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La Dimora Artica
Gli artisti riuniti nella mostra collettiva “La Dimora Artica” rappresentano i propri mondi
interiori, oggettivandoli in modi diversi
Comunicato stampa
Segnala l'evento
”La Dimora Artica”:
Il titolo della collettiva è tratto dal testo “La dimora artica nei Veda”, uno dei testi
fondamentali della letteratura tradizionale, scritto negli ultimi anni del XIX secolo dal
professore indiano Bal Gangadhar Tilak, detto il “Lokamanya”. L’autore di questo libro fu
uno dei più eminenti personaggi indù tra il XIX e il XX secolo, fu docente a Cambridge per
poi tornare in patria dove fu uno dei padri dell’indipendenza dell’India. In questo testo Bal
Gangadhar Tilak, attraverso una minuziosa ed erudita interpretazione dei Veda e degli altri
testi sacerdotali dell’India, riscontra numerose e precise indicazioni del fatto che gli
antenati degli Arii, invasori dell’India, abbiano vissuto in origine all’interno del Circolo
Polare Artico. Successivamente a tale libro tanti furono i testi, tra l’esoterico e lo
scientifico, che indicavano come luogo di origine della civiltà un territorio misterioso situato
al polo nord.
Al di là della veridicità concreta o meno dell’esistenza di un luogo d’origine della civiltà
umana in qualche parte del globo terrestre, è interessante notare come l’uomo ha sempre
creato dei miti che raccontano il “punto zero” dal quale si è diffusa la coscienza umana, un
luogo e un tempo esterno che riflette un processo interiore di ricerca del centro
dell’esistenza nella propria interiorità.
L’arte di oggi, quella viva e pulsante dei giovani artisti, è tornata a rivolgersi all’interno,
dopo anni di arte della superficialità da fast food in stile televisivo. L’occhio dell’artista è
aperto nel centro o origine del suo essere, e da questo centro interiore, che potremmo
chiamare Dimora Artica, l’artefice vede il mondo esteriore trasfigurato in una dimensione
parallela atemporale. Il viaggio verso il luogo dell’origine, verso la Dimora Artica, è un
viaggio in un mondo parallelo dalla ricchezza inesauribile, il mondo subconscio dal quale
ha origine l’immaginazione creativa.
Gli artisti riuniti nella mostra collettiva “La Dimora Artica” rappresentano i propri mondi
interiori, oggettivandoli in modi diversi: si passa dalle misteriose apparizioni di figure che
sembrano affiorare da altre dimensioni spazio-temporali di Stefano Abbiati, alle multicolori
congregazioni tra il minerale, l’animale e il vegetale di Marco Carli Rossi, dai mondi
visionari vibranti di luce di Marco Cassani ai luoghi reali trasformati in lisergici mosaici
multicolori di Bruno Marrapodi.
Il titolo della collettiva è tratto dal testo “La dimora artica nei Veda”, uno dei testi
fondamentali della letteratura tradizionale, scritto negli ultimi anni del XIX secolo dal
professore indiano Bal Gangadhar Tilak, detto il “Lokamanya”. L’autore di questo libro fu
uno dei più eminenti personaggi indù tra il XIX e il XX secolo, fu docente a Cambridge per
poi tornare in patria dove fu uno dei padri dell’indipendenza dell’India. In questo testo Bal
Gangadhar Tilak, attraverso una minuziosa ed erudita interpretazione dei Veda e degli altri
testi sacerdotali dell’India, riscontra numerose e precise indicazioni del fatto che gli
antenati degli Arii, invasori dell’India, abbiano vissuto in origine all’interno del Circolo
Polare Artico. Successivamente a tale libro tanti furono i testi, tra l’esoterico e lo
scientifico, che indicavano come luogo di origine della civiltà un territorio misterioso situato
al polo nord.
Al di là della veridicità concreta o meno dell’esistenza di un luogo d’origine della civiltà
umana in qualche parte del globo terrestre, è interessante notare come l’uomo ha sempre
creato dei miti che raccontano il “punto zero” dal quale si è diffusa la coscienza umana, un
luogo e un tempo esterno che riflette un processo interiore di ricerca del centro
dell’esistenza nella propria interiorità.
L’arte di oggi, quella viva e pulsante dei giovani artisti, è tornata a rivolgersi all’interno,
dopo anni di arte della superficialità da fast food in stile televisivo. L’occhio dell’artista è
aperto nel centro o origine del suo essere, e da questo centro interiore, che potremmo
chiamare Dimora Artica, l’artefice vede il mondo esteriore trasfigurato in una dimensione
parallela atemporale. Il viaggio verso il luogo dell’origine, verso la Dimora Artica, è un
viaggio in un mondo parallelo dalla ricchezza inesauribile, il mondo subconscio dal quale
ha origine l’immaginazione creativa.
Gli artisti riuniti nella mostra collettiva “La Dimora Artica” rappresentano i propri mondi
interiori, oggettivandoli in modi diversi: si passa dalle misteriose apparizioni di figure che
sembrano affiorare da altre dimensioni spazio-temporali di Stefano Abbiati, alle multicolori
congregazioni tra il minerale, l’animale e il vegetale di Marco Carli Rossi, dai mondi
visionari vibranti di luce di Marco Cassani ai luoghi reali trasformati in lisergici mosaici
multicolori di Bruno Marrapodi.
30
aprile 2011
La Dimora Artica
Dal 30 aprile al 04 giugno 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA DELLE BATTAGLIE
Brescia, Via Delle Battaglie, 69A, (Brescia)
Brescia, Via Delle Battaglie, 69A, (Brescia)
Orario di apertura
mart-sab 10.30 - 12.30 e 16 – 19.30
Vernissage
30 Aprile 2011, ore 18
Autore
Curatore