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La Luce dell’Arte
Attardi, Dorazio, Gjokaj, Matta
Comunicato stampa
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L’8 settembre 2005, nei magnifici spazi delle Scuderie Aldobrandini di Frascati, si inaugura la grande mostra intitolata “La Luce dell’Arte. Attardi, Dorazio, Gjokaj, Matta”, curata da Gabriele Simongini. Con questo evento espositivo la spiritualità laica dell’arte, la sua universalità, la sua vocazione profetica e purificatrice saranno chiamate anche a ricordare il tragico bombardamento che l’8 settembre 1943 ha duramente colpito la città di Frascati. Proprio per sottolineare le qualità catartiche dell’arte, il Sindaco di Frascati, Francesco Paolo Posa e l’Assessore alla Cultura, Stefano Di Tommaso, con l’insostituibile collaborazione della Casa d’Arte “Ulisse” di Roma di Carlo Ciccarelli, hanno deciso di ospitare le opere di due grandi artisti italiani come Ugo Attardi (classe 1923) e Piero Dorazio (1927-2005) e quelle di due artisti stranieri e cosmopoliti che hanno avuto stretti rapporti col nostro paese: il geniale cileno Sebastian Matta (1911-2002) e il kosovaro Mikel Gjokaj (classe 1946), che lavora a Roma da parecchi anni.
Sono artisti molto diversi l’uno dall’altro ma uniti da un’intensità visionaria che ha pochi eguali nell’attuale panorama della creatività contemporanea. Sono stati scelti, oltre che per l’indubbia qualità delle loro opere, anche perché esemplificano perfettamente quella compresenza delle differenze che contraddistingue la nostra epoca e la vitalità stessa della pittura. Come scrive Simongini nel suo saggio in catalogo, la ricerca e gli stessi percorsi esistenziali di questi artisti dimostrano che “l’arte supera tutte le barriere, le differenze di lingua, di razza, di etnie, nel segno di una comunicazione pacifica che è di per se stessa anche un invito alla solidarietà e al rispetto dei valori umani fondamentali. Ecco allora, con questa mostra, un coinvolgente identikit della pittura in quattro tappe, diverse ma complementari, disseminate lungo il percorso pendolare e dialettico che va dal grande realismo alla grande astrazione e viceversa”.
Né va dimenticato, sia pure per inciso, che in vari modi gli itinerari esistenziali dei quattro artisti si sono spesso intrecciati: Attardi e Dorazio hanno fatto parte del gruppo “Forma 1” (il primo sodalizio astrattista italiano del secondo dopoguerra), Matta e Dorazio sono stati intimi amici fin dal 1949, mentre per gioco si può ricordare che Matta e Gjokaj sembrano essere stati uniti dalle stelle perché sono nati nello stesso giorno e mese: l’11 novembre.
Questa mostra costituisce anche la prima occasione a livello nazionale per ricordare con un significativo nucleo di opere pittoriche e con una scultura in perspex la fondamentale personalità artistica di Piero Dorazio, scomparso lo scorso 17 maggio.
Per documentare l’inquieta ed immaginifica figurazione esistenziale di Attardi (di cui è emblema, in mostra, il quadro “Palinuro a New York”, del 2002), l’astrattismo scintillante e rigoroso di Dorazio (con il mirabile “Entre deux”, del 2001, solo per citare un’opera), il realismo lirico di Gjokaj (evidente nel grande trittico del 1985 presentato a Frascati) e il visionario automatismo psichico di un artista non classificabile come Matta (la cui inesauribile creatività è testimoniata, ad esempio, da un dipinto del 1998 di grandi dimensioni come “Dessiner le sisteme de circulation de la vie”) complessivamente saranno esposte fino al 9 ottobre una quarantina di opere, fra quadri e sculture, tutte illustrate nel catalogo curato da Gabriele Simongini e Paulo Pérez Mouriz, che comprende anche approfondite biografie ragionate degli artisti.
