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La pittura di Antonio Rizzello fra impegno e memoria
In mostra opere dell’artista pugliese trapiantato a Milano dove ha costruito, senza sfoggio e senza indole decadentista, il dato più vero del suo nuovo realismo, argomentato su contenuti colti che riecheggiano i temi del mito ma offrono anche la poesia dell’impegno e della memoria.
Comunicato stampa
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Scrive Carlo Franza:
Siamo al passaggio più avanzato della pittura e del percorso di Antonio Rizzello, un artista pugliese trapiantato a Milano dove ha costruito, senza sfoggio e senza indole decadentista, il dato più vero del suo nuovo realismo, argomentato su contenuti colti che riecheggiano i temi del mito ma offrono anche la poesia dell’impegno e della memoria.
L’amorevole ricerca del tempo perduto, il vagheggiamento d’una storia antica che ci appartiene e base della nostra identità europea, affiora spesso in tanti dipinti del nostro autore. Non senza mistero diciamo che a Rizzello, il quale ha insegnato nel nobile Liceo Artistico di Brera a Milano dove è stato titolare di cattedra, preme garantire la conservazione di valori tradizionali dispersi o dimenticati. Questa poesia pittorica della memoria non va confusa col vagheggiamento arcadico e antistoricistico di una realtà astratta. L’approdo a temi e tomi di biblica e arcaica solennità (vedi “Susanna e i vecchioni” nelle varie versioni), sono il segno di una professione di fede e l’esigenza disperata di un contatto umano, di una urgente immedesimazione con l’essenza della realtà. E’ già superato in Rizzello il realismo tout court, c’è la necessità di aderire di nuovo alle cose con una visualizzazione più immediata. Ecco che in taluni lavori, specie su carta, il segno soprattutto a china cattura espressioni nuove, e la macchia sfora il privilegio borghese con esiti più austeri e raccolti.
Ritratti assoluti e d’insieme rendono questo suo realismo, elegiaco, specie nei nudi, ed è l’interesse per l’umanità fatta di caratteri e sentimenti, di cose quotidiane che nella loro qualità disadorna rivelano la più segreta intimità, a svelare questo memorialismo che trascina la pittura verso esiti altissimi. Il percorso di mostre e l’invito a importanti rassegne italiane ed estere, e la presenza di sue opere in raccolte pubbliche di significativo spessore, chiariscono la vigorosa sua scelta e soluzione di portarsi sempre verso l’immagine salvata come un diamante nell’unità di tempo e di luogo; una saga pittorica che non è mai troppo essenziale nella successione delle scene e nella soluzione dell’intreccio. I contenuti d’immagine e il colorismo spesso solare e mediterraneo svelano le sue naturali origini, nonostante la vicenda pittorica si sia svolta per lo più a Milano; ma riflettere sull’aspetto delle cose e del mondo, sulla trasfigurazione lirico-fantastica dei miti, sugli affreschi di un vero che non tralascia lo stupore di vicende e figure, tutto porta ormai a far credere che la sua analisi visiva s’è fatta sintesi intuitiva, fino a caricare ogni evento di bozzettismo prima di giungere a finale esecuzione. Cronaca e verità, poesia dell’immagine severamente e smisuratamente espressionistica, civiltà greco-latina e tradizione, impegno etico e sensualismo del costume e del vivere d’oggi, tutto entra come ideale, sfondo e confine nella pittura segnica, disegnativa e coloristica di Antonio Rizzello, il cui linguaggio ormai si è fatto stile, e si adopera a lasciare la sua incisività.
Breve Biografia dell'Artista
ANTONIO RIZZELLO è salentino (Cellino San Marco 1949). Dopo la maturità artistica conseguita a Lecce, nel 1971 si trasferisce a Milano e frequenta il corso di decorazione dell’Accademia di Brera. Segue con interesse il corso di calcografia e sono suoi maestri Luciano De Vita, Pietro Diana e Gino Fersini. Dal 1975 espone in varie mostre a livello nazionale e in Germania. Negli anni successivi gestisce la “Stamperia del Riccio”. E’ esperto di tecniche pittoriche antiche (tempera all’uovo, affresco, encausto). Insegnante di discipline pittoriche presso il Liceo Artistico Statale di Brera dal 1976 al 2012.
