Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
La città vista dall’alto. Nuove prospettive dell’Aeropittura Futurista
Dal “verismo sintetico-documentario” alla “visione cosmica” nel tentativo di raffigurare il tempo oltre che lo spazio.
Il ribaltamento dei piani prospettici dell’Aeropittura (definita “essenziale-mistica-ascensionale-simbolica”) visto attraverso le opere degli artisti più rappresentativi del periodo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra, dal titolo "LA CITTA' VISTA DALL'ALTO. NUOVE PROSPETTIVE DELL'AEROPITTURA FUTURISTA" contiene al suo interno, come una scatola cinese, una seconda mostra, una "personale" retrospettiva dedicata ad un aeropittore milanese, Pierluigi Bossi, in arte SIBO'.
La mostra principale ha come tema la rivoluzione delle "prospettive pittoriche" teorizzata nel manifesto dell'Aeropittura futurista, e firmato nel 1929 dai principali esponenti dell'avanguardia italiana di quegli anni. In breve, le variabili di "velocità" e "tempo" si andavano ad affiancare a quella già nota di "spazio" nella raffigurazione del paesaggio, non più "visto e dipinto" dal pittore in modo "statico" ma piuttosto in modo "dinamico", come immagini rimaste impresse nella retina (quasi fotogrammi scattati in rapida successione) osservando il paesaggio durante una virata aerea.
L'aeropittura diventò in breve, nel corso degli anni Trenta, l'arte ufficiale del Secondo Futurismo, e, grazie alle imprese aeronautiche compiute da italiani in quegli anni (dalla trasvolata oceanica di Italo Balbo, alle vittorie delle competizioni internazionali per idrovolanti civili della Coppa Schneider, tutte notizie che ebbero grande risonanza mondiale) anche la forma artistica maggiormente apprezzata dal pubblico italiano.
Parte importante, all'interno della sperimentazione artistica prima, e dell'affermazione pubblica dopo, ebbero gli artisti torinesi che facevano parte del "Gruppo Futurista Torinese": primo fra tutti sicuramente Fillia, ma anche Ugo Pozzo, Diulgheroff ed altri. Il ruolo svolto in campo artistico nazionale dalla città di Torino fu dunque di primo piano, ed i rapporti tra la città ed i grandi nomi del Futurismo, da Marinetti a Balla, da Depero a Dottori, furono frequenti e proficui.
La mostra "La città vista dall'alto" presenta 31 opere di questi artisti, tutti di notevole rilevanza (citiamo Balla, Depero, Tato, D’Anna, Sironi, Bucci, Dottori oltre ai torinesi Fillia, Diulgheroff e Pozzo) raccolte in un catalogo che offre, per ogni opera ed ogni artista, indicazioni storiche e biografiche che forniscono chiavi di lettura che permettono di comprendere le interazioni culturali, artistiche e sociali dei diversi artisti.
La mostra personale dal titolo “SIBO’: IL DINAMISMO PLASTICO DI PIERLUIGI BOSSI” presenta invece, in sinergia con l’associazione culturale FUTUR-ISM di Roma, una retrospettiva dedicata a Pierluigi Bossi (Sibò), pittore in fase di riscoperta e che indirizzò tutta la sua produzione artistica degli anni '30 sui binari della aeropittura, focalizzando le sue opere sulle città di Fondazione e sulla bonifica dell'Agro Pontino, come dottamente spiegato nella introduzione scritta da Giancarlo Carpi, che di Sibò è il critico di riferimento.
Saranno una quindicina le opere di Sibò esposte, alcune anche di dimensioni importanti.
La mostra principale ha come tema la rivoluzione delle "prospettive pittoriche" teorizzata nel manifesto dell'Aeropittura futurista, e firmato nel 1929 dai principali esponenti dell'avanguardia italiana di quegli anni. In breve, le variabili di "velocità" e "tempo" si andavano ad affiancare a quella già nota di "spazio" nella raffigurazione del paesaggio, non più "visto e dipinto" dal pittore in modo "statico" ma piuttosto in modo "dinamico", come immagini rimaste impresse nella retina (quasi fotogrammi scattati in rapida successione) osservando il paesaggio durante una virata aerea.
L'aeropittura diventò in breve, nel corso degli anni Trenta, l'arte ufficiale del Secondo Futurismo, e, grazie alle imprese aeronautiche compiute da italiani in quegli anni (dalla trasvolata oceanica di Italo Balbo, alle vittorie delle competizioni internazionali per idrovolanti civili della Coppa Schneider, tutte notizie che ebbero grande risonanza mondiale) anche la forma artistica maggiormente apprezzata dal pubblico italiano.
Parte importante, all'interno della sperimentazione artistica prima, e dell'affermazione pubblica dopo, ebbero gli artisti torinesi che facevano parte del "Gruppo Futurista Torinese": primo fra tutti sicuramente Fillia, ma anche Ugo Pozzo, Diulgheroff ed altri. Il ruolo svolto in campo artistico nazionale dalla città di Torino fu dunque di primo piano, ed i rapporti tra la città ed i grandi nomi del Futurismo, da Marinetti a Balla, da Depero a Dottori, furono frequenti e proficui.
La mostra "La città vista dall'alto" presenta 31 opere di questi artisti, tutti di notevole rilevanza (citiamo Balla, Depero, Tato, D’Anna, Sironi, Bucci, Dottori oltre ai torinesi Fillia, Diulgheroff e Pozzo) raccolte in un catalogo che offre, per ogni opera ed ogni artista, indicazioni storiche e biografiche che forniscono chiavi di lettura che permettono di comprendere le interazioni culturali, artistiche e sociali dei diversi artisti.
La mostra personale dal titolo “SIBO’: IL DINAMISMO PLASTICO DI PIERLUIGI BOSSI” presenta invece, in sinergia con l’associazione culturale FUTUR-ISM di Roma, una retrospettiva dedicata a Pierluigi Bossi (Sibò), pittore in fase di riscoperta e che indirizzò tutta la sua produzione artistica degli anni '30 sui binari della aeropittura, focalizzando le sue opere sulle città di Fondazione e sulla bonifica dell'Agro Pontino, come dottamente spiegato nella introduzione scritta da Giancarlo Carpi, che di Sibò è il critico di riferimento.
Saranno una quindicina le opere di Sibò esposte, alcune anche di dimensioni importanti.
23
maggio 2019
La città vista dall’alto. Nuove prospettive dell’Aeropittura Futurista
Dal 23 maggio al 28 giugno 2019
arte moderna e contemporanea
Location
GALLERIA MATTEOTTI
Torino, Corso Giacomo Matteotti, 2/a, (Torino)
Torino, Corso Giacomo Matteotti, 2/a, (Torino)
Orario di apertura
da martedi a sabato ore 16-20
Vernissage
23 Maggio 2019, ore 18.30
Autore