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La fabbrica della cultura con l’upper class
La fabbrica della cultura con l’upper class è un progetto curatoriale che ha la funzione di contenitore per i vari eventi organizzati dai consulenti della galleria d’arte ARTE IN MOVIMENTO.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La nuova sede della galleria d'arte sarà inaugurata sabato 5 dicembre dalle ore 16,30 a Sarzana, con un work in progress previsto come evento collaterale all'iniziativa.
Sinergia e amore per l’arte contemporanea sono ancora gli ingredienti che danno corso a questo evento itinerante, sviluppato un anno fa a Forte dei Marmi e che viene confermato nuovamente dalla galleria d’arte Arte In Movimento. La nuova sede a Sarzana offre una consona collocazione, non solo sotto il piano artistico, ma anche culturale e sociale e ospiterà manifestazioni che rispecchiano determinati criteri qualitativi in rispetto alla missione dei suoi curatori. Intenzione dei suoi organizzatori è offrire al fruitore uno spazio espositivo vissuto come ambiente di lavoro dall’artista, in questa immaginaria fabbrica della cultura gli artisti sono liberi di creare nuove idee, perché i possibili fruitori appartenenti alle classi più abbienti sono attenti all’originalità. La tematica del progetto riguarda il conformismo proprio perché questa condizione vive in mezzo a noi, si trova nella strada, negli uffici, in casa, è ovunque, ognuno è incline a uniformarsi adeguandosi all’opinione pubblica. La televisione, i media hanno contribuito notevolmente a diffondere questo messaggio e considerato che l’arte contemporanea è diventata una forma d’intrattenimento che si avvicina sempre di più al quotidiano, rappresentando tutto quello che la società vuole nel rispetto delle sue regole.Gli artisti invitati fanno parte del gruppo della galleria, presentano stili e orientamenti diversi, dal figurativo di Sebastiano Longaretti, all’informale di Claudia Marletto, alle illustrazioni acquerellate di Manuela Merani, per concludere con Andrea Parma e il suo studio verso il colore.Tutti sono chiamati a interpretare la domanda proposta dai curatori, ovvero se il conformismo ha ucciso l’autenticità e come presentare opere attinenti a questa complessa tematica. La collettiva è stata presentata a dicembre 2008 a Forte dei Marmi ad una clientela importante, tenendo conto della città nota sia ai vip che ai letterati e a tutti coloro che possono permettersi di vivere nel lusso. Nella nuova galleria di Sarzana la collettiva argomenta in particolare l’esplorazione delle nuove tendenze artistiche, si rivolge ad una clientela attenta alla cultura e particolarmente interessata alle novità. Per questa mostra è intenzione primaria combinare la fabbrica con l’upper class, sintetizzando attraverso opere in mostra con una loro logica, il rapporto tra sensibilità artistica e gli stimoli offerti dalla cultura. Il desiderio di mettersi a confronto viene affidato a questo gruppo di artisti facendo emergere la voglia di accattivarsi la simpatia e la fiducia di tutti coloro che vogliono acquistare un’opera con una tematica particolare di un’artista emergente, ma seguito nel suo percorso da una galleria d’arte, quale Arte in Movimento, nata e consolidata come una voce extra corum. Il procedimento psicologico relativo al periodo particolare dell’anno, ovvero il natale, è l’unico elemento che può far cedere la barriera tra la classe di persone più abbienti, o meglio più che benestanti e prevenute verso i futili acquisti a interessarsi a questo progetto, dove sia l’organizzatore che il fruitore non hanno un ruolo passivo come succede con le mostre in galleria, ma uno scopo ben preciso, anche se difficile di promozione attraverso un elemento declassato, quale l’investimento del proprio tempo nell’arte contemporanea. Dancing with the wind è una delle opere presentate dall’artista Sebastiano Longaretti, abile nel tratto, dipinge utilizzando un solo colore su una tela che riveste un telaio creato a misura, delinea il contorno della figura femminile con richiami hippie. L’artista si muove con un