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La forma e oltre – 3° Edizione
Una mostra che si preannuncia particolarmente variegata e interessante perché propone ai visitatori, un itinerario dagli anni cinquanta fino ai nostri giorni, ricorrendo a nomi già noti e apprezzati dal pubblico ed alcune new entry di particolare interesse.
Comunicato stampa
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Alla galleria d’Arte Contemporanea STUDIO C di via Giovanni Campesio 39 si inaugura sabato, 21 aprile alle ore 18, la terza edizione della Rassegna nazionale “ La Forma e Oltre, viaggio nell'espressione contemporanea – 6 artisti di rilievo nazionale in mostra”.
Un titolo ampio, che ci consente di spaziare all'interno di varie espressioni e di vari momenti creativi. Tutta la Storia dell'Arte, infatti, non è altro che un viaggio straordinario e avvincente dentro i due elementi fondamentali che, da sempre, stanno alla base della pittura: la forma e il colore.
Si tratta pertanto di una rassegna che spazia dal “Figurativo interpretato” all’espressione Informale mettendo però in evidenza, di ogni artista, i percorsi, le ricerche, le evoluzioni e i risultati conseguiti nel corso degli anni.
Una mostra, dunque, che si preannuncia particolarmente variegata e interessante perché propone ai visitatori, come ormai è tradizione della galleria, un itinerario storico-cronologico all’interno della Storia, dagli anni cinquanta fino ai nostri giorni, ricorrendo a nomi già noti e apprezzati dal pubblico piacentino per le loro precedenti apparizioni in svariate manifestazioni d’arte e ad alcune new entry di particolare interesse.
Questi i nomi degli artisti invitati e le città di provenienza: Antonio Corbo (Campobasso), Raffaella Domestici (VE), Giulia Gorlova (Rimini), Fiorella Manzini (Bologna), Cesare Paolantonio (Bergamo), Rita Vitaloni (Savona).
Antonio Corbo (CB): nato a Campobasso, dove anche oggi vive e lavora, Antonio Corbo è un artista affascinato dal cosmo e dalla materia. I suoi dipinti, costruiti direttamente con il colore denso e corposo, sono una concreta e reale rappresentazione dei misteri siderali e della primordialità. Pittura intensa e tutta d'emozione, quella del nostro artista, che ha ormai superato gli angusti limiti della descrizione per concentrarsi quasi unicamente sull'ascolto interiore. Così la sua espressione supera la sfera del reale e del visibile, si spinge oltre la fisica visione e si addentra con decisione nei territori sconfinati dell'”essenza” per giungere all'origine segreta delle cose. Antonio Corbo, con la sua materia e il suo gesto pittorico, attira lo sguardo dell'osservatore all'interno della sua costruzione visiva e dentro l'illusoria dimensione dello spazio-tempo, in una vera e propria vertigine prospettica che azzera la fisicità della tela e crea dimensioni di carattere virtuale e mentale. Spesso, nelle sue opere, si notano improvvise aperture e squarci di profondità che aprono a mondi sconfinati, simbolo e metafora dell'ignoto e dell'inconscio, ma anche, e soprattutto, dell'umano esistere e della precarietà dei nostri giorni.
Raffaella Domestici (VE): nata a Venezia, dove anche attualmente vive e lavora, Raffaella è un'artista dal lungo e interessante curriculum, con mostre prestigiose tenute in tutta Italia, in molte capitali d'Europa e negli Stati Uniti d'America.
La sua espressione, che spesso sfocia in immagini e proiezioni di natura cosmico-spaziale, è fatta di forma e colore, di ritmo e materia. Pittura senza dubbio Astratta per certi tracciati geometrici che sovente vi compaiono, ma vicina anche all'Informale per libertà gestuale e immediatezza cromatica, comunque in equilibrio costante tra questi due poli. I suoi soggetti sono visioni fantastiche, creazioni della mente, sogni e racconti, ricerca costante di bellezza ed equilibrio. In queste opere le forme dell'artista veneta vibrano di emozioni e sensazioni, si muovono tra ignoto e realtà, creano di frequente una magica e straordinaria fusione tra mondo visibile e mondo invisibile rivelando, nel loro insieme, un desiderio infinito di pace e armonia interiore. A volte Raffaella Domestici interviene sui fondi dei suoi dipinti con l'uso di svariati materiali (carta, ceramica, corda, resina ecc), ma il suo intervento è sempre misurato e leggero, un soffio di grazia e poesia che rivela tutta la sua maturità e la sua esperienza.
