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La Conservazione dell’Arte Pubblica in Italia. Il caso del metrò dell’arte a Napoli
Nell’ambito del dibattito sulla conservazione dell’arte contemporanea la salvaguardia dell’arte pubblica è una questione nodale che richiede una sinergia di competenze specialistiche e una particolare attenzione istituzionale. Di qui un’intera giornata di studi (in due sessioni) dedicata al tema e, in particolare, a “Le stazioni dell’arte”: la più grande installazione d’arte pubblica in Italia e il caso della loro conservazione.
Comunicato stampa
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Giovedì 19 marzo p.v., con il patrocinio del Miur, l’Accademia di Belle Arti di Napoli presieduta da Sergio Sciarelli e diretta da Giovanna Cassese, in collaborazione con Metronapoli spa e MN Metropolitana di Napoli spa, promuove una giornata di studi sul tema “La Conservazione dell’Arte Pubblica in Italia e il caso del Metrò dell’Arte a Napoli”. Presso il Teatro dell’Istituto, in via Vincenzo Bellini 36. In conclusione, alle 17.30, presentazione del volume “La collezione Burri a Città di Castello. Dalla conoscenza alla prevenzione” (a cura di G. Basile, Gli Ori, Pistoia 2009).
Nell’ambito del dibattito sulla conservazione dell’arte contemporanea la salvaguardia dell’arte pubblica è una questione nodale che richiede una sinergia di competenze specialistiche e una particolare attenzione istituzionale. Di qui un’intera giornata di studi (in due sessioni) dedicata al tema e, in particolare, a “Le stazioni dell’arte”: la più grande installazione d’arte pubblica in Italia e il caso della loro conservazione. Un convegno, a cura di Giovanna Cassese e Maria Corbi, presieduto per l’intera da Giuseppe Basile (dell’ISCR-Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro e dell’Associazione Amici di Cesare Brandi cui si deve un contributo fondamentale alla costruzione di un network per la salvaguardia dell’arte contemporanea e l’elaborazione di linee guida e lessici comuni).
A parlare di:
* Cantieri di conoscenza, manutenzione e restauro del metrò dell’arte
* La conservazione dell’arte pubblica in Italia
* “La collezione Burri a Città di Castello. Dalla conoscenza alla prevenzione”. Presentazione del volume a cura di Giuseppe Basile
Intervengono: il coordinatore artistico delle Stazioni dell’Arte Achille Bonito Oliva, il coordinatore scientifico della convenzione Accademia-Metronapoli, Metropolitana di Napoli) Giovanna Cassese, i responsabili di settore degli uffici Installazione, Gestione e patrimonio Renaldo Fasanaro e Maria Corbi, i docenti di Restauro e Chimica del restauro dell’Accademia Ignazio di Bella e Donato Inverso. Nel pomeriggio saranno presenti le istituzioni più rappresentative dalla Parc con la direttrice del MAXXI Arte all’istituto dei Beni culturali dell’Emilia Romagna, il progetto PAPuM di Torino, il Pecci di Prato e il caso del cantiere di conoscenza del Grande Cretto di Burri. Paola Del Vescovo, Eduardo Cicelyn, Marinetta Picone Petrusa presentano il volume “La collezione Burri a Città di Castello. Dalla conoscenza alla prevenzione”
Presidenza della giornata: Giuseppe Basile (Già ISCR, Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro Associazione Amici di Cesare Brandi).
