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La Magia di Umberto Brunelleschi
Umberto Brunelleschi (Montemurlo il 21 giugno 1879 – Parigi il 16 febbraio 1949) rappresenta il genio italiano dell’Art Déco, l’unico in grado di reggere il confronto con i grandi maestri francesi.
Comunicato stampa
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Umberto Brunelleschi (Montemurlo il 21 giugno 1879 - Parigi il 16 febbraio 1949) rappresenta il genio italiano dell’Art Déco, l’unico in grado di reggere il confronto con i grandi maestri francesi.
La sua magia viene rivelata dalla mostra, curata da Giorgio Bacci e Alessia Cecconi, che gli dedica il Comune di Montemurlo in occasione dell’anniversario della nascita e che viene inaugurata il prossimo 6 aprile, alle 17. L’iniziativa, promossa in collaborazione con la Fondazione CDSE, è un modo per rendere giustizia a Brunelleschi, illustratore di levatura internazionale, la cui opera è stata riportata giustamente alla luce dagli studiosi a partire dagli anni Novanta.
L’esposizione ripercorre, con tagli e spaccati significativi, l’evoluzione di Umberto Brunelleschi. Divisa in due ampie sale, presenta materiali eterogenei, a sottolineare il talento ideativo dell’artista e la sua poliedricità. Emblematico il titolo, La Magia di Umberto Brunelleschi, specchio di un’arte rara e raffinata che si rivela nelle copertine e nelle illustrazioni delle grandi riviste francesi come in quelle del Giornalino della domenica e de La Lettura del Corriere della Sera, nei sognanti disegni dei libri per bambini, ma anche nelle scenografie teatrali e negli abiti di scena della Turandot che venne rappresentata al Maggio musicale fiorentino nel 1940.
Da Firenze a Parigi - A Firenze Brunelleschi frequenta l’Accademia di Belle Arti, decisivo è l’incontro, alla Scuola libera del nudo, con Ardengo Soffici e Giovanni Costetti. È insieme a loro che decide di trasferirsi a Parigi. Nella capitale francese avviene il vero cambio di passo: l’artista si apre a una dimensione internazionale, frequenta artisti del calibro di André Derain, Amedeo Modigliani, Pablo Picasso, oppure letterati come Gabriele D’Annunzio.
Uno stile speciale tra la Francia e l’Italia - Brunelleschi definisce negli anni un proprio stile immediatamente riconoscibile, impiegando magistralmente una tecnica preziosa e raffinata come il pochoir (di cui in mostra sono esposti alcuni esempi), ed è tra i pochi artisti di calibro internazionale a raggiungere il livello qualitativo di grandissimi disegnatori déco come Georges Lepape e George Barbier. L’artista in Francia incontra un favore crescente, illustra numerosi volumi e la sua opera è richiesta dai più importanti periodici di moda e costume.
In Italia illustra libri per bambini, collabora con La Lettura del Corriere della Sera e con Il Giornalino della domenica. Esordisce nel 1915 alla Pergola di Firenze, è impegnato a La Scala di Milano, in diverse produzioni, dal 1918 al 1938. Infine, realizza le scenografie e i figurini per la versione della Turandot rappresentata nel 1940 al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.
I libri per bambini - I disegni originali per L’albero delle fiabe (1909), raccolta di fiabe di Massimo Bontempelli, evidenziano uno stile in formazione, ancora in cerca di una sua identità precisa. Tuttavia, il visitatore potrà facilmente scorgervi quella predilezione per un linearismo grafico attento e ben calibrato che tornerà, maturo e disteso, nel capolavoro Le malheureux petit voyage (di Gabriel Soulages, 1926), anch’esso esposto al pari di Les contes de Boccace (1934), Zufrin (di Giuseppe Fanciulli, 1932), La cronaca della settimana (di Luigi Bertelli, 1921).
Le riviste, dal Giornalino della domenica a La Lettura - Il settore delle riviste, centrale nella fortuna di Brunelleschi, è ben rappresentato da una serie di copertine elaborate nel 1908 per Il giornalino della Domenica, dedicate alle stagioni dell’anno: un paesaggio invernale accarezzato dalla neve (gennaio) dialoga con l’atmosfera fiabesca di uno stagno rischiarato dalla luna e dalle stelle (giugno), oppure i bambini impegnati nei giochi al mare (agosto) rispondono al piccolo imbacuccato tra gli alberi spogli (novembre).
Anche un altro importante periodico si avvalse della collaborazione di Brunelleschi: è La Lettura, legato (allora come oggi) al Corriere della Sera. In mostra sono esposte numerose copertine. Dall’affascinante ritratto ‘in punta di penna’ del giugno 1926 alla ‘cineseria’ del settembre 1924, dalla maschera del febbraio 1920 al raffinato disegno arabescato del luglio 1923.
Un ruolo a parte per La Tradotta, giornale settimanale della terza armata, diretto da Renato Simoni, che Brunelleschi illustrò in varie occasioni nel 1918, elaborando immagini dal tono ammiccante. Gli eventi diventano espedienti per raffigurare improbabili harem e figurini, scene galanti e trasparenti allegorie.
La Turandot del Maggio (1940) - L’esposizione vede protagonista anche un allestimento altamente spettacolare, volto a mettere in dialogo, per la prima volta, i bozzetti di scena e i figurini realizzati da Umberto Brunelleschi per la Turandot rappresentata al Maggio musicale fiorentino nel 1940, con i costumi effettivamente realizzati in quell’occasione. Il visitatore potrà ammirare i disegni originali accanto a vestiti sontuosi, in cui prendono vita dragoni d’oro e di seta.