Giulia Gorlova (RN): l'artista è russa di origine, ma il suo linguaggio è ricco di svariate influenze e diversificate suggestioni assimilate nel corso dei suoi numerosi viaggi in tutta Europa. Lungo e interessante il suo percorso artistico che, nel corso degli anni, è passato dal figurativo all'astratto, dal surreale al concettuale. Un'espressione, quella di Giulia Gorlova, che si basa su di una ricerca continua e incessante all'interno della forma, dei colori e dei materiali e che, attualmente, si manifesta attraverso un sapiente ed originale “costruttivismo” dove segni, tracciati e percorsi pongono interessanti riflessioni sullo spazio fisico e mentale, sul ritmo compositivo della costruzione. Arte che quasi sempre si sviluppa nella “tridimensionalità” in un linguaggio sospeso tra pittura e scultura, dove emergono, con incisività e determinazione, pieni e vuoti, luci ed ombre, spessori e materiali. Pittura in movimento, viva e dinamica, guidata sempre dalla geometria compositiva ed esaltata da scelte cromatiche sapienti, da colori delicati e soffusi, morbidi e vellutati. Nel complesso arte fatta di razionalità e fantasia, di cuore e ragione.
Fiorella Manzini (BO): artista già nota al pubblico piacentino per le sue recenti esposizioni nella nostra città, Fiorella Manzini pratica oggi un “Informale” personalissimo e originale fatto di gesto e colore, di segni, tracciati e percorsi dal forte valore simbolico. La fonte principale della sua ispirazione è certamente la natura, o meglio, la realtà nella quale ci troviamo a vivere la nostra quotidianità. Paesaggi, situazioni, squarci improvvisi di luce, vedute e quant'altro costituiscono, per lei, il punto di partenza e il pretesto per fare pittura, per raccontare, per riversare sulla tela, con sicurezza e determinazione, le proprie emozioni, i propri sentimenti. Pittura, dunque, evocativa, basata sulla memoria e il ricordo, sul riaffiorare di suggestioni e stati d'animo, sulla rilettura di cose, fatti e avvenimenti che nel tempo si sono via via sedimentati e interiorizzati. Così anche quando le sue opere si fanno più libere e sintetiche perchè fatte solo di gesto e colore, rimandano sempre, inevitabilmente, a visioni reali e concrete, a cieli azzurri e profondi, a paesaggi che sanno di campi ed erba, a spazi cosmici inondati di luce.
Cesare Paolantonio (BG): nato a Manza nel 1937, è scomparso a Gromo (BG) nel 2015 ed è stato, per lungo tempo, illustratore del “Sole 24 ore” per l'inserto domenicale. Complesso e affascinante il suo linguaggio espressivo, un insieme di Metafisica e Surrealismo (Metasurrealismo) dove cose, persone ed oggetti vengono accostati in modo insolito e calati in una dimensione silente, irreale, sospesa e al di fuori del tempo e dello spazio. Così il reale che Paolantonio propone a chi osserva i suoi quadri non è solo quello descritto e rappresentato, ma anche, e soprattutto, quello indagato, evocato, capovolto. Se infatti passiamo in rassegna i vari dipinti della sua produzione, ma anche solo quelli esposti in questa rassegna, notiamo che in ognuno di essi compare sempre una linea, o cornice, o nicchia, che li circonda, li seziona o li moltiplica creando situazioni spaziali improbabili e provvisorie. E' la tattica della “traslazione” continua, del mutamento, dello “scambio” infinito di ruoli e presenze. E' l'ambiguità della vita che si fa teatro e/o del teatro che diventa vita e realtà. Nelle opere di questo artista, infatti, vive un presente senza tempo, dove tutto senbra scenograficamente in posa e dove tutto è anche simultaneamente in movimento trasportato dall'onda magica della fantasia e del pensiero.
Rita Vitaloni (SV): come ho già avuto occasione di scrivere in precedenti occasioni, Rita Vitaloni è un'artista fortemente contemporanea, capace di esprimersi sia attraverso le tecniche tradizionali (olio, acrilico, tempera, acquerello ecc) che per mezzo delle più moderne e innovative scoperte tecnologiche. Così “Fotografia” e “Digital-Art” sono entrate decisamente a far parte della sua vasta e interessante produzione con straordinari e sorprendenti risultati. Affascinata da tutto ciò che è misterioso e impenetrabile, l'artista ligure affida pertanto al colore e alle sue infinite vibrazioni, il compito di entrare all'interno delle cose e della loro intima essenza, scava nel visibile e penetra nell'inconscio proponendo affascinanti e coinvolgenti percorsi interiori. Ecco perchè, in questa bravissima artista, tutto si muove e si agita nella materia e nel colore, ecco perchè, nelle sue opere, tutto è ritmo e pulsione. I suoi dipinti non sono mai statici ed inerti, ma vivi e dinamici, in continuo movimento e in continuo divenire. Bellissime le sue esplosioni cromatiche e stupendi gli squarci luminosi delle sue opere digitali che richiamano le profondità siderali e gli infiniti spazi.
