Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
LA CITTÀ NUOVA. OLTRE SANT’ELIA Cento anni di visioni urbane
Il nuovo evento espositivo che si sviluppa nelle due sedi di Villa Olmo e della Pinacoteca Civica, nasce da un originale progetto scientifico, pensato per uno sviluppo triennale, e analizza cento anni di visioni urbane che hanno attraversato l’intero ventesimo secolo, prendendo avvio dai disegni dell’illustre concittadino Antonio Sant’Elia (Como, 1888 – Monfalcone, 1916).
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’esposizione analizza un secolo di visioni urbane, attraverso 100 opere, alcune inedite, tra dipinti, disegni, modelli, filmati, installazioni di artisti, architetti, registi quali Antonio Sant’Elia, Umberto Boccioni, Fernand Léger, Mario Sironi, Le Corbusier, Frank Lloyd Wright, Fritz Lang, Yona Friedman, Archizoom, Superstudio, Chris Burden, Carsten Höller e altri.
In contemporanea, una sezione allestita nella Pinacoteca Civica presenta 50 disegni di Antonio Sant’Elia di proprietà del Comune di Como, da anni inaccessibili al grande pubblico.
La mostra è la prima di un progetto concepito in tre tappe che si svilupperanno nel prossimo triennio.
Dal 24 marzo al 14 luglio 2013, torna a Como il consolidato appuntamento primaverile con la grande arte. Il nuovo evento espositivo che si sviluppa nelle due sedi di Villa Olmo e della Pinacoteca Civica, nasce da un originale progetto scientifico, pensato per uno sviluppo triennale, e analizza cento anni di visioni urbane che hanno attraversato l’intero ventesimo secolo, prendendo avvio dai disegni dell’illustre concittadino Antonio Sant’Elia (Como, 1888 - Monfalcone, 1916).
Curata da Marco De Michelis, docente allo IUAV di Venezia, e organizzata dal Comune di Como - Assessorato alla Cultura, la mostra si avvale del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del patrocinio e del contributo della Regione Lombardia, Assessorato Istruzione Formazione e Cultura, e della Provincia di Como, oltre che del fondamentale sostegno di Fondazione Cariplo. Importante inoltre l’apporto di numerosi sponsor che hanno consentito la realizzazione del progetto: Camera di Commercio di Como, Acsm Agam, Bennet S.p.A., BCC di Alzate Brianza, Cantù e Lezzeno, Confindustria Como, Lega Coop, ANCE Como, Nessi & Maiocchi, Tessitura serica A.M.Taborelli, Villa d’Este, Confcommercio Como, Albergo Terminus-Hotel Villa Flori; sponsor tecnici: CSU S.P.A, Coin Como, Menphis, Consorzio Como Turistica, Amici di Como, Poltrona Frau, Epson; media partner: Corriere della Sera, Magiclake, Publifutura, AGLA group.
LA CITTÀ NUOVA. OLTRE SANT’ELIA presenta 100 opere, alcune delle quali inedite, tra dipinti, disegni, modelli, filmati, installazioni di artisti, architetti, registi, quali Antonio Sant’Elia, Umberto Boccioni, Fernand Léger, Mario Sironi, Le Corbusier, Frank Lloyd Wright, Fritz Lang, Yona Friedman, Archizoom, Superstudio, Chris Burden, Carsten Höller e altri.
La rassegna vedrà nel 2015 il suo ideale completamento, in contemporanea con l’apertura dell’Expo 2015 di Milano, con una grande esposizione dedicata alle tematiche dello spazio urbano, delle sue identità presenti e future, dei luoghi e delle forme della convivenza collettiva.
“La mostra - afferma Luigi Cavadini, assessore alla Cultura del Comune di Como - nasce dalla considerazione che parlare di Expo significa parlare di città; questo comporta una riflessione sul futuro e sullo sviluppo del panorama urbano. È naturale che tutto dovesse partire da Antonio Sant’Elia che, all’inizio del secolo scorso guardava a queste prospettive con occhio lucido e lungimirante. L’iniziativa rappresenta anche la volontà dell’amministrazione di rivalutare la figura dell’architetto comasco e il patrimonio conservato nella pinacoteca cittadina”.