Saluti istituzionali:
Sergio Sciarelli (presidente Accademia di Belle Arti di Napoli), Giannegidio Silva (Presidente M.N. Metropolitana di Napoli S.p.A.), Filippo de Luca (Amministratore Delegato Metronapoli S.p.A.), Pio Baldi (Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania), Stefano Gizzi (Soprintendente Beni Architettonici e Paesaggistici di Napoli e Provincia);
Interventi:
Achille Bonito Oliva (Critico d’arte - Coordinamento artistico delle Stazioni dell’Arte),
Giovanna Cassese (Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli – Coordinatore scientifico Convenzione Accademia - Metronapoli - MN),
Renaldo Fasanaro (Responsabile installazione opere d’arte Linee 1 e 6 – M.N. Metropolitana di Napoli S.p.A.),
Maria Corbi (Responsabile Ufficio Gestione Patrimonio Artistico - Metronapoli S.p.A.),
Ignazio Di Bella (Professore di Restauro - Accademia di Belle Arti di Napoli-Direttore di Restauro cantieri metrò dell’arte);
Donato Inverso (Professore di Chimica per il restauro - Accademia di Belle Arti di Napoli),
Anna Mattirolo (PARC - Direttore MAXXI Arte),
Marina Pugliese (Conservatore delle collezioni d’arte del XX secolo per il Comune di Milano),
Claudia Collina (Responsabile Censimento e valorizzazione dell'arte contemporanea IBC – Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna),
Giuseppe Mercurio (Responsabile Conservazione e Restauro – RISO, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia), Sandro Scarroccia (Direttore Scuola di Restauro - Accademia di Belle Arti di Brera),
Barbara Ferrigni (Restauratrice - Professore Accademia di Belle Arti di Brera),
Stefano Pezzato (Responsabile area artistica e culturale, Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci – Prato),
Mariella Perletti (Dirigente Settore Integrazione, Città di Torino),
Antonio Rava (Restauratore - Società Antonio Rava e Co.).
Alle ore 17.30, presentazione del volume:
“La collezione Burri a Città di Castello. Dalla conoscenza alla prevenzione” (a cura di Giuseppe Basile, Gli Ori, Pistoia 2009).
Presiede: Paola Del Vescovo (Prof. di Restauro pittorico - Accademia di Belle Arti di Napoli)
Interventi:
Maria Antonietta Picone (Prof. Storia dell’Arte Contemporanea – Università “Federico II”-)
Eduardo Cicelyn (Direttore Museo MADRE – Napoli)
I sessione (ore 10-13). Il caso delle “stazione dell’arte” e la convenzione - per la tutela, conservazione, valorizzazione delle opere installate nella metropolitana - tra l’Accademia di Belle Arti di Napoli, Metronapoli spa e MN Metropolitana di Napoli spa quale esempio di buona pratica e di collaborazione tra realtà che hanno saputo fare sistema puntando sulle competenze e sulla formazione giovanile. Si illustreranno i cantieri scuola e i risultati dei primi tre anni di attività.
II sessione (ore 15-19). presentando casi emblematici di diverse realtà regionali della Penisola,
intende portare avanti il processo di confronto tra le istituzioni e i professionisti che operano nel campo contribuendo allo sviluppo e alla diffusione di una matura coscienza salvaguardistica nei confronti dell’arte contemporanea pubblica.
*
La conservazione del Contemporaneo
Il tema della conservazione dell’arte contemporanea è oggi di grande attualità, per le peculiarità della produzione artistica del secolo appena trascorso, caratterizzata dall’uso di materiali, tecniche, e processi operativi complessi, così diversi dall’arte dei secoli precedenti. Conservare le opere dei nostri tempi significa, innanzitutto, affrontare temi quali avanguardia e curabilità; dilatazione dei materiali, arte performativa e restauro, l’effimero come poetica, l’esigenza di ricordare e storicizzare.
Intervenire correttamente sulle opere d’arte contemporanea significa non solo conoscere tecniche e materiali, ma penetrare la complessa poetica dell’artista e la sua idea primaria. Significa, quindi, anche trovare il giusto rapporto con l’artista, quando ancora vivente. Bisogna innanzitutto riflettere profondamente sulle poetiche e le estetiche dalla metà del XIX secolo in rapporto ai problemi teorici e pratici di conservazione e restauro, soprattutto in relazione all’applicabilità della principale teoria internazionalmente riconosciuta, che è quella di Cesare Brandi.
Il corso quinquennale di Conservazione e restauro delle opere d’arte moderne e contemporanee di Napoli, nato nel 2000 - unico del Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito dell’alta formazione di restauratori di contemporaneo in Italia centro-meridionale - sta portando avanti cantieri impegnativi su opere del secolo XIX e XX. Primi fra tutti gli interventi di manutenzione e restauro condotti dagli studenti sotto la guida dello staff specializzato dei docenti, nell’ambito cantieri-scuola nelle stazioni dell’arte della linea 1 della Metropolitana di Napoli. Interventi resi possibili da una convenzione di grande significato sia scientifico che di politica culturale e modello di buona pratica firmata con Metronapoli e Metropolitana di Napoli per la conservazione, tutela e restauro delle opere delle Stazioni dell’arte.
