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La leggerezza della scultura 2010
Quinta edizione de “La leggerezza della scultura”
Comunicato stampa
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(…) La scultura contemporanea, spesso criticata per atteggiamenti apparentemente istintivi, è frutto di una sensibilità che ne cerca continuamente la destinazione, la destinazione sublime della condizione umana e della sua volontà di lotta contro la natura. Tutti gli scultori affrontano questa poetica, una poetica nella quale la coscienza del valore altissimo dell’atto creativo convive con la consapevolezza dell’inutilità di esso. È un’immersione nell’esserci, per riprendere i termini di un’idea di Heidegger, è un tentativo di andare incontro alle cose per essere costantemente aperti col mondo. La scultura contemporanea vive il mondo, collocandosi in fondo a una strada che inizia molto lontano e che risulta essere la spina dorsale anche dell’arte più attuale.
(…) Negli ultimi anni ecologia e ambiente hanno determinato molta attenzione intorno a manifestazioni come la leggerezza della scultura. Lo spazio esterno, in quanto tale, non esprime sottomissione e si individua per l’incredibile libertà di espressione. Collocare una scultura nell’ambiente collinare del Monferrato sembra estendere la possibilità accumulare avvenimenti all’infinito. Equilibri e forme si confondono, non c’è pianificazione, e non è soltanto l’uomo a fruire dell’opera d’arte. La natura si confonde con i lavori esposti e ritorna a dialogare con i materiali che le sono stati sottratti. Se, per ipotesi, gli artefatti esposti rimanessero lì, entro breve diventerebbero parte del paesaggio stesso e, quindi, della natura, completando una circolarità dal valore sacrale. Si assiste al dramma della potenza creatrice infinita, che giustifica anche l’azione dell’artista, latore di un processo capace di definirsi anche in progetti futuri. Il tappeto erboso della collina diventa parte integrante di questa esperienza, con le sue presenze di insetti e animali, che, insieme a tutto il resto, rappresentano il mondo intero.
(Carlo Pesce - Formazioni di materia, catalogo edizione 2010)
(…) Negli ultimi anni ecologia e ambiente hanno determinato molta attenzione intorno a manifestazioni come la leggerezza della scultura. Lo spazio esterno, in quanto tale, non esprime sottomissione e si individua per l’incredibile libertà di espressione. Collocare una scultura nell’ambiente collinare del Monferrato sembra estendere la possibilità accumulare avvenimenti all’infinito. Equilibri e forme si confondono, non c’è pianificazione, e non è soltanto l’uomo a fruire dell’opera d’arte. La natura si confonde con i lavori esposti e ritorna a dialogare con i materiali che le sono stati sottratti. Se, per ipotesi, gli artefatti esposti rimanessero lì, entro breve diventerebbero parte del paesaggio stesso e, quindi, della natura, completando una circolarità dal valore sacrale. Si assiste al dramma della potenza creatrice infinita, che giustifica anche l’azione dell’artista, latore di un processo capace di definirsi anche in progetti futuri. Il tappeto erboso della collina diventa parte integrante di questa esperienza, con le sue presenze di insetti e animali, che, insieme a tutto il resto, rappresentano il mondo intero.
(Carlo Pesce - Formazioni di materia, catalogo edizione 2010)
16
ottobre 2010
La leggerezza della scultura 2010
Dal 16 ottobre al 05 dicembre 2010
arte contemporanea
Location
PARCO DELL’ARTE
Cerrina Monferrato, via Garmontano, 5, (Alessandria)
Cerrina Monferrato, via Garmontano, 5, (Alessandria)
Orario di apertura
dalle 15 alle 19 solo il sabato e domenica
Vernissage
16 Ottobre 2010, ore 17
Autore
Curatore