Una sezione della mostra, infatti, allestita nella Pinacoteca Civica (via Diaz 84), propone 50 disegni di Antonio Sant’Elia di proprietà del Comune di Como. È un’occasione rara per ammirare un numero così consistente di sue opere che, per ragioni di conservazione, sono da anni inaccessibili al grande pubblico. In Pinacoteca si possono osservare le diverse ipotesi progettuali di Sant’Elia che spaziano dalle dighe alle centrali elettriche, dagli edifici monumentali alle abitazioni con ascensori esterni, dagli hangar alle stazioni, tutte caratterizzate dalla presenza dinamica di linee oblique, forme ellittiche, torri di distribuzione e smistamento del traffico, strade su più livelli.
Il percorso espositivo in Villa Olmo si apre proprio con ‘La Città Nuova’, ovvero una serie di dodici disegni che Sant’Elia aveva presentato alla mostra milanese delle Nuove Tendenze del 1914, nei quali si riassumevano le visioni urbane del giovane architetto comasco che aveva appena formulato il suo manifesto per una architettura futurista.
Fin dal suo apparire, nel corso dell’Ottocento, la metropoli era apparsa come una delle manifestazioni più drammatiche e più contraddittorie dell’età moderna, caratterizzata da inediti problemi, igienici, morali, politici, culturali, funzionali, che richiedevano riforme radicali sia nel campo della viabilità e dei trasporti, che in quello dell’abitazione e della organizzazione della vita domestica.
A questi temi hanno cercato di dare risposte radicali i grandi architetti come Le Corbusier o Frank Lloyd Wright, con le straordinarie visioni della Città contemporanea per tre milioni di abitanti di Le Corbusier e di Broadacre City, la città ideale americana fondata sulla casa d’abitazione unifamiliare e sull’automobile come mezzo di trasporto individuale, disegnata da Wright, di cui è in mostra il grande modello. Il futuro della città era rimasto un protagonista cruciale delle discussioni e degli interrogativi che avevano agitato le neoavanguardie europee, ma anche americane e giapponesi, fino all’inizio degli anni Settanta: l’olandese Constant, il franco-ungherese Yona Friedman e gli inglesi di Archigram avevano immaginato città sospese sul suolo nelle quali gli abitanti potevano liberamente organizzare la loro vita, non diversamente da quanto stavano proponendo il tedesco Walter Jonas o il “metabolista” giapponese Arata Isozaki. Nel contesto tempestoso del Sessantotto i gruppi radicali italiani, come Archizoom o Superstudio, articolavano una critica senza compromessi della città capitalistica, mettendone in discussione struttura e significato.
Fin dalla metà del XIX secolo, la città moderna aveva attirato lo sguardo - affascinato ma anche spaventato - degli artisti. I grandi boulevard di Parigi invasi dalla folla e dal traffico erano stati protagonisti cruciali dell’opera dei pittori impressionisti. Il futurista Umberto Boccioni ne aveva interpretato la crescita esplosiva in quadri come La città che sale, di cui viene esposto un raro disegno preparatorio, e Mario Sironi in nuovi paesaggi urbani delle periferie industriali. Anche i cubisti non rimasero insensibili alle suggestioni che provenivano dalla crescita dei nuclei urbani, come dimostra l’olio su tela di Fernand Léger, proveniente dal Philadelphia Museum of Art.
Nel 1926, il regista tedesco Fritz Lang aveva girato Metropolis sullo sfondo delle scenografie visionarie e espressioniste di Erich Kettelhut e, pochi anni dopo, l’ungherese Moholy-Nagy aveva celebrato il panorama luminoso e fremente della città contemporanea nelle sequenze per il film Things to Come (1936) che oggi l’artista Jan Tichy ha riutilizzato in uno spettacolare video a tre canali.
