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La mazza e la mezzaluna. Turchi, Tartari e Mori al Santo
“La mazza e la mezzaluna. Turchi, Tartari e Mori al Santo”, inaugurata il 6 giugno e aperta fino al 4 ottobre, è dedicata a segni ed opere che alcune culture, lontane nel tempo e nello spazio, hanno lasciato nella basilica e nel complesso antoniano. Tra esse: la mazza d’onore del tardo Rinascimento donata dal re polacco Giovanni III Sobieski, l’eroe della battaglia di Vienna contro i Turchi, il Reliquiario della terra portata dall’Oriente dal beato Odorico da Pordenone e il Reliquiario del bicchiere di Aleardino.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 9 giugno al 4 ottobre sarà visitabile ai Musei Antoniani di Padova la mostra “La mazza e la
mezzaluna. Turchi, Tartari e Mori al Santo”, curata da Veneranda Arca di S. Antonio e dedicata a
segni ed opere che alcune culture, lontane nel tempo e nello spazio, hanno lasciato nella basilica e
nel complesso antoniano. Tra esse la mazza d’onore del tardo Rinascimento donata dal re polacco
Giovanni III Sobieski, l’eroe della battaglia di Vienna contro i Turchi
Il tema scelto per il Giugno Antoniano 2019, “L’incontro con l’altro”, è all’origine della mostra “La
mazza e la mezzaluna. Turchi, Tartari e Mori al Santo”, curata dalla Veneranda Arca di S. Antonio
che verrà inaugurata il 9 giugno alle 11.00 ai Musei Antoniani di Padova e rimarrà aperta nelle
sue sale fino al 4 ottobre 2019.
L’idea della mostra nasce da una serie di incontri seminariali, organizzati con gli alunni del
professor Gionata Tasini del Liceo "Romano Bruni" di Ponte di Brenta insieme alla d.ssa Chiara Dal
Porto dell’Archivio della Veneranda Arca di S. Antonio, dedicati ad un oggetto molto particolare:
una mazza da cerimonia, un bastone di comando espressione di prestigio e potere, che fu donato
alla basilica dal re polacco Giovanni III Sobieski, che la storia ricorda come colui che alle porte di
Vienna inflisse all'esercito turco una determinante sconfitta nel 1683. La storia prestigiosa di
questo personaggio è stata indagata grazie agli incontri con il prof. Mirosłav Lenart, che tanti studi
ha dedicato ai rapporti tra la basilica e la Polonia, e con la prof.ssa Giorgetta Bonfiglio-Dosio che
ha spiegato ai giovani studenti l’importanza e la metodologia della ricerca d’archivio.
Da qui il progetto La mazza e la mezzaluna, allo scopo di cercare presenze e segni del Lontano e
nel Diverso nel contesto antoniano. Nella mostra saranno esposti oggetti preziosi provenienti
dalla Basilica e documenti dell’Archivio della Veneranda Arca di S. Antonio. Tra questi, oltre alla
mazza d’onore, il Reliquiario della terra portata dall’Oriente dal beato Odorico da Pordenone e il
Reliquiario del bicchiere di Aleardino.
Figure affrescate, missionari e viaggiatori, autori di reportage di viaggio nell’Estremo Oriente
come il beato Odorico da Pordenone (che lo scrisse nel 1330, proprio nel convento del Santo),
sono stati individuati e messi in relazione, volta per volta con realtà storiche differenziate, su cui è
invece opportuno porre attenzione. Saraceni, Infedeli, Mori, Ebrei, Mongoli, Tartari, Ottomani,
Pirati, Turchi: parole diverse che significano periodi ed eventi diversi, ma che hanno in comune il
tema dell’incontro: che fu a volte tragico e drammatico, a volte foriero di scambi commerciali e
culturali. E se la storia della politica e della diplomazia andarono in un senso, vale ricordare che il
grande mare Mediterraneo fu continuamente solcato da uomini, da merci e da idee, sicché anche
sulle pareti dell’Urbs Picta antoniana, soprattutto nell'oratorio di San Giorgio e nella cappella di
San Giacomo Altichiero da Zevio, nell’ultimo terzo del Trecento, mise in scena i Tartari, i Saraceni,
i Mori: avendo, come non di rado questa iconografia registra, un tema sacro importante, diffuso e
di garbata scenografia. Proprio l’Adorazione dei Magi, con il suo corteo al seguito dei re sapienti
giunti da lontano, mostra queste presenze foreste, perché già nel Trecento il gusto per l’esotico
stava affascinando l’Occidente.
Il catalogo della mostra, in collaborazione con EMP, contiene anche una sezione dedicata al
recente volume illustrato Odorico da Pordenone. Le nuove e meravigliose cose straniere di Luca
Salvagno (ed. EMP, 2018), graphic novel sul viaggio in Oriente del Beato Odorico da Pordenone,
che proprio nel convento del Santo, scrisse, nel 1330, il resoconto del suo lungo percorso, e delle
cose mirabili che vide in quelle terre lontane. La mostra si prolungherà fino a settembre, quando,
in occasione di Solidaria, verranno esposte nelle Salette del Museo Antoniano le tavole illustrate
originali di Salvagno.
