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La donna tipo “Novecento”
La mostra ripercorre attraverso le illustrazioni originali lo sviluppo dell’iconografia femminile sulla stampa periodica italiana dagli albori del ‘900 sino agli anni ’60. In particolare si evidenzia il rapporto tra il mestiere di illustratore e la divulgazione delle riviste di moda, satira, umorismo ed attualità prodotte dall’editoria milanese nel secolo scorso
Comunicato stampa
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La mostra ripercorre attraverso le illustrazioni originali lo sviluppo dell'iconografia femminile sulla stampa periodica italiana dagli albori del '900 sino agli anni '60. In particolare si evidenzia il rapporto tra il mestiere di illustratore e la divulgazione delle riviste di moda, satira, umorismo ed attualità prodotte dall'editoria milanese nel secolo scorso.
Il percorso inizia dagli anni '10 con le opere originali di autori come Umberto Brunelleschi, Sergio Tofano, Enrico Novelli (in arte Yambo), Filiberto Scarpelli, Eugenio Colmo (in arte Golia), Tito Corbella, Achille Mauzan, Tancredi Scarpelli.
Sulla scia del successo delle riviste parigine come la Vie Parisienne si scopre, finalmente anche in Italia, la figura di una donna allegra e seducente, liberata dalle pastoie della censura ottocentesca. È il momento delle "donnine" in cartolina, eleganti figure a colori realizzate da celebri cartellonisti come i già citati Corbella, Mauzan, Sacchetti ed altri.
Antonio Rubino sulle pagine de La Tradotta, apre la scena nelle sue feroci tavole satiriche alle donnine del can-can mentre, sulle riviste La sigaretta di Nerbini e La Donna compaiono figure di raffinata eleganza, donne belle e seducenti, pin-up ante-litteram che servono anche a distrarre le nostre truppe dagli orrori del fronte.
Negli anni '20 è tutto un fiorire di riviste al femminile, ricordiamo Novella, Il Dramma, le riviste cinematografiche e di attualità sulle quali venivano rappresentate le donne fatali che rimandavano le dive del cinema muto. Tra gli illustratori attivi in questo periodo sono presenti opere di Amaldi, Bianchi, le scanzonate subrettine del Manca, le seducenti donne di Bepi Fabiano attivo soprattutto in Francia. E ancora le eleganti figure femminili di Carboni e le scattanti donne Decò di Mateldi e Ventura. Negli anni '30 con la diffusione delle riviste umoristiche ecco le donnine in caricatura di Mondaini e Manzoni; le donnine futuriste di Peri e soprattutto le scanzonate pin-up di Rino Albertarelli (in arte Albert), Gino Boccasile ed Enzo Magni.
Il rapporto fra donna e letteratura viene evidenziato nelle opere di Giorgio Tabet per le copertine e le illustrazioni per la celebre collana mondadoriana degli Omnibus.
L'Italia del primo dopoguerra viene rappresentata dal segno morbido a mezza tinta di Walter Molino e da quello sontuoso di Alberto Nanni. Con gli anni '50 arriva la rivoluzione del colore: è il momento delle caleidoscopiche figure femminili di Golia e, soprattutto, delle copertine di Carlo Jacono per la Collana de I Gialli Mondadori, i famosi "cerchi rossi a sfondo giallo". Negli anni '60 con il boom economico ecco comparire sulle copertine dei paper-back e nelle pagine delle riviste, un nuovo tipo di donna: benestante, piacevole, determinata ed intrigante. È il momento di Rocco Tedesco e dei suoi pannelli colorati che rimandano alla scuola americana di Norman Rockwell. Nei bozzetti cinematografici realizzati da Simeoni, Cassinari e Donatelli compare una interpretazione più drammatica dei personaggi femmini sottolineata anche dai colori acidi e contrastati. La donna che veste la moda diventa più spensierata con i disegni di Brunetta e soprattutto la Milano capitale di tutte le avanguardie viene sintetizzata nell'opera di Guido Crepax con i suoi grandi pannelli a chine graffiate, tempere e collage per le riviste come Anna ed Annabella.
I riferimenti iconografici di Crepax spaziano da Audrey Hepburn a Valentina, icona dell'indipendenza della donna che esploderà in tutta la sua eleganza e seduzione sul finire degli anni '60.
