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La Ginestra
Cinque artisti internazionali sono stati invitati a riflettere su “La Ginestra”, testamento poetico di Giacomo Leopardi, evidenziandone, secondo sensibilità differenti e al tempo stesso affini, il valore contemporaneo del canto, mediante installazioni, video e fotografia.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria Alberta Pane è lieta di presentare, per la sua terza mostra nello spazio espositivo veneziano, una collettiva che vede protagonisti cinque artisti di rilievo internazionale: Ismaïl Bahri (Tunisia, 1978), Charbel-joseph H. Boutros (Libano, 1981), Paul Hage Boutros (Libano, 1982), Christian Fogarolli (Italia, 1983) e Marco Godinho (Portogallo, 1978).
Gli artisti sono stati invitati a riflettere su "La Ginestra", testamento poetico di Giacomo Leopardi, evidenziandone, secondo sensibilità differenti e al tempo stesso affini, il valore contemporaneo del canto, mediante installazioni, video e fotografia.
Alla Natura “empia” del “secol superbo e sciocco”, gli artisti rispondono con dei lavori dalla forza concettuale che colgono l’invito leopardiano rivolto agli intellettuali a stimolare, mediante la cultura, una coscienza collettiva che travalichi l’individualismo. Nella poetica artistica dei cinque, il ruolo dell’uomo, benché celato e silenzioso, è sostanziale.
Ismaïl Bahri riflette sul tempo e sull’immagine. Insistendo sulla ripetizione di un semplice gesto, l’artista con i suoi video registra l’evoluzione, talvolta impercettibile, di piccoli ed elementari movimenti. Attraverso la narrazione di fenomeni ottico-visivi ed emozionali, i suoi lavori si offrono allo spettatore come strumenti di esplorazione della realtà. In mostra, il video Revers, 2016-2017.
Charbel-joseph H. Boutros, artista “concettuale romantico”, porta alla luce, con geniale e ironica sensibilità, un’estetica dell’invisibile in cui le opere, all’apparenza minimalistiche, racchiudono un universo immateriale e impalpabile di possibilità. Per La Ginestra l’artista propone l’installazione Night Cartography #3 (2017) e il video No Light in White Light (2014) .
Paul Hage Boutros indaga la relazione tra l’uomo, l’universo e quella natura méchante, di fronte alla quale la fragile esperienza umana viene annullata. L’artista riflette sul concetto di morte, unica verità raggiungibile dall’uomo. Tra i lavori in mostra, l’installazione Everything counts si compone di un orologio, che segna l’inesorabile trascorrere del tempo, mostrando i secondi passati, e che continuano a passare, dalla nascita dell’artista.
Nella ricerca di Christian Fogarolli è centrale la natura dell’identità. L’artista, mediante video, installazioni e fotografie, indaga le connessioni tra arte e discipline scientifiche, all’interno di uno studio sull’immagine e sulla percezione soggettiva dell’oggetto.
Le opere scelte per La Ginestra sembrano confermare la leopardiana superiorità della natura (in grado di autorigenerarsi ciclicamente) sull’uomo (che abbisogna di aiuti esterni per la propria sopravvivenza). Installazioni di elementi naturali e immagini fotografiche di persone mostrano il legame intrinseco tra uomo e natura.
Attraverso installazioni, video, disegni e poemi, il lavoro di Marco Godinho dà forma a un universo plasmato da percorsi biografici e multiculturali, secondo un’estetica in cui è precipuo il legame tra soggettività e passaggio del tempo. In uno spirito concettuale, egli è infatti interessato alla percezione soggettiva del tempo e dello spazio che indaga, a partire dal proprio vissuto, mediante l'esplorazione delle nozioni di memoria, tempo ed esilio.
L’esposizione La Ginestra è una riflessione visiva che vuole far porre l’attenzione sull’importanza della cultura e della collaborazione, inestimabili risorse a disposizione dell’uomo. Uno stimolo all’osservazione delle piccole cose, del passare del tempo e delle potenzialità d’azione che questi presentano.
