La realtà riflessa

La consapevolezza dell'artista risiede nella valutazione emotiva della realtà, nell'assicurare il raggiungimento dell'obiettivo dell'attività prefissata - nella costruzione preliminare di azioni motivate e nell'assicurare le loro conseguenze personali e sociali, nella capacità dell'individuo di comprendere ciò che sta accadendo non solo in nel mondo materiale che lo circonda, ma anche nel mondo spirituale dell'individuo.

La coscienza del creatore non è solo un'immagine, ma una forma ideale di attività focalizzata sulla riflessione e trasformazione della realtà. La coscienza è unica per l'uomo ed è legata al linguaggio, costituito da riflessione generalizzata, valutativa e mirata e trasformazione costruttiva e creativa della realtà, azioni preliminari di costruzione mentale e previsione dei loro risultati, regolazione e autocontrollo del processo creativo.

Il contesto della creatività è inseparabile dalla spontaneità. La nascita della tavolozza figurativa e semantica dell'artista o l'azione artistica acquista un "corpo" nella mente e nel cuore dell'artista nel quadro della creazione spontanea. La spontaneità è la condizione ontologica dell’esistenza umana nel mondo. Un alto livello di spontaneità determina in una certa misura l'indipendenza dell'individuo nell'interazione con l'ambiente sociale. Lo stato di spontaneità della coscienza è anche una condizione ontologica per la creazione di opere d'arte.


Questa mostra presenta il gruppo di artisti della Galleria d'arte internazionale ANIMA MUNDI ACADEMIA provenienti da Lituania, Georgia, India e Iran. Artisti provenienti da culture molto diverse presentano le loro opere in uno spazio comune e permettono allo spettatore di sentire l'integrità dell'essenza umana indipendentemente dalla geografia. Vivendo in questo periodo estremamente complesso e interessante, in cui la trasformazione del mondo avviene ad alta velocità, nell'arte e nella creatività sentiamo i codici eterni, le strutture interiori dello spirito umano, che si sviluppano e cambiano ma rimangono gli stessi nella loro essenza.

Curatrice della mostra Zita Vilutyte