La rassegna è corredata da un catalogo edito dalla Casa Editrice Mazzotta ed è realizzata in collaborazione con Little Nemo Casa d’Aste Libreria Antiquaria di Sergio Pignatone.
Il percorso inizia dagli anni '10 con le opere originali di autori come Umberto Brunelleschi, Sergio Tofano, Enrico Novelli (in arte Yambo), Filiberto Scarpelli, Eugenio Colmo (in arte Golia), Tito Corbella, Achille Mauzan, Tancredi Scarpelli.
Sulla scia del successo delle riviste parigine come la Vie Parisienne si scopre, finalmente anche in Italia, la figura di una donna allegra e seducente, liberata dalle pastoie della censura ottocentesca. È il momento delle "donnine" in cartolina, eleganti figure a colori realizzate da celebri cartellonisti come i già citati Corbella, Mauzan, Sacchetti ed altri.
Antonio Rubino sulle pagine de La Tradotta, apre la scena nelle sue feroci tavole satiriche alle donnine del can-can mentre, sulle riviste La sigaretta di Nerbini e La Donna compaiono figure di raffinata eleganza, donne belle e seducenti, pin-up ante-litteram che servono anche a distrarre le nostre truppe dagli orrori del fronte.
Negli anni '20 è tutto un fiorire di riviste al femminile, ricordiamo Novella, Il Dramma, le riviste cinematografiche e di attualità sulle quali venivano rappresentate le donne fatali che rimandavano le dive del cinema muto. Tra gli illustratori attivi in questo periodo sono presenti opere di Amaldi, Bianchi, le scanzonate subrettine del Manca, le seducenti donne di Bepi Fabiano attivo soprattutto in Francia. E ancora le eleganti figure femminili di Carboni e le scattanti donne Decò di Mateldi e Ventura. Negli anni '30 con la diffusione delle riviste umoristiche ecco le donnine in caricatura di Mondaini e Manzoni; le donnine futuriste di Peri e soprattutto le scanzonate pin-up di Rino Albertarelli (in arte Albert), Gino Boccasile ed Enzo Magni.
Il rapporto fra donna e letteratura viene evidenziato nelle opere di Giorgio Tabet per le copertine e le illustrazioni per la celebre collana mondadoriana degli Omnibus.
L'Italia del primo dopoguerra viene rappresentata dal segno morbido a mezza tinta di Walter Molino e da quello sontuoso di Alberto Nanni. Con gli anni '50 arriva la rivoluzione del colore: è il momento delle caleidoscopiche figure femminili di Golia e, soprattutto, delle copertine di Carlo Jacono per la Collana de I Gialli Mondadori, i famosi "cerchi rossi a sfondo giallo". Negli anni '60 con il boom economico ecco comparire sulle copertine dei paper-back e nelle pagine delle riviste, un nuovo tipo di donna: benestante, piacevole, determinata ed intrigante. È il momento di Rocco Tedesco e dei suoi pannelli colorati che rimandano alla scuola americana di Norman Rockwell. Nei bozzetti cinematografici realizzati da Simeoni, Cassinari e Donatelli compare una interpretazione più drammatica dei personaggi femmini sottolineata anche dai colori acidi e contrastati. La donna che veste la moda diventa più spensierata con i disegni di Brunetta e soprattutto la Milano capitale di tutte le avanguardie viene sintetizzata nell'opera di Guido Crepax con i suoi grandi pannelli a chine graffiate, tempere e collage per le riviste come Anna ed Annabella.
I riferimenti iconografici di Crepax spaziano da Audrey Hepburn a Valentina, icona dell'indipendenza della donna che esploderà in tutta la sua eleganza e seduzione sul finire degli anni '60.
La rassegna è corredata da un catalogo edito dalla Casa Editrice Mazzotta ed è realizzata in collaborazione con Little Nemo Casa d’Aste Libreria Antiquaria di Sergio Pignatone.
15
maggio 2007
La donna tipo “Novecento”
Dal 15 maggio al 24 giugno 2007
disegno e grafica
Location
SPAZIO MAZZOTTA
Milano, Foro Buonaparte, 60, (Milano)
Milano, Foro Buonaparte, 60, (Milano)
Orario di apertura
lunedì chiuso, martedì- venerdì 10-14 e 15.30-19.30, sabato 14.30-19.30
Vernissage
15 Maggio 2007, ore 19-21
Editore
MAZZOTTA
Autore