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La memoria dell’acqua
La memoria ed i linguaggi, nelle loro diverse forme, sono al centro di questo progetto inedito rivolto alla costruzione di relazioni autentiche tra il territorio ed i vari saperi, da quello scientifico a quello umanistico e dell’arte, ideato e curato da Rita Matano.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Ad Argenta inaugura la mostra di arte contemporanea “la memoria dell’acqua” -sabato 29
marzo-. Per la prima volta si è voluto creare un progetto che coinvolga il Centro Culturale
Mercato ed il Museo delle Valli - l’ Eco museo del territorio - in un unico grande percorso
espositivo. L’iniziativa artistico-culturale è promossa dall’ Assessorato alla Cultura del Comune
di Argenta con l’Accademia di Belle arti di Bologna.
La memoria ed i linguaggi, nelle loro diverse forme, sono al centro di questo progetto inedito
rivolto alla costruzione di relazioni autentiche tra il territorio ed i vari saperi, da quello scientifico
a quello umanistico e dell’arte, ideato e curato da Rita Matano.
L’idea propone la comunicazione come strumento di mediazione tra le arti e la vita quotidiana.
Il titolo, pur racchiudendo l’incertezza della teoria, apre la possibilità di nuove forme di relazione
mediate dall’esplorazione di nuovi ambiti linguistici.
La Terra viene definita il Pianeta d’acqua, infatti l’acqua è la “risorsa” indispensabile per
definizione. Il territorio argentano, crocevia di merci ed idee, è uno straordinario esempio di
come questo elemento naturale abbia dominato la crescita socio-politica, economica e
culturale della regione. Si è pensato così di partire da un assunto scientifico per rinnovare la
conoscenza dell’ambiente, ponendo una nuova attenzione a questo luogo dalla forte identità,
dal quale frequentemente siamo distratti.
Può l’acqua avere una memoria? Il dibattito investe una valenza scientifica ed una di pensiero.
In ambito scientifico il confronto tra sostenitori ed oppositori di questa tesi è particolarmente
vivace in quanto, a tutt’oggi, è difficilmente dimostrabile con procedimenti scientifici. I recenti
studi dello scienziato svizzero Louis Rey hanno fatto felici i tanti sostenitori dell’omeopatia
(tecnica di medicina alternativa), dimostrando con un procedimento tecnico-scientifico che
l’acqua è capace di mantenere il ricordo delle sostanze che sono state disciolte in essa.
Ancora recentemente gli esperimenti di Masaru Emoto, ricercatore giapponese, hanno
dimostrato che ogni cristallo d’acqua ghiacciata porta in se una informazione, indicando così
l’esistenza di segni di un linguaggi figurativo con cui l’acqua risponde agli stimoli esterni.
In pratica l’acqua funge quasi da nastro magnetico liquido in grado di memorizzare, con
estrema sensibilità, le informazioni energetiche che riceve dall’ambiente.
Paola Babini - Rosetta Berardi - Silvia Camporesi - Fabiana Guerrini - Fukushi Ito -
Hans-Hermann Koopmann - Rossella Piergallini - Luca Piovaccari - Anton Roca -
Stefano Scheda - Norge Travasoni - e per il suono Diego Riganti e Matteo Mariano-
sono stati invitati a rielaborare questa materia, con la libertà del fare artistico. Gli autori,
provenienti da contesti culturali diversi, si sono espressi con il linguaggio della fotografia, della
pittura, della scultura, del video, dell’istallazione e dell’intervento ambientale site specific per
produrre i lavori presentati.
Il complesso tema ha offerto agli artisti una variegata scelta di approcci per compiere la loro
indagine e così alcuni hanno privilegiato una lettura legata al paesaggio come Paola Babini e
Luca Piovaccari. Rosetta Berardi e Norge Travasoni hanno compiuto la loro indagine partendo
dall’elemento memoria. Fukushi Ito e Hans-Hermann Koopmann hanno trovato nel dato
scientifico il pretesto per una personalissima interpretazione del tema. Diego Riganti e Matteo
Mariano hanno creato ad hoc un ambiente musicale senza parole per l’opera dell’artista
giapponese. La relazione tra l’acqua e la vita è alla base dei lavori di Stefano Scheda e Fabiana
Guerrini. Altrimenti Silvia Camporesi, Rossella Piergallini ed Anton Roca decifrano nelle
immagini della mitologia e della filosofia la loro narrazione. A corredo della mostra è stato
redatto un esauriente catalogo che approfondisce il tema.
Nel periodo della mostra sono programmati alcuni laboratori didattici presso il Museo delle Valli,
dedicati agli alunni della scuola primaria del territorio, a cura del Dipartimento di Comunicazione
e Didattica dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, che vedranno impegnati degli
studenti in un peculiare tirocinio formativo. L’obiettivo è quello di avvicinare i giovani ragazzi
all’affascinante tema attraverso i linguaggio dell’arte contemporanea, fornendo loro gli strumenti
per la migliore comprensione e fruizione delle opere
Così “la memoria dell’acqua”, partendo dall’ambito artistico, si estende abbracciando il senso
della cultura contemporanea.
