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La luce oltre la forma
In particolare vuole evidenziare come ogni autore si muova su personali ed individuali interpretazioni della luce
Comunicato stampa
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Alessandra Bonoli, Michele De Luca, Domenico D’Oora, Albano Morandi, Manlio Onorato.
La mostra è alla seconda tappa del suo itinerario espositivo; presentata lo scorso maggio alla Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Portogruaro (VE), prosegue ora a Livorno, e in seguito in altri spazi: Folini Arte Contemporanea a Chiasso (Svizzera), Museo Casabianca di Malo (VI) e Arte Studio Clocchiatti di Udine. Ogni mostra si propone come l’occasione per un momento di analisi e di riflessione sull’aspetto linguistico della ricerca artistica contemporanea.
In particolare vuole evidenziare come ogni autore si muova su personali ed individuali interpretazioni della luce, dalle pitture quasi monocrome di D’Oora, per arrivare all’ideale di profondità proposta nei diversi piani cromatici di Onorato, affrontando, contemporaneamente, le illusorie forme che De Luca traccia sulla superficie bidimensionale o nel seguire la disseminazione delle forme tridimensionali di Morandi, divenute ormai unica unità con sé stesse e lo spazio intorno; per poi spingersi fino alla scultura vera e propria e misurarsi fisicamente con la forma spaziale realizzata da Bonoli.
Quindi se da un lato la forma è quell’elemento che registra l’atto creativo ed indissolubile del “fare”, dall’altro la luce si fa metafora dell’assoluto, della percezione, ma è anche quell’elemento linguistico che dà consistenza alla materia, al corpo pittorico. Attraverso la luce e la forma si esteriorizza non solo l’io dell’artista, in quanto capace di costruire forme, ma anche la sua personale concezione, visione e costruzione del mondo attraverso l’esercizio della pittura.
Queste opere, di natura astratta per la loro immediatezza percettiva, non propongono particolari rimandi ad una qualsiasi forma di figurazione. Tutto contribuisce alla costruzione di un dialogo immediato tra opera e spettatore ed estraneo a qualsiasi mediazione concettuale o esemplificativa.
I temi aperti da Alessandra Bonoli, Michele De Luca, Domenico D’Oora, Albano Morandi e Manlio Onorato si manifestano come una personale ed autonoma interpretazione di un modo di “fare arte” e nel contempo, come tutte le espressività dell’arte contemporanea, appartengono ad un percorso individuale che ha nella storia dell’arte il serbatoio linguistico nel quale attingere e col quale confrontarsi e dialogare non solamente come processo storico evolutivo, ma anche come stimolo per innovazioni e cambiamenti.
Per l'occasione i cinque artisti hanno realizzato alcune cartelle contenenti ciascuna cinque disegni, uno per autore: una piccola ma significativa raccolta di opere uniche a disposizione del pubblico e dei collezionisti.
La mostra è alla seconda tappa del suo itinerario espositivo; presentata lo scorso maggio alla Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Portogruaro (VE), prosegue ora a Livorno, e in seguito in altri spazi: Folini Arte Contemporanea a Chiasso (Svizzera), Museo Casabianca di Malo (VI) e Arte Studio Clocchiatti di Udine. Ogni mostra si propone come l’occasione per un momento di analisi e di riflessione sull’aspetto linguistico della ricerca artistica contemporanea.
In particolare vuole evidenziare come ogni autore si muova su personali ed individuali interpretazioni della luce, dalle pitture quasi monocrome di D’Oora, per arrivare all’ideale di profondità proposta nei diversi piani cromatici di Onorato, affrontando, contemporaneamente, le illusorie forme che De Luca traccia sulla superficie bidimensionale o nel seguire la disseminazione delle forme tridimensionali di Morandi, divenute ormai unica unità con sé stesse e lo spazio intorno; per poi spingersi fino alla scultura vera e propria e misurarsi fisicamente con la forma spaziale realizzata da Bonoli.
Quindi se da un lato la forma è quell’elemento che registra l’atto creativo ed indissolubile del “fare”, dall’altro la luce si fa metafora dell’assoluto, della percezione, ma è anche quell’elemento linguistico che dà consistenza alla materia, al corpo pittorico. Attraverso la luce e la forma si esteriorizza non solo l’io dell’artista, in quanto capace di costruire forme, ma anche la sua personale concezione, visione e costruzione del mondo attraverso l’esercizio della pittura.
Queste opere, di natura astratta per la loro immediatezza percettiva, non propongono particolari rimandi ad una qualsiasi forma di figurazione. Tutto contribuisce alla costruzione di un dialogo immediato tra opera e spettatore ed estraneo a qualsiasi mediazione concettuale o esemplificativa.
I temi aperti da Alessandra Bonoli, Michele De Luca, Domenico D’Oora, Albano Morandi e Manlio Onorato si manifestano come una personale ed autonoma interpretazione di un modo di “fare arte” e nel contempo, come tutte le espressività dell’arte contemporanea, appartengono ad un percorso individuale che ha nella storia dell’arte il serbatoio linguistico nel quale attingere e col quale confrontarsi e dialogare non solamente come processo storico evolutivo, ma anche come stimolo per innovazioni e cambiamenti.
Per l'occasione i cinque artisti hanno realizzato alcune cartelle contenenti ciascuna cinque disegni, uno per autore: una piccola ma significativa raccolta di opere uniche a disposizione del pubblico e dei collezionisti.
26
giugno 2004
La luce oltre la forma
Dal 26 giugno al 26 luglio 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA PECCOLO
Livorno, Piazza Della Repubblica, 12, (Livorno)
Livorno, Piazza Della Repubblica, 12, (Livorno)
Orario di apertura
10-13 e 16-20, lunedì mattina e festivi chiuso
Vernissage
26 Giugno 2004, ore 18,30
Autore
Curatore