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La Raccolta d’arte Esso. 1949-1983
Esposizione delle opere selezionate nei quattro Premi di pittura promossi dall’azienda a partire dal 1951, di quelle commissionate per la Esso Rivista, cui si aggiunge una scelta di lavori di grafica. E’ stata operata una suddivisione dei dipinti fra figurativo e astratto
Comunicato stampa
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La mostra testimonia come, a partire dagli anni cinquanta, un’industria petrolifera come la Esso Standard Italiana venga a ricoprire un ruolo di grande importanza nel documentare una serie di componenti artistiche e culturali di primo piano del Paese, seguendone e registrandone sviluppi e tendenze – anche di collezione - che attraversano la “rinascita” economica del dopoguerra, il boom degli anni sessanta e, successivamente, la crisi energetica e la contestazione di lavoratori e studenti del ‘68, per concludersi agli inizi degli anni ottanta.
La Raccolta d’arte Esso si era andata formando nel periodo compreso tra il 1949 e il 1962 in occasione dei quattro Premi di Pittura, in origine con cadenza biennale; notevolissima la partecipazione di artisti italiani e stranieri alla Esso Rivista, house organ della Esso in quegli anni. L’ acquisizione di ulteriori opere si è poi andata progressivamente ampliando fino al 1983, fino a comprendere più di 200 opere.
Il Primo Premio, cui Lionello Venturi si riferisce nel corsivo d’apertura, fu indetto nel ’51 sul tema “Arte e industria petrolifera” (Roma, Galleria di Roma in via Sicilia); la costituenda Raccolta diviene così in questi anni il frutto di un mecenatismo industriale, tale da permettere di raggiungere scopi di collezionismo illuminato attraverso la realizzazione dei Premi di pittura.
A questo primo Premio ne seguirono infatti altri tre; nel ’53 presso la sede della Quadriennale di Roma nel Palazzo delle Esposizioni ( presenti Antonio Baldini, presidente, e Giulio Carlo Argan, Palma Bucarelli, Leonardo Sinisgalli, quali membri della giuria); tra gli artisti premiati nel corso delle quattro edizioni, personalità come Afro Basaldella, appena reduce dall’esperienza americana, Franco Gentilini, Emilio Vedova, Giulio Turcato, Giuseppe Santomaso,Giovanni Stradone.
Nel 1955 il Premio si svolse a Venezia, nel Padiglione Italia dei Giardini della Biennale, sotto il patrocinio della stessa Biennale. Il tema scelto fu “Viaggio in Italia”, ispirato dalla celebre serie dei documentari di Guido Piovene; i premiati risultarono quattro: Pio Semeghini con Paesaggio lagunare, Emilio Vedova con Sicilia, Carlo Corsi con Darsena a Riccione, Toti Scialoja con Nel bosco di Nemi, e Giuseppe Ajmone con Giardino di Milano. Nello stesso anno le opere vincitrici furono donate alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro di Venezia; fece quindi seguito l’acquisto, da parte del Comune di Venezia, di altri tre dipinti di Tancredi Parmeggiani, Remo Brindisi e Pompilio Mandelli, che furono ulteriormente donati a Ca’Pesaro.
Significativo, in occasione del quarto Premio del 1962 sul tema Cento anni di industria in Italia, in occasione del centenario dell’Unità d’Italia e del settantesimo anniversario della fondazione della Esso Standard Italiana, il cambiamento verificatosi nella composizione della giuria, formata non più esclusivamente da critici, ma anche da industriali e collezionisti d’arte contemporanea, quali ad esempio Giovanni Agnelli, Giovanni Falk, Paolo Stramezzi.
In concomitanza con la nascita della Raccolta, di particolare importanza fu il ruolo di diffusione culturale esercitato dalla Esso Rivista (1949- 1983), nel reciproco scambio tra il mondo dell’industria e dell’impresa aziendale e la realtà socioculturale di un Paese democratico e in forte ascesa economica, quale l’Italia degli anni sessanta.
Tra le opere selezionate per la Esso Rivista, di particolare interesse è il nucleo delle opere astratte – di artisti sia italiani che stranieri – legati allo sviluppo degli innumerevoli gruppi e correnti volti all’indagine strutturale e formale dell’opera.
