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La luce venuta da Roma
Artisti dell’Estremadura borsisti alla Real Academia de España a Roma
Comunicato stampa
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Roma è stata nel corso dei secoli, e tuttora continua ad essere, un posto da visitare, una meta indispensabile per gli amanti dell’arte. Per ogni bravo artista il soggiorno romano si è rivelato necessario in quanto parte fondamentale della propria formazione. La misura, l’ordine e il ritmo, materializzato dei suoi monumenti e delle sue opere scultoree e pittoriche, sono la miglior immagine che la storia abbia lasciato per guidare chiunque visiti la città attraverso la ricca cultura occidentale.
Se nel XVIII e nel XIX secolo le accademie e le élite culturali europee consigliavano questa visita, in Spagna, grazie alle borse concesse dalla Reale Accademia di Spagna a Roma – dove si trova una delle più belle opere rinascimentali della città, il tempietto di San Pietro in Montorio di Bramante – questa tradizione è proseguita sino ai nostri giorni. È molto interessante oggi come oggi che artisti d’avanguardia possano usufruire di un periodo di formazione presso le rovine di antiche civiltà che seminarono le fondamenta della cultura europea visto che, anche se può sembrare obsoleto, per innovare, bisogna sempre conoscere e comprendere la storia ed è proprio a Roma che si produce un paradossale scontro fra il passato e il presente.
Dalla sua fondazione nel 1873, alcuni degli artisti che hanno spiccato nel panorama dell’arte plastica dell’Estremadura hanno usufruito delle borse dell’Accademia: Enrique Pérez Comendador, Timoteo Pérez Rubio, Hilario Bravo, Damián Flores, Florentino Díaz, Emilio Gañán y Ana Hernández del Amo sono un eclettico campione di diversi periodi e tendenze artistiche, alcuni di loro meritevoli di un brillante passato, altri di un presente pieno di successo e i più giovani di un promettente futuro. Il Consiglio di Cultura e Turismo della Regionale dell’ Estremadura ha deciso di riunire questi autori in una sola mostra affinché stabiliscano un dialogo e segnino una linea che faccia intravedere l’evoluzione della pittura e della scultura contemporanea dell’Estremadura nel corso di più di un secolo. Nella loro varietà di linguaggi e idee - dall’accademismo convinto di Comendador fino alla nuova astrazione di Gañán o Hernández del Amo; dalla precoce apertura di Timoteo Pérez Rubio alla sottile ironia di Florentino Díaz o dal ritratto urbano di Damián Flores all’essenzialismo primitivista di Hilario Bravo -, sono chiari esempi del carattere e della ricchezza creativa della regione.
Il Consiglio di Cultura e Turismo della Regionale dell’Estremadura ha fatto un grande sforzo affinché il pubblico si diverta e valuti la qualità artistica di questa mostra, nel tentativo di difendere e di promuovere il patrimonio dell’Estremadura sia dentro che fuori dai confini della regione. Per questo si è voluto che coloro che lavorarono nei laboratori dell’Accademia di Roma ritornassero ancora una volta per offrire una visione d’insieme del percorso artistico dagli anni Venti fino ad oggi.
Gli artisti in mostra:
Timoteo Pérez Rubio (1896-1977). Protagonista del rinnovamento pittorico della Spagna degli anni Venti e Trenta, interprete della figurazione e del “ritorno all’ordine”.
Enrique Pérez Comendador (1900-1981). Scultore e difensore convinto dell’“accademismo” fu anche Direttore dell’Accademia dal 1969 al 1974 .
Florentino Díaz (1954-). Con le sue sculture e installazioni reinterpreta con ironia il mondo domestico.
Hilario Bravo (1955-). Autore di un ricco diario di appunti sul soggiorno romano; nella sua pittura si uniscono natura, mitologia e letteratura.
Damián Flores (1963-). Moderno vedutista spagnolo con la “missione” di catalogare il mondo.
Emilio Gañán (1971-). Realizza pitture e sculture astratte in cui si fondono linee e piani.
Ana Hernández Del Amo (1977-) Giovane pittrice i cui oli, luminosi e materici, portano verso una meditazione astratta.
