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La Campagna Romana dei XXV
In occasione del centenario della fondazione del gruppo, una mostra e pubblicare un libro che ne ripercorre criticamente l’attività.
Comunicato stampa
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La sera del 24 maggio 1904, presso il Pozzo di San Patrizio sulla via Nomentana, 25 artisti, eterogenei per vicende personali e percorso artistico, eppure mossi dalla comune appassionata attenzione al mutevole scenario dei luoghi della Campagna Romana, fondano il gruppo che prende il nome dei "XXV della Campagna Romana".
Per circa un ventennio, nel tentativo di rinnovare la tradizione pittorica di studio e raffigurazione dei luoghi, il gruppo si dedica ad una intensa attività di studio, rappresentazione e interpretazione della Campagna e dell’ambiente sociale ad essa legato.
In occasione del centenario della fondazione del gruppo, l’Accademia Nazionale di San Luca insieme con l’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma,
ha deciso di promuovere una mostra e pubblicare un libro che ne ripercorra criticamente l’attività.
Curata da Nicoletta Cardano e Anna Maria Damigella, la mostra si propone di documentare, per scelte esemplificative, con opere poco note e in gran parte di collezioni pubbliche, l’apporto delle più rappresentative personalità che fecero parte del gruppo (tra gli altri Aristide Sartorio, Giuseppe Cellini, Duilio Cambellotti, Giuseppe Raggio, Napoleone Parisani) o che, pur esterne, ne furono comunque vicine nel comune credo professionale e culturale.
Le opere esposte vanno dal 1878, data dell’opera di Nino Costa Risveglio di primavera, al 1928, anno di realizzazione del quadro Bosco sacro di Carlo Montani.
La selezione, pone in risalto come l’intera opera dei XXV documenti le condizioni di vita e di lavoro dei primi decenni del secolo scorso e costituisce un vero e proprio patrimonio di immagini, una sorta di memoria collettiva della cultura dei luoghi che progressivamente si sono trasformati, fino a perdere le loro specifiche caratteristiche e ad annullarsi oggi nell’indefinito contesto dell’area metropolitana.
Il catalogo presenta, oltre ai saggi delle curatrici, una serie di contributi di specialisti che consentiranno - attraverso una lettura articolata del movimento e i diversi approcci dal punto di vista antropologico (Vincenzo Padiglione), storico (Antonio Parisella; Mario Sanfilippo) e topografico (Susanna Passigli) - una riflessione critica sul complesso intreccio di motivazioni che ha dato vita alla formazione del gruppo dei XXV.
La sezione fotografica della mostra, con documenti conservati presso l’Istituto Nazionale per la Grafica e l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, testimonia la necessità da parte di alcuni artisti, primo fra tutti Duilio Cambellotti, di scoprire attraverso la macchina fotografica i paesaggi, gli attrezzi e le scene di vita della Campagna Romana; le scoperte diventano stimolo per le successive elaborazioni artistiche e per l’attenzione ai problemi sociali.
Per circa un ventennio, nel tentativo di rinnovare la tradizione pittorica di studio e raffigurazione dei luoghi, il gruppo si dedica ad una intensa attività di studio, rappresentazione e interpretazione della Campagna e dell’ambiente sociale ad essa legato.
In occasione del centenario della fondazione del gruppo, l’Accademia Nazionale di San Luca insieme con l’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma,
ha deciso di promuovere una mostra e pubblicare un libro che ne ripercorra criticamente l’attività.
Curata da Nicoletta Cardano e Anna Maria Damigella, la mostra si propone di documentare, per scelte esemplificative, con opere poco note e in gran parte di collezioni pubbliche, l’apporto delle più rappresentative personalità che fecero parte del gruppo (tra gli altri Aristide Sartorio, Giuseppe Cellini, Duilio Cambellotti, Giuseppe Raggio, Napoleone Parisani) o che, pur esterne, ne furono comunque vicine nel comune credo professionale e culturale.
Le opere esposte vanno dal 1878, data dell’opera di Nino Costa Risveglio di primavera, al 1928, anno di realizzazione del quadro Bosco sacro di Carlo Montani.
La selezione, pone in risalto come l’intera opera dei XXV documenti le condizioni di vita e di lavoro dei primi decenni del secolo scorso e costituisce un vero e proprio patrimonio di immagini, una sorta di memoria collettiva della cultura dei luoghi che progressivamente si sono trasformati, fino a perdere le loro specifiche caratteristiche e ad annullarsi oggi nell’indefinito contesto dell’area metropolitana.
Il catalogo presenta, oltre ai saggi delle curatrici, una serie di contributi di specialisti che consentiranno - attraverso una lettura articolata del movimento e i diversi approcci dal punto di vista antropologico (Vincenzo Padiglione), storico (Antonio Parisella; Mario Sanfilippo) e topografico (Susanna Passigli) - una riflessione critica sul complesso intreccio di motivazioni che ha dato vita alla formazione del gruppo dei XXV.
La sezione fotografica della mostra, con documenti conservati presso l’Istituto Nazionale per la Grafica e l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, testimonia la necessità da parte di alcuni artisti, primo fra tutti Duilio Cambellotti, di scoprire attraverso la macchina fotografica i paesaggi, gli attrezzi e le scene di vita della Campagna Romana; le scoperte diventano stimolo per le successive elaborazioni artistiche e per l’attenzione ai problemi sociali.
10
marzo 2005
La Campagna Romana dei XXV
Dal 10 marzo al 24 aprile 2005
arte moderna
Location
ACCADEMIA NAZIONALE DI SAN LUCA – PALAZZO CARPEGNA
Roma, Piazza Dell'accademia Di San Luca, 77, (Roma)
Roma, Piazza Dell'accademia Di San Luca, 77, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica 10-19
Vernissage
10 Marzo 2005, ore 18
Curatore