Sebbene di grande rilevanza risultino i rapporti di “interfaccia” tra le correnti cinetico-visuali, particolarmente rappresentate all’interno della Raccolta, e il design, fenomeno in grande espansione in quegli anni in Italia, con particolare riguardo all’area settentrionale e milanese, proprio là dove risultano attivi molti tra gli artisti selezionati, pure, la spinta originaria che è alla base degli innumerevoli gruppi nati nello stesso periodo, riguarda essenzialmente ricerche di tipo percettivo e di comunicazione semantica, nella scoperta, o ri-scoperta, dell’autenticità e obiettività della forma, fattori strettamente correlabili, peraltro, sia con metodi e scoperte scientifiche che con le fasi di progettazione e produzione del ciclo industriale. Di particolare interesse, quindi, risulta come la Esso Rivista consegua il massimo impegno nel campo dell’aggiornamento culturale e dei fenomeni cosiddetti “di massa” verso la fine degli anni sessanta, quando, anche attraverso la commissione di copertine ad artisti del calibro di Vasarely, Colombo, Carmi, Munari, Alviani, Ballocco, Virduzzo, Zen, Berni, Tornquist, e molti altri, la stessa Raccolta si vada velocemente arricchendo di un notevole e compatto nucleo di opere, via via pubblicate sull’omonima rivista, a testimoniare la propria presenza e partecipazione nel vivo degli accadimenti di un’ “avanguardia” in continua evoluzione.
Tra le opere pubblicate su Esso Rivista dopo il 1962, si distingue poi un importante nucleo di dipinti astratti di artisti italiani della generazione a cavallo tra Forma Uno ed Informale, come Giuseppe Santomaso, Antonio Scordia, Michelangelo Conte, Piero Dorazio, Achille Perilli.
Nel nucleo dei figurativi, si segnala la presenza di Franco Gentilini e Renzo Vespignani.
Renato Mambor, Emilio Tadini, Pablo Echaurren e Gianfranco Baruchello chiudono cronologicamente la rassegna con opere dei primissimi anni ottanta - perlopiù grafiche - che declinano la leggerezza di un linguaggio ludico come quello dei cartoons.
L’esposizione vuole evidenziare i quadri selezionati nei quattro Premi di pittura e le opere commissionate per la Esso Rivista, cui si aggiunge una scelta di lavori di grafica.
E’ stata operata una suddivisione dei dipinti fra figurativo e astratto.
La Raccolta d’arte Esso si era andata formando nel periodo compreso tra il 1949 e il 1962 in occasione dei quattro Premi di Pittura, in origine con cadenza biennale; notevolissima la partecipazione di artisti italiani e stranieri alla Esso Rivista, house organ della Esso in quegli anni. L’ acquisizione di ulteriori opere si è poi andata progressivamente ampliando fino al 1983, fino a comprendere più di 200 opere.
Il Primo Premio, cui Lionello Venturi si riferisce nel corsivo d’apertura, fu indetto nel ’51 sul tema “Arte e industria petrolifera” (Roma, Galleria di Roma in via Sicilia); la costituenda Raccolta diviene così in questi anni il frutto di un mecenatismo industriale, tale da permettere di raggiungere scopi di collezionismo illuminato attraverso la realizzazione dei Premi di pittura.
A questo primo Premio ne seguirono infatti altri tre; nel ’53 presso la sede della Quadriennale di Roma nel Palazzo delle Esposizioni ( presenti Antonio Baldini, presidente, e Giulio Carlo Argan, Palma Bucarelli, Leonardo Sinisgalli, quali membri della giuria); tra gli artisti premiati nel corso delle quattro edizioni, personalità come Afro Basaldella, appena reduce dall’esperienza americana, Franco Gentilini, Emilio Vedova, Giulio Turcato, Giuseppe Santomaso,Giovanni Stradone.
Nel 1955 il Premio si svolse a Venezia, nel Padiglione Italia dei Giardini della Biennale, sotto il patrocinio della stessa Biennale. Il tema scelto fu “Viaggio in Italia”, ispirato dalla celebre serie dei documentari di Guido Piovene; i premiati risultarono quattro: Pio Semeghini con Paesaggio lagunare, Emilio Vedova con Sicilia, Carlo Corsi con Darsena a Riccione, Toti Scialoja con Nel bosco di Nemi, e Giuseppe Ajmone con Giardino di Milano. Nello stesso anno le opere vincitrici furono donate alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro di Venezia; fece quindi seguito l’acquisto, da parte del Comune di Venezia, di altri tre dipinti di Tancredi Parmeggiani, Remo Brindisi e Pompilio Mandelli, che furono ulteriormente donati a Ca’Pesaro.
