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La Roma del Luce
Il percorso espositivo pone l’accento sulla vita di Roma tra il 1926 ed il 1943 attraverso una galleria di circa ottanta fotografie, diversi filmati e la visione in loop di tre antologie di cinegiornali e documentari dell’Istituto Luce, tra cui molto materiale inedito.
Comunicato stampa
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La mostra “La Roma del Luce”, nata dalla collaborazione tra l’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma e l’Istituto Luce, curata da Nicola Caracciolo, ricostruisce un percorso visivo attraverso la storia e la cultura di Roma grazie all’Archivio del Luce, dalla sua fondazione fino al 1943, gli anni cioè in cui il Luce era una delle colonne portanti della propaganda del regime fascista.
L’Archivio dell’Istituto Luce conserva un vastissimo patrimonio filmico e fotografico composto da documenti di propria produzione (a partire dal 1924, anno della sua nascita) e da collezioni private e fondi audiovisivi acquisiti nel tempo da fonti diverse. Tutti i grandi avvenimenti che hanno segnato la storia del Novecento possono contare sulla preziosa testimonianza offerta dai documenti visivi dell’Istituto Luce, così come moltissimi eventi o realtà minori trovano quasi sempre un riscontro in uno o più frammenti dell’Archivio.
Il linguaggio filmico del Luce ha ispirato, inoltre, il grande cinema italiano neorealista del dopoguerra, così come le fotografie hanno anticipato un nuovo linguaggio giornalistico, più attento alle possibilità espressive dell’immagine, uno stile realizzato da settimanali come il “Mondo”, “L’Europeo” e poi “L’Espresso”.
“La cinematografia è l’arma più forte” aveva detto Benito Mussolini e l’Istituto Luce si inseriva in questa ottica. Cinegiornali, documentari, servizi fotografici, dovevano servire ad esaltare il fascismo e il suo Duce. Roma, la nuova Roma imperiale di Mussolini, era il grande palcoscenico per presentare al mondo uno spettacolo pieno di suoni, di colori e di gloria. Abitanti e società, negli obiettivi iniziali del Luce, stavano sullo sfondo.
In questa mostra l’obiettivo viene rovesciato. La storia del fascismo non può certo essere completamente elusa, ma è già stata raccontata più volte attraverso i documentari. Ci si è soffermati, invece, sulle facce della gente comune, sui vestiti, sulla vita quotidiana, sulle eleganze e sulle povertà. In sintesi sui mille volti spesso contraddittori della città.
Anni di grande cambiamento non c’è dubbio. La città, che nel 1926 aveva poco più di settecentocinquantamila abitanti, raggiunge quasi il milione e mezzo nel 1943. Negli anni che precedono la guerra, il livello di vita, sia pure molto lentamente, cresce, l’elettricità si diffonde, così come le automobili. Il centro storico viene devastato dagli sventramenti, ma intanto sorgono nuovi quartieri. I romani scoprono il mare a Ostia e Fregene, ma ci si continua a bagnare nel Tevere. Lo sport già coinvolge masse enormi anche se in maniera radicalmente diversa da oggi. Le donne sembrano beneficiare di una qualche libertà. Roma fra grandi cambiamenti e grandi tempeste assume un nuovo carattere di modernità.
Il percorso espositivo pone l’accento sulla vita di Roma tra il 1926 ed il 1943 attraverso una galleria di circa ottanta fotografie, diversi filmati e la visione in loop di tre antologie di cinegiornali e documentari dell’Istituto Luce, tra cui molto materiale inedito.
La prima antologia (50" ca.) ripercorre gli anni dal 1926 al 1931, ovvero gli anni del muto in cui le immagini, così come si è voluto usare per questa occasione, venivano accompagnate da musiche per pianoforte. La seconda antologia (1h 30" ca.) ripercorre gli anni dal 1932 al 1943 con uno spaccato sulla vita di Roma all’epoca, accompagnato da sonori originali. La terza, infine, (1h 30" ca.) vuole restituirci, attraverso un’impressionistica galleria di immagini e canzoni, “l’aria del tempo”, l’inconfondibile sapore dell’epoca.
Altri dodici filmati più brevi (4-5" ca.) vogliono approfondire aspetti della vita sociale romana: l’infanzia, i matrimoni, il lavoro, lo sport, lo spettacolo. E poi la vita aristocratica, politica e religiosa, per finire con gli anni drammatici della guerra. Si vuole presentare così la Roma del quotidiano: un viaggio nello spazio e nel tempo, alla ricerca dei luoghi di una città contadina all’alba della trasformazione industriale e urbanistica.
Lungo il percorso del museo saranno presentate più di ottanta fotografie dell’Archivio Luce: per molti visitatori, realizzare la meravigliosa e preziosa qualità di queste immagini, sarà una vera e propria scoperta.
L’Istituto Luce, nell’ambito della mostra, festeggerà i suoi ottanta anni dalla fondazione con convegni, conferenze e proiezioni di loro produzioni.
