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La Romania vista da Roma
Il titolo della mostra, “La Romania vista da Roma”, è un arguto gioco di parole con cui il pittore Marco Rossati, fondatore e direttore della “Scuola”, ha contrassegnato questa mostra che vede la luce in una delle Accademie più culturalmente attive, belle e splendidamente ubicate che la Città Eterna vanti sul suo territorio.
Comunicato stampa
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Il titolo della mostra, “La Romania vista da Roma”, è un arguto gioco di parole con cui il pittore Marco Rossati, fondatore e direttore della “Scuola”, ha contrassegnato questa mostra che vede la luce in una delle Accademie più culturalmente attive, belle e splendidamente ubicate che la Città Eterna vanti sul suo territorio.
Ormai al suo diciottesimo anno di attività, la Scuola Romana di Pittura “Scienza dell’Arte”, punta a tramandare, a giovani e non, il bagaglio di conoscenze specifiche, tecniche sofisticate, saperi ereditati di generazione in generazione attraverso i secoli, affinché sopravvivano all’imperversare del “neo modernismo” e continuino a essere strumento vivo d’espressione dell’arte, ossia del pensiero, dei sentimenti, delle lacerazioni del tempo presente.
“Scienza dell’Arte” (locuzione leonardesca) è un’associazione culturale totalmente autogestita da artisti, estimatori e studenti di pittura letteralmente “indignati” dagli effetti deleteri che il tardo modernismo sta esercitando sull’arte e la cultura in generale. Amanti della pittura delusi dalla pluridecennale inadempienza delle istituzioni didattiche (accademie di belle arti, licei artistici, istituti d’arte…) ed espositive (MAXI, MACRO, GNAM e tutta l’infinita congerie di luoghi espositivi pubblici talvolta “ornati” da acronimi rivelatori.
Scrive Rossati nella presentazione: “… Vivere in Italia, vivere a Roma, oggi significa una molteplicità di incontri e sollecitazioni interetnici e interculturali un tempo inimmaginabili e gran parte dei quali costituiti dalla folta presenza di cittadini romeni, ormai da noi attivi e presenti un po’ dovunque. Può succedere, allora, che per un artista (o per una Scuola di artisti) questa presenza diventi fonte di curiosità intellettuale. Può succedere che si sviluppi il desiderio di "indagare" sul mondo romeno (coi propri strumenti, nella fattispecie con la pittura). Indagare artisticamente se non sulla realtà romena nella storia e nella sua essenza, sulle idiosincrasie creative che tale apporto può essere capace di far scaturire in un pittore romano…”
La mostra, ricca e variegata, presenta, oltre quaranta tra dipinti e disegni di pittori disuguali negli interessi e nei risultati, ma tutti tesi a un’idea di arte di alti intenti e ambizioni, che alcuni di loro riescono a realizzare con opere inequivocabilmente di alto livello.
Espongono: Anna Caprioglio, Barbara Di Massimo, Giuseppe Dente, Alessandra Forteschi, Silvio Gorelli, Silvana Guzzo, Luisa Mancini, Pasquale Noia, Daniela Pappa, Silvia Pirozzi, Francesco Strano, Barbara Zechini.
Ormai al suo diciottesimo anno di attività, la Scuola Romana di Pittura “Scienza dell’Arte”, punta a tramandare, a giovani e non, il bagaglio di conoscenze specifiche, tecniche sofisticate, saperi ereditati di generazione in generazione attraverso i secoli, affinché sopravvivano all’imperversare del “neo modernismo” e continuino a essere strumento vivo d’espressione dell’arte, ossia del pensiero, dei sentimenti, delle lacerazioni del tempo presente.
“Scienza dell’Arte” (locuzione leonardesca) è un’associazione culturale totalmente autogestita da artisti, estimatori e studenti di pittura letteralmente “indignati” dagli effetti deleteri che il tardo modernismo sta esercitando sull’arte e la cultura in generale. Amanti della pittura delusi dalla pluridecennale inadempienza delle istituzioni didattiche (accademie di belle arti, licei artistici, istituti d’arte…) ed espositive (MAXI, MACRO, GNAM e tutta l’infinita congerie di luoghi espositivi pubblici talvolta “ornati” da acronimi rivelatori.
Scrive Rossati nella presentazione: “… Vivere in Italia, vivere a Roma, oggi significa una molteplicità di incontri e sollecitazioni interetnici e interculturali un tempo inimmaginabili e gran parte dei quali costituiti dalla folta presenza di cittadini romeni, ormai da noi attivi e presenti un po’ dovunque. Può succedere, allora, che per un artista (o per una Scuola di artisti) questa presenza diventi fonte di curiosità intellettuale. Può succedere che si sviluppi il desiderio di "indagare" sul mondo romeno (coi propri strumenti, nella fattispecie con la pittura). Indagare artisticamente se non sulla realtà romena nella storia e nella sua essenza, sulle idiosincrasie creative che tale apporto può essere capace di far scaturire in un pittore romano…”
La mostra, ricca e variegata, presenta, oltre quaranta tra dipinti e disegni di pittori disuguali negli interessi e nei risultati, ma tutti tesi a un’idea di arte di alti intenti e ambizioni, che alcuni di loro riescono a realizzare con opere inequivocabilmente di alto livello.
Espongono: Anna Caprioglio, Barbara Di Massimo, Giuseppe Dente, Alessandra Forteschi, Silvio Gorelli, Silvana Guzzo, Luisa Mancini, Pasquale Noia, Daniela Pappa, Silvia Pirozzi, Francesco Strano, Barbara Zechini.
06
novembre 2014
La Romania vista da Roma
Dal 06 al 12 novembre 2014
arte contemporanea
Location
ACCADEMIA DI ROMANIA
Roma, Viale delle Belle Arti, 110, (Roma)
Roma, Viale delle Belle Arti, 110, (Roma)
Vernissage
6 Novembre 2014, ore 18
Sito web
www.scienzadellarte.net
Autore
Curatore