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La ruggine e la luce
“Meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente, perché la ruggine non dorme mai”
Comunicato stampa
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Si inaugura sabato 1 novembre 2014 alle ore 21, in centro a Piacenza, presso il complesso museale “Ricci Oddi”, in via San Siro, 13, il secondo ciclo di mostre del “Piacenza Art Festival”. Contestualmente va in scena il secondo spettacolo. Tutto a ingresso libero.
Il Festival è organizzato da Zamenhof Art di Milano, in collaborazione con l’Associazione piacentina Amici dell’Arte, e con il Patrocinio del Comune e della Provincia di Piacenza.
Le mostre sono visitabili fino al 13 novembre, dal martedì al sabato dalle 16 alle 19 e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.
La ruggine e la luce:
"It's better to burn out than to fade away cause rust never sleeps" ("Meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente, perché la ruggine non dorme mai"), cantava Neil Young nel 1979. E di ruggine che corrode i metalli e di luce sprigionata dalle fiamme è fatta questa mostra. Non solo in senso metaforico. Opere che gridano la loro presenza fisica, materiale sono presentate accanto a quadri che sussurrano il loro anelito alla trascendenza. L'hard ware dei bassorilievi, delle sculture e delle installazioni di Belloni, Carrera, Morozzi, Panozzo, Patarini, Profeta e Zangrossi convive con il soft ware dei quadri o delle foto di Accorsi, Angelini, Boscolo, Facchinetti, Meloni, Stramacchia e Zelenkevich. Con Luigi Profeta e Luca Maria Marin, gli equilibristi, che se ne stanno nel mezzo, capaci di restare in bilico tra l'una e l'altra cosa, nella stessa opera, che è quadro e piccola installazione al tempo stesso, fatta di oggetti concreti e parti in rilievo e di labili fotografie fissate sulla tela. E Fabio Cuman così hard nelle sculture e soft nei dipinti, e Valentina Carrera hard nei quadri e soft nelle composizioni fotografiche.
Nel 1915 Heinrich Wolfflin ricostruiva la storia dell'arte moderna seguendo le oscillazioni dei secoli tra forme chiuse e forme aperte, tra lineare e pittorico, tra chiarezza e oscurità: tra hard ware e soft ware (appunto) diremmo noi oggi. Oggi, quasi un secolo dopo, artisti della stessa generazione, ovvero la generazione post-moderna, quella delle post-avanguardie, possono essere, indifferentemente, o addirittura al tempo stesso, campioni dell'uno e dell'altro polo. Artefici di opere aperte o chiuse. Oscillando come acrobati tra la ruggine e la luce. Filosofi e artigiani. (V.P.)
Il Festival è organizzato da Zamenhof Art di Milano, in collaborazione con l’Associazione piacentina Amici dell’Arte, e con il Patrocinio del Comune e della Provincia di Piacenza.
Le mostre sono visitabili fino al 13 novembre, dal martedì al sabato dalle 16 alle 19 e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.
La ruggine e la luce:
"It's better to burn out than to fade away cause rust never sleeps" ("Meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente, perché la ruggine non dorme mai"), cantava Neil Young nel 1979. E di ruggine che corrode i metalli e di luce sprigionata dalle fiamme è fatta questa mostra. Non solo in senso metaforico. Opere che gridano la loro presenza fisica, materiale sono presentate accanto a quadri che sussurrano il loro anelito alla trascendenza. L'hard ware dei bassorilievi, delle sculture e delle installazioni di Belloni, Carrera, Morozzi, Panozzo, Patarini, Profeta e Zangrossi convive con il soft ware dei quadri o delle foto di Accorsi, Angelini, Boscolo, Facchinetti, Meloni, Stramacchia e Zelenkevich. Con Luigi Profeta e Luca Maria Marin, gli equilibristi, che se ne stanno nel mezzo, capaci di restare in bilico tra l'una e l'altra cosa, nella stessa opera, che è quadro e piccola installazione al tempo stesso, fatta di oggetti concreti e parti in rilievo e di labili fotografie fissate sulla tela. E Fabio Cuman così hard nelle sculture e soft nei dipinti, e Valentina Carrera hard nei quadri e soft nelle composizioni fotografiche.
Nel 1915 Heinrich Wolfflin ricostruiva la storia dell'arte moderna seguendo le oscillazioni dei secoli tra forme chiuse e forme aperte, tra lineare e pittorico, tra chiarezza e oscurità: tra hard ware e soft ware (appunto) diremmo noi oggi. Oggi, quasi un secolo dopo, artisti della stessa generazione, ovvero la generazione post-moderna, quella delle post-avanguardie, possono essere, indifferentemente, o addirittura al tempo stesso, campioni dell'uno e dell'altro polo. Artefici di opere aperte o chiuse. Oscillando come acrobati tra la ruggine e la luce. Filosofi e artigiani. (V.P.)
01
novembre 2014
La ruggine e la luce
Dal primo novembre al 13 dicembre 2014
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE MODERNA RICCI ODDI
Piacenza, Via San Siro, 13, (Piacenza)
Piacenza, Via San Siro, 13, (Piacenza)
Orario di apertura
ma-sa 16-19, do 10-12, 16-19
Vernissage
1 Novembre 2014, ore 21
Autore
Curatore