L’iniziativa e stata resa possibile grazie al sostegno economico del Comune di Argenta e del
prezioso contributo del ristorante Cristallo di Argenta, di Acqua Lissa e di Macrogramma.com
marzo-. Per la prima volta si è voluto creare un progetto che coinvolga il Centro Culturale
Mercato ed il Museo delle Valli - l’ Eco museo del territorio - in un unico grande percorso
espositivo. L’iniziativa artistico-culturale è promossa dall’ Assessorato alla Cultura del Comune
di Argenta con l’Accademia di Belle arti di Bologna.
La memoria ed i linguaggi, nelle loro diverse forme, sono al centro di questo progetto inedito
rivolto alla costruzione di relazioni autentiche tra il territorio ed i vari saperi, da quello scientifico
a quello umanistico e dell’arte, ideato e curato da Rita Matano.
L’idea propone la comunicazione come strumento di mediazione tra le arti e la vita quotidiana.
Il titolo, pur racchiudendo l’incertezza della teoria, apre la possibilità di nuove forme di relazione
mediate dall’esplorazione di nuovi ambiti linguistici.
La Terra viene definita il Pianeta d’acqua, infatti l’acqua è la “risorsa” indispensabile per
definizione. Il territorio argentano, crocevia di merci ed idee, è uno straordinario esempio di
come questo elemento naturale abbia dominato la crescita socio-politica, economica e
culturale della regione. Si è pensato così di partire da un assunto scientifico per rinnovare la
conoscenza dell’ambiente, ponendo una nuova attenzione a questo luogo dalla forte identità,
dal quale frequentemente siamo distratti.
Può l’acqua avere una memoria? Il dibattito investe una valenza scientifica ed una di pensiero.
In ambito scientifico il confronto tra sostenitori ed oppositori di questa tesi è particolarmente
vivace in quanto, a tutt’oggi, è difficilmente dimostrabile con procedimenti scientifici. I recenti
studi dello scienziato svizzero Louis Rey hanno fatto felici i tanti sostenitori dell’omeopatia
(tecnica di medicina alternativa), dimostrando con un procedimento tecnico-scientifico che
l’acqua è capace di mantenere il ricordo delle sostanze che sono state disciolte in essa.
Ancora recentemente gli esperimenti di Masaru Emoto, ricercatore giapponese, hanno
dimostrato che ogni cristallo d’acqua ghiacciata porta in se una informazione, indicando così
l’esistenza di segni di un linguaggi figurativo con cui l’acqua risponde agli stimoli esterni.
In pratica l’acqua funge quasi da nastro magnetico liquido in grado di memorizzare, con
estrema sensibilità, le informazioni energetiche che riceve dall’ambiente.
Paola Babini - Rosetta Berardi - Silvia Camporesi - Fabiana Guerrini - Fukushi Ito -
Hans-Hermann Koopmann - Rossella Piergallini - Luca Piovaccari - Anton Roca -
Stefano Scheda - Norge Travasoni - e per il suono Diego Riganti e Matteo Mariano-
sono stati invitati a rielaborare questa materia, con la libertà del fare artistico. Gli autori,
provenienti da contesti culturali diversi, si sono espressi con il linguaggio della fotografia, della
pittura, della scultura, del video, dell’istallazione e dell’intervento ambientale site specific per
produrre i lavori presentati.
Il complesso tema ha offerto agli artisti una variegata scelta di approcci per compiere la loro
indagine e così alcuni hanno privilegiato una lettura legata al paesaggio come Paola Babini e
Luca Piovaccari. Rosetta Berardi e Norge Travasoni hanno compiuto la loro indagine partendo
dall’elemento memoria. Fukushi Ito e Hans-Hermann Koopmann hanno trovato nel dato
scientifico il pretesto per una personalissima interpretazione del tema. Diego Riganti e Matteo
Mariano hanno creato ad hoc un ambiente musicale senza parole per l’opera dell’artista
giapponese. La relazione tra l’acqua e la vita è alla base dei lavori di Stefano Scheda e Fabiana
Guerrini. Altrimenti Silvia Camporesi, Rossella Piergallini ed Anton Roca decifrano nelle
immagini della mitologia e della filosofia la loro narrazione. A corredo della mostra è stato
redatto un esauriente catalogo che approfondisce il tema.
Nel periodo della mostra sono programmati alcuni laboratori didattici presso il Museo delle Valli,
dedicati agli alunni della scuola primaria del territorio, a cura del Dipartimento di Comunicazione
e Didattica dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, che vedranno impegnati degli
studenti in un peculiare tirocinio formativo. L’obiettivo è quello di avvicinare i giovani ragazzi
all’affascinante tema attraverso i linguaggio dell’arte contemporanea, fornendo loro gli strumenti
per la migliore comprensione e fruizione delle opere
Così “la memoria dell’acqua”, partendo dall’ambito artistico, si estende abbracciando il senso
della cultura contemporanea.
L’iniziativa e stata resa possibile grazie al sostegno economico del Comune di Argenta e del
prezioso contributo del ristorante Cristallo di Argenta, di Acqua Lissa e di Macrogramma.com
29
marzo 2008
La memoria dell’acqua
Dal 29 marzo al 20 aprile 2008
arte contemporanea
Location
MUSEO DELLE VALLI
Argenta, Via Cardinala, 1c, (Ferrara)
Argenta, Via Cardinala, 1c, (Ferrara)
Orario di apertura
martedì/domenica 9.30-13.00 15.30-18.00
Vernissage
29 Marzo 2008, ore 17
Sito web
www.comune.argenta.fe.it
Autore
Curatore