*
Le Stazioni dell’arte e la Convenzione con Metronapoli e Metropolitana di Napoli
Le Stazioni dell’Arte della Linea 1 e della Linea 6 della metropolitana di Napoli sono nate da un progetto dell’amministrazione comunale cittadina e hanno inaugurato un nuovo modo di concepire gli ambienti di transito che coniuga architettura e arte.
L’ideazione delle architetture è stata affidata a progettisti di fama internazionale, come Gae Aulenti, Alessandro Mendini, Vittorio Magnago Lampugnani. Le stazioni, dotate ciascuna di caratteristiche stilistiche proprie, sono state progettate in funzione dei siti destinati ad accoglierle e gli spazi interni ed esterni delle stazioni hanno accolto, sotto il coordinamento artistico di Achille Bonito Oliva, più di 180 opere di 90 tra i protagonisti dell’arte contemporanea mondiale: dipinti, sculture, mosaici, ceramiche, fotografie ed installazioni, site-speific e direttamente commissionate ad artisti del calibro di Jannis Kounellis, Joseph Kosuth, Mimmo Paladino, Sol Lewitt, Mario Merz
Ma questo enorme patrimonio artistico, anche a causa del particolare microclima delle stazioni, richiede cure costanti e specifiche, eseguite in base alle caratteristiche dei materiali e delle tecniche adoperati nella realizzazione delle singole opere.
Per tutelare un tale patrimonio di arte pubblica e provvedere al monitoraggio dello stato di conservazione, alla manutenzione straordinaria e al restauro delle opere, nel febbraio 2006 è stata stipulata una Convenzione tra l’Accademia di Belle Arti di Napoli, Metronapoli - la società che gestisce le linee metropolitane - e Metropolitana di Napoli - la concessionaria del Comune di Napoli per la progettazione e costruzione del metrò Linea 1 e 6 - un esempio di collaborazione tra realtà che hanno saputo fare sistema e valorizzare le competenze e i giovani.
Nell’ambito di questo progetto, l’Accademia cataloga ogni opera sia dal punto di vista storico-artistico, sia dal punto di vista conservativo, per quanto riguarda la conoscenza delle tecniche, dei materiali impiegati e dello stato di conservazione, attraverso un modello di scheda conservativa strutturato ad hoc e conforme agli standard dell’Istituto Centrale per il Restauro. Tutti gli artisti viventi sono intervistati per la creazione di un archivio sulle tecniche e i materiali e una campagna fotografica a cura di Fabio Donato, docente dell’Accademia e autore di alcuni lavori presenti nelle stazioni, documenta le opere, i danni e le diverse fasi degli interventi di manutenzione e restauro.
*
I cantieri di conoscenza, restauro e manutenzione del metrò dell’arte
Gli interventi di manutenzione e restauro sono quindi condotti dall’Accademia con il coinvolgimento nell’esperienza del “cantiere-scuola” degli allievi e dei tirocinanti del Corso di Conservazione e Restauro delle opere d’Arte Contemporanea.
Dal 2006 ad oggi sono stati realizzati quattro cantieri di manutenzione straordinaria e restauro, per le opere d’arte della stazione Dante, della stazione Quattro Giornate, per l’opera in ceramica a rilievo di Enzo Cucchi, installata negli spazi esterni della seconda uscita della stazione Salvator Rosa e, nel 2008, per le opere interne ed esterne della stazione Materdei.
Gli interventi hanno interessato un’installazione tridimensionale in marmo del Belgio e Corian di Ettore Spalletti, l’opera in mosaico e ceramica a rilievo di Luigi Ontani, Spulcinellando, Sguazzando, Scugnizzando, sei pannelli in legno di ciliegio di Domenico Bianchi, i Wall Drawings e la struttura tridimensionale Splotch di Sol LeWitt, Stagioni, l’opera in ceramica e pietra dorata di Lucio Del Pezzo che riveste l’ascensore esterno, e Carpe diem, una scultura in bronzo dipinto di Luigi Serafini installata anch’essa all’esterno della stazione.
Il cantiere ancora una volta si è rivelato un momento imprescindibile per l’apprendimento delle tecniche e delle teorie di documentazione, conoscenza, salvaguardia, e valorizzazione dei beni culturali.
