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La Croce la testa e il piatto. Storie di San Giovanni Battista
Una mostra di preziosi dipinti del Seicento dedicata all’immagine iconografica di San Giovanni Battista, patrono della città. Curata dall’artista e storico dell’arte Massimo Pulini, la mostra raccoglie una sessantina di opere provenienti dalla collezione milanese di Luigi Koelliker
Comunicato stampa
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Da quando il mondo cristiano ha deciso di utilizzare le immagini per ammirare, venerare e glorificare le figure dei santi, quella di San Giovanni Battista ha sollecitato, forse più di ogni altra, la creatività e il sentimento degli artisti. Ogni episodio della sua vita e della sua morte, ricordato nei Vangeli o tratto dagli scritti apocrifi, ha trovato nella pittura interpretazioni commosse e partecipate in tutti i secoli.
A quella che rappresenta oggi la figura più radicale del profeta, di colui che comprese prima degli altri e non rimase muto, è dedicata la mostra “La Croce, la testa e il piatto – Storie di San Giovanni Battista”, allestita dal 12 giugno al 24 ottobre 2010 a Cesena (Fc), alla Galleria Comunale d’Arte e nella Sala Lignea della Biblioteca Malatestiana.
Un evento unico nel suo genere (mai prima d’ora, nonostante la popolarità di questo santo e la quantità di opere d’arte a lui dedicate, era stata allestita una vasta rassegna iconografica sul tema del Battista) che vede raccolti tutti insieme una sessantina di preziosi dipinti del Seicento, di pittori per lo più italiani o stranieri operanti in Italia, provenienti dalla collezione Koelliker. Capolavori che vanno da Ribera a Lanfranco, da Caroselli a Pietro da Cortona, da Desubleo a Cantarini, da Cairo a Pagani, più altri pittori fiamminghi e caravaggeschi, per una ricca antologia iconografica sulla figura del santo che ricopre un periodo che va dal XVI al XVIII secolo, e che rende conto delle tante varianti tematiche, delle alte qualità e delle più suggestive interpretazioni artistiche.
La scelta di Cesena non è casuale dal momento che San Giovanni Battista è il patrono della città dal 1682.
Le due sezioni della mostra
La mostra si divide in due distinte sezioni. Nella Galleria Comunale d’Arte sono esposti i dipinti (una trentina di opere) che raccontano tutta la vita di San Giovanni attraverso i suoi episodi cruciali, dalla gestazione nel grembo di Elisabetta e l’infanzia domestica, fino al precoce eremitaggio e le prediche alle turbe, arrivando al momento cruciale del battesimo di Cristo.
Si tratta di tele che ricoprono un periodo che va dalla fine del ‘500 a tutto il ‘600, che rappresentano la Sacra Famiglia, dove la Madonna ed Elisabetta sono ritratte in un incontro affettuoso insieme a Gesù Bambino e al San Giovannino, e tele che rappresentano l’adolescenza del Battista e il suo precoce eremitaggio. In queste opere il santo è spesso ritratto entro un scorcio di natura solitaria, vestito con una pelle di animale e munito solo di una canna di fiume, con l’agnello al suo fianco e il dito teso a mostrarci il cammino della verità.
Un enfant sauvage, un piccolo selvaggio tra gli eremiti, quando la tebaide è invece solitamente disseminata di anacoreti vecchissimi, con la barba lunga e il corpo avvizzito.
San Giovanni il predicatore: il santo è ritratto in alcune opere mentre parla alla folla nei monti e nelle campagne, là dove qualcuno lo andava ad ascoltare, lontano dalle corrotte civiltà.
Poi ci sono una serie di tele che ritraggono il battesimo di Cristo dietro la raffigurazione allegorica del fiume Giordano: l’immagine del Battista, solitamente intesa di profilo nell’atto di versare l’acqua, e quella del Cristo, a cui spetta una posa più frontale e ieratica, ha permesso a tanti artisti di usare lo stesso modello virile per interpretare le fattezze dei due personaggi.
Alla Biblioteca Malatestiana è invece allestita una singolare wunderkammer che incastona, entro gli armadi della Sala Lignea, 32 tele che raffigurano la testa mozzata del Battista posta sul piatto, poggiate su di un piano come fossero nature morte, che insieme formano una lamentazione di straordinaria eloquenza. Una sorta di requiem, di coro funebre di forte impatto visivo e di eccezionale potenza espressiva, destinato a segnare il visitatore che percorre la sala. Attorno alla testa del Battista, al suo trasporto e al passaggio di mano dal boia alla giovane danzatrice Salomè e da questa alla madre Erodiade, committente dell’atroce gesto, sono fiorite nei secoli le immaginazioni degli artisti. L’atroce e torbido intrigo che portò al martirio del santo, le accuse, la detenzione in carcere, il ballo di Salomè, la decollazione e il banchetto fatto attorno alla testa mozzata di San Giovanni, sono momenti che hanno sconvolto le coscienze e folgorato le immaginazioni, fino alle visioni più torbide e drammatiche.