Gli artisti sono stati invitati a riflettere su "La Ginestra", testamento poetico di Giacomo Leopardi, evidenziandone, secondo sensibilità differenti e al tempo stesso affini, il valore contemporaneo del canto, mediante installazioni, video e fotografia.
Alla Natura “empia” del “secol superbo e sciocco”, gli artisti rispondono con dei lavori dalla forza concettuale che colgono l’invito leopardiano rivolto agli intellettuali a stimolare, mediante la cultura, una coscienza collettiva che travalichi l’individualismo. Nella poetica artistica dei cinque, il ruolo dell’uomo, benché celato e silenzioso, è sostanziale.
Ismaïl Bahri riflette sul tempo e sull’immagine. Insistendo sulla ripetizione di un semplice gesto, l’artista con i suoi video registra l’evoluzione, talvolta impercettibile, di piccoli ed elementari movimenti. Attraverso la narrazione di fenomeni ottico-visivi ed emozionali, i suoi lavori si offrono allo spettatore come strumenti di esplorazione della realtà. In mostra, il video Revers, 2016-2017.
Charbel-joseph H. Boutros, artista “concettuale romantico”, porta alla luce, con geniale e ironica sensibilità, un’estetica dell’invisibile in cui le opere, all’apparenza minimalistiche, racchiudono un universo immateriale e impalpabile di possibilità. Per La Ginestra l’artista propone l’installazione Night Cartography #3 (2017) e il video No Light in White Light (2014) .
Paul Hage Boutros indaga la relazione tra l’uomo, l’universo e quella natura méchante, di fronte alla quale la fragile esperienza umana viene annullata. L’artista riflette sul concetto di morte, unica verità raggiungibile dall’uomo. Tra i lavori in mostra, l’installazione Everything counts si compone di un orologio, che segna l’inesorabile trascorrere del tempo, mostrando i secondi passati, e che continuano a passare, dalla nascita dell’artista.
Nella ricerca di Christian Fogarolli è centrale la natura dell’identità. L’artista, mediante video, installazioni e fotografie, indaga le connessioni tra arte e discipline scientifiche, all’interno di uno studio sull’immagine e sulla percezione soggettiva dell’oggetto.
Le opere scelte per La Ginestra sembrano confermare la leopardiana superiorità della natura (in grado di autorigenerarsi ciclicamente) sull’uomo (che abbisogna di aiuti esterni per la propria sopravvivenza). Installazioni di elementi naturali e immagini fotografiche di persone mostrano il legame intrinseco tra uomo e natura.
Attraverso installazioni, video, disegni e poemi, il lavoro di Marco Godinho dà forma a un universo plasmato da percorsi biografici e multiculturali, secondo un’estetica in cui è precipuo il legame tra soggettività e passaggio del tempo. In uno spirito concettuale, egli è infatti interessato alla percezione soggettiva del tempo e dello spazio che indaga, a partire dal proprio vissuto, mediante l'esplorazione delle nozioni di memoria, tempo ed esilio.
L’esposizione La Ginestra è una riflessione visiva che vuole far porre l’attenzione sull’importanza della cultura e della collaborazione, inestimabili risorse a disposizione dell’uomo. Uno stimolo all’osservazione delle piccole cose, del passare del tempo e delle potenzialità d’azione che questi presentano.
17
febbraio 2018
La Ginestra
Dal 17 febbraio al 05 maggio 2018
arte contemporanea
Location
GALLERIA ALBERTA PANE
Venezia, Calle Dei Guardiani, 2403, (Venezia)
Venezia, Calle Dei Guardiani, 2403, (Venezia)
Orario di apertura
Da martedì a sabato ore 10.30 - 18.30
Vernissage
17 Febbraio 2018, ore 17 - 20
Autore