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La Madonna Botti alla Galleria Doria Pamphilj
La Madonna Botti, opera ritrovata del maestro fiorentino Andrea del Sarto (1486-1530), sarà ospitata all’interno della Galleria Doria Pamphilj di Roma (Sala dei Velluti) dopo la presentazione alla Courtauld Institute Gallery di Londra
Comunicato stampa
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A partire dal 28 novembre 2003 la Madonna Botti , opera ritrovata del maestro fiorentino Andrea del Sarto (1486-1530), sarà ospitata all’interno della Galleria Doria Pamphilj di Roma (Sala dei Velluti) dopo la presentazione alla Courtauld Institute Gallery di Londra. La Galleria, con questa sua prima esperienza di esposizione temporanea, intende celebrare il ritorno ufficiale dell’opera in Italia e offrire al grande pubblico la possibilità di ammirare il disperso capolavoro cinquecentesco.
Considerata perduta, poichè dispersa da circa 350 anni, la Madonna Botti è stata riconosciuta come perduto autografo sartesco grazie agli studi del defunto Prof. John Shearman, docente della Harvard University, ex vice direttore del Courtauld Institute e studioso di Andrea del Sarto. Tra novembre 2001 e marzo 2003, la Courtauld Institute Gallery, Somerset House di Londra ha dedicato una mostra speciale a questo particolarissimo dipinto raffigurante la Vergine e il Bambino eseguito a Firenze intorno al 1528-30, durante gli anni turbolenti successivi al Sacco di Roma del 1527, quando le pattuglie del Sacro Romano Impero e della Francia invasero la città , saccheggiando e distruggendo diverse chiese e monumenti. La Chiesa cattolica era in crisi e Firenze – ridedicata a Cristo e alla Vergine Maria – si diede a un nuovo senso di religiosità . Fu proprio in questo clima che Andrea del Sarto dipinse tale capolavoro, una delle sue opere finali, il cui unico disegno conosciuto appartiene all’Ashmolean Museum di Oxford.
La particolarità del dipinto sta nel marcato realismo delle figure che, stagliate sul fondo scuro, appaiono accentuate nella loro presenza fisica, e nell’iconografia, secondo cui l’intimità di un gesto è chiamata ad evocare l’umanità di Cristo: la Vergine, rivolta teneramente verso il Bambino, sorregge il debole corpicino con la mano destra mentre, con la sinistra, gli scosta dolcemente il labbro inferiore, come a mostrarne i primi denti.
Oggi, il trasferimento temporaneo dell’opera a Roma costituisce non solo l’ufficiale rientro dell’opera in Italia, ma anche la rara opportunità , offerta agli studiosi e al grande pubblico, di ammirare la straordinaria intensità del quadro recentemente riportato alla sua originale bellezza grazie al restauro eseguito dal Courtauld Institute of Art di Londra.
L’esposizione presso la Galleria Doria Pamphilj sarà accompagnata da una pubblicazione in italiano e dal catalogo ampiamente illustrato, Andrea del Sarto: The Botti Madonna (in lingua inglese), edito nel 2001 in occasione della mostra alla Courtauld Institute Gallery e contenente diversi saggi sulla storia del dipinto e sul recente restauro.
Considerata perduta, poichè dispersa da circa 350 anni, la Madonna Botti è stata riconosciuta come perduto autografo sartesco grazie agli studi del defunto Prof. John Shearman, docente della Harvard University, ex vice direttore del Courtauld Institute e studioso di Andrea del Sarto. Tra novembre 2001 e marzo 2003, la Courtauld Institute Gallery, Somerset House di Londra ha dedicato una mostra speciale a questo particolarissimo dipinto raffigurante la Vergine e il Bambino eseguito a Firenze intorno al 1528-30, durante gli anni turbolenti successivi al Sacco di Roma del 1527, quando le pattuglie del Sacro Romano Impero e della Francia invasero la città , saccheggiando e distruggendo diverse chiese e monumenti. La Chiesa cattolica era in crisi e Firenze – ridedicata a Cristo e alla Vergine Maria – si diede a un nuovo senso di religiosità . Fu proprio in questo clima che Andrea del Sarto dipinse tale capolavoro, una delle sue opere finali, il cui unico disegno conosciuto appartiene all’Ashmolean Museum di Oxford.
La particolarità del dipinto sta nel marcato realismo delle figure che, stagliate sul fondo scuro, appaiono accentuate nella loro presenza fisica, e nell’iconografia, secondo cui l’intimità di un gesto è chiamata ad evocare l’umanità di Cristo: la Vergine, rivolta teneramente verso il Bambino, sorregge il debole corpicino con la mano destra mentre, con la sinistra, gli scosta dolcemente il labbro inferiore, come a mostrarne i primi denti.
Oggi, il trasferimento temporaneo dell’opera a Roma costituisce non solo l’ufficiale rientro dell’opera in Italia, ma anche la rara opportunità , offerta agli studiosi e al grande pubblico, di ammirare la straordinaria intensità del quadro recentemente riportato alla sua originale bellezza grazie al restauro eseguito dal Courtauld Institute of Art di Londra.
L’esposizione presso la Galleria Doria Pamphilj sarà accompagnata da una pubblicazione in italiano e dal catalogo ampiamente illustrato, Andrea del Sarto: The Botti Madonna (in lingua inglese), edito nel 2001 in occasione della mostra alla Courtauld Institute Gallery e contenente diversi saggi sulla storia del dipinto e sul recente restauro.
28
novembre 2003
La Madonna Botti alla Galleria Doria Pamphilj
Dal 28 novembre 2003 al 29 febbraio 2004
arte antica
Location
GALLERIA DORIA PAMPHILJ
Roma, Piazza Del Collegio Romano, 2, (Roma)
Roma, Piazza Del Collegio Romano, 2, (Roma)
Biglietti
€ 8,00. Ridotto per anziani, studenti e gruppi €5,70
Orario di apertura
tutti i giorni ore 10 - 17