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La leggenda di Tex
Il West di Gianluigi Bonelli e Aurelio Galleppini: per la prima volta in mostra 200 tavole originali
Comunicato stampa
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Vera e propria leggenda dell’immaginario, Tex Willer è uno dei personaggi più amati e longevi
del fumetto italiano. WOW Spazio Fumetto – Museo del Fumetto di Milano, allestisce dal
4 ottobre 2014 al 18 gennaio 2015 una grande mostra per celebrare Tex attraverso l’arte
dei suoi due creatori: Gianluigi Bonelli (sceneggiatore) e Aurelio Galleppini, in arte Galep
(disegnatore). Per la prima volta sono esposte in mostra, tutte assieme, oltre 200 tavole originali
di Galep create per illustrare altrettante copertine e documenti preziosi che testimoniano il
lavoro di Gianluigi Bonelli come sceneggiatore e creatore di storie. E in più testimonianze
preziose, oggetti e memorabilia (tra cui i preziosissimi primi numeri della serie ancora
nel classico formato striscia, riconosciuti come arte identitaria della Città di Milano) che
testimoniano un sodalizio prezioso durato oltre mezzo secolo tra praterie e deserti, diligenze
e indiani, banditi e fortini, qualche avventura sentimentale e tanta, tanta Avventura con la A
maiuscola!
L’inaugurazione della mostra si terrà sabato 4 ottobre alle ore 17.30
Pasquale Del vecchio (disegnatore), Andrea Bosco (autore del libro “I cavalieri del West”),
Parteciperanno: Paolo e Paola Galleppini, Claudio Villa (copertinista di Tex),
Luigi Bona (direttore di WOW Spazio Fumetto).
Nel corso dell’inaugurazione il M° Fabrizio Spaggiari eseguirà al piano le più belle colonne sonore
Tex Willer è senza ombra di dubbio uno dei personaggi più longevi del fumetto italiano: in edicola
da ben 66 anni non mostra segni di vecchiaia, soddisfacendo le aspettative del suo pubblico a ogni
uscita. Il merito di tanto successo va riconosciuto alla mai esausta vena creativa di autori che, ancora
oggi, sanno attingere all’insegnamento dei due creatori del personaggio, ossia a Gianluigi Bonelli
(sceneggiatore e fondatore della casa editrice, che oggi porta il nome del figlio Sergio, a sua volta tra
gli sceneggiatori della serie) e del grande disegnatore Aurelio Galleppini, conosciuto con il nome
d’arte di Galep. Alla loro storia, al loro lavoro insieme, WOW Spazio Fumetto dedica la mostra LA
LEGGENDA DI TEX, un vero e proprio viaggio nel mitico West così come ce lo hanno raccontato
questi due protagonisti del fumetto italiano. Grazie alla collaborazione di Sergio Bonelli Editore e
degli eredi Galleppini, per la prima volta WOW Spazio Fumetto espone infatti più di 200 tavole
originali create da Galep per altrettante copertine di albi, con l’aggiunta di importanti documenti
provenienti dai due archivi e da quelli della Fondazione Franco Fossati: lettere, corrispondenze,
sceneggiature firmate da Bonelli e schizzi di Galep completeranno un percorso davvero magico
che aiuterà gli appassionati a rivivere le emozioni dei primi numeri e chi non conosce Tex ad
appassionarsi alle sue avventure senza tempo.