La mostra è promossa dall’Assessore alla Cultura della Regione Lazio Giulia Rodano, dal Presidente della Fondazione Agorà Renzo Carella e dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Frascati, in collaborazione con la Casa d’Arte “Ulisse” di Roma di Carlo Ciccarelli. I servizi museali sono a cura di Zètema Progetto Cultura S.r.l.
Sono artisti molto diversi l’uno dall’altro ma uniti da un’intensità visionaria che ha pochi eguali nell’attuale panorama della creatività contemporanea. Sono stati scelti, oltre che per l’indubbia qualità delle loro opere, anche perché esemplificano perfettamente quella compresenza delle differenze che contraddistingue la nostra epoca e la vitalità stessa della pittura. Come scrive Simongini nel suo saggio in catalogo, la ricerca e gli stessi percorsi esistenziali di questi artisti dimostrano che “l’arte supera tutte le barriere, le differenze di lingua, di razza, di etnie, nel segno di una comunicazione pacifica che è di per se stessa anche un invito alla solidarietà e al rispetto dei valori umani fondamentali. Ecco allora, con questa mostra, un coinvolgente identikit della pittura in quattro tappe, diverse ma complementari, disseminate lungo il percorso pendolare e dialettico che va dal grande realismo alla grande astrazione e viceversa”.
Né va dimenticato, sia pure per inciso, che in vari modi gli itinerari esistenziali dei quattro artisti si sono spesso intrecciati: Attardi e Dorazio hanno fatto parte del gruppo “Forma 1” (il primo sodalizio astrattista italiano del secondo dopoguerra), Matta e Dorazio sono stati intimi amici fin dal 1949, mentre per gioco si può ricordare che Matta e Gjokaj sembrano essere stati uniti dalle stelle perché sono nati nello stesso giorno e mese: l’11 novembre.
Questa mostra costituisce anche la prima occasione a livello nazionale per ricordare con un significativo nucleo di opere pittoriche e con una scultura in perspex la fondamentale personalità artistica di Piero Dorazio, scomparso lo scorso 17 maggio.
Per documentare l’inquieta ed immaginifica figurazione esistenziale di Attardi (di cui è emblema, in mostra, il quadro “Palinuro a New York”, del 2002), l’astrattismo scintillante e rigoroso di Dorazio (con il mirabile “Entre deux”, del 2001, solo per citare un’opera), il realismo lirico di Gjokaj (evidente nel grande trittico del 1985 presentato a Frascati) e il visionario automatismo psichico di un artista non classificabile come Matta (la cui inesauribile creatività è testimoniata, ad esempio, da un dipinto del 1998 di grandi dimensioni come “Dessiner le sisteme de circulation de la vie”) complessivamente saranno esposte fino al 9 ottobre una quarantina di opere, fra quadri e sculture, tutte illustrate nel catalogo curato da Gabriele Simongini e Paulo Pérez Mouriz, che comprende anche approfondite biografie ragionate degli artisti.
La mostra è promossa dall’Assessore alla Cultura della Regione Lazio Giulia Rodano, dal Presidente della Fondazione Agorà Renzo Carella e dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Frascati, in collaborazione con la Casa d’Arte “Ulisse” di Roma di Carlo Ciccarelli. I servizi museali sono a cura di Zètema Progetto Cultura S.r.l.
08
settembre 2005
La Luce dell’Arte
Dall'otto settembre al 09 ottobre 2005
arte contemporanea
Location
SCUDERIE ALDOBRANDINI
Frascati, Piazza Guglielmo Marconi, 6, (Roma)
Frascati, Piazza Guglielmo Marconi, 6, (Roma)
Biglietti
intero € 5,16; ridotto € 2,58
Orario di apertura
da martedì a venerdì 10-18; sabato, domenica e festivi 10-19; lunedì chiuso
Vernissage
8 Settembre 2005, ore 17,30
Ufficio stampa
ZETEMA
Autore
Curatore