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La bellezza per la bontà. L’arte aiuta la vita
L’ottava edizione della mostra d’arte a favore del Premio alla Bontà Hazel Marie Cole Onlus, curata dall’architetto Marianna Accerboni, che presenterà l’esposizione
Comunicato stampa
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S’inaugura lunedì 15 dicembre 2007 alle ore 18.30 a Trieste l’ottava edizione della mostra d'arte a favore del Premio alla Bontà Hazel Marie Cole Onlus, curata dall’architetto Marianna Accerboni, che presenterà l’esposizione. Sabato 20 dicembre la rassegna si sposterà al Castello di Duino (Trieste) (inaugurazione alle ore 11.30), alla presenza del Principe Carlo della Torre e Tasso e del sindaco Giorgio Ret. Alle vernici saranno presenti le autorità locali, gli Artisti e i Dirigenti del Premio alla Bontà Hazel Marie Cole, che beneficierà del ricavato delle offerte per le opere messe a disposizione dagli artisti espositori. Alla rassegna prendono parte 26 artisti, triestini e provenienti da altre città italiane e la scultrice londinese Ann Tudor Walters con la partecipazione straordinaria di Renato Missaglia e Piero Anichini.
Il catalogo della mostra sarà disponibile nelle due sedi espositive.
Bontà e bellezza - scrive Accerboni - s’intrecciano in questa iniziativa, che premia la generosità e l’altruismo nel ricordo di Hazel Marie Cole, straordinaria figura di mecenate inglese, la quale fece di tali doti il proprio stile di vita. Al di là del precipuo fine benefico, la rassegna - giunta quest’anno alla nona edizione – ha il pregio di riassumere attraverso quasi trenta opere, realizzate secondo tecniche diverse, dall’olio, dall’acrilico e dalla computergrafica alla tecnica mista, al pastello, all’acquerello, al frottage, allo stucco poliestere con acrilici, alla scultura in terracotta e in legno, un panorama attraente e variegato del lessico artistico contemporaneo a Trieste, in Italia e in altri paesi d’Europa..
La maggior parte degli artisti presenti tendono a ricreare un’interpretazione essenziale della realtà, arricchita sovente di suggestioni oniriche, fantastiche, simboliche, metafisiche e surreali: al simbolismo appartengono l’acrilico e vetroresina su faesite, complesso e interessante, di Paolo Guglielmo Giorio e l’affascinante percorso di Erika Stocker Micheli. D’inclinazione più squisitamente surreale e fantastica appaiono la tecnica mista di Valentina Veranì, l’originale e delicata sperimentazione di Enzo E. Mari, l’opera di Bruna Daus Medin, la traccia magica di Adriana De Caro e la significativa ricerca volta alla sintesi materica operata da Fulvio Dot. Da decifrare è la convincente affabulazione antica e contemporanea di Dante Pisani, che, ispirata al dramma del nuovo umanesimo, cela sovente la parola Amore. Particolarmente interessante è la declinazione cromatica e formale di Alice Psacharopulo e, quasi un simbolismo futurista accompagna il poetico vortice di Alda Baglioni; al simbolismo surreale si riallaccia invece la cruda testimonianza di Fabrizio Vascotto.
Un messaggio pittorico a parte va considerato il fascinoso gesto neoromantico di Nora Carella, cui potremmo accostare le fluide trasparenze paesaggistiche di Tanya Berisch, la pittura soffusa e capace di Livio Zoppolato, il paesaggio di silenzio e di luce di Giulia Noliani Pacor e il dittico di Nevia Gregorovich. Molto valide appaiono la raffinatissima e personale visione pittorica e spaziale di Nicola Tomasi, la qualità segnica di Elvio Zorzenon e l’interiorizzazione del linguaggio pittorico espressionista di Livia Bussi, mentre il gesto diviene dolcemente essenziale nelle sculture lignee di Ann Tudor Walters. Non molto numerosi sono gli artisti che offrono invece una visione più narrativa e tradizionale del soggetto, come la delicata e sensibile rappresentazione di Marta Potenzieri Reale, la brillante interpretazione cromatica di Holly Furlanis, il giocoso modo verista di Angelo Salemi e la sintesi postimpressionista di Stefano Orsetti.
