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La creazione ansiosa – Da Picasso a Bacon
A partire dai fermenti simbolisti, dalle gelide notti di Munch, dall’ironia ribelle di Ensor e di Toulouse-Lautrec, dai viaggi improbabili di Böcklin, l’itinerario di una creazione ansiosa si sviluppa attraverso un percorso espositivo che permette di far convivere e dialogare le diverse generazioni artistiche che hanno caratterizzato il secolo. La mostra intende sottolineare uno stato d’animo contrassegnato da un senso di ribellione espresso attraverso poetiche e linguaggi irriguardosi di qualsivoglia ritualità. Si pensi appunto a Strindberg, Schiele, Kokoschka, Viani, Soutine, Artaud, per un verso, e per altri versi a Fautrier, Giacometti, Brus, Rainer, Burri, Freud; o invece al brivido gelido delle ricorrenti
Comunicato stampa
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Frutto di una lunga indagine, sostenuta da un'importante e prestigiosa collaborazione internazionale - 80 prestatori, di cui 40 collezioni pubbliche, dal Giappone alla Scandinavia - la mostra permetterà il confronto di 90 protagonisti in assoluto dell'arte moderna e di circa 200 opere di tale portata emozionale da coinvolgere il pubblico nel significato profondo della comune vicenda umana.
La straordinaria fioritura dei linguaggi che inaugura e attraversa il XX secolo nasce dalla rivolta contro i modelli interpretativi ottocenteschi: anziché rappresentare il mondo attraverso le alterne vicende degli stili, i nuovi linguaggi navigano nel mare minaccioso di un pensiero che ha perduto i tradizionali riferimenti e che si appresta a penetrare nelle zone inesplorate della psiche.
Si tratta di un evento atteso dal grande pubblico e dai centri culturali italiani e internazionali. Una mostra dove l'urlo e il brivido, la figurazione e l'astrazione, lo spazio e la materia interagiscono tra loro in un affascinante spaccato culturale.
A partire dai fermenti simbolisti, dalle gelide notti di Munch, dall'ironia ribelle di Ensor e di Toulouse-Lautrec, dai viaggi improbabili di Böcklin, l'itinerario di una creazione ansiosa si sviluppa attraverso un percorso espositivo che permette di far convivere e dialogare le diverse generazioni artistiche che hanno caratterizzato il secolo. La mostra intende sottolineare uno stato d'animo contrassegnato da un senso di ribellione espresso attraverso poetiche e linguaggi irriguardosi di qualsivoglia ritualità. Si pensi appunto a Strindberg, Schiele, Kokoschka, Viani, Soutine, Artaud, per un verso, e per altri versi a Fautrier, Giacometti, Brus, Rainer, Burri, Freud; o invece al brivido gelido delle ricorrenti
metafisiche, da de Chirico a Schad, da Radziwill a Cremonini, De Andrea, Beecroft. Ma è solo qualche nome.
L'intento di Giorgio Cortenova, direttore di Palazzo Forti e curatore della mostra, è stato quello d'introdursi in un tema di difficile definizione, che contrassegna la nostra epoca e che vede gli strepitosi capolavori dell'arte moderna proiettati in prima linea, testimoni di un impegno individuale e sociale coraggioso e spesso solitario.
La straordinaria fioritura dei linguaggi che inaugura e attraversa il XX secolo nasce dalla rivolta contro i modelli interpretativi ottocenteschi: anziché rappresentare il mondo attraverso le alterne vicende degli stili, i nuovi linguaggi navigano nel mare minaccioso di un pensiero che ha perduto i tradizionali riferimenti e che si appresta a penetrare nelle zone inesplorate della psiche.
Si tratta di un evento atteso dal grande pubblico e dai centri culturali italiani e internazionali. Una mostra dove l'urlo e il brivido, la figurazione e l'astrazione, lo spazio e la materia interagiscono tra loro in un affascinante spaccato culturale.
A partire dai fermenti simbolisti, dalle gelide notti di Munch, dall'ironia ribelle di Ensor e di Toulouse-Lautrec, dai viaggi improbabili di Böcklin, l'itinerario di una creazione ansiosa si sviluppa attraverso un percorso espositivo che permette di far convivere e dialogare le diverse generazioni artistiche che hanno caratterizzato il secolo. La mostra intende sottolineare uno stato d'animo contrassegnato da un senso di ribellione espresso attraverso poetiche e linguaggi irriguardosi di qualsivoglia ritualità. Si pensi appunto a Strindberg, Schiele, Kokoschka, Viani, Soutine, Artaud, per un verso, e per altri versi a Fautrier, Giacometti, Brus, Rainer, Burri, Freud; o invece al brivido gelido delle ricorrenti
metafisiche, da de Chirico a Schad, da Radziwill a Cremonini, De Andrea, Beecroft. Ma è solo qualche nome.
L'intento di Giorgio Cortenova, direttore di Palazzo Forti e curatore della mostra, è stato quello d'introdursi in un tema di difficile definizione, che contrassegna la nostra epoca e che vede gli strepitosi capolavori dell'arte moderna proiettati in prima linea, testimoni di un impegno individuale e sociale coraggioso e spesso solitario.
12
settembre 2003
La creazione ansiosa – Da Picasso a Bacon
Dal 12 settembre al 20 ottobre 2003
arte moderna e contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE MODERNA ACHILLE FORTI
Verona, Cortile Del Mercato Vecchio, (Verona)
Verona, Cortile Del Mercato Vecchio, (Verona)
Biglietti
intero: € 9,00;
ridotto: € 7,00 - gruppi (min. 11 persone), militari, ragazzi tra i 6 e i 18 anni, studenti fino a 25 anni, adulti d'età superiore ai 60 anni;
ridotto speciale: € 4,00 - classi delle scuole elementari e medie;
gratuito - bambini minori di 6 anni accompagnati da adulti, insegnanti accompagnatori delle classi, disabili e accompagnatore
Orario di apertura
da martedì a domenica: 9.30 - 19.30 (chiusura biglietteria ore 18.30); chiuso il lunedì, il 24 dicembre e il 1 gennaio
Vernissage
12 Settembre 2003, ore 17