La rassegna, che sarà introdotta dal critico d'arte Luciano Carini, chiuderà il 10 maggio.
Un titolo ampio, che ci consente di spaziare all'interno di varie espressioni e di vari momenti creativi. Tutta la Storia dell'Arte, infatti, non è altro che un viaggio straordinario e avvincente dentro i due elementi fondamentali che, da sempre, stanno alla base della pittura: la forma e il colore.
Si tratta pertanto di una rassegna che spazia dal “Figurativo interpretato” all’espressione Informale mettendo però in evidenza, di ogni artista, i percorsi, le ricerche, le evoluzioni e i risultati conseguiti nel corso degli anni.
Una mostra, dunque, che si preannuncia particolarmente variegata e interessante perché propone ai visitatori, come ormai è tradizione della galleria, un itinerario storico-cronologico all’interno della Storia, dagli anni cinquanta fino ai nostri giorni, ricorrendo a nomi già noti e apprezzati dal pubblico piacentino per le loro precedenti apparizioni in svariate manifestazioni d’arte e ad alcune new entry di particolare interesse.
Questi i nomi degli artisti invitati e le città di provenienza: Antonio Corbo (Campobasso), Raffaella Domestici (VE), Giulia Gorlova (Rimini), Fiorella Manzini (Bologna), Cesare Paolantonio (Bergamo), Rita Vitaloni (Savona).
Antonio Corbo (CB): nato a Campobasso, dove anche oggi vive e lavora, Antonio Corbo è un artista affascinato dal cosmo e dalla materia. I suoi dipinti, costruiti direttamente con il colore denso e corposo, sono una concreta e reale rappresentazione dei misteri siderali e della primordialità. Pittura intensa e tutta d'emozione, quella del nostro artista, che ha ormai superato gli angusti limiti della descrizione per concentrarsi quasi unicamente sull'ascolto interiore. Così la sua espressione supera la sfera del reale e del visibile, si spinge oltre la fisica visione e si addentra con decisione nei territori sconfinati dell'”essenza” per giungere all'origine segreta delle cose. Antonio Corbo, con la sua materia e il suo gesto pittorico, attira lo sguardo dell'osservatore all'interno della sua costruzione visiva e dentro l'illusoria dimensione dello spazio-tempo, in una vera e propria vertigine prospettica che azzera la fisicità della tela e crea dimensioni di carattere virtuale e mentale. Spesso, nelle sue opere, si notano improvvise aperture e squarci di profondità che aprono a mondi sconfinati, simbolo e metafora dell'ignoto e dell'inconscio, ma anche, e soprattutto, dell'umano esistere e della precarietà dei nostri giorni.
Raffaella Domestici (VE): nata a Venezia, dove anche attualmente vive e lavora, Raffaella è un'artista dal lungo e interessante curriculum, con mostre prestigiose tenute in tutta Italia, in molte capitali d'Europa e negli Stati Uniti d'America.
La sua espressione, che spesso sfocia in immagini e proiezioni di natura cosmico-spaziale, è fatta di forma e colore, di ritmo e materia. Pittura senza dubbio Astratta per certi tracciati geometrici che sovente vi compaiono, ma vicina anche all'Informale per libertà gestuale e immediatezza cromatica, comunque in equilibrio costante tra questi due poli. I suoi soggetti sono visioni fantastiche, creazioni della mente, sogni e racconti, ricerca costante di bellezza ed equilibrio. In queste opere le forme dell'artista veneta vibrano di emozioni e sensazioni, si muovono tra ignoto e realtà, creano di frequente una magica e straordinaria fusione tra mondo visibile e mondo invisibile rivelando, nel loro insieme, un desiderio infinito di pace e armonia interiore. A volte Raffaella Domestici interviene sui fondi dei suoi dipinti con l'uso di svariati materiali (carta, ceramica, corda, resina ecc), ma il suo intervento è sempre misurato e leggero, un soffio di grazia e poesia che rivela tutta la sua maturità e la sua esperienza.
Giulia Gorlova (RN): l'artista è russa di origine, ma il suo linguaggio è ricco di svariate influenze e diversificate suggestioni assimilate nel corso dei suoi numerosi viaggi in tutta Europa. Lungo e interessante il suo percorso artistico che, nel corso degli anni, è passato dal figurativo all'astratto, dal surreale al concettuale. Un'espressione, quella di Giulia Gorlova, che si basa su di una ricerca continua e incessante all'interno della forma, dei colori e dei materiali e che, attualmente, si manifesta attraverso un sapiente ed originale “costruttivismo” dove segni, tracciati e percorsi pongono interessanti riflessioni sullo spazio fisico e mentale, sul ritmo compositivo della costruzione. Arte che quasi sempre si sviluppa nella “tridimensionalità” in un linguaggio sospeso tra pittura e scultura, dove emergono, con incisività e determinazione, pieni e vuoti, luci ed ombre, spessori e materiali. Pittura in movimento, viva e dinamica, guidata sempre dalla geometria compositiva ed esaltata da scelte cromatiche sapienti, da colori delicati e soffusi, morbidi e vellutati. Nel complesso arte fatta di razionalità e fantasia, di cuore e ragione.