Per il vernissage, domenica 9 giugno alle 11.00, l’ingresso è gratuito, per gli altri orari di apertura
(da martedì a domenica ore 9-13.00 e 14-18.00) l’ingresso è a pagamento, secondo le modalità
del Museo Antoniano.
mezzaluna. Turchi, Tartari e Mori al Santo”, curata da Veneranda Arca di S. Antonio e dedicata a
segni ed opere che alcune culture, lontane nel tempo e nello spazio, hanno lasciato nella basilica e
nel complesso antoniano. Tra esse la mazza d’onore del tardo Rinascimento donata dal re polacco
Giovanni III Sobieski, l’eroe della battaglia di Vienna contro i Turchi
Il tema scelto per il Giugno Antoniano 2019, “L’incontro con l’altro”, è all’origine della mostra “La
mazza e la mezzaluna. Turchi, Tartari e Mori al Santo”, curata dalla Veneranda Arca di S. Antonio
che verrà inaugurata il 9 giugno alle 11.00 ai Musei Antoniani di Padova e rimarrà aperta nelle
sue sale fino al 4 ottobre 2019.
L’idea della mostra nasce da una serie di incontri seminariali, organizzati con gli alunni del
professor Gionata Tasini del Liceo "Romano Bruni" di Ponte di Brenta insieme alla d.ssa Chiara Dal
Porto dell’Archivio della Veneranda Arca di S. Antonio, dedicati ad un oggetto molto particolare:
una mazza da cerimonia, un bastone di comando espressione di prestigio e potere, che fu donato
alla basilica dal re polacco Giovanni III Sobieski, che la storia ricorda come colui che alle porte di
Vienna inflisse all'esercito turco una determinante sconfitta nel 1683. La storia prestigiosa di
questo personaggio è stata indagata grazie agli incontri con il prof. Mirosłav Lenart, che tanti studi
ha dedicato ai rapporti tra la basilica e la Polonia, e con la prof.ssa Giorgetta Bonfiglio-Dosio che
ha spiegato ai giovani studenti l’importanza e la metodologia della ricerca d’archivio.
Da qui il progetto La mazza e la mezzaluna, allo scopo di cercare presenze e segni del Lontano e
nel Diverso nel contesto antoniano. Nella mostra saranno esposti oggetti preziosi provenienti
dalla Basilica e documenti dell’Archivio della Veneranda Arca di S. Antonio. Tra questi, oltre alla
mazza d’onore, il Reliquiario della terra portata dall’Oriente dal beato Odorico da Pordenone e il
Reliquiario del bicchiere di Aleardino.
Figure affrescate, missionari e viaggiatori, autori di reportage di viaggio nell’Estremo Oriente
come il beato Odorico da Pordenone (che lo scrisse nel 1330, proprio nel convento del Santo),
sono stati individuati e messi in relazione, volta per volta con realtà storiche differenziate, su cui è
invece opportuno porre attenzione. Saraceni, Infedeli, Mori, Ebrei, Mongoli, Tartari, Ottomani,
Pirati, Turchi: parole diverse che significano periodi ed eventi diversi, ma che hanno in comune il
tema dell’incontro: che fu a volte tragico e drammatico, a volte foriero di scambi commerciali e
culturali. E se la storia della politica e della diplomazia andarono in un senso, vale ricordare che il
grande mare Mediterraneo fu continuamente solcato da uomini, da merci e da idee, sicché anche
sulle pareti dell’Urbs Picta antoniana, soprattutto nell'oratorio di San Giorgio e nella cappella di
San Giacomo Altichiero da Zevio, nell’ultimo terzo del Trecento, mise in scena i Tartari, i Saraceni,
i Mori: avendo, come non di rado questa iconografia registra, un tema sacro importante, diffuso e
di garbata scenografia. Proprio l’Adorazione dei Magi, con il suo corteo al seguito dei re sapienti
giunti da lontano, mostra queste presenze foreste, perché già nel Trecento il gusto per l’esotico
stava affascinando l’Occidente.
Il catalogo della mostra, in collaborazione con EMP, contiene anche una sezione dedicata al
recente volume illustrato Odorico da Pordenone. Le nuove e meravigliose cose straniere di Luca
Salvagno (ed. EMP, 2018), graphic novel sul viaggio in Oriente del Beato Odorico da Pordenone,
che proprio nel convento del Santo, scrisse, nel 1330, il resoconto del suo lungo percorso, e delle
cose mirabili che vide in quelle terre lontane. La mostra si prolungherà fino a settembre, quando,
in occasione di Solidaria, verranno esposte nelle Salette del Museo Antoniano le tavole illustrate
originali di Salvagno.
Per il vernissage, domenica 9 giugno alle 11.00, l’ingresso è gratuito, per gli altri orari di apertura
(da martedì a domenica ore 9-13.00 e 14-18.00) l’ingresso è a pagamento, secondo le modalità
del Museo Antoniano.
09
giugno 2019
La mazza e la mezzaluna. Turchi, Tartari e Mori al Santo
Dal 09 giugno al 04 ottobre 2019
Location
MUSEO ANTONIANO
Padova, Piazza del Santo, 11, (PD)
Padova, Piazza del Santo, 11, (PD)
Biglietti
L’ingresso è gratuito dal 22 al 29 settembre in occasione di Solidaria
Negli altri giorni l’ingresso è a pagamento, secondo le modalità del Museo Antoniano
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 9-13.00 e 14-18.00
Vernissage
9 Giugno 2019, ore 11
Sito web