messaggio provocatorio verso l’idea di conformismo, raffigurando una donna libera, da convenzioni e luoghi comuni, la stessa protagonista della tela accenna con le braccia l’intonazione di una musica che sta ascoltando, il corpo nudo, i capelli sciolti denunciano maggiormente questo stato di alienazione dall’esterno, un modo per ribellarsi all’omologazione di una società proiettata sempre di più ai formalismi. Longaretti è da sempre motivato a una ricerca stilistica di idea di bellezza, ma che non rimane in superficie, un valore visto e vissuto dall’artista da non svendere e discriminare, ma sul quale soffermarsi, il volto di un personaggio, donna o uomo che sia, rappresenta per lui una sfida, un motivo per cogliere almeno in parte uno dei suoi pensieri dietro a un immagine apparente e qualunque. Istantanee di vita, dove le persone per strada possono diventare protagoniste del suo creare scene, dove l’espressione, la postura del corpo, l’abbigliamento per l’artista devono comunicare almeno in parte una sensazione, comunicando un messaggio sociale. Claudia Marletto si è concentrata sul colore, sceglie un colore aggressivo, con forte valenza simbolica, il rosso con il quale colora una tela di grandi dimensioni, un’opera di forte impatto visivo, procede poi nell’applicazione di pagine di quotidiani della cronaca locale, li applica con precisione per poi modellarli con le mani, strappa alcuni lembi di pagine, li stropiccia, piega alcune pagine e lascia così intravedere alcuni titoli, alcune immagini di donne, un pinocchio, commenti a fatti di cronaca che lasciano percepire situazioni di conformismo. L’autrice passa a graffiare la parte sottostante alla carta, quasi per lasciare la propria firma, una traccia umana che dimostra un forte senso emotivo, un coinvolgimento personale nel progetto dell’opera tipico dell’artista. Così l’opera nasce per gradi, passaggi studiati nel tempo, meditati, lo stesso tempo che incide nel risultato, ingiallendo gli stessi fogli di giornali, effetto voluto dall’autrice per dimostrare che neanche l’arte può evitare il passare degli anni, come una persona. Il rigore, la padronanza cromatica, l’equilibrio degli elementi che danno vita all’opera sono peculiarità della Marletto che nella sua arte, guarda ai grandi maestri a Rotella e a Burri, in questa sua voglia di emergere ed esplorare nuove realtà. In netto contrasto le illustrazioni di Manuela Merani, acquerelli su tela, narrano di donne bambine, con sguardi sognanti, accompagnate nelle loro ambientazioni immaginarie da buffi pupazzi, è la fantasia, seppure infantile l’arma che adopera la stessa autrice per neutralizzare quel senso di grigiore e mediocrità dei nostri anni. Il sogno abitato da donne, nasce da una sintesi del disegno, dove il colore è sostenuto dall’abilità nell’uso dell’acquerello su tela, sfumature e velature vestono le stesse protagoniste con colori tenui e accennati in un’ atmosfera armonica. Prepara le tele con una imprimitura tendente al blu, da sempre legata a questo colore che porta alla spiritualità, inventa scene come se stesse raccontando una storia tratta da una fiaba, dove il gioco è la componente costante della sua ricerca, si tratta di un tipo di illustrazione giovane e piacevole che comunica con naturalezza e semplicità i buoni sentimenti e una serenità. Non a caso il target della sua clientela è costituita in maggior parte da manager e professionisti abituati a ritmi stressanti che ritrovano nella sua produzione una condizione di terapia cromatica e compositiva, oltre a una possibile forma di investimento che riguarda da sempre gli artisti proposti dalla galleria. Per questo progetto presenta due opere, tra le quali è da citare La dama con il pinguino, titolo ironico, che conferma nuovamente la sua tendenza a giocare, per alludere alla Dama con l’ermellino di Leonardo da Vinci, proprio per enfatizzare da sempre la tradizione che dipinge la donna nell’ambito storico, oltre che come una musa per l’arte e la letteratura, anche come un’amante per uomini di potere, sminuendola e umiliandola come persona nella società, condizione che la stessa Merani