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La Fotografia di Paolo Monti
360 opere fotografiche divise in 4 percorsi espositivi che raccontano attraverso l’obiettivo del fotografo Paolo Monti – e non solo – il territorio di Forlì e del suo patrimonio paesaggistico
Comunicato stampa
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360 opere fotografiche divise in 4 percorsi espositivi che raccontano attraverso l’obiettivo del fotografo Paolo Monti - e non solo - il territorio di Forlì e del suo patrimonio paesaggistico. L’evento dal titolo: “La Fotografia di Paolo Monti” apre il 6 ottobre negli spazi dei Musei San Domenico nel centro storico di Forlì fino al 6 gennaio 2019. Accanto alla mostra di stampe di colui che è considerato uno dei principali fotografi del Novecento - dal titolo: “Paolo Monti. Fotografie 1935-1982” - sono allestite altre tre esposizioni di grande interesse storico/paesaggistico: dalle immagini tratte dal censimento che Monti fece del centro storico di Forlì, a quelle realizzate nelle campagne e nelle case dell’Appennino forlivese, fino alla mostra che propone le letture fotografiche di Luca Massari allievo di Monti.
Il fotografo Paolo Monti (Novara, 1908 – Milano, 1982) è oggi uno dei principali esponenti della storia della fotografia in Italia e rappresenta per la città di Forlì un personaggio chiave, un protagonista della valorizzazione del territorio forlivese. Per primo nel 1971 realizzò, su commissione del Comune e con il coinvolgimento dell’allora soprintendente Andrea Emiliani, la campagna di censimento del centro storico. Il censimento del centro storico di Forlì rientrava in un progetto più ampio a dimensione regionale, sulla base del quale si è poi costituito un archivio fotografico in dotazione agli enti territoriali della Regione Emilia Romagna.
Con la mostra “La fotografia di Paolo Monti” che sarà aperta dal 6 ottobre 2018 al 6 gennaio 2019 negli spazi dei Musei San Domenico di Forlì, la città rende omaggio, a 110 anni dalla nascita, al fotografo, e all’uomo, che con grande sensibilità riuscì e a esplorare il rapporto tra la fotografia e il patrimonio culturale in particolare rispetto al paesaggio, aprendo la strada al riconoscimento del paesaggio stesso come patrimonio culturale.
Il ruolo di Paolo Monti risultò cruciale nell’elaborazione di un metodo che fosse il giusto approccio della fotografia all’esplorazione e documentazione del patrimonio paesaggistico. Per tale motivo fu coinvolto attivamente nell'elaborazione delle campagne di rilevamento regionali, a loro volta espressione di una nuova e rivoluzionaria strategia che prediligeva la tutela e valorizzazione del patrimonio stesso. In Emilia Romagna trovò la sua massima attuazione nell'attività sistematica del nascente Istituto dei Beni Culturali della Regione.
Quattro i percorsi espositivi allestiti. Il primo dal titolo: “Paolo Monti – Fotografie 1935-1982)”, propone la mostra monografica tenuta a Milano nel 2016 e composta da 200 stampe vintage, dagli esordi negli anni Venti al momento in cui diviene negli anni Cinquanta, uno degli autori più affermati, anche a livello internazionale. La mostra a cura di Silvia Paoli e Pierangelo Cavanna rende l’identità del lavoro di Monti e fornisce spunti di interpretazione utili alla comprensione delle altre mostre (in collaborazione con Comune di Milano e Beic).
Nella seconda mostra dal titolo: “Paolo Monti e il censimento del centro storico di Forlì” (a cura di Roberta Valtorta) sono esposte circa 80 stampe scelte dal Fondo Fotografico sul censimento del 1971 del Centro Storico di Forlì, conservato presso la Biblioteca Saffi. Attraverso queste immagini si vuole dare al visitatore un’idea del metodo di lavoro di Paolo Monti proponendo la rappresentazione di un percorso lungo le vie della città. Sarà inoltre esposta una selezione di oggetti che raccontano la vita e il lavoro Monti come i suoi taccuini e le sue macchine fotografiche.
La terza mostra dal titolo: “Paolo Monti dalle campagne di rilevamento al censimento delle vallate forlivesi” espone una serie di circa 30 fotografie (a cura di Andrea Emiliani, Marina Foschi e IBC). Le immagini dei rilevamenti effettuati nel 1969, provengono dall'archivio privato di Andrea Emiliani e si affiancano alle fotografie stampate dai file digitali dal Fondo Case di proprietà del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. La mostra racconta il metodo che veniva usato nelle campagne che furono alla base della costituzione dell'Istituto Beni Culturali per affrontare la conoscenza e l'analisi del patrimonio culturale. Accanto una documentazione esplicativa del metodo di rilevamento IBC e pubblicazioni IBC.
Il percorso espositivo si conclude con: “2018 Muri di Forlì: letture fotografiche di Luca Massari”, 50 immagini per una narrazione in chiave contemporanea di uno dei temi cari a Paolo Monti, ovvero quello dei dettagli urbani. Nello specifico sono esposte fotografie dedicate ai muri della città di Forlì appositamente scattate da Luca Massari.
Questa parte intende attuare un censimento contemporaneo della città attraverso la lettura dei muri: le superfici, i colori, i tessuti edilizi, la materia, i murales, le parole scritte, diventano la narrazione cronologica e la chiave di lettura di un patrimonio urbano nella memoria della città e della sua comunità.
