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La Cina è vicina
La mostra, allestita per temi, aprirà un’arte e una cultura estranea alla nostra che ha però, oggi più che mai, alcuni punti di tangenza
Comunicato stampa
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La mostra, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, allestita al II piano del PAN │ Palazzo delle Arti di Napoli, intende presentare gli ultimi sviluppi dell’arte in Cina.
La particolarità dell’arte cinese contemporanea consiste nel suo rapido cambiamento, e, nell’essersi definitivamente staccata dalla rigida ripetizione di soggetti e formule accademiche, volute in passato dal regime maoista.
La “Rivoluzione culturale” voluta da Mao Zedong, tramontata con la scomparsa del leder politico nel settembre 1976, poneva sotto il rigido controllo governativo ogni forma di manifestazione artistica. Agli artisti fu imposto il divieto assoluto di rappresentare i soggetti tipici della centenaria tradizione pittorica cinese come i paesaggi, i fiori e gli uccelli perché ritenuti intimisti e frutto di un mondo privato borghese, lontano dal concetto di “arte per le masse”. L’unica corrente pittorica ammessa fu il realismo socialista, di stampo sovietico, i cui soggetti, temi e iconografie trattavano questioni sociali e politiche al servizio dello stato.
L’apertura dei traffici economici iniziati da Deng Xiaoping con l’Occidente, nel 1978, con i conseguenti mutamenti degli aspetti politico-socio-culturali, hanno prodotto la nascita di un paese dal volto nuovo, in cui, finita la censura, gli artisti hanno avuto la possibilità di esprimere liberamente le proprie idee e sperimentare nuovi linguaggi figurativi, dando vita ai primi movimenti d’avanguardia.
Tutti i più importanti musei del mondo si sono interessati a questo fenomeno artistico che trova la sua consacrazione internazionale nella Biennale di Venezia del 1993 e nelle Biennali di San Paolo del 1994 e 1996.
La Cina è vicina nasce con il preciso obiettivo di far conoscere e diffondere tale produzione artistica cinese contemporanea ad un pubblico sempre più vasto e interessato. Le opere in esposizione provenienti quasi tutte dalle collezioni dei fratelli Ernesto e Claudio Esposito, di straordinaria bellezza e famose in tutto il mondo, si arricchiscono di importanti prestiti dalle raccolte napoletane di Luciano Narici, Alberto Noviello e dalla Galleria d’arte di Primo Marella di Milano.
La mostra, allestita per temi, aprirà dinanzi al visitatore un’arte e una cultura sostanzialmente estranea alla nostra che ha però, oggi più che mai, alcuni punti di tangenza. Il percorso espositivo, composto da oltre 50 opere dei più importanti artisti cinesi contemporanei, intende fornici una visione della Cina che solo tramite l’arte, valicando la distanza, ci comunica una vicinanza che con nessun altro mezzo sentiremmo in maniera simile, aprendo dinanzi al visitatore un mondo artistico di notevole interesse.
La particolarità dell’arte cinese contemporanea consiste nel suo rapido cambiamento, e, nell’essersi definitivamente staccata dalla rigida ripetizione di soggetti e formule accademiche, volute in passato dal regime maoista.
La “Rivoluzione culturale” voluta da Mao Zedong, tramontata con la scomparsa del leder politico nel settembre 1976, poneva sotto il rigido controllo governativo ogni forma di manifestazione artistica. Agli artisti fu imposto il divieto assoluto di rappresentare i soggetti tipici della centenaria tradizione pittorica cinese come i paesaggi, i fiori e gli uccelli perché ritenuti intimisti e frutto di un mondo privato borghese, lontano dal concetto di “arte per le masse”. L’unica corrente pittorica ammessa fu il realismo socialista, di stampo sovietico, i cui soggetti, temi e iconografie trattavano questioni sociali e politiche al servizio dello stato.
L’apertura dei traffici economici iniziati da Deng Xiaoping con l’Occidente, nel 1978, con i conseguenti mutamenti degli aspetti politico-socio-culturali, hanno prodotto la nascita di un paese dal volto nuovo, in cui, finita la censura, gli artisti hanno avuto la possibilità di esprimere liberamente le proprie idee e sperimentare nuovi linguaggi figurativi, dando vita ai primi movimenti d’avanguardia.
Tutti i più importanti musei del mondo si sono interessati a questo fenomeno artistico che trova la sua consacrazione internazionale nella Biennale di Venezia del 1993 e nelle Biennali di San Paolo del 1994 e 1996.
La Cina è vicina nasce con il preciso obiettivo di far conoscere e diffondere tale produzione artistica cinese contemporanea ad un pubblico sempre più vasto e interessato. Le opere in esposizione provenienti quasi tutte dalle collezioni dei fratelli Ernesto e Claudio Esposito, di straordinaria bellezza e famose in tutto il mondo, si arricchiscono di importanti prestiti dalle raccolte napoletane di Luciano Narici, Alberto Noviello e dalla Galleria d’arte di Primo Marella di Milano.
La mostra, allestita per temi, aprirà dinanzi al visitatore un’arte e una cultura sostanzialmente estranea alla nostra che ha però, oggi più che mai, alcuni punti di tangenza. Il percorso espositivo, composto da oltre 50 opere dei più importanti artisti cinesi contemporanei, intende fornici una visione della Cina che solo tramite l’arte, valicando la distanza, ci comunica una vicinanza che con nessun altro mezzo sentiremmo in maniera simile, aprendo dinanzi al visitatore un mondo artistico di notevole interesse.
14
dicembre 2007
La Cina è vicina
Dal 14 dicembre 2007 al 03 marzo 2008
arte contemporanea
Location
PAN – PALAZZO DELLE ARTI DI NAPOLI
Napoli, Via Dei Mille, 60, (Napoli)
Napoli, Via Dei Mille, 60, (Napoli)
Orario di apertura
9.30 - 19.30; Festivi 9.30 - 14.30. Chiuso martedì
Vernissage
14 Dicembre 2007, ore 19
Editore
ELECTA NAPOLI
Ufficio stampa
CIVITA GROUP
Autore
Curatore