Fiorella Manzini (BO): artista già nota al pubblico piacentino per le sue recenti esposizioni nella nostra città, Fiorella Manzini pratica oggi un “Informale” personalissimo e originale fatto di gesto e colore, di segni, tracciati e percorsi dal forte valore simbolico. La fonte principale della sua ispirazione è certamente la natura, o meglio, la realtà nella quale ci troviamo a vivere la nostra quotidianità. Paesaggi, situazioni, squarci improvvisi di luce, vedute e quant'altro costituiscono, per lei, il punto di partenza e il pretesto per fare pittura, per raccontare, per riversare sulla tela, con sicurezza e determinazione, le proprie emozioni, i propri sentimenti. Pittura, dunque, evocativa, basata sulla memoria e il ricordo, sul riaffiorare di suggestioni e stati d'animo, sulla rilettura di cose, fatti e avvenimenti che nel tempo si sono via via sedimentati e interiorizzati. Così anche quando le sue opere si fanno più libere e sintetiche perchè fatte solo di gesto e colore, rimandano sempre, inevitabilmente, a visioni reali e concrete, a cieli azzurri e profondi, a paesaggi che sanno di campi ed erba, a spazi cosmici inondati di luce.
Cesare Paolantonio (BG): nato a Manza nel 1937, è scomparso a Gromo (BG) nel 2015 ed è stato, per lungo tempo, illustratore del “Sole 24 ore” per l'inserto domenicale. Complesso e affascinante il suo linguaggio espressivo, un insieme di Metafisica e Surrealismo (Metasurrealismo) dove cose, persone ed oggetti vengono accostati in modo insolito e calati in una dimensione silente, irreale, sospesa e al di fuori del tempo e dello spazio. Così il reale che Paolantonio propone a chi osserva i suoi quadri non è solo quello descritto e rappresentato, ma anche, e soprattutto, quello indagato, evocato, capovolto. Se infatti passiamo in rassegna i vari dipinti della sua produzione, ma anche solo quelli esposti in questa rassegna, notiamo che in ognuno di essi compare sempre una linea, o cornice, o nicchia, che li circonda, li seziona o li moltiplica creando situazioni spaziali improbabili e provvisorie. E' la tattica della “traslazione” continua, del mutamento, dello “scambio” infinito di ruoli e presenze. E' l'ambiguità della vita che si fa teatro e/o del teatro che diventa vita e realtà. Nelle opere di questo artista, infatti, vive un presente senza tempo, dove tutto senbra scenograficamente in posa e dove tutto è anche simultaneamente in movimento trasportato dall'onda magica della fantasia e del pensiero.
Rita Vitaloni (SV): come ho già avuto occasione di scrivere in precedenti occasioni, Rita Vitaloni è un'artista fortemente contemporanea, capace di esprimersi sia attraverso le tecniche tradizionali (olio, acrilico, tempera, acquerello ecc) che per mezzo delle più moderne e innovative scoperte tecnologiche. Così “Fotografia” e “Digital-Art” sono entrate decisamente a far parte della sua vasta e interessante produzione con straordinari e sorprendenti risultati. Affascinata da tutto ciò che è misterioso e impenetrabile, l'artista ligure affida pertanto al colore e alle sue infinite vibrazioni, il compito di entrare all'interno delle cose e della loro intima essenza, scava nel visibile e penetra nell'inconscio proponendo affascinanti e coinvolgenti percorsi interiori. Ecco perchè, in questa bravissima artista, tutto si muove e si agita nella materia e nel colore, ecco perchè, nelle sue opere, tutto è ritmo e pulsione. I suoi dipinti non sono mai statici ed inerti, ma vivi e dinamici, in continuo movimento e in continuo divenire. Bellissime le sue esplosioni cromatiche e stupendi gli squarci luminosi delle sue opere digitali che richiamano le profondità siderali e gli infiniti spazi.
La rassegna, che sarà introdotta dal critico d'arte Luciano Carini, chiuderà il 10 maggio.
21
aprile 2018
La forma e oltre – 3° Edizione
Dal 21 aprile al 10 maggio 2018
arte contemporanea
Location
GALLERIA STUDIO C
Piacenza, Via Giovanni Campesio, 39, (Piacenza)
Piacenza, Via Giovanni Campesio, 39, (Piacenza)
Orario di apertura
feriali e festivi dalle 16,30 alle 19,30. Lunedì chiuso-
Vernissage
21 Aprile 2018, ore 18.00
Autore
Curatore