Infatti l’aspetto che rende forse più interessante questo progetto di salvaguardia è che esso riguarda un patrimonio artistico molto variegato dal punto di vista delle poetiche e delle correnti rappresentate, oltre che, come si già è detto, eterogeneo per la molteplicità dei materiali e delle tecniche: affrontare i problemi conservativi che queste opere pongono significa entrare nel vivo delle principali questioni teoriche del restauro del contemporaneo.
Nel caso delle stazioni dell’arte resta indispensabile una riflessione metodologica, a monte di qualsiasi intervento, che consenta di riconoscere in che cosa consista la qualità artistica dell’opera, quale sia la sua poetica e se abbia un carattere prevalentemente formativo, concettuale o progettuale o se non si tratti di un’opera “ibrida”.
Ciò al fine di disporre dei presupposti scientifici, tecnologici e soprattutto culturali non solo per condurre adeguati interventi di restauro, là dove questi si rivelino inevitabili, ma anche per garantire quel complesso di condizioni che, una volta che le opere siano state inserite stabilmente in un regime di tutela attiva, rendono possibile eliminare o almeno ridurre al minimo le cause del degrado.
*
Dalla conservazione alla prevenzione: il rinnovo della convenzione per la salvaguardia delle opere Metrò dell’arte
Le esperienze e le conoscenze maturate nel corso dei tre anni di attuazione della Convenzione hanno dunque consentito di mettere meglio a fuoco alcuni fondamentali punti metodologici nell’ambito
della tutela di questa eccezionale collezione pubblica di arte contemporanea e conseguentemente di elaborare nuovi e più efficaci strumenti, in particolare di prevenzione e di manutenzione ordinaria e programmata.
Come si è detto, già con la Convenzione firmata nel 2006 si era scelto di dare valore al rapporto tra il soggetto responsabile dell’installazione e della cantierizzazione delle opere d’arte, Metropolitana di Napoli S.p.A., quello responsabile della gestione di tale patrimonio, Metronapoli S.p.A., e l’istituzione universitaria che si assumeva la responsabilità scientifica e tecnica delle azioni di tutela, l’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Oggi, a distanza di tre anni si va verso il rinnovo della Convenzione, che si è rivelata uno strumento efficace per la buona pratica della conservazione e nell’ambito della formazione dei restauratori mettendo in campo una filiera culturale e sinergie di competenze.
Dunque, nella prospettiva di un ulteriore arricchimento della collezione con la prossima apertura delle nuove stazioni dell’arte di Linea 1, è cresciuta la consapevolezza di quanto sia importante che la tutela delle opere incominci fin dalla loro installazione nelle stazioni della metropolitana, mettendo in campo più puntuali e standardizzati strumenti che consentano di rendere agevolmente disponibili tutte le informazioni e le conoscenze relative a ciascuna opera.
Sul versante della prevenzione, si sta infatti lavorando ad elaborare una “scheda tecnica di consegna” che dia conto dell’intera genesi dell’opera: dalla fase progettuale, raccogliendo appunti, disegni, bozzetti e rendering delle installazioni, alla fase di realizzazione, evidenziando nel dettaglio le caratteristiche dei materiali utilizzati (per quelli di produzione industriale con l’indicazione delle ditte e dei codici del prodotto impiegato, si tratti di un colore acrilico o di tessere di mosaico) e delle tecniche impiegate, anche nella fase di effettiva “cantierizzazione” dell’opera nel contesto architettonico della stazione.
Molto spesso, infatti, per una buona manutenzione è di fondamentale importanza conoscere, documentare ed archiviare tutte le informazioni relative a ciò che è “dietro” l’opera e che non è visibile, basti pensare agli impianti elettrici delle opere in neon tubolare di Joseph Kosuth e di Mario Merz, o ai light box di Betty Bee, di Bianco-Valente, di Franco Scognamiglio.
L’altro versante che si è scelto di valorizzare nella nuova Convenzione è quello della manutenzione ordinaria, in particolar modo delle opere già sottoposte ad interventi di manutenzione straordinaria o restauro.
