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La Memoria dell’Antico. D’après l’Antique
40 opere, per lo più sculture, collocate con un affascinante ed inconsueto percorso espositivo nelle sale vanvitelliane
Comunicato stampa
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La ricerca dell’antico è stata da sempre stimolo e motore per il risveglio della bellezza e della cultura; in Francia e in Italia il comune ricordo dell’antichità sognata ha spinto l’arte e gli artisti a studiare, reinterpretare e prendere ispirazione dall’antico.
“La Memoria dell’Antico. D’après l’Antique” (40 opere, per lo più sculture, collocate con un affascinante ed inconsueto percorso espositivo nelle sale vanvitelliane), partendo da pezzi celebri della scultura greco-romana, intende dimostrare come l’antichità sia stata non solo un modello di riferimento assoluto per gli artisti, ma anche un oggetto di diletto per il pubblico, che ne ha richiesto la diffusione. Accostando alcuni dei capolavori presenti al Museo del Louvre con alcune opere della collezione del Museo Omero e reperti della Soprintendenza ai Beni Archeologici delle Marche, si tende ad evidenziare le modalità e le tecniche attraverso le quali i capolavori dell’antichità sono stati copiati, incisi, riprodotti, imitati, citati e diffusi, e come essi sono stati trasformati, a volte addirittura deformati, dagli sguardi dei loro ammiratori.
In mostra non solo copie ma anche calchi al vero che raccontano la memoria e la diffusione dell’arte: dalla Nike di Samotracia, alla Venere di Milo, nelle varie riproduzioni, dal bronzeo Spinario, al Marco Aurelio del Capitolino (modello per capitelli e statue reali), al Gladiatore Borghese, gigantesca immagine dinamica d’Agasia, diventata statuetta da diletto, trascritta in bronzo dai collezionisti, o modellata in terracotta da Nicolas Coustou, scultore di Luigi.XIV.
La testa del Laocoonte, separata dal resto del contesto, e il viso austero dello pseudo-Seneca, diventano delle teste d’espressione, ritoccate dagli scultori del XVII secolo.
I due musei
La scultura è la sola forma d’arte che può essere percepita attraverso il tatto e che offre alle perone con disabilità visiva le possibilità del piacere artistico. Allo stesso tempo il calco è per vocazione la base dell’educazione degli artisti e la fonte di piacere per i collezionisti. La simbiosi scultura-calco diventa l’unico modo oggettivo di diffusione della conoscenza per i non vedenti.
La galleria tattile del Museo del Louvre, la prima di questo genere in un museo francese, e il Museo Omero, primo e unico museo tattile statale italiano, sono stati pionieri in materia di mediazione tattile (*) e anche attraverso questa rassegna, intendono sottolineare il loro progetto comune: rendere accessibile il patrimonio artistico al pubblico con disabilità visiva, mentre all’intero pubblico si offre un’ulteriore e più profonda chiave di lettura.
(*)leggi: comprensione, lettura
Curatori della mostra sono Geneviève Bresc-Bautier e Cyrille Gouyette. Il Comitato scientifico è formato da Geneviève Bresc-Bautier, Giuliano de Marinis, Massimo Di Matteo, Roberto Farroni, Cyrille Gouyette, Aldo Grassini.
La rassegna è promossa dal Museo del Louvre di Parigi e dal Museo Tattile Statale Omero di Ancona, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche e l’Università Politecnica delle Marche, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca; della Regione Marche; della Provincia di Ancona; del Comune di Ancona.
“La Memoria dell’Antico. D’après l’Antique” (40 opere, per lo più sculture, collocate con un affascinante ed inconsueto percorso espositivo nelle sale vanvitelliane), partendo da pezzi celebri della scultura greco-romana, intende dimostrare come l’antichità sia stata non solo un modello di riferimento assoluto per gli artisti, ma anche un oggetto di diletto per il pubblico, che ne ha richiesto la diffusione. Accostando alcuni dei capolavori presenti al Museo del Louvre con alcune opere della collezione del Museo Omero e reperti della Soprintendenza ai Beni Archeologici delle Marche, si tende ad evidenziare le modalità e le tecniche attraverso le quali i capolavori dell’antichità sono stati copiati, incisi, riprodotti, imitati, citati e diffusi, e come essi sono stati trasformati, a volte addirittura deformati, dagli sguardi dei loro ammiratori.
In mostra non solo copie ma anche calchi al vero che raccontano la memoria e la diffusione dell’arte: dalla Nike di Samotracia, alla Venere di Milo, nelle varie riproduzioni, dal bronzeo Spinario, al Marco Aurelio del Capitolino (modello per capitelli e statue reali), al Gladiatore Borghese, gigantesca immagine dinamica d’Agasia, diventata statuetta da diletto, trascritta in bronzo dai collezionisti, o modellata in terracotta da Nicolas Coustou, scultore di Luigi.XIV.
La testa del Laocoonte, separata dal resto del contesto, e il viso austero dello pseudo-Seneca, diventano delle teste d’espressione, ritoccate dagli scultori del XVII secolo.
I due musei
La scultura è la sola forma d’arte che può essere percepita attraverso il tatto e che offre alle perone con disabilità visiva le possibilità del piacere artistico. Allo stesso tempo il calco è per vocazione la base dell’educazione degli artisti e la fonte di piacere per i collezionisti. La simbiosi scultura-calco diventa l’unico modo oggettivo di diffusione della conoscenza per i non vedenti.
La galleria tattile del Museo del Louvre, la prima di questo genere in un museo francese, e il Museo Omero, primo e unico museo tattile statale italiano, sono stati pionieri in materia di mediazione tattile (*) e anche attraverso questa rassegna, intendono sottolineare il loro progetto comune: rendere accessibile il patrimonio artistico al pubblico con disabilità visiva, mentre all’intero pubblico si offre un’ulteriore e più profonda chiave di lettura.
(*)leggi: comprensione, lettura
Curatori della mostra sono Geneviève Bresc-Bautier e Cyrille Gouyette. Il Comitato scientifico è formato da Geneviève Bresc-Bautier, Giuliano de Marinis, Massimo Di Matteo, Roberto Farroni, Cyrille Gouyette, Aldo Grassini.
La rassegna è promossa dal Museo del Louvre di Parigi e dal Museo Tattile Statale Omero di Ancona, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche e l’Università Politecnica delle Marche, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca; della Regione Marche; della Provincia di Ancona; del Comune di Ancona.
12
marzo 2005
La Memoria dell’Antico. D’après l’Antique
Dal 12 marzo al 26 giugno 2005
arte antica
arte moderna e contemporanea
arte moderna e contemporanea
Location
MOLE VANVITELLIANA
Ancona, Banchina Giovanni Da Chio, 28, (Ancona)
Ancona, Banchina Giovanni Da Chio, 28, (Ancona)
Biglietti
€ 2,00 intero; € 1,50 studenti, gruppi (almeno 10 persone); € 5,00 biglietto famiglia; € 1,00 scuole; gratuito disabili e accompagnatori, bambini fino a 6 anni
Orario di apertura
tutti i giorni 15.30-19.30; domenica anche 9.30-12.30; chiuso il lunedì. Chiusura: 1 maggio.
Vernissage
12 Marzo 2005, ore 17.30
Sito web
www.museoomero.it
Curatore