Tex, la storia
1948. Gli anni del secondo dopoguerra sono un periodo di grande fermento nell’editoria a fumetti
italiana, con nuovi editori che si affacciano sul mercato proponendo decine di personaggi diversi,
destinati a durare pochi mesi o a diventare presenze costanti nelle edicole italiane. La giovane casa
editrice Audace di Tea Bonelli decide di puntare su due nuove serie, entrambe scritte da Gianluigi
Bonelli e disegnate da Aurelio Galleppini, che esordiscono in contemporanea nel 1948. Il primo
è Occhio Cupo, un eroe di cappa e spada su cui gli autori concentrano gran parte dei loro sforzi,
mentre il secondo è un cowboy di nome Tex Willer, scritto velocemente e disegnato la sera nei
ritagli di tempo. Ma i lettori decidono diversamente. Occhio Cupo dura solo una manciata di numeri,
mentre il piccolo albo a striscia di Tex, venduto a 15 lire, diventa il primo tassello di un successo
sempre crescente. In breve tempo si toccano le 45 mila copie di vendita settimanale e Galep può
finalmente rallentare il ritmo forsennato tenuto per diversi mesi, lasciando altri impegni per dedicarsi
con maggior cura a Tex. In tutto usciranno nelle edicole, con periodicità settimanale, 973 albi a
striscia, suddivisi in 36 serie, i cui resi venivano accorpati in raccoltine. Nel 1952 nasce il primo
tentativo di una ristampa cronologica in un formato albo, una collana quindicinale con copertine
splendide, che chiude i battenti nel 1960 (205 numeri suddivisi in otto serie). Le rese di questi albi,
scopertinate e raccolte in 29 volumetti con una nuova copertina, vedono così la luce tra il 1954 e
il 1957 e costituiscono la prima serie “gigante”, rarissima. Il gradimento del pubblico per questi
volumetti convince l’editore a creare nel 1958 la nuova serie di “Tex Gigante”, che ristampa tutte le
avventure apparse prima nelle strisce (fino al 1967) per proseguire con le nuove avventure.
La formula di un successo
La formula di tanto successo è da ricercare nel mito del West. Quello raccontato da Bonelli e
disegnato da Galep è infatti lo stesso West con cui i ragazzi dell’epoca si riempiono gli occhi nei
cinema, fatto di spazi sconfinati arsi dal sole, eroi senza macchia e spietati criminali, duelli all’ultimo
sangue e giustizia portata al suono delle Colt. Un West rivisto con la lente del mito, a cui gli autori
aggiungono nuovi elementi frutto delle loro personalità.Tex Willer è uno dei grandi Eroi
dell’immaginario: amico degli indiani, antischiavista e antirazzista, è tanto vicino alla cultura dei
Navajo da sposare Lilyth, figlia del capo tribù. Nelle sue storie si anticipa anche lo stesso cinema
hollywoodiano nella rappresentazione delle popolazioni indiane: per i bianchi Tex è l’agente indiano
della Riserva Navajo e un ranger dalla mira infallibile, per i nativi è Aquila della Notte, saggio capo
bianco e fratello di ogni uomo rosso. Combatte la Guerra Civile con il Nord, pur essendo texano, e
lotta per la libertà del Messico con l’amico Montales. Allo straordinario successo di Tex
contribuiscono sia le affascinanti storie di Gianluigi Bonelli, che gli incredibili disegni di Aurelio
dei capolavori del genere Western
Galleppini. Amante del fumetto di avventura statunitense e in particolare del grande Alex Raymond
(creatore di Flash Gordon e di Agente Segreto X9), Galep si richiama per l’aspetto di Tex
inizialmente all’attore Gary Cooper, per modificarlo in seguito sui propri lineamenti. Per
sottolineare quanto il cinema abbia ispirato i due creatori della serie, grazie alla collaborazione di
Fermo Immagine – Museo del manifesto Cinematografico di Milano, saranno esposti manifesti e
locandine originali di alcuni di capolavori del genere Western, tra cui un magnifico manifesto
originale di Ombre rosse di John Ford illustrato dal grande Ballester, film che ispirò proprio un albo
intitolato “Diavoli rossi”. I paesaggi del West, soprattutto all’inizio, sono quelli della Sardegna dove
il disegnatore è cresciuto, gli stessi in cui, anni dopo, registi di “spaghetti western” gireranno le loro
opere. In seguito, anche quando si documenta diligentemente su libri e fotografie delle zone degli
Stati Uniti dove il Ranger si muove, Galep trova molta ispirazione nelle Dolomiti trentine. Con il
passare del tempo la ricetta di Tex si affina, e all’eroe si affiancano tre inseparabili compagni
d’avventura: il figlio Kit, l’indiano Tiger Jack e il “vecchio cammello” Kit Carson. Inizialmente il
protagonista avrebbe dovuto chiamarsi Tex Killer: è stata Tea Bonelli a proporre a Gianluigi di
optare per Tex Willer, in un periodo in cui i fumetti erano tacciati di essere violenti e diseducativi.
Il mito, l’emozione e l’avventura delle storie di Bonelli e Galleppini si ritrovano in particolare nelle
copertine, tutte disegnate da Galep fino al numero 400 della serie “gigante”, uscito nel 1994,
appena prima della scomparsa del disegnatore. Egli stesso ammetteva di dedicare alle copertine una
cura particolare. Tra albi a striscia, serie quindicinale, volumetti “giganti”, raccolte e volumi, Galep
realizza migliaia di illustrazioni, un vero e proprio record, oltre alle storie vere e proprie!
