle parabole dette della misericordia, come della Pecora smarrita e del Figliol prodigo. Quasi un’implorazione dunque e una richiesta di perdono e di riconciliazione con il Divino di cui l’umanità sente ancora oggi particolare bisogno.
Grande parte per la realizzazione e l’organizzazione delle due esposizioni lauretane ricordate ha avuto Alfredo Paglione. Dopo il Concilio Vaticano II, amante dell’arte e del bello, ha operato perchè gli artisti accogliessero l’appello che Paolo VI ha rivolto loro “ Noi abbiamo bisogno di voi. Il nostro ministero ha bisogno della vostra collaborazione.”
Durante la sua attività, spesso, ha tenuto mostre d’ arte sacra invitandovi artisti di ogni continente, favorendone il rinnovamento e la riconciliazione della Chiesa con gli artisti, come aveva auspicato anche Paolo VI, chiedendo loro perdono nel “Messaggio del Concilio agli artisti” dell’8 dicembre 1965. Attento al fascino mistico della piccola cappella della Vergine di Nazaret, Alfredo Paglione si inserisce nella gloriosa tradizione lauretana con una donazione di dipinti sacri, appartenenti a grandi artisti contemporanei, che esaltano la “Bellezza della Croce” e in comune accordo con sua moglie Teresita ne fa dono al santuario della Santa Casa.
16
luglio 2005
La bellezza della Croce
Dal 16 luglio al 15 settembre 2005
arte contemporanea
Location
MUSEO DELLA SANTA CASA – PALAZZO APOSTOLICO
Loreto, Piazza Della Madonna, (Ancona)
Loreto, Piazza Della Madonna, (Ancona)
Orario di apertura
9,00 – 13,00 E 16,00 – 19,00. Chiuso il lunedì
Vernissage
16 Luglio 2005, ore 17.30
Ufficio stampa
ROSI FONTANA
Autore
Curatore