Sulla base delle informazioni e delle indicazioni contenute nei piani di manutenzione redatti per ciascun’opera dal direttore di restauro, Prof. Ignazio Di Bella, é stato elaborato insieme a Metronapoli un modello di scheda che raccoglie i dati relativi alle operazioni di manutenzione ordinaria da eseguire, alla periodicità di tali interventi (mensile, trimestrale o semestrale), ai materiali da impiegarsi per tali operazioni, agli strumenti necessari per accedere alle opere in sicurezza.
Nell’ambito del dibattito sulla conservazione dell’arte contemporanea la salvaguardia dell’arte pubblica è una questione nodale che richiede una sinergia di competenze specialistiche e una particolare attenzione istituzionale. Di qui un’intera giornata di studi (in due sessioni) dedicata al tema e, in particolare, a “Le stazioni dell’arte”: la più grande installazione d’arte pubblica in Italia e il caso della loro conservazione. Un convegno, a cura di Giovanna Cassese e Maria Corbi, presieduto per l’intera da Giuseppe Basile (dell’ISCR-Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro e dell’Associazione Amici di Cesare Brandi cui si deve un contributo fondamentale alla costruzione di un network per la salvaguardia dell’arte contemporanea e l’elaborazione di linee guida e lessici comuni).
A parlare di:
* Cantieri di conoscenza, manutenzione e restauro del metrò dell’arte
* La conservazione dell’arte pubblica in Italia
* “La collezione Burri a Città di Castello. Dalla conoscenza alla prevenzione”. Presentazione del volume a cura di Giuseppe Basile
Intervengono: il coordinatore artistico delle Stazioni dell’Arte Achille Bonito Oliva, il coordinatore scientifico della convenzione Accademia-Metronapoli, Metropolitana di Napoli) Giovanna Cassese, i responsabili di settore degli uffici Installazione, Gestione e patrimonio Renaldo Fasanaro e Maria Corbi, i docenti di Restauro e Chimica del restauro dell’Accademia Ignazio di Bella e Donato Inverso. Nel pomeriggio saranno presenti le istituzioni più rappresentative dalla Parc con la direttrice del MAXXI Arte all’istituto dei Beni culturali dell’Emilia Romagna, il progetto PAPuM di Torino, il Pecci di Prato e il caso del cantiere di conoscenza del Grande Cretto di Burri. Paola Del Vescovo, Eduardo Cicelyn, Marinetta Picone Petrusa presentano il volume “La collezione Burri a Città di Castello. Dalla conoscenza alla prevenzione”
Presidenza della giornata: Giuseppe Basile (Già ISCR, Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro Associazione Amici di Cesare Brandi).
Saluti istituzionali:
Sergio Sciarelli (presidente Accademia di Belle Arti di Napoli), Giannegidio Silva (Presidente M.N. Metropolitana di Napoli S.p.A.), Filippo de Luca (Amministratore Delegato Metronapoli S.p.A.), Pio Baldi (Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania), Stefano Gizzi (Soprintendente Beni Architettonici e Paesaggistici di Napoli e Provincia);
Interventi:
Achille Bonito Oliva (Critico d’arte - Coordinamento artistico delle Stazioni dell’Arte),
Giovanna Cassese (Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli – Coordinatore scientifico Convenzione Accademia - Metronapoli - MN),
Renaldo Fasanaro (Responsabile installazione opere d’arte Linee 1 e 6 – M.N. Metropolitana di Napoli S.p.A.),
Maria Corbi (Responsabile Ufficio Gestione Patrimonio Artistico - Metronapoli S.p.A.),
Ignazio Di Bella (Professore di Restauro - Accademia di Belle Arti di Napoli-Direttore di Restauro cantieri metrò dell’arte);
Donato Inverso (Professore di Chimica per il restauro - Accademia di Belle Arti di Napoli),
Anna Mattirolo (PARC - Direttore MAXXI Arte),
Marina Pugliese (Conservatore delle collezioni d’arte del XX secolo per il Comune di Milano),
Claudia Collina (Responsabile Censimento e valorizzazione dell'arte contemporanea IBC – Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna),
Giuseppe Mercurio (Responsabile Conservazione e Restauro – RISO, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia), Sandro Scarroccia (Direttore Scuola di Restauro - Accademia di Belle Arti di Brera),
Barbara Ferrigni (Restauratrice - Professore Accademia di Belle Arti di Brera),
Stefano Pezzato (Responsabile area artistica e culturale, Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci – Prato),
Mariella Perletti (Dirigente Settore Integrazione, Città di Torino),
Antonio Rava (Restauratore - Società Antonio Rava e Co.).
