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La Fiasca della Luna e il Fascino d’Oriente. Il bianco e il blu nelle porcellane Ming e Quing
Ospite d’eccezione nella Casa Museo della Fondazione Paolo e Carolina Zani è una fiasca della luna proveniente dalle raccolte di Palazzo Madama di Torino – Museo Civico d’Arte Antica. Si tratta di un raro esemplare di epoca Ming (inizio del XV secolo).
Comunicato stampa
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La Fiasca della Luna e il Fascino d’Oriente
Il bianco e il blu nelle porcellane Ming e Quing
1 aprile – 31 luglio 2022
La mostra dossier “La Fiasca della Luna e il Fascino d’Oriente” racconta la storia millenaria della porcellana mettendo in luce lo stretto rapporto della Cina e del Giappone con il mondo occidentale, sottolineandone la loro influenza reciproca.
Il corpus artistico della Casa Museo Zani è per sua natura un ideale incontro tra Occidente e Oriente. Tra gli oltre 1200 pezzi della sua collezione, tra dipinti, oggetti di arte applicata e scultura, figurano 98 porcellane cinesi e giapponesi databili tra il XVI e il XIX secolo.
Attraverso i dodici ambienti che compongono il percorso espositivo della Casa Museo si possono infatti ammirare straordinari esemplari di porcellana giapponese Kakiemon, cinese Imari, Dehua (Blanc de Chine), Céladon, della famiglia rosa, verde, bianca e blu di epoca Ming, Kangxi e Qianlong, quasi sempre in dialogo con esemplari europei del XVIII secolo realizzati nelle manifatture di Meissen, Vincennes, Sèvres, Doccia a Sesto Fiorentino e nella Real Fabbrica Ferdinandea di Napoli.
Oggi, questo corpus di porcellane orientali viene presentato in parte riallestito e in dialogo con un’opera ospite d’eccezione: la Fiasca della Luna, proveniente da Palazzo Madama - Museo Civico d’Arte Antica. La preziosa fiasca risale alla prima età Ming (inizio XV secolo) ed è impreziosita da raffinatissimi motivi geometrici e vegetali dipinti in blu di cobalto sulla candida porcellana. Il prestigioso prestito consente di raccontare la storia leggendaria di un oggetto la cui forma affonda le sue radici lontano nel tempo. In Cina, contenitori per il vino di questa forma sono noti fin dal IV-III secolo a. C., ma solo a partire dal XV secolo d.C. queste fiasche, chiamate “bianhu” o “baoyoueping” (“abbracciando la luna”, da cui il nome “moon-flask”), vengono prodotte in porcellana, con corpo circolare appiattito sormontato da un collo di forma allungata o a bulbo, sul quale si appoggiano due piccole anse.
All’esemplare di Palazzo Madama è affiancata una fiasca della luna della collezione Zani che risale al periodo Quianlong (1736-1795), nel tentativo di creare un dialogo tra forme e decori che attraversano inalterati i secoli. È questa una tipica caratteristica dell’arte orientale dove ad essere premiata non è la creatività ma la fedeltà al modello primitivo. Se in Europa gli artisti hanno sempre ricercato l’innovazione, in Oriente i pittori cinesi si sono sempre dedicati alla pratica delle tecniche degli antichi maestri e alla replica dei tradizionali motivi decorativi con poche significative variazioni.
Accanto a queste due opere, affini per tipologia e tecnica di decorazione, la sala mostre della Casa Museo riunisce per la prima volta una selezione di porcellane bianche e blu della collezione Zani, in un suggestivo allestimento che si propone di ricreare una “stanza delle porcellane”, come accadeva in passato nelle dimore dei nobili collezionisti.
In particolare, su una parete sono riuniti i 37 vasi Vung Tao, risalenti al 1690 circa, che per la prima volta vengono esposti all’interno della Casa Museo in modo organico e che facevano parte degli oltre 48.000 pezzi rinvenuti nel corso degli scavi del 1991 al largo di Vung Tau, nel Vietnam meridionale.
Completano l’esposizione una selezione di objets montés, ossia creazioni in porcellana cinese che, una volta giunte in Europa vengono modificate con l’aggiunta di elegantissime montature in bronzo dorato (ormolu). Queste ultime hanno una doppia motivazione: da un lato modificano la funzione dell’oggetto trasformando per esempio un vaso in un’oliera o una brocca; dall’altro impreziosiscono l’opera di elementi rocailles, lussuosi ornamenti dalle linee arabescate che meglio rispondono al gusto del collezionismo barocco e rococò. Uno straordinario esempio di incontro tra Oriente e Occidente.
La mostra sarà accompagnata da una serie di proposte didattiche, workshop ed eventi speciali che saranno comunicati nel dettaglio secondo il calendario di programmazione.
Ufficio stampa:
Valentina Testa cell + 39 3402485632; info@fondazionezani.com
Fondazione Paolo e Carolina Zani:
via Fantasina 8 - 25060 Cellatica
Tel. 030/2520479
www.fondazionezani.com
INFO:
L’accesso è consentito solo su prenotazione:
030/2520479 - info@fondazionezani.com
Il bianco e il blu nelle porcellane Ming e Quing
1 aprile – 31 luglio 2022
La mostra dossier “La Fiasca della Luna e il Fascino d’Oriente” racconta la storia millenaria della porcellana mettendo in luce lo stretto rapporto della Cina e del Giappone con il mondo occidentale, sottolineandone la loro influenza reciproca.