Significativo, in occasione del quarto Premio del 1962 sul tema Cento anni di industria in Italia, in occasione del centenario dell’Unità d’Italia e del settantesimo anniversario della fondazione della Esso Standard Italiana, il cambiamento verificatosi nella composizione della giuria, formata non più esclusivamente da critici, ma anche da industriali e collezionisti d’arte contemporanea, quali ad esempio Giovanni Agnelli, Giovanni Falk, Paolo Stramezzi.
In concomitanza con la nascita della Raccolta, di particolare importanza fu il ruolo di diffusione culturale esercitato dalla Esso Rivista (1949- 1983), nel reciproco scambio tra il mondo dell’industria e dell’impresa aziendale e la realtà socioculturale di un Paese democratico e in forte ascesa economica, quale l’Italia degli anni sessanta.
Tra le opere selezionate per la Esso Rivista, di particolare interesse è il nucleo delle opere astratte – di artisti sia italiani che stranieri – legati allo sviluppo degli innumerevoli gruppi e correnti volti all’indagine strutturale e formale dell’opera.
Sebbene di grande rilevanza risultino i rapporti di “interfaccia” tra le correnti cinetico-visuali, particolarmente rappresentate all’interno della Raccolta, e il design, fenomeno in grande espansione in quegli anni in Italia, con particolare riguardo all’area settentrionale e milanese, proprio là dove risultano attivi molti tra gli artisti selezionati, pure, la spinta originaria che è alla base degli innumerevoli gruppi nati nello stesso periodo, riguarda essenzialmente ricerche di tipo percettivo e di comunicazione semantica, nella scoperta, o ri-scoperta, dell’autenticità e obiettività della forma, fattori strettamente correlabili, peraltro, sia con metodi e scoperte scientifiche che con le fasi di progettazione e produzione del ciclo industriale. Di particolare interesse, quindi, risulta come la Esso Rivista consegua il massimo impegno nel campo dell’aggiornamento culturale e dei fenomeni cosiddetti “di massa” verso la fine degli anni sessanta, quando, anche attraverso la commissione di copertine ad artisti del calibro di Vasarely, Colombo, Carmi, Munari, Alviani, Ballocco, Virduzzo, Zen, Berni, Tornquist, e molti altri, la stessa Raccolta si vada velocemente arricchendo di un notevole e compatto nucleo di opere, via via pubblicate sull’omonima rivista, a testimoniare la propria presenza e partecipazione nel vivo degli accadimenti di un’ “avanguardia” in continua evoluzione.
Tra le opere pubblicate su Esso Rivista dopo il 1962, si distingue poi un importante nucleo di dipinti astratti di artisti italiani della generazione a cavallo tra Forma Uno ed Informale, come Giuseppe Santomaso, Antonio Scordia, Michelangelo Conte, Piero Dorazio, Achille Perilli.
Nel nucleo dei figurativi, si segnala la presenza di Franco Gentilini e Renzo Vespignani.
Renato Mambor, Emilio Tadini, Pablo Echaurren e Gianfranco Baruchello chiudono cronologicamente la rassegna con opere dei primissimi anni ottanta - perlopiù grafiche - che declinano la leggerezza di un linguaggio ludico come quello dei cartoons.
L’esposizione vuole evidenziare i quadri selezionati nei quattro Premi di pittura e le opere commissionate per la Esso Rivista, cui si aggiunge una scelta di lavori di grafica.
E’ stata operata una suddivisione dei dipinti fra figurativo e astratto.
12
dicembre 2007
La Raccolta d’arte Esso. 1949-1983
Dal 12 dicembre 2007 al 24 febbraio 2008
arte contemporanea
Location
Biglietti
Euro 9.00 Intero – Euro 7.00 Ridotto per i cittadini UE fra i 18 e 25 anni
Orario di apertura
martedì - domenica dalle 8.30 alle 19.30. Chiusura il lunedì. La biglietteria chiude alle 18.45
Vernissage
12 Dicembre 2007, Ore 18
Editore
ELECTA
Autore
Curatore