La sua magia viene rivelata dalla mostra, curata da Giorgio Bacci e Alessia Cecconi, che gli dedica il Comune di Montemurlo in occasione dell’anniversario della nascita e che viene inaugurata il prossimo 6 aprile, alle 17. L’iniziativa, promossa in collaborazione con la Fondazione CDSE, è un modo per rendere giustizia a Brunelleschi, illustratore di levatura internazionale, la cui opera è stata riportata giustamente alla luce dagli studiosi a partire dagli anni Novanta.
L’esposizione ripercorre, con tagli e spaccati significativi, l’evoluzione di Umberto Brunelleschi. Divisa in due ampie sale, presenta materiali eterogenei, a sottolineare il talento ideativo dell’artista e la sua poliedricità. Emblematico il titolo, La Magia di Umberto Brunelleschi, specchio di un’arte rara e raffinata che si rivela nelle copertine e nelle illustrazioni delle grandi riviste francesi come in quelle del Giornalino della domenica e de La Lettura del Corriere della Sera, nei sognanti disegni dei libri per bambini, ma anche nelle scenografie teatrali e negli abiti di scena della Turandot che venne rappresentata al Maggio musicale fiorentino nel 1940.
Da Firenze a Parigi - A Firenze Brunelleschi frequenta l’Accademia di Belle Arti, decisivo è l’incontro, alla Scuola libera del nudo, con Ardengo Soffici e Giovanni Costetti. È insieme a loro che decide di trasferirsi a Parigi. Nella capitale francese avviene il vero cambio di passo: l’artista si apre a una dimensione internazionale, frequenta artisti del calibro di André Derain, Amedeo Modigliani, Pablo Picasso, oppure letterati come Gabriele D’Annunzio.
Uno stile speciale tra la Francia e l’Italia - Brunelleschi definisce negli anni un proprio stile immediatamente riconoscibile, impiegando magistralmente una tecnica preziosa e raffinata come il pochoir (di cui in mostra sono esposti alcuni esempi), ed è tra i pochi artisti di calibro internazionale a raggiungere il livello qualitativo di grandissimi disegnatori déco come Georges Lepape e George Barbier. L’artista in Francia incontra un favore crescente, illustra numerosi volumi e la sua opera è richiesta dai più importanti periodici di moda e costume.
In Italia illustra libri per bambini, collabora con La Lettura del Corriere della Sera e con Il Giornalino della domenica. Esordisce nel 1915 alla Pergola di Firenze, è impegnato a La Scala di Milano, in diverse produzioni, dal 1918 al 1938. Infine, realizza le scenografie e i figurini per la versione della Turandot rappresentata nel 1940 al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.
I libri per bambini - I disegni originali per L’albero delle fiabe (1909), raccolta di fiabe di Massimo Bontempelli, evidenziano uno stile in formazione, ancora in cerca di una sua identità precisa. Tuttavia, il visitatore potrà facilmente scorgervi quella predilezione per un linearismo grafico attento e ben calibrato che tornerà, maturo e disteso, nel capolavoro Le malheureux petit voyage (di Gabriel Soulages, 1926), anch’esso esposto al pari di Les contes de Boccace (1934), Zufrin (di Giuseppe Fanciulli, 1932), La cronaca della settimana (di Luigi Bertelli, 1921).
Le riviste, dal Giornalino della domenica a La Lettura - Il settore delle riviste, centrale nella fortuna di Brunelleschi, è ben rappresentato da una serie di copertine elaborate nel 1908 per Il giornalino della Domenica, dedicate alle stagioni dell’anno: un paesaggio invernale accarezzato dalla neve (gennaio) dialoga con l’atmosfera fiabesca di uno stagno rischiarato dalla luna e dalle stelle (giugno), oppure i bambini impegnati nei giochi al mare (agosto) rispondono al piccolo imbacuccato tra gli alberi spogli (novembre).
Anche un altro importante periodico si avvalse della collaborazione di Brunelleschi: è La Lettura, legato (allora come oggi) al Corriere della Sera. In mostra sono esposte numerose copertine. Dall’affascinante ritratto ‘in punta di penna’ del giugno 1926 alla ‘cineseria’ del settembre 1924, dalla maschera del febbraio 1920 al raffinato disegno arabescato del luglio 1923.
Un ruolo a parte per La Tradotta, giornale settimanale della terza armata, diretto da Renato Simoni, che Brunelleschi illustrò in varie occasioni nel 1918, elaborando immagini dal tono ammiccante. Gli eventi diventano espedienti per raffigurare improbabili harem e figurini, scene galanti e trasparenti allegorie.
La Turandot del Maggio (1940) - L’esposizione vede protagonista anche un allestimento altamente spettacolare, volto a mettere in dialogo, per la prima volta, i bozzetti di scena e i figurini realizzati da Umberto Brunelleschi per la Turandot rappresentata al Maggio musicale fiorentino nel 1940, con i costumi effettivamente realizzati in quell’occasione. Il visitatore potrà ammirare i disegni originali accanto a vestiti sontuosi, in cui prendono vita dragoni d’oro e di seta.
06
aprile 2019
La Magia di Umberto Brunelleschi
Dal 06 aprile al 02 giugno 2019
arte moderna e contemporanea
Location
CENTRO GIOVANI
Montemurlo, piazza Don Milani, (Prato)
Montemurlo, piazza Don Milani, (Prato)
Orario di apertura
venerdì 15-19; sabato, domenica e festivi 10-13/15-19
Vernissage
6 Aprile 2019, h 17
Autore
Curatore