Last but non certo least, compaiono le due presenze straordinarie di Renato Missaglia e di Piero Anichini: il primo - conclude Accerboni - interpreta con grande, originale e sentita felicità espressiva la figura del carabiniere, il secondo espone una pittura dalla metafisica finezza e dalle trasparenti atmosfere.
Il catalogo della mostra sarà disponibile nelle due sedi espositive.
Bontà e bellezza - scrive Accerboni - s’intrecciano in questa iniziativa, che premia la generosità e l’altruismo nel ricordo di Hazel Marie Cole, straordinaria figura di mecenate inglese, la quale fece di tali doti il proprio stile di vita. Al di là del precipuo fine benefico, la rassegna - giunta quest’anno alla nona edizione – ha il pregio di riassumere attraverso quasi trenta opere, realizzate secondo tecniche diverse, dall’olio, dall’acrilico e dalla computergrafica alla tecnica mista, al pastello, all’acquerello, al frottage, allo stucco poliestere con acrilici, alla scultura in terracotta e in legno, un panorama attraente e variegato del lessico artistico contemporaneo a Trieste, in Italia e in altri paesi d’Europa..
La maggior parte degli artisti presenti tendono a ricreare un’interpretazione essenziale della realtà, arricchita sovente di suggestioni oniriche, fantastiche, simboliche, metafisiche e surreali: al simbolismo appartengono l’acrilico e vetroresina su faesite, complesso e interessante, di Paolo Guglielmo Giorio e l’affascinante percorso di Erika Stocker Micheli. D’inclinazione più squisitamente surreale e fantastica appaiono la tecnica mista di Valentina Veranì, l’originale e delicata sperimentazione di Enzo E. Mari, l’opera di Bruna Daus Medin, la traccia magica di Adriana De Caro e la significativa ricerca volta alla sintesi materica operata da Fulvio Dot. Da decifrare è la convincente affabulazione antica e contemporanea di Dante Pisani, che, ispirata al dramma del nuovo umanesimo, cela sovente la parola Amore. Particolarmente interessante è la declinazione cromatica e formale di Alice Psacharopulo e, quasi un simbolismo futurista accompagna il poetico vortice di Alda Baglioni; al simbolismo surreale si riallaccia invece la cruda testimonianza di Fabrizio Vascotto.
Un messaggio pittorico a parte va considerato il fascinoso gesto neoromantico di Nora Carella, cui potremmo accostare le fluide trasparenze paesaggistiche di Tanya Berisch, la pittura soffusa e capace di Livio Zoppolato, il paesaggio di silenzio e di luce di Giulia Noliani Pacor e il dittico di Nevia Gregorovich. Molto valide appaiono la raffinatissima e personale visione pittorica e spaziale di Nicola Tomasi, la qualità segnica di Elvio Zorzenon e l’interiorizzazione del linguaggio pittorico espressionista di Livia Bussi, mentre il gesto diviene dolcemente essenziale nelle sculture lignee di Ann Tudor Walters. Non molto numerosi sono gli artisti che offrono invece una visione più narrativa e tradizionale del soggetto, come la delicata e sensibile rappresentazione di Marta Potenzieri Reale, la brillante interpretazione cromatica di Holly Furlanis, il giocoso modo verista di Angelo Salemi e la sintesi postimpressionista di Stefano Orsetti.
Last but non certo least, compaiono le due presenze straordinarie di Renato Missaglia e di Piero Anichini: il primo - conclude Accerboni - interpreta con grande, originale e sentita felicità espressiva la figura del carabiniere, il secondo espone una pittura dalla metafisica finezza e dalle trasparenti atmosfere.
15
dicembre 2008
La bellezza per la bontà. L’arte aiuta la vita
Dal 15 al 19 dicembre 2008
arte contemporanea
Location
CONSOLATO DEL PRINCIPATO DI MONACO PER IL FVG
Trieste, Piazza Silvio Benco, 1, (Trieste)
Trieste, Piazza Silvio Benco, 1, (Trieste)
Orario di apertura
ore 9 - 15 e su appuntamento
Vernissage
15 Dicembre 2008, ore 18.30
Autore
Curatore