La mostra si conclude con alcune opere-chiave della ricerca artistica degli anni più recenti: Pizza City, lo sterminato plastico di una città composta soltanto da centinaia di giocattoli dell’artista americano Chris Burden e il video della cinese Cao Fei che rappresenta una città sospesa nello spazio virtuale di Second Life. Nel tentativo di riunire le sperimentazioni delle avanguardie degli anni Venti con le condizioni del presente, l’artista tedesco Carsten Hoeller ha “ricostruito” il progetto fantastico concepito dal sovietico Krutikov nel 1928 per una “città volante” facendola oggi librare sopra il cielo di Como.
Accompagna l’esposizione un catalogo Silvana editoriale che presenta i testi del curatore e di Esther da Costa Meyer, Antonello Negri, Antonio Costa, Anna Rosellini, Jean-Louis Cohen, Aya Lurie, Mark Wigley, Manuel Orazi, Simon Sadler, Roberto Gargiani, Gabriele Mastrigli, Peter Pakesch, Paola Nicolin, Joseph Grima.
La mostra prevede una serie di eventi, conferenze, laboratori, visite guidate che consentiranno di approfondire il tema secondo gli aspetti più diversi.
Tra questi, nella sede di Confindustria, a un centinaio di metri dalla Pinacoteca (via Raimondi 1, ingresso gratuito, da lunedì a giovedì, ore 9-18, venerdì, ore 9-17), si segnala l’esposizione Sant’Elia. Piccola mostra di studi che presenta 12 schizzi progettuali dell’architetto, provenienti dalle collezioni degli eredi.
In contemporanea, una sezione allestita nella Pinacoteca Civica presenta 50 disegni di Antonio Sant’Elia di proprietà del Comune di Como, da anni inaccessibili al grande pubblico.
La mostra è la prima di un progetto concepito in tre tappe che si svilupperanno nel prossimo triennio.
Dal 24 marzo al 14 luglio 2013, torna a Como il consolidato appuntamento primaverile con la grande arte. Il nuovo evento espositivo che si sviluppa nelle due sedi di Villa Olmo e della Pinacoteca Civica, nasce da un originale progetto scientifico, pensato per uno sviluppo triennale, e analizza cento anni di visioni urbane che hanno attraversato l’intero ventesimo secolo, prendendo avvio dai disegni dell’illustre concittadino Antonio Sant’Elia (Como, 1888 - Monfalcone, 1916).
Curata da Marco De Michelis, docente allo IUAV di Venezia, e organizzata dal Comune di Como - Assessorato alla Cultura, la mostra si avvale del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del patrocinio e del contributo della Regione Lombardia, Assessorato Istruzione Formazione e Cultura, e della Provincia di Como, oltre che del fondamentale sostegno di Fondazione Cariplo. Importante inoltre l’apporto di numerosi sponsor che hanno consentito la realizzazione del progetto: Camera di Commercio di Como, Acsm Agam, Bennet S.p.A., BCC di Alzate Brianza, Cantù e Lezzeno, Confindustria Como, Lega Coop, ANCE Como, Nessi & Maiocchi, Tessitura serica A.M.Taborelli, Villa d’Este, Confcommercio Como, Albergo Terminus-Hotel Villa Flori; sponsor tecnici: CSU S.P.A, Coin Como, Menphis, Consorzio Como Turistica, Amici di Como, Poltrona Frau, Epson; media partner: Corriere della Sera, Magiclake, Publifutura, AGLA group.
LA CITTÀ NUOVA. OLTRE SANT’ELIA presenta 100 opere, alcune delle quali inedite, tra dipinti, disegni, modelli, filmati, installazioni di artisti, architetti, registi, quali Antonio Sant’Elia, Umberto Boccioni, Fernand Léger, Mario Sironi, Le Corbusier, Frank Lloyd Wright, Fritz Lang, Yona Friedman, Archizoom, Superstudio, Chris Burden, Carsten Höller e altri.