Siamo al passaggio più avanzato della pittura e del percorso di Antonio Rizzello, un artista pugliese trapiantato a Milano dove ha costruito, senza sfoggio e senza indole decadentista, il dato più vero del suo nuovo realismo, argomentato su contenuti colti che riecheggiano i temi del mito ma offrono anche la poesia dell’impegno e della memoria.
L’amorevole ricerca del tempo perduto, il vagheggiamento d’una storia antica che ci appartiene e base della nostra identità europea, affiora spesso in tanti dipinti del nostro autore. Non senza mistero diciamo che a Rizzello, il quale ha insegnato nel nobile Liceo Artistico di Brera a Milano dove è stato titolare di cattedra, preme garantire la conservazione di valori tradizionali dispersi o dimenticati. Questa poesia pittorica della memoria non va confusa col vagheggiamento arcadico e antistoricistico di una realtà astratta. L’approdo a temi e tomi di biblica e arcaica solennità (vedi “Susanna e i vecchioni” nelle varie versioni), sono il segno di una professione di fede e l’esigenza disperata di un contatto umano, di una urgente immedesimazione con l’essenza della realtà. E’ già superato in Rizzello il realismo tout court, c’è la necessità di aderire di nuovo alle cose con una visualizzazione più immediata. Ecco che in taluni lavori, specie su carta, il segno soprattutto a china cattura espressioni nuove, e la macchia sfora il privilegio borghese con esiti più austeri e raccolti.
Ritratti assoluti e d’insieme rendono questo suo realismo, elegiaco, specie nei nudi, ed è l’interesse per l’umanità fatta di caratteri e sentimenti, di cose quotidiane che nella loro qualità disadorna rivelano la più segreta intimità, a svelare questo memorialismo che trascina la pittura verso esiti altissimi. Il percorso di mostre e l’invito a importanti rassegne italiane ed estere, e la presenza di sue opere in raccolte pubbliche di significativo spessore, chiariscono la vigorosa sua scelta e soluzione di portarsi sempre verso l’immagine salvata come un diamante nell’unità di tempo e di luogo; una saga pittorica che non è mai troppo essenziale nella successione delle scene e nella soluzione dell’intreccio. I contenuti d’immagine e il colorismo spesso solare e mediterraneo svelano le sue naturali origini, nonostante la vicenda pittorica si sia svolta per lo più a Milano; ma riflettere sull’aspetto delle cose e del mondo, sulla trasfigurazione lirico-fantastica dei miti, sugli affreschi di un vero che non tralascia lo stupore di vicende e figure, tutto porta ormai a far credere che la sua analisi visiva s’è fatta sintesi intuitiva, fino a caricare ogni evento di bozzettismo prima di giungere a finale esecuzione. Cronaca e verità, poesia dell’immagine severamente e smisuratamente espressionistica, civiltà greco-latina e tradizione, impegno etico e sensualismo del costume e del vivere d’oggi, tutto entra come ideale, sfondo e confine nella pittura segnica, disegnativa e coloristica di Antonio Rizzello, il cui linguaggio ormai si è fatto stile, e si adopera a lasciare la sua incisività.
Breve Biografia dell'Artista
ANTONIO RIZZELLO è salentino (Cellino San Marco 1949). Dopo la maturità artistica conseguita a Lecce, nel 1971 si trasferisce a Milano e frequenta il corso di decorazione dell’Accademia di Brera. Segue con interesse il corso di calcografia e sono suoi maestri Luciano De Vita, Pietro Diana e Gino Fersini. Dal 1975 espone in varie mostre a livello nazionale e in Germania. Negli anni successivi gestisce la “Stamperia del Riccio”. E’ esperto di tecniche pittoriche antiche (tempera all’uovo, affresco, encausto). Insegnante di discipline pittoriche presso il Liceo Artistico Statale di Brera dal 1976 al 2012.
19
maggio 2015
La pittura di Antonio Rizzello fra impegno e memoria
Dal 19 al 30 maggio 2015
arte contemporanea
Location
SPAZIO HAJECH – LICEO ARTISTICO DI BRERA
Milano, Via Camillo Hajech, 27, (Milano)
Milano, Via Camillo Hajech, 27, (Milano)
Orario di apertura
Da lunedì a venerdì ore 9.30/14.00 Sabato ore 9.30-12.30
Vernissage
19 Maggio 2015, ore 19.00
Autore
Curatore