In alcune opere la bocca del Battista è dischiusa, al punto da sembrare ancora parlante, con la lingua trafitta da uno spillo: insopportabile era per Erodiade ascoltare l’eco delle proprie colpe.
La mostra è corredata da un catalogo delle edizioni Artexplora che contiene saggi iconologici sul tema a firma di Eleonora Frattarolo, Alessandro Giovanardi e Massimo Pulini, che è anche autore di un’ampia antologia critica di immagini del Battista nella pittura del Cinque e del Seicento in Emilia e in Romagna. Infine un testo di Maurizio Abati e Claudio Cavalli ripercorre i legami storici della devozione a San Giovanni nel nostro territorio.
Eventi collaterali
In occasione della mostra dedicata a San Giovanni Battista, quale saluto ideale della Biblioteca Malatestiana al santo patrono della città, saranno aperti nelle pagine dedicate al profeta i codici e i corali miniati conservati nella Biblioteca.
Nella Biblioteca Piana (la sala della Malatestiana così chiamata dal nome del suo possessore, il papa cesenate Pio VII, al secolo Gregorio Barnaba Chiaramonti) saranno invece esposte le opere di 10 artisti contemporanei che sono stati invitati ad esprimersi sul tema del Battista: Enrico Azzolini, Laura Baldassari, Cesare Baracca, Giovanni Blanco, Fabio Castellani, Lorenzo Di Lucido, Massimiliano Fabbri, Franco Pozzi, Nicola Samorì ed Erik Turroni hanno interpretato l’iconografia del santo in modo personale e le loro opere, per tutta la durata della mostra, andranno a sostituire i ritratti papali solitamente collocati nella sala.
A corredo di questa specifica esposizione contemporanea verrà pubblicato un volume che conterrà anche testi inediti di 30 poeti contemporanei analogamente ispirati dal tema del Battista. Questo libro-catalogo verrà presentato il 29 agosto, giorno in cui ricorre la decollazione di San Giovanni. I poeti parteciperanno ad una serata di lettura prevista nel palco allestito presso il chiostro di San Francesco.
Verrà anche pubblicata una breve guida che traccia un itinerario sulle opere d’arte dedicate a San Giovanni Battista presenti nelle chiese e nei palazzi della città. Dal complesso scultoreo del Bregno al portale bronzeo della Cattedrale eseguito da Ilario Fioravanti.
A quella che rappresenta oggi la figura più radicale del profeta, di colui che comprese prima degli altri e non rimase muto, è dedicata la mostra “La Croce, la testa e il piatto – Storie di San Giovanni Battista”, allestita dal 12 giugno al 24 ottobre 2010 a Cesena (Fc), alla Galleria Comunale d’Arte e nella Sala Lignea della Biblioteca Malatestiana.
Un evento unico nel suo genere (mai prima d’ora, nonostante la popolarità di questo santo e la quantità di opere d’arte a lui dedicate, era stata allestita una vasta rassegna iconografica sul tema del Battista) che vede raccolti tutti insieme una sessantina di preziosi dipinti del Seicento, di pittori per lo più italiani o stranieri operanti in Italia, provenienti dalla collezione Koelliker. Capolavori che vanno da Ribera a Lanfranco, da Caroselli a Pietro da Cortona, da Desubleo a Cantarini, da Cairo a Pagani, più altri pittori fiamminghi e caravaggeschi, per una ricca antologia iconografica sulla figura del santo che ricopre un periodo che va dal XVI al XVIII secolo, e che rende conto delle tante varianti tematiche, delle alte qualità e delle più suggestive interpretazioni artistiche.
La scelta di Cesena non è casuale dal momento che San Giovanni Battista è il patrono della città dal 1682.
Le due sezioni della mostra
La mostra si divide in due distinte sezioni. Nella Galleria Comunale d’Arte sono esposti i dipinti (una trentina di opere) che raccontano tutta la vita di San Giovanni attraverso i suoi episodi cruciali, dalla gestazione nel grembo di Elisabetta e l’infanzia domestica, fino al precoce eremitaggio e le prediche alle turbe, arrivando al momento cruciale del battesimo di Cristo.
Si tratta di tele che ricoprono un periodo che va dalla fine del ‘500 a tutto il ‘600, che rappresentano la Sacra Famiglia, dove la Madonna ed Elisabetta sono ritratte in un incontro affettuoso insieme a Gesù Bambino e al San Giovannino, e tele che rappresentano l’adolescenza del Battista e il suo precoce eremitaggio. In queste opere il santo è spesso ritratto entro un scorcio di natura solitaria, vestito con una pelle di animale e munito solo di una canna di fiume, con l’agnello al suo fianco e il dito teso a mostrarci il cammino della verità.
