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La Bestia Umana
Nuova tappa del percorso di Famiglia Margini da sempre impegnata per salvare l’umanità da se stessa in vista dell’apocalisse! La Bestia Umana è una mostra collettiva che fotografa l’intersezione fra specie umana e natura, la riunione del lavoro di artisti contemporanei che stanno scolpendo con materiali post-umani un’originalissimo scenario di speranza utopica.
Comunicato stampa
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"La specie umana non è che un prodotto della selezione naturale:
ha perso il pelo, la coda e il fiuto."
Ecco la miseria dell'ultimo sapiens impotente al confronto con gli elementi. Disorientato nel maremoto dell'incomunicabilità, non riconosce il proprio verso e il senso dell'esistenza. Un necessario dibattito con le altre specie viventi, con cui condividere il pianeta Terra, per uscire dalle gabbie e riappropriarsi delle facoltà cognitive proprie dell’istinto, indispensabile guida per soppravvivere nella giungla metropolitana.
Non si può più volare fra quattro mura, che precludono alla vista il cielo blu, e l'odore della terra è ormai sconosciuto al cuore dell'uomo. Bulimico d'incertezza consuma e distrugge più di quanto la madre Terra rigenera e dona a lui e a tutti i suoi abitanti. L'aquila e lo stambecco, la tartaruga e il lombrico non trovano pace nella sua prepotenza!
Nuova tappa del percorso di Famiglia Margini da sempre impegnata per salvare l’umanità da se stessa in vista dell’apocalisse! La Bestia Umana è una mostra collettiva che fotografa l'intersezione fra specie umana e natura, la riunione del lavoro di artisti contemporanei che stanno scolpendo con materiali post-umani un'originalissimo scenario di speranza utopica.
Una visita necessaria nella coscienza mondiale che porta a partecipare alla conferenza per decidere le sorti del pianeta. Pronti a salpare sull’arca verso un rinnovato modus vivendi.
Le sculture di Gabor Miklos Szoke parlano della vastità dei paesaggi ungheresi e del lavoro fisico di uomini di un'antica cultura in stretta comunione con la natura e le sue bestie. Il materiale che questo giovane talento predilige è il legno in forma grezza, che come da un'esplosione primordiale, si immola ad essere rinoceronte, cavallo o balena.
Il percorso artistico di Salvatore Melillo si insinua tra i meandri dell'angoscia e dell'espressione deformante dell'immagine per intrappolare una realtà che spesso solo l'emotività sa mettere a fuoco.
Federico Unia // Omer riflette sull’evoluzione del Uomo che viene accostato, paragonato, sostituito o metamorfizzato dal Primate, la dissacrazione dell’Angelo come figura Sacra e la consacrazione dell’angelica figura Femminile nell’espressione massima del suo erotismo.
Le sculture in ceramica di Rossello Damiano nascono ad Albisola dalla mano dell’esperto artista-artefice con rare qualità di modellatore, capace di interpretazioni plastiche di altissimo livello. Damiano crea a tutto campo forme ardite e sapienti che si tratti del piccolo oggetto artigianale o dell’opera unica irripetibile.
Emanuele Benedetti parte dalla constatazione che la prima esigenza dell’uomo è la sopravvivenza. Questo significa essere riconosciuti come identità e non soltanto come s/oggetti di una fenomenologia; se la struttura del potere ci sovrasta l’unico modo è trovarne i paradossi, gli inciampi ed affermare che la vita ha alla base sofferenza e dominio.
Marilena Vita, artista e performer siciliana, dopo gli studi accademici si è dedicata all’arte visiva e alla comunicazione come autrice e regista di programmi televisivi. Presenta un video con metamorfiche sirene dalle teste di bambola e dagli inespressivi occhi di porcellana.
Zelimir Baric lavora con due elementi universali: metallo e fuoco. Per realizzare forme in grado di opporre una resistenza al tempo e all'azione esercitata da agenti fisici esterni. Bipede è una scultura che incarna un mutoide, prima mutazione di forme relative ad apparati biologici e tecnologici: è la simbiosi tra un essere umano, una TV, un pollo e un insetto.
Max Papeschi affronta e rielabora le icone e i simboli utilizzati dai poteri forti per mascherare ed edulcorare la loro spietata strategia per il controllo delle coscienze collettive.
Nei dipinti di Erika Patrignani l’essenzialità dei lucidi colori e lo stravolgimento delle proporzioni sono caratteri fondamentali. Le rappresentazioni di figure umane e animali, ridotte a sagome, emergono come ibridazioni, a sostegno della contaminazione tra realtà e finzione.
Valerio Porru, giovane designer e grafico sardo, col design gioca alla decontestualizzazione e col suo segno ribalta il rapporto tra uomo e animale. Nel suo mondo onirico indifesi essere umani si ritrovano ad esser preda di mastodontiche formiche e pesci famelici.
Le visioni fotografiche di Sara Meliti pongono sul vassoio l’intelletto umano nella sua consistenza materica grazie all’oculatezza nella composizione di luci ed ombre che attenuano la crudezza delle immagini: un’aura sacrale aleggia su quel brandello di carne che sancisce l’unione di anima e corpo nell’essere umano.
Cruz + Goy passano dal lavoro su strada alla tela ed interverrano con una installazione creata ad hoc per lo spazio della galleria. Innesti luminosi, frammenti animali ed intersezioni umane su poster e su tela per cogliere le interdipendenze tra le diverse specie viventi.
ha perso il pelo, la coda e il fiuto."
