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La Città Visibile 2009
La mostra fotografica, organizzata dal Centro di Documentazione per le Arti Visive del Comune di Grosseto (CEDAV), rappresenta l’evento più importante della manifestazione “La Città Visibile”, che giunge alla sua seconda edizione.
Comunicato stampa
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La mostra fotografica, organizzata dal Centro di Documentazione per le Arti Visive del Comune di Grosseto (CEDAV), rappresenta l'evento più importante della manifestazione “La Città Visibile”, che giunge alla sua seconda edizione. “La Città Visibile 2009” presenta un percorso di mostre in città (Cassero senese, Chiesa dei Bigi, Saletta CEDAV, sedi delle varie associazioni di artisti), correlate come un'unica “mostra diffusa”, e una serie di iniziative, come seminari con urbanisti e incontri con le comunità degli immigrati, che indagheranno quello che la città di Grosseto comunica e quale idea della città abbiano i suoi residenti.
La città visibile
La mostra al Cassero vuole documentare, attraverso l’analisi creativa e l’immaginazione degli artisti, le trasformazioni della città di Grosseto e della Maremma negli ultimi anni, con l'obiettivo di colmare quella lacuna che nella esperienza collettiva esiste tra la oleografica e stereotipata rappresentazione di un territorio e la sua realtà “visibile”, in continuo divenire, percepita quotidianamente.
Per Moira Ricci, ospite speciale, La città visibile è rappresentata dalla percezione intima di un territorio privato, di uno spazio abitato e domestico, al riparo dalla città aperta e condivisa da persone sconosciute. Le contraddizioni della città sono evidenziate da Francesco Minucci, che denuncia il ludico nichilismo dei “cittadini postmoderni”, e risolte da Marco Tisi che ritrova nell'ambiguità visiva dei “non luoghi” - citati da Augè - fermenti embrionali di nuovo senso identitario. Più legati alla fotografia documentaria sono i lavori di Carlo Bonazza, che esplora una città metafisica e disabitata lontanissima dagli stereotipi oleografici, e quelli di Lapo Simeoni che, ricollegandosi al celebre stile dei Becher, studia l'anonimia delle nuove costruzioni omologate ai modelli globalizzanti della “città generica”. Francesco Scamporrino trasforma Grosseto in un ambiente irriconoscibile e futuristico, fatto di strutture avveniristiche e luci psichedeliche, mentre nei frames digitali di Federico Borselli si descrive la comunità liquida delle nostre città, dove lo spazio pubblico si dissolve nel tentativo di neutralizzare gli scambi sociali per proteggere la sfera privata dalle interferenze altrui. Infine, le fotografie di Lucia Cartoni e Carlo Durano aprono alle suggestioni liriche, cercando di evocare l'intimo rapporto tra lo spazio vissuto della città e il tempo soggettivo della memoria e del sogno.
La “mostra diffusa”:
La Città Visibile rappresenta la mostra col più alto numero di partecipanti che la città di Grosseto abbia mai allestito: ottanta tra pittori, fotografi, illustratori e architetti.
Particolare interesse riveste l'immagine della città intesa come percezione e rappresentazione da parte degli abitanti della forma urbanistica vera e propria, come vissuto delle varie comunità (residenti, immigrati, giovani, artisti..) che stimolano o subiscono la trasformazione, come esperienza di ricerca e di possesso, di costruzione di senso identitario in continuo divenire e mai cristallizzato in formule artificiali, convenzionali e “turistiche”.