La rassegna vedrà nel 2015 il suo ideale completamento, in contemporanea con l’apertura dell’Expo 2015 di Milano, con una grande esposizione dedicata alle tematiche dello spazio urbano, delle sue identità presenti e future, dei luoghi e delle forme della convivenza collettiva.
“La mostra - afferma Luigi Cavadini, assessore alla Cultura del Comune di Como - nasce dalla considerazione che parlare di Expo significa parlare di città; questo comporta una riflessione sul futuro e sullo sviluppo del panorama urbano. È naturale che tutto dovesse partire da Antonio Sant’Elia che, all’inizio del secolo scorso guardava a queste prospettive con occhio lucido e lungimirante. L’iniziativa rappresenta anche la volontà dell’amministrazione di rivalutare la figura dell’architetto comasco e il patrimonio conservato nella pinacoteca cittadina”.
Una sezione della mostra, infatti, allestita nella Pinacoteca Civica (via Diaz 84), propone 50 disegni di Antonio Sant’Elia di proprietà del Comune di Como. È un’occasione rara per ammirare un numero così consistente di sue opere che, per ragioni di conservazione, sono da anni inaccessibili al grande pubblico. In Pinacoteca si possono osservare le diverse ipotesi progettuali di Sant’Elia che spaziano dalle dighe alle centrali elettriche, dagli edifici monumentali alle abitazioni con ascensori esterni, dagli hangar alle stazioni, tutte caratterizzate dalla presenza dinamica di linee oblique, forme ellittiche, torri di distribuzione e smistamento del traffico, strade su più livelli.
Il percorso espositivo in Villa Olmo si apre proprio con ‘La Città Nuova’, ovvero una serie di dodici disegni che Sant’Elia aveva presentato alla mostra milanese delle Nuove Tendenze del 1914, nei quali si riassumevano le visioni urbane del giovane architetto comasco che aveva appena formulato il suo manifesto per una architettura futurista.
Fin dal suo apparire, nel corso dell’Ottocento, la metropoli era apparsa come una delle manifestazioni più drammatiche e più contraddittorie dell’età moderna, caratterizzata da inediti problemi, igienici, morali, politici, culturali, funzionali, che richiedevano riforme radicali sia nel campo della viabilità e dei trasporti, che in quello dell’abitazione e della organizzazione della vita domestica.
A questi temi hanno cercato di dare risposte radicali i grandi architetti come Le Corbusier o Frank Lloyd Wright, con le straordinarie visioni della Città contemporanea per tre milioni di abitanti di Le Corbusier e di Broadacre City, la città ideale americana fondata sulla casa d’abitazione unifamiliare e sull’automobile come mezzo di trasporto individuale, disegnata da Wright, di cui è in mostra il grande modello. Il futuro della città era rimasto un protagonista cruciale delle discussioni e degli interrogativi che avevano agitato le neoavanguardie europee, ma anche americane e giapponesi, fino all’inizio degli anni Settanta: l’olandese Constant, il franco-ungherese Yona Friedman e gli inglesi di Archigram avevano immaginato città sospese sul suolo nelle quali gli abitanti potevano liberamente organizzare la loro vita, non diversamente da quanto stavano proponendo il tedesco Walter Jonas o il “metabolista” giapponese Arata Isozaki. Nel contesto tempestoso del Sessantotto i gruppi radicali italiani, come Archizoom o Superstudio, articolavano una critica senza compromessi della città capitalistica, mettendone in discussione struttura e significato.
