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La pace nel segno dell’arte
collettiva
Comunicato stampa
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Di tutte le questioni che affannano gli uomini, quella della pace rappresenta la maggiore inquietudine. Tutti gli uomini del "potere" si dichiarano uomini di pace, ma si rivelano quasi sempre pronti alla guerra, quella guerra spesso camuffata corne missione di pace e perseguita con il mitragliatore tra le mani. Un'assurdità denunciata a voce alta da Giovanni Paolo II: una candida voce rimasta inascoltata. Di altre voci si fa fatica ad elencarle per mancanza di fedeltà alla parola data, prima dell'ascesa di quel potere. Senza alcun dubbio la posta più alta della vita è la libertà, ma ci si rende conto del fondamentale valore quando questa incomincia a vacillare; allora il respiro, di noi uomini, si fa pesante.
Non sappiano per quale assurda radice l'uomo sia più portato alla guerra e alla violenza che non alla libertà e alla pace: una pace sempre in pericolo. Eppure abbiamo il dovere di essere portatori del messaggio di pace attraverso il confronto e la giustizia democratica, corne garanzia per tutti.
Tra di noi, oggi, questa essenza di pace prende corpo in un nuovo messaggio nell'arte con le opere di ben dodici artisti legati allo "scalo aereo" di Caselle Torinese, che con la loro arte creativa hanno prodotto delle importanti e significative opere contro la violenza della guerra e con i richiami ai valori della pace. Una speranza e una riflessione attraverso quel segno che vorrebbe spegnere,i tanti focolai di guerra presenti nel mondo. Un segno artistico che ha reso partecipe gli uomini, con la sua presenza planetaria e di radice antelitteram. Quell'incipit oggi rivive tra noi in questa mostra itinerante organizzata dal Consorzio di Mappano, con la partecipazione delle Amministrazioni del territorio e 1'apporto straordinario del Comune di Caselle, della Regione Piemonte e della Provincia di Torino, in un legame tanto importante con il Sermig - arsenale di guerra ceduto alla pace - di Torino e l'Università degli Studi Bicocca di Milano.
Sono opere studiate con passion e professionalità per stimolare pure un dibattito che abbracci indistintamente tutti gli appassionati dell'arte figurativa e gli uomini, sostenitori della pace, che interverranno al convegno di Mappano (previsto nel programma), per dire che quella coscienza di vita non s'inganna, che l'esigenza di pace nasce dal profondo del cuore dell'uomo saggio, per una diversa considerazione sulla moltitudine della Terra, dove si registra il maggior disagio e una struggente povertà.
Non puô che essere questo il segnale che va al di là delle apparenze del pensiero critico della nostra civiltà in cui farte, con i suoi diversi stili, le impressioni e con il suo messaggio universale - intriso di quella metafisica sensistica - puô essere un messaggio e una riflessione espressa per immagini. Un messaggio che chiede a tutti noi di ritrovare il senso e la base della migliore vita con la pace, in un'esperienza del sacro nella cognizione del dolore e della sofferenza attraverso il propagarsi del suo opposto.
La mostra è pure l'incontro tra intellettuali laici e religiosi di prestigio, a cui va il nostro ringraziamento, davanti all'interlocutore collettivo non muto e coinvolto da questa importante considerazione nel segno dell'arte che pub suscitare il dubbio, come diceva Socrate, di "sapere di non sapere", e nella sofferenza della consapevolezza trovare la ragione per la migliore esistenza.
Antonio Zappia
Non sappiano per quale assurda radice l'uomo sia più portato alla guerra e alla violenza che non alla libertà e alla pace: una pace sempre in pericolo. Eppure abbiamo il dovere di essere portatori del messaggio di pace attraverso il confronto e la giustizia democratica, corne garanzia per tutti.
Tra di noi, oggi, questa essenza di pace prende corpo in un nuovo messaggio nell'arte con le opere di ben dodici artisti legati allo "scalo aereo" di Caselle Torinese, che con la loro arte creativa hanno prodotto delle importanti e significative opere contro la violenza della guerra e con i richiami ai valori della pace. Una speranza e una riflessione attraverso quel segno che vorrebbe spegnere,i tanti focolai di guerra presenti nel mondo. Un segno artistico che ha reso partecipe gli uomini, con la sua presenza planetaria e di radice antelitteram. Quell'incipit oggi rivive tra noi in questa mostra itinerante organizzata dal Consorzio di Mappano, con la partecipazione delle Amministrazioni del territorio e 1'apporto straordinario del Comune di Caselle, della Regione Piemonte e della Provincia di Torino, in un legame tanto importante con il Sermig - arsenale di guerra ceduto alla pace - di Torino e l'Università degli Studi Bicocca di Milano.
Sono opere studiate con passion e professionalità per stimolare pure un dibattito che abbracci indistintamente tutti gli appassionati dell'arte figurativa e gli uomini, sostenitori della pace, che interverranno al convegno di Mappano (previsto nel programma), per dire che quella coscienza di vita non s'inganna, che l'esigenza di pace nasce dal profondo del cuore dell'uomo saggio, per una diversa considerazione sulla moltitudine della Terra, dove si registra il maggior disagio e una struggente povertà.
Non puô che essere questo il segnale che va al di là delle apparenze del pensiero critico della nostra civiltà in cui farte, con i suoi diversi stili, le impressioni e con il suo messaggio universale - intriso di quella metafisica sensistica - puô essere un messaggio e una riflessione espressa per immagini. Un messaggio che chiede a tutti noi di ritrovare il senso e la base della migliore vita con la pace, in un'esperienza del sacro nella cognizione del dolore e della sofferenza attraverso il propagarsi del suo opposto.
La mostra è pure l'incontro tra intellettuali laici e religiosi di prestigio, a cui va il nostro ringraziamento, davanti all'interlocutore collettivo non muto e coinvolto da questa importante considerazione nel segno dell'arte che pub suscitare il dubbio, come diceva Socrate, di "sapere di non sapere", e nella sofferenza della consapevolezza trovare la ragione per la migliore esistenza.
Antonio Zappia
18
marzo 2006
La pace nel segno dell’arte
Dal 18 al 24 marzo 2006
arte contemporanea
Location
SERMIG – ARSENALE DELLA PACE
Torino, Piazza Borgo Dora, 61, (Torino)
Torino, Piazza Borgo Dora, 61, (Torino)
Orario di apertura
dalle ore 16,00 alle ore 19,30
Vernissage
18 Marzo 2006, ore 17
Autore