In alcuni casi le illustrazioni riprendono uno dei momenti salienti dell’episodio, mettendo in risalto il
dramma, l’azione e il senso del pericolo, in altri casi offrendo ai lettori magnifiche pin-up degli eroi
in posa. Illustrazioni straordinariamente cariche di suggestione, che portano alla mente i fotogrammi
dei classici del cinema di John Ford o Fred Zinnemann.
La mostra
In mostra sarà esposta per la prima volta la più grande selezione di copertine di Aurelio
Galleppini mai concepita. Oltre alle copertine più belle della cosiddetta seconda serie “Gigante”,
quella che ancora oggi prosegue mensilmente a raccontare le avventure di Tex, saranno presenti
alcune copertine di strisce, capolavori del Tex quindicinale e della prima serie “Gigante”, la
pubblicazione meno conosciuta e più ricercata dai collezionisti.
Il percorso espositivo sarà una vera cavalcata nella storia del fumetto italiano: tra le oltre 200
tavole originali esposte sarà possibile vedere la mitica copertina de “La Mano Rossa” (storico n. 1
del Tex gigante!), le storie più amate del ranger, come “Sangue navajo” e “Tex contro Mefisto”, e
vari numeri-anniversario, come il n. 100 “SuperTex” e il commovente numero n. 400, la copertina
d’addio di Galep, con Tex che saluta i suoi lettori allontanandosi a cavallo.
Alle copertine si affiancheranno altre preziose testimonianze, come l’originale del frontespizio che
tuttora apre ogni nuova avventura di Tex, schizzi e rodovetri di animazione disegnati da Galep per
un breve “cartone animato” realizzato in Super8 ai tempi di SuperGulp!, alcune copertine “fuori
serie” (come quella del “Texone” e dei volumi Mondadori), oltre a schizzi preparatori, fotografie,
copertine mai pubblicate e documenti inediti. Una vera chicca: l’originale della prima tavola
interna disegnata da Galleppini per il n. 1 nel 1948, quella in cui Tex si presenta per la prima volta al
suo pubblico esclamando “Per tutti i diavoli, che mi siano ancora alle costole?”:.
Altrettanto fondamentale per lo straordinario successo di Tex è stato naturalmente il lavoro di
Gianluigi Bonelli. Soggettista di tutte le storie fino a metà degli anni Settanta, ha poi continuato a
supervisionare tutta la produzione del Ranger fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 2001.
Bonelli si autodefiniva un “romanziere prestato al fumetto e mai più restituito”: le sue storie
prendevano ispirazione da autori classici come Alexandre Dumas, Jack London e Victor Hugo,
perché il lettore odia essere annoiato e vuole ritmo e azione. Il suo metodo di scrittura è peculiare:
alla sceneggiatura affianca veloci schizzi che servono a suggerire al disegnatore l’impostazione da
dare alla tavola. Attentissimo alle ambientazioni delle storie, segue su dettagliate mappe degli Stati
Uniti gli spostamenti dei suoi personaggi, documentandosi anche attraverso riviste specializzate.
Come tutti i grandi autori, anche Gianluigi Bonelli ha messo molto di sé nel suo eroe più famoso, che
per lui rappresentava la dignità e il senso di giustizia: “Tex sono io. Nel mio Tex c’è il mio senso di
reazione a ogni ingiustizia”. L’identificazione caratteriale tra autore ed eroe è quindi molto forte.
Il carattere di Tex-Bonelli si basa su alcuni dei sentimenti più intensi dell’animo umano: il fuoco
sacro della dignità della vita, la percezione dell’idea di giustizia, la difesa dei deboli e degli oppressi,
la saldezza dell’amicizia e del cameratismo, la volontà di arrivare alla meta, l’indignazione dettata
da una costante tensione morale. E in mezzo a queste esplosioni di vitalità esistenziale, anche la
delicatezza dei sentimenti, quando occorre.