Un enfant sauvage, un piccolo selvaggio tra gli eremiti, quando la tebaide è invece solitamente disseminata di anacoreti vecchissimi, con la barba lunga e il corpo avvizzito.
San Giovanni il predicatore: il santo è ritratto in alcune opere mentre parla alla folla nei monti e nelle campagne, là dove qualcuno lo andava ad ascoltare, lontano dalle corrotte civiltà.
Poi ci sono una serie di tele che ritraggono il battesimo di Cristo dietro la raffigurazione allegorica del fiume Giordano: l’immagine del Battista, solitamente intesa di profilo nell’atto di versare l’acqua, e quella del Cristo, a cui spetta una posa più frontale e ieratica, ha permesso a tanti artisti di usare lo stesso modello virile per interpretare le fattezze dei due personaggi.
Alla Biblioteca Malatestiana è invece allestita una singolare wunderkammer che incastona, entro gli armadi della Sala Lignea, 32 tele che raffigurano la testa mozzata del Battista posta sul piatto, poggiate su di un piano come fossero nature morte, che insieme formano una lamentazione di straordinaria eloquenza. Una sorta di requiem, di coro funebre di forte impatto visivo e di eccezionale potenza espressiva, destinato a segnare il visitatore che percorre la sala. Attorno alla testa del Battista, al suo trasporto e al passaggio di mano dal boia alla giovane danzatrice Salomè e da questa alla madre Erodiade, committente dell’atroce gesto, sono fiorite nei secoli le immaginazioni degli artisti. L’atroce e torbido intrigo che portò al martirio del santo, le accuse, la detenzione in carcere, il ballo di Salomè, la decollazione e il banchetto fatto attorno alla testa mozzata di San Giovanni, sono momenti che hanno sconvolto le coscienze e folgorato le immaginazioni, fino alle visioni più torbide e drammatiche.
In alcune opere la bocca del Battista è dischiusa, al punto da sembrare ancora parlante, con la lingua trafitta da uno spillo: insopportabile era per Erodiade ascoltare l’eco delle proprie colpe.
La mostra è corredata da un catalogo delle edizioni Artexplora che contiene saggi iconologici sul tema a firma di Eleonora Frattarolo, Alessandro Giovanardi e Massimo Pulini, che è anche autore di un’ampia antologia critica di immagini del Battista nella pittura del Cinque e del Seicento in Emilia e in Romagna. Infine un testo di Maurizio Abati e Claudio Cavalli ripercorre i legami storici della devozione a San Giovanni nel nostro territorio.
Eventi collaterali
In occasione della mostra dedicata a San Giovanni Battista, quale saluto ideale della Biblioteca Malatestiana al santo patrono della città, saranno aperti nelle pagine dedicate al profeta i codici e i corali miniati conservati nella Biblioteca.
Nella Biblioteca Piana (la sala della Malatestiana così chiamata dal nome del suo possessore, il papa cesenate Pio VII, al secolo Gregorio Barnaba Chiaramonti) saranno invece esposte le opere di 10 artisti contemporanei che sono stati invitati ad esprimersi sul tema del Battista: Enrico Azzolini, Laura Baldassari, Cesare Baracca, Giovanni Blanco, Fabio Castellani, Lorenzo Di Lucido, Massimiliano Fabbri, Franco Pozzi, Nicola Samorì ed Erik Turroni hanno interpretato l’iconografia del santo in modo personale e le loro opere, per tutta la durata della mostra, andranno a sostituire i ritratti papali solitamente collocati nella sala.
A corredo di questa specifica esposizione contemporanea verrà pubblicato un volume che conterrà anche testi inediti di 30 poeti contemporanei analogamente ispirati dal tema del Battista. Questo libro-catalogo verrà presentato il 29 agosto, giorno in cui ricorre la decollazione di San Giovanni. I poeti parteciperanno ad una serata di lettura prevista nel palco allestito presso il chiostro di San Francesco.
Verrà anche pubblicata una breve guida che traccia un itinerario sulle opere d’arte dedicate a San Giovanni Battista presenti nelle chiese e nei palazzi della città. Dal complesso scultoreo del Bregno al portale bronzeo della Cattedrale eseguito da Ilario Fioravanti.
12
giugno 2010
La Croce la testa e il piatto. Storie di San Giovanni Battista
Dal 12 giugno al 24 ottobre 2010
arte antica
Location
GALLERIA COMUNALE D’ARTE – PALAZZO DEL RIDOTTO
Cesena, Corso Giuseppe Mazzini, 1, (Forlì-cesena)
Cesena, Corso Giuseppe Mazzini, 1, (Forlì-cesena)
Biglietti
Ingresso alle due sedi della mostra: 3 euro Ingresso + visita alla Biblioteca antica: 6 euro
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 9.30-13 / 16.30-20
Vernissage
12 Giugno 2010, ore 17.00
Sito web
www.cesenacultura.it
Ufficio stampa
PRIMAPAGINA
Autore
Curatore