Alle ore 17.30, presentazione del volume:
“La collezione Burri a Città di Castello. Dalla conoscenza alla prevenzione” (a cura di Giuseppe Basile, Gli Ori, Pistoia 2009).
Presiede: Paola Del Vescovo (Prof. di Restauro pittorico - Accademia di Belle Arti di Napoli)
Interventi:
Maria Antonietta Picone (Prof. Storia dell’Arte Contemporanea – Università “Federico II”-)
Eduardo Cicelyn (Direttore Museo MADRE – Napoli)
I sessione (ore 10-13). Il caso delle “stazione dell’arte” e la convenzione - per la tutela, conservazione, valorizzazione delle opere installate nella metropolitana - tra l’Accademia di Belle Arti di Napoli, Metronapoli spa e MN Metropolitana di Napoli spa quale esempio di buona pratica e di collaborazione tra realtà che hanno saputo fare sistema puntando sulle competenze e sulla formazione giovanile. Si illustreranno i cantieri scuola e i risultati dei primi tre anni di attività.
II sessione (ore 15-19). presentando casi emblematici di diverse realtà regionali della Penisola,
intende portare avanti il processo di confronto tra le istituzioni e i professionisti che operano nel campo contribuendo allo sviluppo e alla diffusione di una matura coscienza salvaguardistica nei confronti dell’arte contemporanea pubblica.
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La conservazione del Contemporaneo
Il tema della conservazione dell’arte contemporanea è oggi di grande attualità, per le peculiarità della produzione artistica del secolo appena trascorso, caratterizzata dall’uso di materiali, tecniche, e processi operativi complessi, così diversi dall’arte dei secoli precedenti. Conservare le opere dei nostri tempi significa, innanzitutto, affrontare temi quali avanguardia e curabilità; dilatazione dei materiali, arte performativa e restauro, l’effimero come poetica, l’esigenza di ricordare e storicizzare.
Intervenire correttamente sulle opere d’arte contemporanea significa non solo conoscere tecniche e materiali, ma penetrare la complessa poetica dell’artista e la sua idea primaria. Significa, quindi, anche trovare il giusto rapporto con l’artista, quando ancora vivente. Bisogna innanzitutto riflettere profondamente sulle poetiche e le estetiche dalla metà del XIX secolo in rapporto ai problemi teorici e pratici di conservazione e restauro, soprattutto in relazione all’applicabilità della principale teoria internazionalmente riconosciuta, che è quella di Cesare Brandi.
Il corso quinquennale di Conservazione e restauro delle opere d’arte moderne e contemporanee di Napoli, nato nel 2000 - unico del Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito dell’alta formazione di restauratori di contemporaneo in Italia centro-meridionale - sta portando avanti cantieri impegnativi su opere del secolo XIX e XX. Primi fra tutti gli interventi di manutenzione e restauro condotti dagli studenti sotto la guida dello staff specializzato dei docenti, nell’ambito cantieri-scuola nelle stazioni dell’arte della linea 1 della Metropolitana di Napoli. Interventi resi possibili da una convenzione di grande significato sia scientifico che di politica culturale e modello di buona pratica firmata con Metronapoli e Metropolitana di Napoli per la conservazione, tutela e restauro delle opere delle Stazioni dell’arte.
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Le Stazioni dell’arte e la Convenzione con Metronapoli e Metropolitana di Napoli
Le Stazioni dell’Arte della Linea 1 e della Linea 6 della metropolitana di Napoli sono nate da un progetto dell’amministrazione comunale cittadina e hanno inaugurato un nuovo modo di concepire gli ambienti di transito che coniuga architettura e arte.