del fumetto italiano. WOW Spazio Fumetto – Museo del Fumetto di Milano, allestisce dal
4 ottobre 2014 al 18 gennaio 2015 una grande mostra per celebrare Tex attraverso l’arte
dei suoi due creatori: Gianluigi Bonelli (sceneggiatore) e Aurelio Galleppini, in arte Galep
(disegnatore). Per la prima volta sono esposte in mostra, tutte assieme, oltre 200 tavole originali
di Galep create per illustrare altrettante copertine e documenti preziosi che testimoniano il
lavoro di Gianluigi Bonelli come sceneggiatore e creatore di storie. E in più testimonianze
preziose, oggetti e memorabilia (tra cui i preziosissimi primi numeri della serie ancora
nel classico formato striscia, riconosciuti come arte identitaria della Città di Milano) che
testimoniano un sodalizio prezioso durato oltre mezzo secolo tra praterie e deserti, diligenze
e indiani, banditi e fortini, qualche avventura sentimentale e tanta, tanta Avventura con la A
maiuscola!
L’inaugurazione della mostra si terrà sabato 4 ottobre alle ore 17.30
Pasquale Del vecchio (disegnatore), Andrea Bosco (autore del libro “I cavalieri del West”),
Parteciperanno: Paolo e Paola Galleppini, Claudio Villa (copertinista di Tex),
Luigi Bona (direttore di WOW Spazio Fumetto).
Nel corso dell’inaugurazione il M° Fabrizio Spaggiari eseguirà al piano le più belle colonne sonore
Tex Willer è senza ombra di dubbio uno dei personaggi più longevi del fumetto italiano: in edicola
da ben 66 anni non mostra segni di vecchiaia, soddisfacendo le aspettative del suo pubblico a ogni
uscita. Il merito di tanto successo va riconosciuto alla mai esausta vena creativa di autori che, ancora
oggi, sanno attingere all’insegnamento dei due creatori del personaggio, ossia a Gianluigi Bonelli
(sceneggiatore e fondatore della casa editrice, che oggi porta il nome del figlio Sergio, a sua volta tra
gli sceneggiatori della serie) e del grande disegnatore Aurelio Galleppini, conosciuto con il nome
d’arte di Galep. Alla loro storia, al loro lavoro insieme, WOW Spazio Fumetto dedica la mostra LA
LEGGENDA DI TEX, un vero e proprio viaggio nel mitico West così come ce lo hanno raccontato
questi due protagonisti del fumetto italiano. Grazie alla collaborazione di Sergio Bonelli Editore e
degli eredi Galleppini, per la prima volta WOW Spazio Fumetto espone infatti più di 200 tavole
originali create da Galep per altrettante copertine di albi, con l’aggiunta di importanti documenti
provenienti dai due archivi e da quelli della Fondazione Franco Fossati: lettere, corrispondenze,
sceneggiature firmate da Bonelli e schizzi di Galep completeranno un percorso davvero magico
che aiuterà gli appassionati a rivivere le emozioni dei primi numeri e chi non conosce Tex ad
appassionarsi alle sue avventure senza tempo.
Tex, la storia
1948. Gli anni del secondo dopoguerra sono un periodo di grande fermento nell’editoria a fumetti
italiana, con nuovi editori che si affacciano sul mercato proponendo decine di personaggi diversi,
destinati a durare pochi mesi o a diventare presenze costanti nelle edicole italiane. La giovane casa
editrice Audace di Tea Bonelli decide di puntare su due nuove serie, entrambe scritte da Gianluigi
Bonelli e disegnate da Aurelio Galleppini, che esordiscono in contemporanea nel 1948. Il primo
è Occhio Cupo, un eroe di cappa e spada su cui gli autori concentrano gran parte dei loro sforzi,
mentre il secondo è un cowboy di nome Tex Willer, scritto velocemente e disegnato la sera nei
ritagli di tempo. Ma i lettori decidono diversamente. Occhio Cupo dura solo una manciata di numeri,
mentre il piccolo albo a striscia di Tex, venduto a 15 lire, diventa il primo tassello di un successo
sempre crescente. In breve tempo si toccano le 45 mila copie di vendita settimanale e Galep può
finalmente rallentare il ritmo forsennato tenuto per diversi mesi, lasciando altri impegni per dedicarsi
con maggior cura a Tex. In tutto usciranno nelle edicole, con periodicità settimanale, 973 albi a
striscia, suddivisi in 36 serie, i cui resi venivano accorpati in raccoltine. Nel 1952 nasce il primo
tentativo di una ristampa cronologica in un formato albo, una collana quindicinale con copertine
splendide, che chiude i battenti nel 1960 (205 numeri suddivisi in otto serie). Le rese di questi albi,
scopertinate e raccolte in 29 volumetti con una nuova copertina, vedono così la luce tra il 1954 e
il 1957 e costituiscono la prima serie “gigante”, rarissima. Il gradimento del pubblico per questi
volumetti convince l’editore a creare nel 1958 la nuova serie di “Tex Gigante”, che ristampa tutte le
avventure apparse prima nelle strisce (fino al 1967) per proseguire con le nuove avventure.
