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La fabbrica ritrovata
La mostra raccoglie circa 40 anni di storia della cementeria.
Scrive Vinny Scorsone nel suo testo in catalogo: “… ma è stata soprattutto l’Italcementi a farsi, negli anni, promotrice essa stessa di arte fornendo il cemento per la realizzazione di importanti opere d’arte come per esempio il “cretto” di Alberto Burri a Gibellina o alcune sculture di Simon Benetton, Carmelo Cappello etc…”
“…Va detto comunque che L’Italcementi non è fatta solo delle sue ciminiere svettanti che sputano nell’aria tanto “vapore acqueo”. Al suo interno vi sono soprattutto uomini che all’azienda hanno dedicato tutta la propria vita o parte di essa. Uomini che l’hanno fatta andare avanti a costo di qualsiasi cosa, che hanno combattuto per e contro di essa: le lotte sindacali, le manifestazioni organizzate al suo interno, le borse di studio, le sponsorizzazioni di alcune attività del paese stesso, i problemi relativi alle cave e quelli legati all’inquinamento e tante altre cose che sarebbe troppo lungo, forse, elencare tutte; e non dimentichiamo l’indotto, altro piccolo satellite che ruota attorno a questo pianeta cementifero e che da esso attinge la sua linfa vitale.
Uomini dicevo che hanno fatto funzionare tutti gli ingranaggi di questa enorme macchina, partendo dagli operai per poi proseguire con i tecnici, gli addetti alla sala di controllo (la prima di tutto il gruppo Italcementi, datata 1962), gli amministrativi ma soprattutto i dirigenti locali e bergamaschi che hanno contribuito con il loro lavoro a creare una realtà forte nel tempo”.
Il catalogo edito dall’Associazione culturale Studio 71 di Palermo
con il patrocinio di Italcementi contiene anche testi di: Aldo Gerbino e Giovanni La Maestra oltre che un cospicuo numero di foto degli anni 50 e 60.
La fabbrica ritrovata
Isola Delle Femmine, Via Delle Cementerie, 10, (Palermo)