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La memoria del corpo
La mostra in programma allo Spazio Arte Duina dal 15 febbraio al 12 aprile 2014 prende spunto dal tema del corpo come luogo di incontro tra anima e materia in cui i segni della vita, l’assortimento di linee frastagliate incise nella pelle divengono le lettere dell’alfabeto segreto che raccontano la storia di ogni uomo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra in programma allo Spazio Arte Duina dal 15 febbraio al 12 aprile 2014 prende spunto dal tema
del corpo come luogo di incontro tra anima e materia in cui i segni della vita, l'assortimento di linee frastagliate
incise nella pelle divengono le lettere dell'alfabeto segreto che raccontano la storia di ogni uomo.
Protagonisti sono artisti che hanno fatto del corpo il centro della loro ricerca, che indagano il sé e l’altro
attraverso il colore e la linea: Elisa Anfuso, Jessica Rimondi, Paul Beel, Davide Bignami, Sabatino Cersosimo,
Carlo Duina e Marco Mazzoni. Inoltre verranno esposte le opere di quattro grandi maestri: Agostino
Bonalumi, Emilio Vedova, Enrico Schinetti e Renzo Vespignani. I primi due noti sicuramente per la pittura
informale e astratta, ma che mostrano attraverso queste opere degli esordi, inconsuete e originali, il loro
interesse per questa tematica.
Il tema del corpo è da sempre al centro della ricerca pittorica occidentale che ha sempre diviso il corpo
dall’anima. La forza di questa separazione consiste nelle varie specializzazioni che l’Occidente si è dato:
le scienze separate dalle discipline umanistiche, la razionalità separata dallo spirito. La mentalità analitica
dell’Occidente ha costruito mondi perfetti e slegati, portandoli a creare realtà autonome ma incomplete,
scavando un solco sempre più profondo tra corpo e mente. E la fisicità viene o esaltata nella sua sfera
sessuale e atletica o esecrata nella sfera religiosa. Quindi culturalmente e di conseguenza artisticamente, la
condizione corporale si è spaccata tra dolore e piacere, tra ciò che si desidera e ciò che si teme, tra licenza e
divieto, tra ricordi e resistenza, tra castrazione e autoconservazione, tra pulsioni di vita e pulsioni di morte, tra
fantasie distruttive e catartiche.
Gli artisti sono osservatori acuti di queste dinamiche fisiche e psichiche: si interrogano su questa dualità e
vogliono mostrare tutte le possibilità per “conoscerci”per mezzo del corpo e della sua esplorazione. La messa
a nudo diventa l’estremo tentativo di ricostruzione della memoria, non solo personale ma anche universale,
mostrare ciò che l’uomo occidentale è attraverso i segni sulla pelle e la profondità di uno sguardo.
La mostra, poi, vede la presenza di tre giovanissimi artisti Stefania Boniotti, Loris Dogana e Federica Frati che
hanno accolto la sfida a cimentarsi con la tematica delle figura umana e grazie al Premio sul disegno Lidia
Anita Petroni si affacciano per la prima volta sul palcoscenico artistico.
del corpo come luogo di incontro tra anima e materia in cui i segni della vita, l'assortimento di linee frastagliate
incise nella pelle divengono le lettere dell'alfabeto segreto che raccontano la storia di ogni uomo.
Protagonisti sono artisti che hanno fatto del corpo il centro della loro ricerca, che indagano il sé e l’altro
attraverso il colore e la linea: Elisa Anfuso, Jessica Rimondi, Paul Beel, Davide Bignami, Sabatino Cersosimo,
Carlo Duina e Marco Mazzoni. Inoltre verranno esposte le opere di quattro grandi maestri: Agostino
Bonalumi, Emilio Vedova, Enrico Schinetti e Renzo Vespignani. I primi due noti sicuramente per la pittura
informale e astratta, ma che mostrano attraverso queste opere degli esordi, inconsuete e originali, il loro
interesse per questa tematica.
Il tema del corpo è da sempre al centro della ricerca pittorica occidentale che ha sempre diviso il corpo
dall’anima. La forza di questa separazione consiste nelle varie specializzazioni che l’Occidente si è dato:
le scienze separate dalle discipline umanistiche, la razionalità separata dallo spirito. La mentalità analitica
dell’Occidente ha costruito mondi perfetti e slegati, portandoli a creare realtà autonome ma incomplete,
scavando un solco sempre più profondo tra corpo e mente. E la fisicità viene o esaltata nella sua sfera
sessuale e atletica o esecrata nella sfera religiosa. Quindi culturalmente e di conseguenza artisticamente, la
condizione corporale si è spaccata tra dolore e piacere, tra ciò che si desidera e ciò che si teme, tra licenza e
divieto, tra ricordi e resistenza, tra castrazione e autoconservazione, tra pulsioni di vita e pulsioni di morte, tra
fantasie distruttive e catartiche.
Gli artisti sono osservatori acuti di queste dinamiche fisiche e psichiche: si interrogano su questa dualità e
vogliono mostrare tutte le possibilità per “conoscerci”per mezzo del corpo e della sua esplorazione. La messa
a nudo diventa l’estremo tentativo di ricostruzione della memoria, non solo personale ma anche universale,
mostrare ciò che l’uomo occidentale è attraverso i segni sulla pelle e la profondità di uno sguardo.
La mostra, poi, vede la presenza di tre giovanissimi artisti Stefania Boniotti, Loris Dogana e Federica Frati che
hanno accolto la sfida a cimentarsi con la tematica delle figura umana e grazie al Premio sul disegno Lidia
Anita Petroni si affacciano per la prima volta sul palcoscenico artistico.
15
febbraio 2014
La memoria del corpo
Dal 15 febbraio al 12 aprile 2014
arte contemporanea
Location
SPAZIO ARTE DUINA
Brescia, Via Marsala, 17, (Brescia)
Brescia, Via Marsala, 17, (Brescia)
Orario di apertura
Dal martedì al sabato dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00
Vernissage
15 Febbraio 2014, ore 18.00
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