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La gloria della pittura. Dal Francia ai Gandolfi
circa quaranta opere che comprendono un’ampia e variegata scelta di dipinti e disegni di grande qualità e interesse, dal Cinquecento al Settecento
Comunicato stampa
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E’ con grande passione per l’arte che la Galleria d’Arte Fondantico di Tiziana Sassòli continua a tenere fede al proprio appuntamento autunnale, giungendo a presentare al pubblico la sua quattordicesima esposizione consecutiva, che verrà allestita nella prestigiosa sede di via Castiglione 12/b, nel centro storico di Bologna, dal titolo “La gloria della pittura. Dal Francia ai Gandolfi”.
Per questa occasione, vengono presentate circa quaranta opere che comprendono un’ampia e variegata scelta di dipinti e disegni di grande qualità e interesse, dal Cinquecento al Settecento.
In prevalenza saranno presenti artisti emiliani, o comunque attivi in Emilia, famosi, ma anche piuttosto rari ed esclusivi, non sempre noti al pubblico più vasto, ma al contrario assai apprezzati in ambito collezionistico, ai quali si affiancheranno alcuni tra i protagonisti d’eccellenza della scuola pittorica emiliana.
La mostra si rivelerà, come sempre, un’importante occasione per far conoscere al pubblico opere di notevole interesse scientifico capaci di affascinare non solo il mondo degli studiosi, ma anche quello più ampio degli appassionati d’arte, unendo il fascino delle opere dipinte ad olio con quello raffinato del mondo delle opere su carta.
In questa antologia sono presenti opere rare e quasi sempre inedite, alcune delle quali provenienti da mercato internazionale, restituite dunque al mercato italiano con una operazione che ha caratterizzato l’attività della galleria Fondantico in quest’ultimo decennio.
Tra le opere da segnalare per il Cinquecento: un’importante tavola di Francesco Francia, raffigurante la Madonna con il bambino, San Giovannino e San Francesco, e una serie di tavole ferraresi di grande suggestione, a partire dal Maestro dei XII apostoli con una raffinata Madonna con il Bambino e San Giovannino, per continuare con un’opera di Giovanni Battista Benvenuti detto l’Ortolano, un’Adorazione dei pastori di Battista Dossi e una Madonna con bambino e santi di Benvenuto Tisi detto il Garofalo.
Il Cinquecento si chiude con una davvero insolita e importante opera dell’affascinante pittrice Lavinia Fontana, il dipinto presentato, infatti, è un inedito ritrovamento del coperchio di una spinetta (nel dipinto si intravede la sagoma della spinetta, riportata in seguito a forma rettangolare), sul quale Lavinia aveva raffigurato il Parnaso; sbizzarrendosi in un’articolata e raffinata visione di Apollo che suona la lira contornato dalle nove muse che suonano e ci guardano con occhi curiosi.
Rappresentante sommo della cultura pittorica bolognese è Annibale Carracci che viene qui rappresentato da un’importantissima tela, raffigurante una struggente Maddalena in preghiera (esposta nel 1984 nella mostra “Bologna 1584. Gli esordi dei Carracci e gli affreschi di Palazzo Fava” a Bologna e nel 1992 nella mostra “Tesoros del arte italiano. La pintura en Emilia y Romagna del siglo XVI al XVIII” tenutasi a Santiago). è davvero eccezionale presentare un’opera di Annibale in una galleria privata, nel momento in cui la sua città, Bologna, gli dedica una mostra monografica, la prima nel mondo. Questa Maddalena, databile attorno al 1585, integra perfettamente il percorso giovanile del grande maestro che assieme a Ludovico ed Agostino hanno rappresentato per Bologna un’apice della cultura figurativa europea.