Se nel XVIII e nel XIX secolo le accademie e le élite culturali europee consigliavano questa visita, in Spagna, grazie alle borse concesse dalla Reale Accademia di Spagna a Roma – dove si trova una delle più belle opere rinascimentali della città, il tempietto di San Pietro in Montorio di Bramante – questa tradizione è proseguita sino ai nostri giorni. È molto interessante oggi come oggi che artisti d’avanguardia possano usufruire di un periodo di formazione presso le rovine di antiche civiltà che seminarono le fondamenta della cultura europea visto che, anche se può sembrare obsoleto, per innovare, bisogna sempre conoscere e comprendere la storia ed è proprio a Roma che si produce un paradossale scontro fra il passato e il presente.
Dalla sua fondazione nel 1873, alcuni degli artisti che hanno spiccato nel panorama dell’arte plastica dell’Estremadura hanno usufruito delle borse dell’Accademia: Enrique Pérez Comendador, Timoteo Pérez Rubio, Hilario Bravo, Damián Flores, Florentino Díaz, Emilio Gañán y Ana Hernández del Amo sono un eclettico campione di diversi periodi e tendenze artistiche, alcuni di loro meritevoli di un brillante passato, altri di un presente pieno di successo e i più giovani di un promettente futuro. Il Consiglio di Cultura e Turismo della Regionale dell’ Estremadura ha deciso di riunire questi autori in una sola mostra affinché stabiliscano un dialogo e segnino una linea che faccia intravedere l’evoluzione della pittura e della scultura contemporanea dell’Estremadura nel corso di più di un secolo. Nella loro varietà di linguaggi e idee - dall’accademismo convinto di Comendador fino alla nuova astrazione di Gañán o Hernández del Amo; dalla precoce apertura di Timoteo Pérez Rubio alla sottile ironia di Florentino Díaz o dal ritratto urbano di Damián Flores all’essenzialismo primitivista di Hilario Bravo -, sono chiari esempi del carattere e della ricchezza creativa della regione.
Il Consiglio di Cultura e Turismo della Regionale dell’Estremadura ha fatto un grande sforzo affinché il pubblico si diverta e valuti la qualità artistica di questa mostra, nel tentativo di difendere e di promuovere il patrimonio dell’Estremadura sia dentro che fuori dai confini della regione. Per questo si è voluto che coloro che lavorarono nei laboratori dell’Accademia di Roma ritornassero ancora una volta per offrire una visione d’insieme del percorso artistico dagli anni Venti fino ad oggi.
Gli artisti in mostra:
Timoteo Pérez Rubio (1896-1977). Protagonista del rinnovamento pittorico della Spagna degli anni Venti e Trenta, interprete della figurazione e del “ritorno all’ordine”.
Enrique Pérez Comendador (1900-1981). Scultore e difensore convinto dell’“accademismo” fu anche Direttore dell’Accademia dal 1969 al 1974 .
Florentino Díaz (1954-). Con le sue sculture e installazioni reinterpreta con ironia il mondo domestico.
Hilario Bravo (1955-). Autore di un ricco diario di appunti sul soggiorno romano; nella sua pittura si uniscono natura, mitologia e letteratura.
Damián Flores (1963-). Moderno vedutista spagnolo con la “missione” di catalogare il mondo.
Emilio Gañán (1971-). Realizza pitture e sculture astratte in cui si fondono linee e piani.
Ana Hernández Del Amo (1977-) Giovane pittrice i cui oli, luminosi e materici, portano verso una meditazione astratta.
01
ottobre 2009
La luce venuta da Roma
Dal primo al 31 ottobre 2009
arte contemporanea
Location
REAL ACADEMIA DE ESPANA – ACCADEMIA REALE DI SPAGNA
Roma, Via Di San Pietro In Montorio, 3, (Roma)
Roma, Via Di San Pietro In Montorio, 3, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica, ore 10.00-13.00 / 16.00-19.00. Lunedì chiuso
Vernissage
1 Ottobre 2009, ore 19.30
Autore
Curatore