L’ideazione delle architetture è stata affidata a progettisti di fama internazionale, come Gae Aulenti, Alessandro Mendini, Vittorio Magnago Lampugnani. Le stazioni, dotate ciascuna di caratteristiche stilistiche proprie, sono state progettate in funzione dei siti destinati ad accoglierle e gli spazi interni ed esterni delle stazioni hanno accolto, sotto il coordinamento artistico di Achille Bonito Oliva, più di 180 opere di 90 tra i protagonisti dell’arte contemporanea mondiale: dipinti, sculture, mosaici, ceramiche, fotografie ed installazioni, site-speific e direttamente commissionate ad artisti del calibro di Jannis Kounellis, Joseph Kosuth, Mimmo Paladino, Sol Lewitt, Mario Merz
Ma questo enorme patrimonio artistico, anche a causa del particolare microclima delle stazioni, richiede cure costanti e specifiche, eseguite in base alle caratteristiche dei materiali e delle tecniche adoperati nella realizzazione delle singole opere.
Per tutelare un tale patrimonio di arte pubblica e provvedere al monitoraggio dello stato di conservazione, alla manutenzione straordinaria e al restauro delle opere, nel febbraio 2006 è stata stipulata una Convenzione tra l’Accademia di Belle Arti di Napoli, Metronapoli - la società che gestisce le linee metropolitane - e Metropolitana di Napoli - la concessionaria del Comune di Napoli per la progettazione e costruzione del metrò Linea 1 e 6 - un esempio di collaborazione tra realtà che hanno saputo fare sistema e valorizzare le competenze e i giovani.
Nell’ambito di questo progetto, l’Accademia cataloga ogni opera sia dal punto di vista storico-artistico, sia dal punto di vista conservativo, per quanto riguarda la conoscenza delle tecniche, dei materiali impiegati e dello stato di conservazione, attraverso un modello di scheda conservativa strutturato ad hoc e conforme agli standard dell’Istituto Centrale per il Restauro. Tutti gli artisti viventi sono intervistati per la creazione di un archivio sulle tecniche e i materiali e una campagna fotografica a cura di Fabio Donato, docente dell’Accademia e autore di alcuni lavori presenti nelle stazioni, documenta le opere, i danni e le diverse fasi degli interventi di manutenzione e restauro.
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I cantieri di conoscenza, restauro e manutenzione del metrò dell’arte
Gli interventi di manutenzione e restauro sono quindi condotti dall’Accademia con il coinvolgimento nell’esperienza del “cantiere-scuola” degli allievi e dei tirocinanti del Corso di Conservazione e Restauro delle opere d’Arte Contemporanea.
Dal 2006 ad oggi sono stati realizzati quattro cantieri di manutenzione straordinaria e restauro, per le opere d’arte della stazione Dante, della stazione Quattro Giornate, per l’opera in ceramica a rilievo di Enzo Cucchi, installata negli spazi esterni della seconda uscita della stazione Salvator Rosa e, nel 2008, per le opere interne ed esterne della stazione Materdei.
Gli interventi hanno interessato un’installazione tridimensionale in marmo del Belgio e Corian di Ettore Spalletti, l’opera in mosaico e ceramica a rilievo di Luigi Ontani, Spulcinellando, Sguazzando, Scugnizzando, sei pannelli in legno di ciliegio di Domenico Bianchi, i Wall Drawings e la struttura tridimensionale Splotch di Sol LeWitt, Stagioni, l’opera in ceramica e pietra dorata di Lucio Del Pezzo che riveste l’ascensore esterno, e Carpe diem, una scultura in bronzo dipinto di Luigi Serafini installata anch’essa all’esterno della stazione.
Il cantiere ancora una volta si è rivelato un momento imprescindibile per l’apprendimento delle tecniche e delle teorie di documentazione, conoscenza, salvaguardia, e valorizzazione dei beni culturali.
Infatti l’aspetto che rende forse più interessante questo progetto di salvaguardia è che esso riguarda un patrimonio artistico molto variegato dal punto di vista delle poetiche e delle correnti rappresentate, oltre che, come si già è detto, eterogeneo per la molteplicità dei materiali e delle tecniche: affrontare i problemi conservativi che queste opere pongono significa entrare nel vivo delle principali questioni teoriche del restauro del contemporaneo.
Nel caso delle stazioni dell’arte resta indispensabile una riflessione metodologica, a monte di qualsiasi intervento, che consenta di riconoscere in che cosa consista la qualità artistica dell’opera, quale sia la sua poetica e se abbia un carattere prevalentemente formativo, concettuale o progettuale o se non si tratti di un’opera “ibrida”.
