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La rinascita nell’unità
X edizione de l’Uovo d’Artista
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’Uovo d’Artista, rassegna ideata da Marijcke Van Der Maden per l’associazione Il Granarone di Calcata, celebra, nel suo decimo anno, il 150ennale dell’Unità d’Italia, con una esposizione di cento opere curata da Giuseppe Salerno.
Dal testo in catalogo:
Un anno importante il 2011 nel quale l’Italia celebra i 150 anni dall’avvenuta unità. Una storia lontana e non ancora compiutamente realizzata che ci parla dell’aspirazione all’unificazione di territori e popoli divisi da montagne e percorsi diversi.
Mai avrei pensato ad un collegamento tra la manifestazione dedicata all’uovo, simbolo universale di eterna rinascita, ed il 150ennale dell’Unità d’Italia, evento di grande rilievo ma decisamente circoscritto nel tempo e nello spazio.
Mai lo avrei pensato se a ciò non mi avesse indotto la rimessa in discussione, da parte di talune componenti della nostra società italiana, di questa tappa fondamentale nel cammino delle genti verso un mondo unico, armonicamente unito, fondato sul superamento di confini territoriali, razziali e culturali, dove “valore” è il rispetto d’ogni diversità.
Nel nostro vivere globalizzato, dove il pensiero attraversa quotidianamente gli oceani e tutto interagisce con una istantaneità che ignora le distanze fisiche e mentali, ogni piccola aggregazione dovrebbe preludere a nuove, sempre più grandi confluenze di popoli e culture accomunate dal bisogno imprescindibile di comunicare alla ricerca di condivisioni capaci di garantire la continuità della specie e la qualità della vita.
Concetti che, per quanto diversamente intesi, sempre più abbisognano per la loro affermazione di flussi ininterrotti di comunicazione in ambiti istituzionali che mirino al progressivo superamento di ogni antica frontiera.
Quando però la continuità della specie e la qualità della vita si collocano lontano dalla naturalità delle cose e si confondono con l’affermazione e la massima diffusione di meccanismi che sottostanno a logiche astrattamente economiche ed estranee alla natura umana, allora il genere umano resta imbrigliato in un divenire che, in nome di una errata concezione della società, rischia di appiattire le differenze e segnare la morte dell’individualità.
La magia propria dell’uovo, quella di riuscire a contenere e proteggere la coesistenza di componenti ugualmente necessarie nella loro diversità alla continuità della vita, stenta dunque ad applicarsi alle società umane la cui storia, in una ciclica alternanza di aggregazioni sempre maggiori e rovinose frammentazioni, denuncia l’incapacità politica di far propria in via definitiva quella visione unitaria che governa in natura.
Il rischio avvertito di una drammatica inversione di tendenza non può lasciare indifferente il mondo dell’arte la cui natura è anche quella di dar luce al futuro attraverso la riflessione sul contemporaneo.
Ecco dunque che quel simbolo al quale da tempo Calcata dedica questa importante rassegna si presta a nuove letture che lo rendono riferimento prezioso anche per quella rinascita spirituale e politica senza la quale la vita cede terreno alla morte.
Anno dopo anno innumerevoli sono le opere che “L’Uovo d’Artista” ha messo in mostra. Ciò nonostante, anche quest’anno, quando ormai si poteva ritenere che il possibile fosse stato già detto, ci si torna a meravigliare di fronte a cento nuovi lavori che si vestono di attualità confermando ogni volta la misura di quanto l’arte possa ancora esprimere in relazione a una forma semplice, fragile e potente che custodisce e rappresenta l’esistenza nella sua complessità e nelle sue infinite possibili varianze.
Giuseppe Salerno
Dal testo in catalogo:
Un anno importante il 2011 nel quale l’Italia celebra i 150 anni dall’avvenuta unità. Una storia lontana e non ancora compiutamente realizzata che ci parla dell’aspirazione all’unificazione di territori e popoli divisi da montagne e percorsi diversi.
Mai avrei pensato ad un collegamento tra la manifestazione dedicata all’uovo, simbolo universale di eterna rinascita, ed il 150ennale dell’Unità d’Italia, evento di grande rilievo ma decisamente circoscritto nel tempo e nello spazio.
Mai lo avrei pensato se a ciò non mi avesse indotto la rimessa in discussione, da parte di talune componenti della nostra società italiana, di questa tappa fondamentale nel cammino delle genti verso un mondo unico, armonicamente unito, fondato sul superamento di confini territoriali, razziali e culturali, dove “valore” è il rispetto d’ogni diversità.
Nel nostro vivere globalizzato, dove il pensiero attraversa quotidianamente gli oceani e tutto interagisce con una istantaneità che ignora le distanze fisiche e mentali, ogni piccola aggregazione dovrebbe preludere a nuove, sempre più grandi confluenze di popoli e culture accomunate dal bisogno imprescindibile di comunicare alla ricerca di condivisioni capaci di garantire la continuità della specie e la qualità della vita.
Concetti che, per quanto diversamente intesi, sempre più abbisognano per la loro affermazione di flussi ininterrotti di comunicazione in ambiti istituzionali che mirino al progressivo superamento di ogni antica frontiera.
Quando però la continuità della specie e la qualità della vita si collocano lontano dalla naturalità delle cose e si confondono con l’affermazione e la massima diffusione di meccanismi che sottostanno a logiche astrattamente economiche ed estranee alla natura umana, allora il genere umano resta imbrigliato in un divenire che, in nome di una errata concezione della società, rischia di appiattire le differenze e segnare la morte dell’individualità.
La magia propria dell’uovo, quella di riuscire a contenere e proteggere la coesistenza di componenti ugualmente necessarie nella loro diversità alla continuità della vita, stenta dunque ad applicarsi alle società umane la cui storia, in una ciclica alternanza di aggregazioni sempre maggiori e rovinose frammentazioni, denuncia l’incapacità politica di far propria in via definitiva quella visione unitaria che governa in natura.
Il rischio avvertito di una drammatica inversione di tendenza non può lasciare indifferente il mondo dell’arte la cui natura è anche quella di dar luce al futuro attraverso la riflessione sul contemporaneo.
Ecco dunque che quel simbolo al quale da tempo Calcata dedica questa importante rassegna si presta a nuove letture che lo rendono riferimento prezioso anche per quella rinascita spirituale e politica senza la quale la vita cede terreno alla morte.
Anno dopo anno innumerevoli sono le opere che “L’Uovo d’Artista” ha messo in mostra. Ciò nonostante, anche quest’anno, quando ormai si poteva ritenere che il possibile fosse stato già detto, ci si torna a meravigliare di fronte a cento nuovi lavori che si vestono di attualità confermando ogni volta la misura di quanto l’arte possa ancora esprimere in relazione a una forma semplice, fragile e potente che custodisce e rappresenta l’esistenza nella sua complessità e nelle sue infinite possibili varianze.
Giuseppe Salerno
10
aprile 2011
La rinascita nell’unità
Dal 10 al 25 aprile 2011
arte contemporanea
Location
PALAZZO BARONALE
Calcata, Piazza Vittorio Emanuele Ii, 5, (Viterbo)
Calcata, Piazza Vittorio Emanuele Ii, 5, (Viterbo)
Biglietti
Libero
Orario di apertura
ore 15.00-19.00
Vernissage
10 Aprile 2011, Ore 16
Autore
Curatore