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La mano che crea. La Galleria pubblica di Ugo Zannoni (1836-1919). Scultore, collezionista e mecenate
Intorno alla celebrazione di Ugo Zannoni, scultore tra i maggiori dell’Ottocento, si è sviluppato un progetto che indica una nuova modalità di approccio alla realizzazione delle mostre. Le 200 opere della collezione Zannoni, da lui donata alla sua città, documentano l’artista e offrono una potente panoramica sugli maestri del suo tempo, da lui collezionati. Nel settimo centenario dantesco, la mostra non poteva non soffermarsi anche su un’opera tra le più celebri dello scultore: il monumento veronese a Dante.
Comunicato stampa
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È molto più di una mostra quella che i Civici Musei di Verona propongono dal prossimo 26 giugno e sino a tutto gennaio 2021 alla Galleria d’Arte Moderna Achille Forti al Palazzo della Ragione, intorno al tema del mecenatismo che ha portato alla nascita di molte, grandi collezioni pubbliche. È, infatti, un progetto che propone una nuova modalità di approccio alla realizzazione delle mostre. Il punto di avvio, lepicentro del progetto curato dal direttore dei Musei Civici Francesca Rossi affiancata da un Comitato scientifico composto da Maddalena Basso, Camilla Bertoni, Elena Casotto, Tiziana Franco, Sergio Marinelli, Patrizia Nuzzo e Pietro Trincanato - è la vicenda di uno dei maggiori scultori dellOttocento veronese, Ugo Zannoni.
Artista che visse una lunga carriera all'insegna di relazioni artistiche tra Verona, Milano e Venezia, animata dallimpegno civile a favore della cultura e dei musei cittadini. Tra il 1905 e il 1918, Zannoni donò ai Musei Civici veronesi la sua cospicua collezione di opere d'arte, contribuendo così a gettare le basi per la costituzione di una Galleria dArte Moderna a Verona.
Un omaggio che la città di Verona rivolge ad un artista che possiamo annoverare tra i fondatori della Galleria dArte Moderna cittadina sottolinea lassessore alla Cultura Francesca Briani . Realizzata in stretta connessione con la comunità cittadina, Università di Verona, lAccademia di Belle Arti, il centro Culturale Gaspare Bertoni agli Stimmatini e i Musei Civici - Galleria dArte Moderna Achille Forti, la mostra ricorda allo stesso tempo il generoso e solidale pensiero di un artista-cittadino che ha donato alla sua città le sue opere e la sua collezione. Un messaggio che giunge al pubblico in un particolare momento storico. La situazione che stiamo vivendo è infatti difficile e faticosa, ma è pur vero che proprio in frangenti come questo la cultura rappresenta un rifugio sicuro alla solitudine per far fronte allemergenza.
Fu grazie allimpulso e al profondo impegno civile e culturale di Ugo Zannoni, testimoniato dalla generosa donazione, che agli inizi del Novecento il Museo Civico poté rivolgere la sua attenzione allarte allora contemporanea. La mostra ha quindi il merito di offrire il primo studio approfondito sulle vicende della collezione Zannoni afferma Francesca Rossi Direttore dei Musei Civici. Grazie a una sistematica campagna di ricognizione, le circa 200 opere donate, sono state oggetto di ricerche, interventi conservativi, documentazione fotografica e schedatura. Per questo, nellattesa della riapertura della Galleria, sono stati organizzati appuntamenti virtuali pillole video, visite guidate per raccontare la mostra allinterno delliniziativa Museo Agile diffusa tramite il portale internet e i canali social dei Musei Civici.
Zannoni: collezione privata
Nella raccolta delle circa 200 opere donate, sono presenti artisti che Zannoni ha frequentato e altri animatori di ricerche scultoree e pittoriche significative del secondo Ottocento, tra realismo, umori risorgimentali e nuove poetiche della luce.
Tra loro, Domenico Induno, Mosè Bianchi, Filippo Carcano, Leonardo Bazzaro, Julius Lange, Luigi Nono, e il più moderno pittore divisionista Angelo Morbelli. Tra i veronesi, Angelo Dall'Oca Bianca, Francesco Danieli e il cugino dello scultore, Giuseppe Zannoni. Tra i soggetti rappresentati spiccano generi figurativi del paesaggio e del ritratto.