Ciò al fine di disporre dei presupposti scientifici, tecnologici e soprattutto culturali non solo per condurre adeguati interventi di restauro, là dove questi si rivelino inevitabili, ma anche per garantire quel complesso di condizioni che, una volta che le opere siano state inserite stabilmente in un regime di tutela attiva, rendono possibile eliminare o almeno ridurre al minimo le cause del degrado.
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Dalla conservazione alla prevenzione: il rinnovo della convenzione per la salvaguardia delle opere Metrò dell’arte
Le esperienze e le conoscenze maturate nel corso dei tre anni di attuazione della Convenzione hanno dunque consentito di mettere meglio a fuoco alcuni fondamentali punti metodologici nell’ambito
della tutela di questa eccezionale collezione pubblica di arte contemporanea e conseguentemente di elaborare nuovi e più efficaci strumenti, in particolare di prevenzione e di manutenzione ordinaria e programmata.
Come si è detto, già con la Convenzione firmata nel 2006 si era scelto di dare valore al rapporto tra il soggetto responsabile dell’installazione e della cantierizzazione delle opere d’arte, Metropolitana di Napoli S.p.A., quello responsabile della gestione di tale patrimonio, Metronapoli S.p.A., e l’istituzione universitaria che si assumeva la responsabilità scientifica e tecnica delle azioni di tutela, l’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Oggi, a distanza di tre anni si va verso il rinnovo della Convenzione, che si è rivelata uno strumento efficace per la buona pratica della conservazione e nell’ambito della formazione dei restauratori mettendo in campo una filiera culturale e sinergie di competenze.
Dunque, nella prospettiva di un ulteriore arricchimento della collezione con la prossima apertura delle nuove stazioni dell’arte di Linea 1, è cresciuta la consapevolezza di quanto sia importante che la tutela delle opere incominci fin dalla loro installazione nelle stazioni della metropolitana, mettendo in campo più puntuali e standardizzati strumenti che consentano di rendere agevolmente disponibili tutte le informazioni e le conoscenze relative a ciascuna opera.
Sul versante della prevenzione, si sta infatti lavorando ad elaborare una “scheda tecnica di consegna” che dia conto dell’intera genesi dell’opera: dalla fase progettuale, raccogliendo appunti, disegni, bozzetti e rendering delle installazioni, alla fase di realizzazione, evidenziando nel dettaglio le caratteristiche dei materiali utilizzati (per quelli di produzione industriale con l’indicazione delle ditte e dei codici del prodotto impiegato, si tratti di un colore acrilico o di tessere di mosaico) e delle tecniche impiegate, anche nella fase di effettiva “cantierizzazione” dell’opera nel contesto architettonico della stazione.
Molto spesso, infatti, per una buona manutenzione è di fondamentale importanza conoscere, documentare ed archiviare tutte le informazioni relative a ciò che è “dietro” l’opera e che non è visibile, basti pensare agli impianti elettrici delle opere in neon tubolare di Joseph Kosuth e di Mario Merz, o ai light box di Betty Bee, di Bianco-Valente, di Franco Scognamiglio.
L’altro versante che si è scelto di valorizzare nella nuova Convenzione è quello della manutenzione ordinaria, in particolar modo delle opere già sottoposte ad interventi di manutenzione straordinaria o restauro.
Sulla base delle informazioni e delle indicazioni contenute nei piani di manutenzione redatti per ciascun’opera dal direttore di restauro, Prof. Ignazio Di Bella, é stato elaborato insieme a Metronapoli un modello di scheda che raccoglie i dati relativi alle operazioni di manutenzione ordinaria da eseguire, alla periodicità di tali interventi (mensile, trimestrale o semestrale), ai materiali da impiegarsi per tali operazioni, agli strumenti necessari per accedere alle opere in sicurezza.
19
marzo 2009
La Conservazione dell’Arte Pubblica in Italia. Il caso del metrò dell’arte a Napoli
19 marzo 2009
incontro - conferenza
Location
ACCADEMIA DI BELLE ARTI
Napoli, Via Santa Maria Di Costantinopoli, 107, (Napoli)
Napoli, Via Santa Maria Di Costantinopoli, 107, (Napoli)
Vernissage
19 Marzo 2009, ore 10-19. In conclusione, alle 17.30, presentazione del volume “La collezione Burri a Città di Castello. Dalla conoscenza alla prevenzione”
Editore
GLI ORI
Curatore