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La forma dello spazio
Mostra collettiva di quattro giovani artisti: Andrea Cislaghi, Massimiliano Esposito, Andrea Rossi, Marco Ugoni
Comunicato stampa
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Spesso pensiamo allo spazio come ad un attore secondario della composizione, un ‘contenitore’ dove un racconto ha luogo. In questa interpretazione una dicotomia tra le parti è all’opera: vuoto contro pieno, soggetto contro sfondo. È la stessa dicotomia che caratterizza molti altri fenomeni nel nostro modo di ragionare; si pensi, per fare solo qualche esempio, alle coppie luce / ombra oppure suono / silenzio o ancora moto / staticità, dove apparirebbe come inevitabile il carattere di esclusività della relazione.
Basta però soffermarsi un momento su questi esempi per riflettere come sia allo stesso modo vero che, all’interno delle dicotomie, i termini tanto si escludano quanto si definiscano a vicenda. L’uno descrive l’altro, l’altro marca i confini dell’uno. Cosa È l’ombra? È l’assenza di luce. Cosa È il silenzio? È l’assenza di suono. Cosa È la staticità? È l’assenza di moto.
Torniamo allo spazio, il quale prova ulteriormente questa logica. Lo spazio è importante perché definisce il soggetto che in esso agisce e il soggetto, secondo la logica sopra esposta, dunque, a sua volta definisce lo spazio. Maggiormente importante è che solo la loro somma può dare vita all’opera. Gli studi della teoria Gestalt lo evidenziarono in maniera scientifica: la simbiosi tra sfondo (spazio) e figura di primo piano (soggetto) è viva e vitale.
Se lo spazio ha utilità di chiarezza visiva, esso può anche essere, ed è, un valore. La Forma Dello Spazio getta una luce sul suo valore estetico. Gli artisti presenti — Cislaghi, Esposito, Rossi, Ugoni — dedicano una attenzione particolare alla strutturazione visiva (e fisica), delle loro opere. Nelle loro figurazioni essi hanno un modo personale di ‘narrare’ lo spazio, facendone avvertire la presenza in maniera forte. Ora liquido (Rossi) ora grafico-geometrico (Ugoni), in alcuni casi con il rigore di prospettive spesso vertiginose (Esposito), in altri fino a frangersi affilato in piani metallici (Cislaghi), lo spazio dei quattro artisti rivendica un ruolo da protagonista nel loro discorso artistico.
Basta però soffermarsi un momento su questi esempi per riflettere come sia allo stesso modo vero che, all’interno delle dicotomie, i termini tanto si escludano quanto si definiscano a vicenda. L’uno descrive l’altro, l’altro marca i confini dell’uno. Cosa È l’ombra? È l’assenza di luce. Cosa È il silenzio? È l’assenza di suono. Cosa È la staticità? È l’assenza di moto.
Torniamo allo spazio, il quale prova ulteriormente questa logica. Lo spazio è importante perché definisce il soggetto che in esso agisce e il soggetto, secondo la logica sopra esposta, dunque, a sua volta definisce lo spazio. Maggiormente importante è che solo la loro somma può dare vita all’opera. Gli studi della teoria Gestalt lo evidenziarono in maniera scientifica: la simbiosi tra sfondo (spazio) e figura di primo piano (soggetto) è viva e vitale.
Se lo spazio ha utilità di chiarezza visiva, esso può anche essere, ed è, un valore. La Forma Dello Spazio getta una luce sul suo valore estetico. Gli artisti presenti — Cislaghi, Esposito, Rossi, Ugoni — dedicano una attenzione particolare alla strutturazione visiva (e fisica), delle loro opere. Nelle loro figurazioni essi hanno un modo personale di ‘narrare’ lo spazio, facendone avvertire la presenza in maniera forte. Ora liquido (Rossi) ora grafico-geometrico (Ugoni), in alcuni casi con il rigore di prospettive spesso vertiginose (Esposito), in altri fino a frangersi affilato in piani metallici (Cislaghi), lo spazio dei quattro artisti rivendica un ruolo da protagonista nel loro discorso artistico.
10
maggio 2018
La forma dello spazio
Dal 10 maggio al primo giugno 2018
arte contemporanea
Location
GALLERIA LAZZARO BY CORSI
Milano, Via Cenisio, 50, (Milano)
Milano, Via Cenisio, 50, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 9-13/15-19
Vernissage
10 Maggio 2018, ore 18
Autore