Se la collezione Zannoni rappresenta uno spaccato esemplare dell'affascinante mondo del collezionismo d'arte ottocentesco, dietro alle ragioni che portarono il collezionista al lascito al Comune di Verona, si riflette il forte senso civico che ha animato singolarmente la società civile veronese e veneta tra Otto e Novecento.
In esposizione, nell'ampia quarta sala della Galleria dArte Moderna Achille Forti, saranno rievocati latelier dello scultore e la collezione dell'artista, tipica di una galleria privata dellOttocento.
Celebrazioni dei 700 anni della morte di Dante
La mostra fa rivivere, anche, l'ordinamento della prima esposizione civica d'arte moderna nelle cosiddette "Sale Zannoni", allestita in tre sezioni nel Museo Civico a Palazzo Pompei dal 1908 al 1938 (con opere di Ugo e Giuseppe Zannoni, opere di artisti veronesi e 'forestieri').
Senza dubbio, la fama dellartista è legata soprattutto alla realizzazione di un monumento simbolo, la celebre statua di Dante Alighieri, che, nel centro della piazza dei Signori, rivolge lo sguardo ai palazzi Scaligeri dove il Poeta, durante lesilio da Firenze, fu accolto da Cangrande della Scala.
Zannoni eseguì questopera da giovane, non ancora trentenne, aggiudicandosi la vittoria di un importante concorso promosso per la ricorrenza del VI centenario della nascita del Poeta. A questo riguardo, lesposizione è stata volutamente concepita per essere proposta al pubblico in concomitanza dellufficiale apertura dellanno dedicato alle celebrazioni dei 700 anni della morte di Dante, prevista il prossimo settembre 2020.
In mostra, infatti, è esposto il bozzetto in bronzo del famoso monumento dantesco, a rappresentare questo episodio cruciale del percorso artistico dello scultore.
Ma se questa tappa della carriera di Zannoni è nota ai più, liniziativa considera anche risvolti meno popolari della vita dello scultore veronese e, in particolare, esplora il contesto delle amicizie, degli affetti famigliari e delle relazioni che ne hanno segnato il percorso in unepoca di grande fervore civile della città e della Nazione.
Mostra-laboratorio, con Università e studenti
Interpretando lo spirito dellartista e il forte significato educativo e identitario che egli attribuiva allarte e alla funzione del museo, i Musei Civici hanno voluto creare un progetto innovativo rivolto a studenti di istituzioni universitarie, veronesi e non solo. Attraverso unoriginale mostra-laboratorio, gli studenti sono entrati nel cuore della vita del museo, hanno collaborato con lo sta? della Galleria nelle attività di cura delle collezioni e fatto esperienza diretta di ciò che avviene dietro le quinte, prima e durante il periodo di apertura della mostra al pubblico.
Secondo questo concetto di Museo partecipativo sono stati organizzati, con la collaborazione dell'Università di Verona, Dipartimento Culture e Civiltà, e dell'Accademia di Belle Arti di Verona, laboratori di alta formazione per la produzione artistica e la professione museale e alle metodologie di gestione del patrimonio culturale (catalogazione, restauro, mediazione culturale).
Il Dipartimento Culture e Civiltà dellAteneo veronese ha dedicato allo studio di cento opere provenienti dalla collezione Zannoni, un corso specialistico sulla catalogazione di beni culturali secondo gli standard ministeriali. LAccademia di Belle Arti si è impegnata nella progettazione di unutilissima linea del tempo "Linea del tempo" figurata, incentrata sui donatori dei Musei Civici tra Ottocento e primo Novecento, e a realizzare un cantiere di restauro in Galleria dedicato a gessi di Zannoni.
Collezionismo e mecenatismo contemporaneo
Durante il periodo della mostra si darà spazio inoltre a una esplorazione del tema del collezionismo e del mecenatismo contemporaneo grazie a testimonianze dirette di collezionisti veronesi.
Tutto questo è stato condiviso con un comitato scientifico composto da studiosi e con giovani volontari del Servizio Civile Nazionale che hanno seguito ogni fase del progetto: dalla ricognizione delle opere darte nei depositi museali, alla ricerca documentaria in biblioteche e archivi.
Il progetto rinnova profondamente un filone di iniziative coordinate tra le raccolte del sistema museale civico dedicate a valorizzare le collezioni non esposte al pubblico, custodite perlopiù in depositi museali.