Fin dalla metà del XIX secolo, la città moderna aveva attirato lo sguardo - affascinato ma anche spaventato - degli artisti. I grandi boulevard di Parigi invasi dalla folla e dal traffico erano stati protagonisti cruciali dell’opera dei pittori impressionisti. Il futurista Umberto Boccioni ne aveva interpretato la crescita esplosiva in quadri come La città che sale, di cui viene esposto un raro disegno preparatorio, e Mario Sironi in nuovi paesaggi urbani delle periferie industriali. Anche i cubisti non rimasero insensibili alle suggestioni che provenivano dalla crescita dei nuclei urbani, come dimostra l’olio su tela di Fernand Léger, proveniente dal Philadelphia Museum of Art.
Nel 1926, il regista tedesco Fritz Lang aveva girato Metropolis sullo sfondo delle scenografie visionarie e espressioniste di Erich Kettelhut e, pochi anni dopo, l’ungherese Moholy-Nagy aveva celebrato il panorama luminoso e fremente della città contemporanea nelle sequenze per il film Things to Come (1936) che oggi l’artista Jan Tichy ha riutilizzato in uno spettacolare video a tre canali.
La mostra si conclude con alcune opere-chiave della ricerca artistica degli anni più recenti: Pizza City, lo sterminato plastico di una città composta soltanto da centinaia di giocattoli dell’artista americano Chris Burden e il video della cinese Cao Fei che rappresenta una città sospesa nello spazio virtuale di Second Life. Nel tentativo di riunire le sperimentazioni delle avanguardie degli anni Venti con le condizioni del presente, l’artista tedesco Carsten Hoeller ha “ricostruito” il progetto fantastico concepito dal sovietico Krutikov nel 1928 per una “città volante” facendola oggi librare sopra il cielo di Como.
Accompagna l’esposizione un catalogo Silvana editoriale che presenta i testi del curatore e di Esther da Costa Meyer, Antonello Negri, Antonio Costa, Anna Rosellini, Jean-Louis Cohen, Aya Lurie, Mark Wigley, Manuel Orazi, Simon Sadler, Roberto Gargiani, Gabriele Mastrigli, Peter Pakesch, Paola Nicolin, Joseph Grima.
La mostra prevede una serie di eventi, conferenze, laboratori, visite guidate che consentiranno di approfondire il tema secondo gli aspetti più diversi.
Tra questi, nella sede di Confindustria, a un centinaio di metri dalla Pinacoteca (via Raimondi 1, ingresso gratuito, da lunedì a giovedì, ore 9-18, venerdì, ore 9-17), si segnala l’esposizione Sant’Elia. Piccola mostra di studi che presenta 12 schizzi progettuali dell’architetto, provenienti dalle collezioni degli eredi.
23
marzo 2013
LA CITTÀ NUOVA. OLTRE SANT’ELIA Cento anni di visioni urbane
Dal 23 marzo al 14 luglio 2013
architettura
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
VILLA OLMO
Como, Via Simone Cantoni, 1, (Como)
Como, Via Simone Cantoni, 1, (Como)
Biglietti
(Villa Olmo + Pinacoteca civica):
Intero: 10 €;
Ridotto: 8 € (visitatori oltre 65 anni e tra 6 e 18 anni, universitari fino a 26 anni, gruppi di almeno 25 persone con ingresso gratuito per l’accompagnatore, categorie convenzionate);
Famiglie: 25 € (due adulti e i figli di età compresa tra 6 anni e 18 anni);
Ridotto scuole: 5 € (gruppi scolastici di almeno 25 persone con ingresso gratuito per due accompagnatori);
Gratuito: bambini fino a 6 anni, disabili con accompagnatore.
Orario di apertura
Villa Olmo: da martedì a giovedì 9 - 20; da venerdì a domenica: 10 - 22 (la biglietteria chiude un’ora prima); lunedì chiuso
Pinacoteca civica: martedì, mercoledì, giovedì, sabato, domenica 10 - 20; venerdì 10 - 22; lunedì chiuso
Aperture speciali festività: 31 marzo, 1 e 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno: Villa Olmo, 10-22; Pinacoteca civica, 10-20.
Editore
SILVANA EDITORIALE
Ufficio stampa
CLP
Autore
Curatore