Il fotografo Paolo Monti (Novara, 1908 – Milano, 1982) è oggi uno dei principali esponenti della storia della fotografia in Italia e rappresenta per la città di Forlì un personaggio chiave, un protagonista della valorizzazione del territorio forlivese. Per primo nel 1971 realizzò, su commissione del Comune e con il coinvolgimento dell’allora soprintendente Andrea Emiliani, la campagna di censimento del centro storico. Il censimento del centro storico di Forlì rientrava in un progetto più ampio a dimensione regionale, sulla base del quale si è poi costituito un archivio fotografico in dotazione agli enti territoriali della Regione Emilia Romagna.
Con la mostra “La fotografia di Paolo Monti” che sarà aperta dal 6 ottobre 2018 al 6 gennaio 2019 negli spazi dei Musei San Domenico di Forlì, la città rende omaggio, a 110 anni dalla nascita, al fotografo, e all’uomo, che con grande sensibilità riuscì e a esplorare il rapporto tra la fotografia e il patrimonio culturale in particolare rispetto al paesaggio, aprendo la strada al riconoscimento del paesaggio stesso come patrimonio culturale.
Il ruolo di Paolo Monti risultò cruciale nell’elaborazione di un metodo che fosse il giusto approccio della fotografia all’esplorazione e documentazione del patrimonio paesaggistico. Per tale motivo fu coinvolto attivamente nell'elaborazione delle campagne di rilevamento regionali, a loro volta espressione di una nuova e rivoluzionaria strategia che prediligeva la tutela e valorizzazione del patrimonio stesso. In Emilia Romagna trovò la sua massima attuazione nell'attività sistematica del nascente Istituto dei Beni Culturali della Regione.
Quattro i percorsi espositivi allestiti. Il primo dal titolo: “Paolo Monti – Fotografie 1935-1982)”, propone la mostra monografica tenuta a Milano nel 2016 e composta da 200 stampe vintage, dagli esordi negli anni Venti al momento in cui diviene negli anni Cinquanta, uno degli autori più affermati, anche a livello internazionale. La mostra a cura di Silvia Paoli e Pierangelo Cavanna rende l’identità del lavoro di Monti e fornisce spunti di interpretazione utili alla comprensione delle altre mostre (in collaborazione con Comune di Milano e Beic).
Nella seconda mostra dal titolo: “Paolo Monti e il censimento del centro storico di Forlì” (a cura di Roberta Valtorta) sono esposte circa 80 stampe scelte dal Fondo Fotografico sul censimento del 1971 del Centro Storico di Forlì, conservato presso la Biblioteca Saffi. Attraverso queste immagini si vuole dare al visitatore un’idea del metodo di lavoro di Paolo Monti proponendo la rappresentazione di un percorso lungo le vie della città. Sarà inoltre esposta una selezione di oggetti che raccontano la vita e il lavoro Monti come i suoi taccuini e le sue macchine fotografiche.
La terza mostra dal titolo: “Paolo Monti dalle campagne di rilevamento al censimento delle vallate forlivesi” espone una serie di circa 30 fotografie (a cura di Andrea Emiliani, Marina Foschi e IBC). Le immagini dei rilevamenti effettuati nel 1969, provengono dall'archivio privato di Andrea Emiliani e si affiancano alle fotografie stampate dai file digitali dal Fondo Case di proprietà del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. La mostra racconta il metodo che veniva usato nelle campagne che furono alla base della costituzione dell'Istituto Beni Culturali per affrontare la conoscenza e l'analisi del patrimonio culturale. Accanto una documentazione esplicativa del metodo di rilevamento IBC e pubblicazioni IBC.
Il percorso espositivo si conclude con: “2018 Muri di Forlì: letture fotografiche di Luca Massari”, 50 immagini per una narrazione in chiave contemporanea di uno dei temi cari a Paolo Monti, ovvero quello dei dettagli urbani. Nello specifico sono esposte fotografie dedicate ai muri della città di Forlì appositamente scattate da Luca Massari.
Questa parte intende attuare un censimento contemporaneo della città attraverso la lettura dei muri: le superfici, i colori, i tessuti edilizi, la materia, i murales, le parole scritte, diventano la narrazione cronologica e la chiave di lettura di un patrimonio urbano nella memoria della città e della sua comunità.
06
ottobre 2018
La Fotografia di Paolo Monti
Dal 06 ottobre 2018 al 06 gennaio 2019
fotografia
Location
COMPLESSO MONUMENTALE DI SAN DOMENICO
Forlì, Piazza Guido Da Montefeltro, 2, (Forlì-cesena)
Forlì, Piazza Guido Da Montefeltro, 2, (Forlì-cesena)
Biglietti
L'ingresso alla mostra è incluso nel biglietto dei Musei Civici (Musei San Domenico e Palazzo Romagnoli)
Intero Euro 5,00
Ridotto Euro 3,00
Biglietto cumulativo (Musei Civici + Mostra “Ferdinando Scianna”)
Euro 15,00
Orario di apertura
Da martedì a venerdì ore 9,30 – 18,30 Sabato, domenica e festivi ore 10,00 – 19,00
24 e 31 dicembre ore 9,30 – 13,30
1 gennaio 2019 ore 14,30 – 19,00
Chiuso tutti i lunedì e il 25 dicembre
La biglietteria è aperta fino a un'ora prima della chiusura
Autore
Curatore