Ecco la miseria dell'ultimo sapiens impotente al confronto con gli elementi. Disorientato nel maremoto dell'incomunicabilità, non riconosce il proprio verso e il senso dell'esistenza. Un necessario dibattito con le altre specie viventi, con cui condividere il pianeta Terra, per uscire dalle gabbie e riappropriarsi delle facoltà cognitive proprie dell’istinto, indispensabile guida per soppravvivere nella giungla metropolitana.
Non si può più volare fra quattro mura, che precludono alla vista il cielo blu, e l'odore della terra è ormai sconosciuto al cuore dell'uomo. Bulimico d'incertezza consuma e distrugge più di quanto la madre Terra rigenera e dona a lui e a tutti i suoi abitanti. L'aquila e lo stambecco, la tartaruga e il lombrico non trovano pace nella sua prepotenza!
Nuova tappa del percorso di Famiglia Margini da sempre impegnata per salvare l’umanità da se stessa in vista dell’apocalisse! La Bestia Umana è una mostra collettiva che fotografa l'intersezione fra specie umana e natura, la riunione del lavoro di artisti contemporanei che stanno scolpendo con materiali post-umani un'originalissimo scenario di speranza utopica.
Una visita necessaria nella coscienza mondiale che porta a partecipare alla conferenza per decidere le sorti del pianeta. Pronti a salpare sull’arca verso un rinnovato modus vivendi.
Le sculture di Gabor Miklos Szoke parlano della vastità dei paesaggi ungheresi e del lavoro fisico di uomini di un'antica cultura in stretta comunione con la natura e le sue bestie. Il materiale che questo giovane talento predilige è il legno in forma grezza, che come da un'esplosione primordiale, si immola ad essere rinoceronte, cavallo o balena.
Il percorso artistico di Salvatore Melillo si insinua tra i meandri dell'angoscia e dell'espressione deformante dell'immagine per intrappolare una realtà che spesso solo l'emotività sa mettere a fuoco.
Federico Unia // Omer riflette sull’evoluzione del Uomo che viene accostato, paragonato, sostituito o metamorfizzato dal Primate, la dissacrazione dell’Angelo come figura Sacra e la consacrazione dell’angelica figura Femminile nell’espressione massima del suo erotismo.
Le sculture in ceramica di Rossello Damiano nascono ad Albisola dalla mano dell’esperto artista-artefice con rare qualità di modellatore, capace di interpretazioni plastiche di altissimo livello. Damiano crea a tutto campo forme ardite e sapienti che si tratti del piccolo oggetto artigianale o dell’opera unica irripetibile.
Emanuele Benedetti parte dalla constatazione che la prima esigenza dell’uomo è la sopravvivenza. Questo significa essere riconosciuti come identità e non soltanto come s/oggetti di una fenomenologia; se la struttura del potere ci sovrasta l’unico modo è trovarne i paradossi, gli inciampi ed affermare che la vita ha alla base sofferenza e dominio.
Marilena Vita, artista e performer siciliana, dopo gli studi accademici si è dedicata all’arte visiva e alla comunicazione come autrice e regista di programmi televisivi. Presenta un video con metamorfiche sirene dalle teste di bambola e dagli inespressivi occhi di porcellana.
Zelimir Baric lavora con due elementi universali: metallo e fuoco. Per realizzare forme in grado di opporre una resistenza al tempo e all'azione esercitata da agenti fisici esterni. Bipede è una scultura che incarna un mutoide, prima mutazione di forme relative ad apparati biologici e tecnologici: è la simbiosi tra un essere umano, una TV, un pollo e un insetto.
Max Papeschi affronta e rielabora le icone e i simboli utilizzati dai poteri forti per mascherare ed edulcorare la loro spietata strategia per il controllo delle coscienze collettive.
Nei dipinti di Erika Patrignani l’essenzialità dei lucidi colori e lo stravolgimento delle proporzioni sono caratteri fondamentali. Le rappresentazioni di figure umane e animali, ridotte a sagome, emergono come ibridazioni, a sostegno della contaminazione tra realtà e finzione.
Valerio Porru, giovane designer e grafico sardo, col design gioca alla decontestualizzazione e col suo segno ribalta il rapporto tra uomo e animale. Nel suo mondo onirico indifesi essere umani si ritrovano ad esser preda di mastodontiche formiche e pesci famelici.
Le visioni fotografiche di Sara Meliti pongono sul vassoio l’intelletto umano nella sua consistenza materica grazie all’oculatezza nella composizione di luci ed ombre che attenuano la crudezza delle immagini: un’aura sacrale aleggia su quel brandello di carne che sancisce l’unione di anima e corpo nell’essere umano.
Cruz + Goy passano dal lavoro su strada alla tela ed interverrano con una installazione creata ad hoc per lo spazio della galleria. Innesti luminosi, frammenti animali ed intersezioni umane su poster e su tela per cogliere le interdipendenze tra le diverse specie viventi.
18
febbraio 2010
La Bestia Umana
Dal 18 febbraio al 13 marzo 2010
arte contemporanea
Location
ASSOCIAZIONE CULTURALE FAMIGLIA MARGINI
Milano, Via Simone D'orsenigo, 6, (Milano)
Milano, Via Simone D'orsenigo, 6, (Milano)
Vernissage
18 Febbraio 2010, ore 18.30
Autore
Curatore