L’Archivio dell’Istituto Luce conserva un vastissimo patrimonio filmico e fotografico composto da documenti di propria produzione (a partire dal 1924, anno della sua nascita) e da collezioni private e fondi audiovisivi acquisiti nel tempo da fonti diverse. Tutti i grandi avvenimenti che hanno segnato la storia del Novecento possono contare sulla preziosa testimonianza offerta dai documenti visivi dell’Istituto Luce, così come moltissimi eventi o realtà minori trovano quasi sempre un riscontro in uno o più frammenti dell’Archivio.
Il linguaggio filmico del Luce ha ispirato, inoltre, il grande cinema italiano neorealista del dopoguerra, così come le fotografie hanno anticipato un nuovo linguaggio giornalistico, più attento alle possibilità espressive dell’immagine, uno stile realizzato da settimanali come il “Mondo”, “L’Europeo” e poi “L’Espresso”.
“La cinematografia è l’arma più forte” aveva detto Benito Mussolini e l’Istituto Luce si inseriva in questa ottica. Cinegiornali, documentari, servizi fotografici, dovevano servire ad esaltare il fascismo e il suo Duce. Roma, la nuova Roma imperiale di Mussolini, era il grande palcoscenico per presentare al mondo uno spettacolo pieno di suoni, di colori e di gloria. Abitanti e società, negli obiettivi iniziali del Luce, stavano sullo sfondo.
In questa mostra l’obiettivo viene rovesciato. La storia del fascismo non può certo essere completamente elusa, ma è già stata raccontata più volte attraverso i documentari. Ci si è soffermati, invece, sulle facce della gente comune, sui vestiti, sulla vita quotidiana, sulle eleganze e sulle povertà. In sintesi sui mille volti spesso contraddittori della città.
Anni di grande cambiamento non c’è dubbio. La città, che nel 1926 aveva poco più di settecentocinquantamila abitanti, raggiunge quasi il milione e mezzo nel 1943. Negli anni che precedono la guerra, il livello di vita, sia pure molto lentamente, cresce, l’elettricità si diffonde, così come le automobili. Il centro storico viene devastato dagli sventramenti, ma intanto sorgono nuovi quartieri. I romani scoprono il mare a Ostia e Fregene, ma ci si continua a bagnare nel Tevere. Lo sport già coinvolge masse enormi anche se in maniera radicalmente diversa da oggi. Le donne sembrano beneficiare di una qualche libertà. Roma fra grandi cambiamenti e grandi tempeste assume un nuovo carattere di modernità.
Il percorso espositivo pone l’accento sulla vita di Roma tra il 1926 ed il 1943 attraverso una galleria di circa ottanta fotografie, diversi filmati e la visione in loop di tre antologie di cinegiornali e documentari dell’Istituto Luce, tra cui molto materiale inedito.
La prima antologia (50" ca.) ripercorre gli anni dal 1926 al 1931, ovvero gli anni del muto in cui le immagini, così come si è voluto usare per questa occasione, venivano accompagnate da musiche per pianoforte. La seconda antologia (1h 30" ca.) ripercorre gli anni dal 1932 al 1943 con uno spaccato sulla vita di Roma all’epoca, accompagnato da sonori originali. La terza, infine, (1h 30" ca.) vuole restituirci, attraverso un’impressionistica galleria di immagini e canzoni, “l’aria del tempo”, l’inconfondibile sapore dell’epoca.
Altri dodici filmati più brevi (4-5" ca.) vogliono approfondire aspetti della vita sociale romana: l’infanzia, i matrimoni, il lavoro, lo sport, lo spettacolo. E poi la vita aristocratica, politica e religiosa, per finire con gli anni drammatici della guerra. Si vuole presentare così la Roma del quotidiano: un viaggio nello spazio e nel tempo, alla ricerca dei luoghi di una città contadina all’alba della trasformazione industriale e urbanistica.
Lungo il percorso del museo saranno presentate più di ottanta fotografie dell’Archivio Luce: per molti visitatori, realizzare la meravigliosa e preziosa qualità di queste immagini, sarà una vera e propria scoperta.
L’Istituto Luce, nell’ambito della mostra, festeggerà i suoi ottanta anni dalla fondazione con convegni, conferenze e proiezioni di loro produzioni.
11
novembre 2004
La Roma del Luce
Dall'undici novembre 2004 al 13 febbraio 2005
fotografia
Location
MUSEO DI ROMA IN TRASTEVERE
Roma, Piazza Di Sant'egidio, 1B, (Roma)
Roma, Piazza Di Sant'egidio, 1B, (Roma)
Biglietti
intero € 2,60 - ridotto € 1,60
Orario di apertura
10.00 - 20.00 (ultimo ingresso ore 19.00)
Chiuso il lunedì
Vernissage
11 Novembre 2004, ore 19.00
Curatore