Il Seicento è poi ben rappresentato da due splendide miniature dell’artista romano Ottavio Leoni, da una struggente piccola Deposizione di Alessandro Tiarini, da un dolcissimo San Francesco di Girolamo Negri detto il Boccia, e da uno straordinario e modernissimo paesaggio di Andrea Donducci detto il Mastelletta, raffigurante il Buon Samaritano inserito in uno sconvolgente paesaggio pieno di un turbinio di alberi e di cielo, movimentato dal vento. Interessanti anche due opere di Giovan Girolamo Bonesi, pittore di recente riscoperta nel panorama della pittura bolognese, tra le quali spicca una Madonna con il bambino, di rara dolcezza e armonia.
Per rappresentare il Settecento il numero delle opere si infittisce e illustra lo stile di molti protagonisti da Francesco Monti, con un bellissimo bozzetto, al più domestico Antonio Beccadelli, presente con due delicatissimi rami con scene di contadini festanti, fino ad approdare ad una sontuosa scena di concerto di Giuseppe Gambarini. La pittura di tocco, e più tipicamente rococò, si illumina poi nelle pennellate briose di Nicolò Bertuzzi sia nel grande e festoso Banchetto di Baldassarre che nel piccolo e delicato olio su carta con la Sacra famiglia in gloria, così come nelle eleganti composizioni del modenese Francesco Vellani che in questo grandioso dipinto raffigurante la Continenza di Scipione si conferma come protagonista del Settecento emiliano. Anche il grande maestro Marcantonio Franceschini si può ammirare in un inedito Gesù con San Giuseppe che testimonia l’armoniosa e serena fedeltà che l’autore ha della tradizione del Reni e del Cignani di cui fu il massimo erede. E, infine, sono presenti i massimi vertici della pittura di fine Settecento e cioè i Gandolfi presenti con un importante bozzetto con Cristo e l’adultera di Ubaldo Gandolfi, un bel dipinto con l’Educazione della Vergine di Gaetano Gandolfi e un affascinate Amorino dormiente su rame del più giovane della famiglia, Mauro Gandolfi.
La presentazione delle opere nel catalogo, curato dal prof. Daniele Benati, è affidata ad alcuni dei maggiori specialisti dei vari settori, nonché ad alcuni giovani, più promettenti studiosi, che proprio sulle opere della Galleria affinano le loro doti di conoscitori.
Per questa occasione, vengono presentate circa quaranta opere che comprendono un’ampia e variegata scelta di dipinti e disegni di grande qualità e interesse, dal Cinquecento al Settecento.
In prevalenza saranno presenti artisti emiliani, o comunque attivi in Emilia, famosi, ma anche piuttosto rari ed esclusivi, non sempre noti al pubblico più vasto, ma al contrario assai apprezzati in ambito collezionistico, ai quali si affiancheranno alcuni tra i protagonisti d’eccellenza della scuola pittorica emiliana.
La mostra si rivelerà, come sempre, un’importante occasione per far conoscere al pubblico opere di notevole interesse scientifico capaci di affascinare non solo il mondo degli studiosi, ma anche quello più ampio degli appassionati d’arte, unendo il fascino delle opere dipinte ad olio con quello raffinato del mondo delle opere su carta.
In questa antologia sono presenti opere rare e quasi sempre inedite, alcune delle quali provenienti da mercato internazionale, restituite dunque al mercato italiano con una operazione che ha caratterizzato l’attività della galleria Fondantico in quest’ultimo decennio.
Tra le opere da segnalare per il Cinquecento: un’importante tavola di Francesco Francia, raffigurante la Madonna con il bambino, San Giovannino e San Francesco, e una serie di tavole ferraresi di grande suggestione, a partire dal Maestro dei XII apostoli con una raffinata Madonna con il Bambino e San Giovannino, per continuare con un’opera di Giovanni Battista Benvenuti detto l’Ortolano, un’Adorazione dei pastori di Battista Dossi e una Madonna con bambino e santi di Benvenuto Tisi detto il Garofalo.
Il Cinquecento si chiude con una davvero insolita e importante opera dell’affascinante pittrice Lavinia Fontana, il dipinto presentato, infatti, è un inedito ritrovamento del coperchio di una spinetta (nel dipinto si intravede la sagoma della spinetta, riportata in seguito a forma rettangolare), sul quale Lavinia aveva raffigurato il Parnaso; sbizzarrendosi in un’articolata e raffinata visione di Apollo che suona la lira contornato dalle nove muse che suonano e ci guardano con occhi curiosi.