GrosNext dell'associazione Arte Invisibile, Chiesa dei Bigi, 6-13 settembre
Collettiva dell'associazione Eventi, Via Varese 18, 8-20 settembre
Collettiva dell'associazione Photodigital, Via Varese 26, 8-20 settembre
Collettiva dell'associazione Primavera Maremmana, Piazza Valeri, 9-20 settembre
Collettiva dell'associazione AGAF, Via Mazzini 61, 10-20 settembre
La città a colori tra arte e scempio, mostra fotografica presso lo Spazio 72 Via U.Bassi 72, 12-20 settembre
Il progetto per la nuova Camera di Commercio, sede camerale via Cairoli 10, 15 -20 settembre
Operare per il territorio, mostra di progetti architettonici presso Cedav Via Mazzini 97, 17-20 settembre
La città visibile
La mostra al Cassero vuole documentare, attraverso l’analisi creativa e l’immaginazione degli artisti, le trasformazioni della città di Grosseto e della Maremma negli ultimi anni, con l'obiettivo di colmare quella lacuna che nella esperienza collettiva esiste tra la oleografica e stereotipata rappresentazione di un territorio e la sua realtà “visibile”, in continuo divenire, percepita quotidianamente.
Per Moira Ricci, ospite speciale, La città visibile è rappresentata dalla percezione intima di un territorio privato, di uno spazio abitato e domestico, al riparo dalla città aperta e condivisa da persone sconosciute. Le contraddizioni della città sono evidenziate da Francesco Minucci, che denuncia il ludico nichilismo dei “cittadini postmoderni”, e risolte da Marco Tisi che ritrova nell'ambiguità visiva dei “non luoghi” - citati da Augè - fermenti embrionali di nuovo senso identitario. Più legati alla fotografia documentaria sono i lavori di Carlo Bonazza, che esplora una città metafisica e disabitata lontanissima dagli stereotipi oleografici, e quelli di Lapo Simeoni che, ricollegandosi al celebre stile dei Becher, studia l'anonimia delle nuove costruzioni omologate ai modelli globalizzanti della “città generica”. Francesco Scamporrino trasforma Grosseto in un ambiente irriconoscibile e futuristico, fatto di strutture avveniristiche e luci psichedeliche, mentre nei frames digitali di Federico Borselli si descrive la comunità liquida delle nostre città, dove lo spazio pubblico si dissolve nel tentativo di neutralizzare gli scambi sociali per proteggere la sfera privata dalle interferenze altrui. Infine, le fotografie di Lucia Cartoni e Carlo Durano aprono alle suggestioni liriche, cercando di evocare l'intimo rapporto tra lo spazio vissuto della città e il tempo soggettivo della memoria e del sogno.
La “mostra diffusa”:
La Città Visibile rappresenta la mostra col più alto numero di partecipanti che la città di Grosseto abbia mai allestito: ottanta tra pittori, fotografi, illustratori e architetti.
Particolare interesse riveste l'immagine della città intesa come percezione e rappresentazione da parte degli abitanti della forma urbanistica vera e propria, come vissuto delle varie comunità (residenti, immigrati, giovani, artisti..) che stimolano o subiscono la trasformazione, come esperienza di ricerca e di possesso, di costruzione di senso identitario in continuo divenire e mai cristallizzato in formule artificiali, convenzionali e “turistiche”.
GrosNext dell'associazione Arte Invisibile, Chiesa dei Bigi, 6-13 settembre
Collettiva dell'associazione Eventi, Via Varese 18, 8-20 settembre
Collettiva dell'associazione Photodigital, Via Varese 26, 8-20 settembre
Collettiva dell'associazione Primavera Maremmana, Piazza Valeri, 9-20 settembre
Collettiva dell'associazione AGAF, Via Mazzini 61, 10-20 settembre
La città a colori tra arte e scempio, mostra fotografica presso lo Spazio 72 Via U.Bassi 72, 12-20 settembre
Il progetto per la nuova Camera di Commercio, sede camerale via Cairoli 10, 15 -20 settembre
Operare per il territorio, mostra di progetti architettonici presso Cedav Via Mazzini 97, 17-20 settembre
05
settembre 2009
La Città Visibile 2009
Dal 05 al 20 settembre 2009
fotografia
Location
CASSERO SENESE
Grosseto, Via Aurelio Saffi, 6, (Grosseto)
Grosseto, Via Aurelio Saffi, 6, (Grosseto)
Orario di apertura
9,30 – 12,30 e 17 -20. Lunedì mattina chiuso
Vernissage
5 Settembre 2009, ore 17.00
Sito web
www.gol.grosseto.it/cedav
Autore
Curatore