Esposizioni 2018: Bottega Scuola Accademia. La pittura a Verona dal 1570 alla peste del 1630, al Museo di Castelvecchio; "Bellezza e cura del corpo", al Museo Archeologico al Teatro Romano, "Etiopia. La bellezza rivelata. Sulle orme degli antichi esploratori", al Museo di storia Naturale, Mauro Fiorese. Treasure Rooms (2014-2016), alla Galleria d'Arte Moderna Achille Forti.
Artista che visse una lunga carriera all'insegna di relazioni artistiche tra Verona, Milano e Venezia, animata dallimpegno civile a favore della cultura e dei musei cittadini. Tra il 1905 e il 1918, Zannoni donò ai Musei Civici veronesi la sua cospicua collezione di opere d'arte, contribuendo così a gettare le basi per la costituzione di una Galleria dArte Moderna a Verona.
Un omaggio che la città di Verona rivolge ad un artista che possiamo annoverare tra i fondatori della Galleria dArte Moderna cittadina sottolinea lassessore alla Cultura Francesca Briani . Realizzata in stretta connessione con la comunità cittadina, Università di Verona, lAccademia di Belle Arti, il centro Culturale Gaspare Bertoni agli Stimmatini e i Musei Civici - Galleria dArte Moderna Achille Forti, la mostra ricorda allo stesso tempo il generoso e solidale pensiero di un artista-cittadino che ha donato alla sua città le sue opere e la sua collezione. Un messaggio che giunge al pubblico in un particolare momento storico. La situazione che stiamo vivendo è infatti difficile e faticosa, ma è pur vero che proprio in frangenti come questo la cultura rappresenta un rifugio sicuro alla solitudine per far fronte allemergenza.
Fu grazie allimpulso e al profondo impegno civile e culturale di Ugo Zannoni, testimoniato dalla generosa donazione, che agli inizi del Novecento il Museo Civico poté rivolgere la sua attenzione allarte allora contemporanea. La mostra ha quindi il merito di offrire il primo studio approfondito sulle vicende della collezione Zannoni afferma Francesca Rossi Direttore dei Musei Civici. Grazie a una sistematica campagna di ricognizione, le circa 200 opere donate, sono state oggetto di ricerche, interventi conservativi, documentazione fotografica e schedatura. Per questo, nellattesa della riapertura della Galleria, sono stati organizzati appuntamenti virtuali pillole video, visite guidate per raccontare la mostra allinterno delliniziativa Museo Agile diffusa tramite il portale internet e i canali social dei Musei Civici.
Zannoni: collezione privata
Nella raccolta delle circa 200 opere donate, sono presenti artisti che Zannoni ha frequentato e altri animatori di ricerche scultoree e pittoriche significative del secondo Ottocento, tra realismo, umori risorgimentali e nuove poetiche della luce.
Tra loro, Domenico Induno, Mosè Bianchi, Filippo Carcano, Leonardo Bazzaro, Julius Lange, Luigi Nono, e il più moderno pittore divisionista Angelo Morbelli. Tra i veronesi, Angelo Dall'Oca Bianca, Francesco Danieli e il cugino dello scultore, Giuseppe Zannoni. Tra i soggetti rappresentati spiccano generi figurativi del paesaggio e del ritratto.
Se la collezione Zannoni rappresenta uno spaccato esemplare dell'affascinante mondo del collezionismo d'arte ottocentesco, dietro alle ragioni che portarono il collezionista al lascito al Comune di Verona, si riflette il forte senso civico che ha animato singolarmente la società civile veronese e veneta tra Otto e Novecento.
In esposizione, nell'ampia quarta sala della Galleria dArte Moderna Achille Forti, saranno rievocati latelier dello scultore e la collezione dell'artista, tipica di una galleria privata dellOttocento.
Celebrazioni dei 700 anni della morte di Dante
La mostra fa rivivere, anche, l'ordinamento della prima esposizione civica d'arte moderna nelle cosiddette "Sale Zannoni", allestita in tre sezioni nel Museo Civico a Palazzo Pompei dal 1908 al 1938 (con opere di Ugo e Giuseppe Zannoni, opere di artisti veronesi e 'forestieri').
Senza dubbio, la fama dellartista è legata soprattutto alla realizzazione di un monumento simbolo, la celebre statua di Dante Alighieri, che, nel centro della piazza dei Signori, rivolge lo sguardo ai palazzi Scaligeri dove il Poeta, durante lesilio da Firenze, fu accolto da Cangrande della Scala.