disprezza, come tutte le forme di omologazione ai costumi consuetudinari. L’artista Andrea Parma trova spunto per il suo lavoro da immagini fotografiche, denuncia una sua sensibilità con la quale non si preoccupa della verosimiglianza di ciò che ritrae, ma di mantenere la freschezza del risultato. La sua produzione si basa su un attento studio del colore e di ogni possibile forma di abbinamento ed equilibrio compositivo, in altri casi dal contrasto tra colori caldi e freddi o dall’uso di colori complementari. I corpi nudi delle figure femminili vengono adoperati come campi di applicazione del colore, contenitori, procede principalmente con il disegno per definire i contorni e passare poi alla stesura dell’ acquerello, accompagnato a volte dall’uso dell’olio. Nelle sue opere per l’evento viene ripetuta l’immagine del corpo femminile con un richiamo a Andy Warhol, riferendosi all’idea della produzione seriale dell’icona Monroe. Ritroviamo nelle ultime raffigurazioni un’attenzione maggiore verso lo sfondo, che riempie con elementi decorativi e una nuova sperimentazione cromatica che da sempre contraddistinge la sua produzione. Per Parma il mondo rimane esterno al suo essere artista, parla della sua ricerca, come una situazione intima, privata, un dialogo con i corpi femminili e i colori che danno loro vita, mentre tutto ciò che lo circonda resta fuori, non è al centro delle sue attenzioni, in questa continua crescita, vive in una propria dimensione, dove ogni giorno cerca nuove gradazioni. I curatori della galleria d’arte ARTE IN MOVIMENTO hanno selezionato per questo progetto nato dalla loro attenzione per la cultura e le varie condizioni sociali, gli artisti Longaretti, Marletto, Merani e Parma, perché ritenuti idonei e dotati di buone potenzialità stilistiche per affrontare una tematica complessa, ma attuale, con risultati che rappresentano un valido motivo per visitare una mostra d’arte fino al 19 dicembre, offrendo un messaggio a qualunque fruitore, ovvero arte contemporanea intesa anche come alternativa alla routine e agli iter che ci rendono involontariamente omologati agli schemi odierni, privandoci da eventuali stimoli e passioni.
Sinergia e amore per l’arte contemporanea sono ancora gli ingredienti che danno corso a questo evento itinerante, sviluppato un anno fa a Forte dei Marmi e che viene confermato nuovamente dalla galleria d’arte Arte In Movimento. La nuova sede a Sarzana offre una consona collocazione, non solo sotto il piano artistico, ma anche culturale e sociale e ospiterà manifestazioni che rispecchiano determinati criteri qualitativi in rispetto alla missione dei suoi curatori. Intenzione dei suoi organizzatori è offrire al fruitore uno spazio espositivo vissuto come ambiente di lavoro dall’artista, in questa immaginaria fabbrica della cultura gli artisti sono liberi di creare nuove idee, perché i possibili fruitori appartenenti alle classi più abbienti sono attenti all’originalità. La tematica del progetto riguarda il conformismo proprio perché questa condizione vive in mezzo a noi, si trova nella strada, negli uffici, in casa, è ovunque, ognuno è incline a uniformarsi adeguandosi all’opinione pubblica. La televisione, i media hanno contribuito notevolmente a diffondere questo messaggio e considerato che l’arte contemporanea è diventata una forma d’intrattenimento che si avvicina sempre di più al quotidiano, rappresentando tutto quello che la società vuole nel rispetto delle sue regole.Gli artisti invitati fanno parte del gruppo della galleria, presentano stili e orientamenti diversi, dal figurativo di Sebastiano Longaretti, all’informale di Claudia Marletto, alle illustrazioni acquerellate di Manuela Merani, per concludere con Andrea Parma e il suo studio verso il colore.Tutti sono chiamati a interpretare la domanda proposta dai curatori, ovvero se il conformismo ha ucciso l’autenticità e come presentare opere attinenti a questa complessa tematica. La collettiva è stata presentata a dicembre 2008 a Forte dei Marmi ad una clientela importante, tenendo conto della città nota sia ai vip che ai letterati e a tutti coloro che possono