La formula di un successo
La formula di tanto successo è da ricercare nel mito del West. Quello raccontato da Bonelli e
disegnato da Galep è infatti lo stesso West con cui i ragazzi dell’epoca si riempiono gli occhi nei
cinema, fatto di spazi sconfinati arsi dal sole, eroi senza macchia e spietati criminali, duelli all’ultimo
sangue e giustizia portata al suono delle Colt. Un West rivisto con la lente del mito, a cui gli autori
aggiungono nuovi elementi frutto delle loro personalità.Tex Willer è uno dei grandi Eroi
dell’immaginario: amico degli indiani, antischiavista e antirazzista, è tanto vicino alla cultura dei
Navajo da sposare Lilyth, figlia del capo tribù. Nelle sue storie si anticipa anche lo stesso cinema
hollywoodiano nella rappresentazione delle popolazioni indiane: per i bianchi Tex è l’agente indiano
della Riserva Navajo e un ranger dalla mira infallibile, per i nativi è Aquila della Notte, saggio capo
bianco e fratello di ogni uomo rosso. Combatte la Guerra Civile con il Nord, pur essendo texano, e
lotta per la libertà del Messico con l’amico Montales. Allo straordinario successo di Tex
contribuiscono sia le affascinanti storie di Gianluigi Bonelli, che gli incredibili disegni di Aurelio
dei capolavori del genere Western
Galleppini. Amante del fumetto di avventura statunitense e in particolare del grande Alex Raymond
(creatore di Flash Gordon e di Agente Segreto X9), Galep si richiama per l’aspetto di Tex
inizialmente all’attore Gary Cooper, per modificarlo in seguito sui propri lineamenti. Per
sottolineare quanto il cinema abbia ispirato i due creatori della serie, grazie alla collaborazione di
Fermo Immagine – Museo del manifesto Cinematografico di Milano, saranno esposti manifesti e
locandine originali di alcuni di capolavori del genere Western, tra cui un magnifico manifesto
originale di Ombre rosse di John Ford illustrato dal grande Ballester, film che ispirò proprio un albo
intitolato “Diavoli rossi”. I paesaggi del West, soprattutto all’inizio, sono quelli della Sardegna dove
il disegnatore è cresciuto, gli stessi in cui, anni dopo, registi di “spaghetti western” gireranno le loro
opere. In seguito, anche quando si documenta diligentemente su libri e fotografie delle zone degli
Stati Uniti dove il Ranger si muove, Galep trova molta ispirazione nelle Dolomiti trentine. Con il
passare del tempo la ricetta di Tex si affina, e all’eroe si affiancano tre inseparabili compagni
d’avventura: il figlio Kit, l’indiano Tiger Jack e il “vecchio cammello” Kit Carson. Inizialmente il
protagonista avrebbe dovuto chiamarsi Tex Killer: è stata Tea Bonelli a proporre a Gianluigi di
optare per Tex Willer, in un periodo in cui i fumetti erano tacciati di essere violenti e diseducativi.
Il mito, l’emozione e l’avventura delle storie di Bonelli e Galleppini si ritrovano in particolare nelle
copertine, tutte disegnate da Galep fino al numero 400 della serie “gigante”, uscito nel 1994,
appena prima della scomparsa del disegnatore. Egli stesso ammetteva di dedicare alle copertine una
cura particolare. Tra albi a striscia, serie quindicinale, volumetti “giganti”, raccolte e volumi, Galep
realizza migliaia di illustrazioni, un vero e proprio record, oltre alle storie vere e proprie!
In alcuni casi le illustrazioni riprendono uno dei momenti salienti dell’episodio, mettendo in risalto il
dramma, l’azione e il senso del pericolo, in altri casi offrendo ai lettori magnifiche pin-up degli eroi
in posa. Illustrazioni straordinariamente cariche di suggestione, che portano alla mente i fotogrammi
dei classici del cinema di John Ford o Fred Zinnemann.