Zannoni eseguì questopera da giovane, non ancora trentenne, aggiudicandosi la vittoria di un importante concorso promosso per la ricorrenza del VI centenario della nascita del Poeta. A questo riguardo, lesposizione è stata volutamente concepita per essere proposta al pubblico in concomitanza dellufficiale apertura dellanno dedicato alle celebrazioni dei 700 anni della morte di Dante, prevista il prossimo settembre 2020.
In mostra, infatti, è esposto il bozzetto in bronzo del famoso monumento dantesco, a rappresentare questo episodio cruciale del percorso artistico dello scultore.
Ma se questa tappa della carriera di Zannoni è nota ai più, liniziativa considera anche risvolti meno popolari della vita dello scultore veronese e, in particolare, esplora il contesto delle amicizie, degli affetti famigliari e delle relazioni che ne hanno segnato il percorso in unepoca di grande fervore civile della città e della Nazione.
Mostra-laboratorio, con Università e studenti
Interpretando lo spirito dellartista e il forte significato educativo e identitario che egli attribuiva allarte e alla funzione del museo, i Musei Civici hanno voluto creare un progetto innovativo rivolto a studenti di istituzioni universitarie, veronesi e non solo. Attraverso unoriginale mostra-laboratorio, gli studenti sono entrati nel cuore della vita del museo, hanno collaborato con lo sta? della Galleria nelle attività di cura delle collezioni e fatto esperienza diretta di ciò che avviene dietro le quinte, prima e durante il periodo di apertura della mostra al pubblico.
Secondo questo concetto di Museo partecipativo sono stati organizzati, con la collaborazione dell'Università di Verona, Dipartimento Culture e Civiltà, e dell'Accademia di Belle Arti di Verona, laboratori di alta formazione per la produzione artistica e la professione museale e alle metodologie di gestione del patrimonio culturale (catalogazione, restauro, mediazione culturale).
Il Dipartimento Culture e Civiltà dellAteneo veronese ha dedicato allo studio di cento opere provenienti dalla collezione Zannoni, un corso specialistico sulla catalogazione di beni culturali secondo gli standard ministeriali. LAccademia di Belle Arti si è impegnata nella progettazione di unutilissima linea del tempo "Linea del tempo" figurata, incentrata sui donatori dei Musei Civici tra Ottocento e primo Novecento, e a realizzare un cantiere di restauro in Galleria dedicato a gessi di Zannoni.
Collezionismo e mecenatismo contemporaneo
Durante il periodo della mostra si darà spazio inoltre a una esplorazione del tema del collezionismo e del mecenatismo contemporaneo grazie a testimonianze dirette di collezionisti veronesi.
Tutto questo è stato condiviso con un comitato scientifico composto da studiosi e con giovani volontari del Servizio Civile Nazionale che hanno seguito ogni fase del progetto: dalla ricognizione delle opere darte nei depositi museali, alla ricerca documentaria in biblioteche e archivi.
Il progetto rinnova profondamente un filone di iniziative coordinate tra le raccolte del sistema museale civico dedicate a valorizzare le collezioni non esposte al pubblico, custodite perlopiù in depositi museali.
Esposizioni 2018: Bottega Scuola Accademia. La pittura a Verona dal 1570 alla peste del 1630, al Museo di Castelvecchio; "Bellezza e cura del corpo", al Museo Archeologico al Teatro Romano, "Etiopia. La bellezza rivelata. Sulle orme degli antichi esploratori", al Museo di storia Naturale, Mauro Fiorese. Treasure Rooms (2014-2016), alla Galleria d'Arte Moderna Achille Forti.
26
giugno 2020
La mano che crea. La Galleria pubblica di Ugo Zannoni (1836-1919). Scultore, collezionista e mecenate
Dal 26 giugno 2020 al 31 gennaio 2021
arte moderna
documentaria
documentaria
Location
GALLERIA D’ARTE MODERNA ACHILLE FORTI
Verona, Cortile Del Mercato Vecchio, (Verona)
Verona, Cortile Del Mercato Vecchio, (Verona)
Biglietti
Il biglietto può essere acquistato esclusivamente online su HYPERLINK "http://museiverona.com/" \\hmuseiverona.com, prenotando anche l'orario di ingresso.
La biglietteria chiude 45 minuti prima.
Orario di apertura
Da martedì a venerdì 11 -17.
Sabato, domenica e festivi 11 -17.
Chiuso il lunedì.
Le semplici regole per una buona visita sono disponibili sul sito museicivici.comune.verona.it
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI
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