Il corpus artistico della Casa Museo Zani è per sua natura un ideale incontro tra Occidente e Oriente. Tra gli oltre 1200 pezzi della sua collezione, tra dipinti, oggetti di arte applicata e scultura, figurano 98 porcellane cinesi e giapponesi databili tra il XVI e il XIX secolo.
Attraverso i dodici ambienti che compongono il percorso espositivo della Casa Museo si possono infatti ammirare straordinari esemplari di porcellana giapponese Kakiemon, cinese Imari, Dehua (Blanc de Chine), Céladon, della famiglia rosa, verde, bianca e blu di epoca Ming, Kangxi e Qianlong, quasi sempre in dialogo con esemplari europei del XVIII secolo realizzati nelle manifatture di Meissen, Vincennes, Sèvres, Doccia a Sesto Fiorentino e nella Real Fabbrica Ferdinandea di Napoli.
Oggi, questo corpus di porcellane orientali viene presentato in parte riallestito e in dialogo con un’opera ospite d’eccezione: la Fiasca della Luna, proveniente da Palazzo Madama - Museo Civico d’Arte Antica. La preziosa fiasca risale alla prima età Ming (inizio XV secolo) ed è impreziosita da raffinatissimi motivi geometrici e vegetali dipinti in blu di cobalto sulla candida porcellana. Il prestigioso prestito consente di raccontare la storia leggendaria di un oggetto la cui forma affonda le sue radici lontano nel tempo. In Cina, contenitori per il vino di questa forma sono noti fin dal IV-III secolo a. C., ma solo a partire dal XV secolo d.C. queste fiasche, chiamate “bianhu” o “baoyoueping” (“abbracciando la luna”, da cui il nome “moon-flask”), vengono prodotte in porcellana, con corpo circolare appiattito sormontato da un collo di forma allungata o a bulbo, sul quale si appoggiano due piccole anse.
All’esemplare di Palazzo Madama è affiancata una fiasca della luna della collezione Zani che risale al periodo Quianlong (1736-1795), nel tentativo di creare un dialogo tra forme e decori che attraversano inalterati i secoli. È questa una tipica caratteristica dell’arte orientale dove ad essere premiata non è la creatività ma la fedeltà al modello primitivo. Se in Europa gli artisti hanno sempre ricercato l’innovazione, in Oriente i pittori cinesi si sono sempre dedicati alla pratica delle tecniche degli antichi maestri e alla replica dei tradizionali motivi decorativi con poche significative variazioni.
Accanto a queste due opere, affini per tipologia e tecnica di decorazione, la sala mostre della Casa Museo riunisce per la prima volta una selezione di porcellane bianche e blu della collezione Zani, in un suggestivo allestimento che si propone di ricreare una “stanza delle porcellane”, come accadeva in passato nelle dimore dei nobili collezionisti.
In particolare, su una parete sono riuniti i 37 vasi Vung Tao, risalenti al 1690 circa, che per la prima volta vengono esposti all’interno della Casa Museo in modo organico e che facevano parte degli oltre 48.000 pezzi rinvenuti nel corso degli scavi del 1991 al largo di Vung Tau, nel Vietnam meridionale.
Completano l’esposizione una selezione di objets montés, ossia creazioni in porcellana cinese che, una volta giunte in Europa vengono modificate con l’aggiunta di elegantissime montature in bronzo dorato (ormolu). Queste ultime hanno una doppia motivazione: da un lato modificano la funzione dell’oggetto trasformando per esempio un vaso in un’oliera o una brocca; dall’altro impreziosiscono l’opera di elementi rocailles, lussuosi ornamenti dalle linee arabescate che meglio rispondono al gusto del collezionismo barocco e rococò. Uno straordinario esempio di incontro tra Oriente e Occidente.
La mostra sarà accompagnata da una serie di proposte didattiche, workshop ed eventi speciali che saranno comunicati nel dettaglio secondo il calendario di programmazione.
Ufficio stampa:
Valentina Testa cell + 39 3402485632; info@fondazionezani.com
Fondazione Paolo e Carolina Zani:
via Fantasina 8 - 25060 Cellatica
Tel. 030/2520479
www.fondazionezani.com
INFO:
L’accesso è consentito solo su prenotazione:
030/2520479 - info@fondazionezani.com
01
aprile 2022
La Fiasca della Luna e il Fascino d’Oriente. Il bianco e il blu nelle porcellane Ming e Quing
Dal primo aprile al 31 luglio 2022
arte antica
Location
CASA MUSEO FONDAZIONE PAOLO E CAROLINA ZANI
Cellatica, Via Fantasina, 8
Cellatica, Via Fantasina, 8
Biglietti
Intero € 10
Ridotto: € 7
Scolaresche: € 5
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 9-13
sabato e domenica ore 10-17
Sito web
Ufficio stampa
Valentina Testa
Autore
Progetto grafico
Media partner