Rappresentante sommo della cultura pittorica bolognese è Annibale Carracci che viene qui rappresentato da un’importantissima tela, raffigurante una struggente Maddalena in preghiera (esposta nel 1984 nella mostra “Bologna 1584. Gli esordi dei Carracci e gli affreschi di Palazzo Fava” a Bologna e nel 1992 nella mostra “Tesoros del arte italiano. La pintura en Emilia y Romagna del siglo XVI al XVIII” tenutasi a Santiago). è davvero eccezionale presentare un’opera di Annibale in una galleria privata, nel momento in cui la sua città, Bologna, gli dedica una mostra monografica, la prima nel mondo. Questa Maddalena, databile attorno al 1585, integra perfettamente il percorso giovanile del grande maestro che assieme a Ludovico ed Agostino hanno rappresentato per Bologna un’apice della cultura figurativa europea.
Il Seicento è poi ben rappresentato da due splendide miniature dell’artista romano Ottavio Leoni, da una struggente piccola Deposizione di Alessandro Tiarini, da un dolcissimo San Francesco di Girolamo Negri detto il Boccia, e da uno straordinario e modernissimo paesaggio di Andrea Donducci detto il Mastelletta, raffigurante il Buon Samaritano inserito in uno sconvolgente paesaggio pieno di un turbinio di alberi e di cielo, movimentato dal vento. Interessanti anche due opere di Giovan Girolamo Bonesi, pittore di recente riscoperta nel panorama della pittura bolognese, tra le quali spicca una Madonna con il bambino, di rara dolcezza e armonia.
Per rappresentare il Settecento il numero delle opere si infittisce e illustra lo stile di molti protagonisti da Francesco Monti, con un bellissimo bozzetto, al più domestico Antonio Beccadelli, presente con due delicatissimi rami con scene di contadini festanti, fino ad approdare ad una sontuosa scena di concerto di Giuseppe Gambarini. La pittura di tocco, e più tipicamente rococò, si illumina poi nelle pennellate briose di Nicolò Bertuzzi sia nel grande e festoso Banchetto di Baldassarre che nel piccolo e delicato olio su carta con la Sacra famiglia in gloria, così come nelle eleganti composizioni del modenese Francesco Vellani che in questo grandioso dipinto raffigurante la Continenza di Scipione si conferma come protagonista del Settecento emiliano. Anche il grande maestro Marcantonio Franceschini si può ammirare in un inedito Gesù con San Giuseppe che testimonia l’armoniosa e serena fedeltà che l’autore ha della tradizione del Reni e del Cignani di cui fu il massimo erede. E, infine, sono presenti i massimi vertici della pittura di fine Settecento e cioè i Gandolfi presenti con un importante bozzetto con Cristo e l’adultera di Ubaldo Gandolfi, un bel dipinto con l’Educazione della Vergine di Gaetano Gandolfi e un affascinate Amorino dormiente su rame del più giovane della famiglia, Mauro Gandolfi.
La presentazione delle opere nel catalogo, curato dal prof. Daniele Benati, è affidata ad alcuni dei maggiori specialisti dei vari settori, nonché ad alcuni giovani, più promettenti studiosi, che proprio sulle opere della Galleria affinano le loro doti di conoscitori.
14
ottobre 2006
La gloria della pittura. Dal Francia ai Gandolfi
Dal 14 ottobre al 22 dicembre 2006
arte antica
Location
GALLERIA D’ARTE FONDANTICO
Bologna, Via De' Pepoli, 6/E, (Bologna)
Bologna, Via De' Pepoli, 6/E, (Bologna)
Orario di apertura
ore 10.00 - 12.30 / 15.30 - 19.30
Chiuso giovedì pomeriggio e domenica
Vernissage
14 Ottobre 2006, ore 17
Ufficio stampa
STUDIO PESCI
Autore
Curatore