permettersi di vivere nel lusso. Nella nuova galleria di Sarzana la collettiva argomenta in particolare l’esplorazione delle nuove tendenze artistiche, si rivolge ad una clientela attenta alla cultura e particolarmente interessata alle novità. Per questa mostra è intenzione primaria combinare la fabbrica con l’upper class, sintetizzando attraverso opere in mostra con una loro logica, il rapporto tra sensibilità artistica e gli stimoli offerti dalla cultura. Il desiderio di mettersi a confronto viene affidato a questo gruppo di artisti facendo emergere la voglia di accattivarsi la simpatia e la fiducia di tutti coloro che vogliono acquistare un’opera con una tematica particolare di un’artista emergente, ma seguito nel suo percorso da una galleria d’arte, quale Arte in Movimento, nata e consolidata come una voce extra corum. Il procedimento psicologico relativo al periodo particolare dell’anno, ovvero il natale, è l’unico elemento che può far cedere la barriera tra la classe di persone più abbienti, o meglio più che benestanti e prevenute verso i futili acquisti a interessarsi a questo progetto, dove sia l’organizzatore che il fruitore non hanno un ruolo passivo come succede con le mostre in galleria, ma uno scopo ben preciso, anche se difficile di promozione attraverso un elemento declassato, quale l’investimento del proprio tempo nell’arte contemporanea. Dancing with the wind è una delle opere presentate dall’artista Sebastiano Longaretti, abile nel tratto, dipinge utilizzando un solo colore su una tela che riveste un telaio creato a misura, delinea il contorno della figura femminile con richiami hippie. L’artista si muove con un messaggio provocatorio verso l’idea di conformismo, raffigurando una donna libera, da convenzioni e luoghi comuni, la stessa protagonista della tela accenna con le braccia l’intonazione di una musica che sta ascoltando, il corpo nudo, i capelli sciolti denunciano maggiormente questo stato di alienazione dall’esterno, un modo per ribellarsi all’omologazione di una società proiettata sempre di più ai formalismi. Longaretti è da sempre motivato a una ricerca stilistica di idea di bellezza, ma che non rimane in superficie, un valore visto e vissuto dall’artista da non svendere e discriminare, ma sul quale soffermarsi, il volto di un personaggio, donna o uomo che sia, rappresenta per lui una sfida, un motivo per cogliere almeno in parte uno dei suoi pensieri dietro a un immagine apparente e qualunque. Istantanee di vita, dove le persone per strada possono diventare protagoniste del suo creare scene, dove l’espressione, la postura del corpo, l’abbigliamento per l’artista devono comunicare almeno in parte una sensazione, comunicando un messaggio sociale. Claudia Marletto si è concentrata sul colore, sceglie un colore aggressivo, con forte valenza simbolica, il rosso con il quale colora una tela di grandi dimensioni, un’opera di forte impatto visivo, procede poi nell’applicazione di pagine di quotidiani della cronaca locale, li applica con precisione per poi modellarli con le mani, strappa alcuni lembi di pagine, li stropiccia, piega alcune pagine e lascia così intravedere alcuni titoli, alcune immagini di donne, un pinocchio, commenti a fatti di cronaca che lasciano percepire situazioni di conformismo. L’autrice passa a graffiare la parte sottostante alla carta, quasi per lasciare la propria firma, una traccia umana che dimostra un forte senso emotivo, un coinvolgimento personale nel progetto dell’opera tipico dell’artista. Così l’opera nasce per gradi, passaggi studiati nel tempo, meditati, lo stesso tempo che incide nel risultato, ingiallendo gli stessi fogli di giornali, effetto voluto dall’autrice per dimostrare che neanche l’arte può evitare il passare degli anni, come una persona. Il rigore, la padronanza cromatica, l’equilibrio degli elementi che danno vita all’opera sono peculiarità della Marletto che nella sua arte, guarda ai grandi maestri a Rotella e a Burri, in questa sua voglia di emergere ed esplorare nuove realtà. In netto contrasto le illustrazioni di Manuela Merani, acquerelli su tela, narrano di donne