La mostra
In mostra sarà esposta per la prima volta la più grande selezione di copertine di Aurelio
Galleppini mai concepita. Oltre alle copertine più belle della cosiddetta seconda serie “Gigante”,
quella che ancora oggi prosegue mensilmente a raccontare le avventure di Tex, saranno presenti
alcune copertine di strisce, capolavori del Tex quindicinale e della prima serie “Gigante”, la
pubblicazione meno conosciuta e più ricercata dai collezionisti.
Il percorso espositivo sarà una vera cavalcata nella storia del fumetto italiano: tra le oltre 200
tavole originali esposte sarà possibile vedere la mitica copertina de “La Mano Rossa” (storico n. 1
del Tex gigante!), le storie più amate del ranger, come “Sangue navajo” e “Tex contro Mefisto”, e
vari numeri-anniversario, come il n. 100 “SuperTex” e il commovente numero n. 400, la copertina
d’addio di Galep, con Tex che saluta i suoi lettori allontanandosi a cavallo.
Alle copertine si affiancheranno altre preziose testimonianze, come l’originale del frontespizio che
tuttora apre ogni nuova avventura di Tex, schizzi e rodovetri di animazione disegnati da Galep per
un breve “cartone animato” realizzato in Super8 ai tempi di SuperGulp!, alcune copertine “fuori
serie” (come quella del “Texone” e dei volumi Mondadori), oltre a schizzi preparatori, fotografie,
copertine mai pubblicate e documenti inediti. Una vera chicca: l’originale della prima tavola
interna disegnata da Galleppini per il n. 1 nel 1948, quella in cui Tex si presenta per la prima volta al
suo pubblico esclamando “Per tutti i diavoli, che mi siano ancora alle costole?”:.
Altrettanto fondamentale per lo straordinario successo di Tex è stato naturalmente il lavoro di
Gianluigi Bonelli. Soggettista di tutte le storie fino a metà degli anni Settanta, ha poi continuato a
supervisionare tutta la produzione del Ranger fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 2001.
Bonelli si autodefiniva un “romanziere prestato al fumetto e mai più restituito”: le sue storie
prendevano ispirazione da autori classici come Alexandre Dumas, Jack London e Victor Hugo,
perché il lettore odia essere annoiato e vuole ritmo e azione. Il suo metodo di scrittura è peculiare:
alla sceneggiatura affianca veloci schizzi che servono a suggerire al disegnatore l’impostazione da
dare alla tavola. Attentissimo alle ambientazioni delle storie, segue su dettagliate mappe degli Stati
Uniti gli spostamenti dei suoi personaggi, documentandosi anche attraverso riviste specializzate.
Come tutti i grandi autori, anche Gianluigi Bonelli ha messo molto di sé nel suo eroe più famoso, che
per lui rappresentava la dignità e il senso di giustizia: “Tex sono io. Nel mio Tex c’è il mio senso di
reazione a ogni ingiustizia”. L’identificazione caratteriale tra autore ed eroe è quindi molto forte.
Il carattere di Tex-Bonelli si basa su alcuni dei sentimenti più intensi dell’animo umano: il fuoco
sacro della dignità della vita, la percezione dell’idea di giustizia, la difesa dei deboli e degli oppressi,
la saldezza dell’amicizia e del cameratismo, la volontà di arrivare alla meta, l’indignazione dettata
da una costante tensione morale. E in mezzo a queste esplosioni di vitalità esistenziale, anche la
delicatezza dei sentimenti, quando occorre.
04
ottobre 2014
La leggenda di Tex
Dal 04 ottobre 2014 al 18 gennaio 2015
disegno e grafica
Location
WOW – SPAZIO FUMETTO
Milano, Viale Campania, 12, (Milano)
Milano, Viale Campania, 12, (Milano)
Biglietti
5 euro (ridotto 3 euro)
Orario di apertura
da martedì a venerdì, ore 15.00-19.00; sabato e domenica, ore 15.00-20.00.
chiusi nei giorni 24, 25, 26,
30 e 31 dicembre 2014,
1 e 6 gennaio 2015
(sabato 22 novembre la mostra resterà chiusa)
Vernissage
4 Ottobre 2014, ore 17.30
Autore