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La Macchina del Movimento dal Futurismo al contemporaneo
La rassegna che consta di opere di Sironi, Balla, Fillia, Prampolini, Severini, D’Anna, per citarne solo alcuni, è un evento culturale di altissimo lignaggio che ha come centrale il movimento scandagliato in tutte le sue sfaccettature, a partire dal tema della macchina, uno dei feticci del futurismo
Comunicato stampa
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La rassegna che consta di opere di Sironi, Balla, Fillia, Prampolini, Severini, D’Anna, Pannaggi, per citarne solo alcuni, è un evento culturale di altissimo lignaggio che ha come centrale il movimento scandagliato in tutte le sue sfaccettature, a partire dal tema della macchina, uno dei feticci del futurismo. L’interpretazione del tema “movimento” parte, quindi, dal futurismo, rappresentato in mostra da alcuni indiscussi capolavori, prosegue con l’inserimento di opere ascrivibili al secondo futurismo e si conclude con alcuni lavori di maestri contemporanei. Il futurismo è stato forse il movimento d’avanguardia più importante del Novecento italiano. Si è basato sul rifiuto di tutte le forme artistiche precedenti e ha incessantemente cercato nuove modalità espressive. Fu il frutto più alto della civiltà delle macchine, caratterizzata dal vitalismo e persino dalla frenesia che hanno contrappuntato (e ancora caratterizzano) l’epoca moderna. Il futurismo coinvolse tutte le forme artistiche dando origine a veri e propri capolavori nell’ambito delle arti plastiche e visive. Soprattutto, il movimento futurista tentò di plasmare e veicolare un nuovo, rivoluzionario costume di vita individuale e collettiva che si diffuse presso le élites colte italiane e non solo.Alla base del futurismo vi fu l’intuizione che la cultura del Novecento non avrebbe potuto evitare di confrontarsi creativamente con i poderosi processi di trasformazione socio-economica in atto nella società italiana di inizio secolo: dalla rapida industrializzazione alla caotica urbanizzazione giungendo al trionfo della velocità, protagonista dei nuovi mezzi di comunicazione (in primo luogo la radio) e di trasporto (in primis l’automobile e l’aereo). I futuristi ritennero inadeguata e poco convincente la vecchia concezione positivista che vedeva nella cultura il campo della riflessione pacata e della comprensione razionale della realtà. Andarono dunque alla ricerca di nuovi metri di giudizio e innovative modalità espressive. Questo il febbrile contesto in cui nel 1910 fece la sua comparsa il Manifesto Tecnico della Pittura Futurista, redatto dai pittori Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla, Gino Severini e Luigi Russolo, che faceva del dinamismo e della rottura con il passato i pilastri fondanti del movimento in via di definizione. Successivamente, come scrive Cinzia Tesio : “Balla insieme a Depero e Prampolini costituiscono la triade che, nella seconda metà degli Dieci e nei Venti guida le ulteriori vicende della ricerca futurista mirata nel suo insieme all’ampio orizzonte di interessi per una “ricostruzione futurista dell’universo”. Inizialmente la ricerca inizia seguendo una fase analitica formata da due fasi: una basata maggiormente sul cromatismo e una seconda in cui, sulla base della conoscenza della sintassi strutturale cubista, subentra l’utilizzazione di nuovi e più complessi modi di analisi strutturale dinamica di simultaneità di situazioni. A questa fase faranno seguito la compostezza narrativa plasticamente più sintetica di esponenti del gruppo “parafuturista” di “Nuove Tendenze”, da Funi a Dudreville; nelle analoghe ricerche di Sironi 1914-15. Tale periodo è rappresentato in mostra dal capolavoro di copertina dal titolo “Il Viandante”.
Balla continuamente inventivo nelle analogie formali in combinazioni esaltanti di un colore sempre puro e acceso: ne è esempio in mostra l’opera “Volumi di paesaggio” del 1918”.
Interessante è la fase contemporanea della rassegna caratterizzata dalle opere dei maggiori esponenti dell’arte cinetica: Dadamaino, Finzi, Grignani ecc che introducono lo spettatore in un nuovo concetto di movimento. E ancora le opere di Piacentino, Donzelli, Gagliardino, Valente
Balla continuamente inventivo nelle analogie formali in combinazioni esaltanti di un colore sempre puro e acceso: ne è esempio in mostra l’opera “Volumi di paesaggio” del 1918”.
Interessante è la fase contemporanea della rassegna caratterizzata dalle opere dei maggiori esponenti dell’arte cinetica: Dadamaino, Finzi, Grignani ecc che introducono lo spettatore in un nuovo concetto di movimento. E ancora le opere di Piacentino, Donzelli, Gagliardino, Valente
08
settembre 2016
La Macchina del Movimento dal Futurismo al contemporaneo
Dall'otto settembre all'otto dicembre 2016
arte moderna e contemporanea
Location
PALAZZO MATHIS
Bra, Piazza Caduti Della Libertà, 20, (Cuneo)
Bra, Piazza Caduti Della Libertà, 20, (Cuneo)
Orario di apertura
da giovedì a domenica ore 9-13 / 14,30-18
tutti i giorni su prenotazione
Vernissage
8 Settembre 2016, ore 18
Autore
Curatore