bambine, con sguardi sognanti, accompagnate nelle loro ambientazioni immaginarie da buffi pupazzi, è la fantasia, seppure infantile l’arma che adopera la stessa autrice per neutralizzare quel senso di grigiore e mediocrità dei nostri anni. Il sogno abitato da donne, nasce da una sintesi del disegno, dove il colore è sostenuto dall’abilità nell’uso dell’acquerello su tela, sfumature e velature vestono le stesse protagoniste con colori tenui e accennati in un’ atmosfera armonica. Prepara le tele con una imprimitura tendente al blu, da sempre legata a questo colore che porta alla spiritualità, inventa scene come se stesse raccontando una storia tratta da una fiaba, dove il gioco è la componente costante della sua ricerca, si tratta di un tipo di illustrazione giovane e piacevole che comunica con naturalezza e semplicità i buoni sentimenti e una serenità. Non a caso il target della sua clientela è costituita in maggior parte da manager e professionisti abituati a ritmi stressanti che ritrovano nella sua produzione una condizione di terapia cromatica e compositiva, oltre a una possibile forma di investimento che riguarda da sempre gli artisti proposti dalla galleria. Per questo progetto presenta due opere, tra le quali è da citare La dama con il pinguino, titolo ironico, che conferma nuovamente la sua tendenza a giocare, per alludere alla Dama con l’ermellino di Leonardo da Vinci, proprio per enfatizzare da sempre la tradizione che dipinge la donna nell’ambito storico, oltre che come una musa per l’arte e la letteratura, anche come un’amante per uomini di potere, sminuendola e umiliandola come persona nella società, condizione che la stessa Merani disprezza, come tutte le forme di omologazione ai costumi consuetudinari. L’artista Andrea Parma trova spunto per il suo lavoro da immagini fotografiche, denuncia una sua sensibilità con la quale non si preoccupa della verosimiglianza di ciò che ritrae, ma di mantenere la freschezza del risultato. La sua produzione si basa su un attento studio del colore e di ogni possibile forma di abbinamento ed equilibrio compositivo, in altri casi dal contrasto tra colori caldi e freddi o dall’uso di colori complementari. I corpi nudi delle figure femminili vengono adoperati come campi di applicazione del colore, contenitori, procede principalmente con il disegno per definire i contorni e passare poi alla stesura dell’ acquerello, accompagnato a volte dall’uso dell’olio. Nelle sue opere per l’evento viene ripetuta l’immagine del corpo femminile con un richiamo a Andy Warhol, riferendosi all’idea della produzione seriale dell’icona Monroe. Ritroviamo nelle ultime raffigurazioni un’attenzione maggiore verso lo sfondo, che riempie con elementi decorativi e una nuova sperimentazione cromatica che da sempre contraddistinge la sua produzione. Per Parma il mondo rimane esterno al suo essere artista, parla della sua ricerca, come una situazione intima, privata, un dialogo con i corpi femminili e i colori che danno loro vita, mentre tutto ciò che lo circonda resta fuori, non è al centro delle sue attenzioni, in questa continua crescita, vive in una propria dimensione, dove ogni giorno cerca nuove gradazioni. I curatori della galleria d’arte ARTE IN MOVIMENTO hanno selezionato per questo progetto nato dalla loro attenzione per la cultura e le varie condizioni sociali, gli artisti Longaretti, Marletto, Merani e Parma, perché ritenuti idonei e dotati di buone potenzialità stilistiche per affrontare una tematica complessa, ma attuale, con risultati che rappresentano un valido motivo per visitare una mostra d’arte fino al 19 dicembre, offrendo un messaggio a qualunque fruitore, ovvero arte contemporanea intesa anche come alternativa alla routine e agli iter che ci rendono involontariamente omologati agli schemi odierni, privandoci da eventuali stimoli e passioni.
05
dicembre 2009
La fabbrica della cultura con l’upper class
Dal 05 al 19 dicembre 2009
arte contemporanea
Location
Orario di apertura
da mercoledì a domenica mattina:10,30-12,30 pomeriggio: 16,30-19 e previo appuntamento
Vernissage
5 Dicembre 2009, dalle ore 16,30
Autore
Curatore