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La fabbrica dei segni e dei sogni
Sposati da cinquantanni, la loro pittura non può esssere confusa. Luigi ha lavorato nella moda; vi si sente un razionalismo di tipo matematico su una serie di segni significanti. Bianca ha sviluppato invece una pittura di tipo narrativo, fatta di oggetti, paesaggi, fiori, sogni, colori solari;
Comunicato stampa
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In una vasta casa della periferia romana - nel parco di S. Ruffina - Bianca e Luigi hanno posto il loro atelier di artisti ove operano, ciascuno con una propria caratteristica pittorica. Sposati da cinquantanni, la loro pittura non può esssere confusa. Luigi ha lavorato nella moda; da anni si dedica completamente alla pittura: vi si sente un razionalismo di tipo matematico, un approccio alla pittura con unorganizzazione di tipo industriale su una serie di segni significanti. Bianca ha sviluppato invece una pittura di tipo narrativo, fatta di oggetti, paesaggi, fiori, sogni, colori solari; vi si sente il profumo della campagna, delle erbe aromatiche, della cucina; si percepisce il fruscio del vento che anima la vegetazione o la brezza del mare mediterraneo che, al mattino, gonfia le vele delle imbarcazioni: tutto questo frutto di un intenso lavoro di preparazione e di ricerca.
L’atelier si sviluppa in un vasto piano articolato ove ognuno ha le sue cose; al centro la biblioteca, il camino, il grande tavolo per riunire amici e nipoti. Vi è uno scambio di mezzi tecnici, pitture, tele, lacche ecc. ma poi ognuno è geloso della sua individualità.
Bianca Maria Sarno vive la sua adolescenza tra Salerno e la costiera amalfitana porta un entusiasmo nella pittura che trasmette nei suoi quadri e nelle forme che rappresenta.con forza e determinazione. Dipinge i suoi galli come forse solo Ligabue li poteva dipingere. Nelle sue « cose- res » c’ è l’universo, la ricerca di un significato analogo che supera la mera riproduzione naturalistica. Costanzo Costantini ricorda la bella mostra dell’agosto 2006 nell’Isola d’Elba, allestita dal Comune di Marciana in occasione del conferimento della Cittadinanza Onoraria alla pittrice: « una festa di colori, un’esplosione floreale, un trionfo della natura e dell’arte, oltre che una celebrazione della gioia di vivere », la luce e il colore in Bianca "sono una sola cosa".
Lo stile e le caratteristiche della pittura di Luigi Recchi sono inconfondibili: il disegno è spesso una forma di ideogramma, cioè un riferimento per indicare un problema, un oggetto, un idea; spesso una parte per il tutto. I suoi quadri diventano quindi una specie di scrittura: un testo da decifrare, come un iscrizione egiziana, solo che il pittore stesso impone le regole del suo linguaggio. Lo spettatore rimane attratto da questa molteplicità di segni; a volte cerca di decifrarli ma pùi spesso si fa prendere dal gioco dei colori e dalla varietà dei segni che nel loro complesso danno il significato al quadro, spesso gioioso e musicale.
L’atelier si sviluppa in un vasto piano articolato ove ognuno ha le sue cose; al centro la biblioteca, il camino, il grande tavolo per riunire amici e nipoti. Vi è uno scambio di mezzi tecnici, pitture, tele, lacche ecc. ma poi ognuno è geloso della sua individualità.
Bianca Maria Sarno vive la sua adolescenza tra Salerno e la costiera amalfitana porta un entusiasmo nella pittura che trasmette nei suoi quadri e nelle forme che rappresenta.con forza e determinazione. Dipinge i suoi galli come forse solo Ligabue li poteva dipingere. Nelle sue « cose- res » c’ è l’universo, la ricerca di un significato analogo che supera la mera riproduzione naturalistica. Costanzo Costantini ricorda la bella mostra dell’agosto 2006 nell’Isola d’Elba, allestita dal Comune di Marciana in occasione del conferimento della Cittadinanza Onoraria alla pittrice: « una festa di colori, un’esplosione floreale, un trionfo della natura e dell’arte, oltre che una celebrazione della gioia di vivere », la luce e il colore in Bianca "sono una sola cosa".
Lo stile e le caratteristiche della pittura di Luigi Recchi sono inconfondibili: il disegno è spesso una forma di ideogramma, cioè un riferimento per indicare un problema, un oggetto, un idea; spesso una parte per il tutto. I suoi quadri diventano quindi una specie di scrittura: un testo da decifrare, come un iscrizione egiziana, solo che il pittore stesso impone le regole del suo linguaggio. Lo spettatore rimane attratto da questa molteplicità di segni; a volte cerca di decifrarli ma pùi spesso si fa prendere dal gioco dei colori e dalla varietà dei segni che nel loro complesso danno il significato al quadro, spesso gioioso e musicale.
21
giugno 2013
La fabbrica dei segni e dei sogni
Dal 21 al 27 giugno 2013
arte moderna e contemporanea
Location
STUDIO DR SPAZIO VISIVO
Roma, Via Tolemaide, 19A, (Roma)
Roma, Via Tolemaide, 19A, (Roma)
Orario di apertura
10.30-13 e 16,30-19,30 salvo festivi
Vernissage
21 Giugno 2013, ore 18
Autore
Curatore