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La Santissima Trinità. Un raro dipinto autografo di Mattia Preti da Malta
Il dipinto di Mattia Preti, giunto da Malta ed esposto per la prima volta in Italia, appositamente restaurato da Sante Guido e Giuseppe Mantella, fu realizzato nel 1671 per l’altare dedicato a San Luca nella Chiesa dei Francescani Minori a La Valletta, edificio di culto che venne interamente riedificato e decorato per volontà Gran Maestro Gregorio Carafa.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Mercoledì 4 novembre 2015, alle ore 17.00, nel museo diocesano di Oppido
Mamertina (Reggio Calabria), alla presenza del vescovo di Oppido Mamertina-Palmi,
S.E. mons. Francesco Milito; del Segretario Regionale MiBACT per la Calabria,
dottor Salvatore Patamia; del soprintendente Belle Arti e Paesaggio della Calabria,
architetto Margherita Eichberg e di altre autorità, verrà inaugurata la mostra “La
SANTISSIMA TRINITÁ. Un raro dipinto autografo di Mattia Preti da Malta", che
avrà prosecuzione fino al 10 dicembre 2015.
Il dipinto di Mattia Preti, giunto da Malta ed esposto per la prima volta in Italia,
appositamente restaurato da Sante Guido e Giuseppe Mantella, fu realizzato nel 1671
per l'altare dedicato a San Luca nella Chiesa dei Francescani Minori a La Valletta,
edificio di culto che venne interamente riedificato e decorato per volontà Gran
Maestro Gregorio Carafa.
La commovente composizione de La SANTISSIMA TRINITÁ raffigura Dio Padre che
sorregge il corpo morto di Cristo; entrambi sono vegliati dalla colomba dello Spirito
che scende dall’alto portando la luce della Grazia. Nel comporre l’immagine Mattia
Preti si servì di un taglio diagonale, creando un cono prospettico che enfatizza la
drammaticità della scena; le braccia aperte di Dio accolgono Cristo con un gesto che è
insieme la rassegnata presa d’atto degli eventi, ma anche l’affettuosa condivisione del
destino del Figlio. La costruzione in tralice consente, inoltre, di modulare gli effetti
della luce con il digradare dei piani verso il fondo. Il volto del Padre o il busto ignudo
di Cristo appaiono così investiti da un chiarore diffuso, mentre suggestivi effetti di
chiaroscuro caratterizzano la mano destra di Dio, che quasi si perde nell’ombra, o il
volto di Gesù reclinato su un lato.
La Santissima Trinità, appare dunque come un capolavoro assolutamente compiuto
della maturità dell'artista e una “possente meditazione sui misteri del sacrificio e
redenzione di Cristo” come ebbe a scrivere nel 1999 John Spike, il più attento
studioso della materia, nel fondamentale catalogo generale delle opere del pittore
calabrese.
Le recenti operazioni di restauro hanno confermato l’autografia del dipinto sia per la
rilevanza della qualità pittorica, che grazie al rinvenimento dell’acronimo FMP sul
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
Segretariato Regionale per la Calabria
retro della tela. La sigla - che sta per Fra’ Mattia Preti - costituisce la firma
dell’artista, cavaliere dell’Ordine Gerosolimitano. Il dipinto rappresenta un rarissimo
esempio di opera autografa: le iniziali sono accompagnate da un simbolo eseguito con
un’unica pennellata che ripropone il “nodo di salomone” o una elaborazione grafico-
decorativa del caduceo, simbolo della medicina e possibile riferimento alla figura di
san Luca, protagonista della pala maggiore dell'altare dedicato alla Confraternita degli
Artisti, già esposto nel 2013 presso L'Accademia Nazionale di san Luca a Roma.
L’esposizione è a cura di Paolo Martino, Sante Guido, Giuseppe Mantella e Stefania
Russo.
Mamertina (Reggio Calabria), alla presenza del vescovo di Oppido Mamertina-Palmi,
S.E. mons. Francesco Milito; del Segretario Regionale MiBACT per la Calabria,
dottor Salvatore Patamia; del soprintendente Belle Arti e Paesaggio della Calabria,
architetto Margherita Eichberg e di altre autorità, verrà inaugurata la mostra “La
SANTISSIMA TRINITÁ. Un raro dipinto autografo di Mattia Preti da Malta", che
avrà prosecuzione fino al 10 dicembre 2015.
Il dipinto di Mattia Preti, giunto da Malta ed esposto per la prima volta in Italia,
appositamente restaurato da Sante Guido e Giuseppe Mantella, fu realizzato nel 1671
per l'altare dedicato a San Luca nella Chiesa dei Francescani Minori a La Valletta,
edificio di culto che venne interamente riedificato e decorato per volontà Gran
Maestro Gregorio Carafa.
La commovente composizione de La SANTISSIMA TRINITÁ raffigura Dio Padre che
sorregge il corpo morto di Cristo; entrambi sono vegliati dalla colomba dello Spirito
che scende dall’alto portando la luce della Grazia. Nel comporre l’immagine Mattia
Preti si servì di un taglio diagonale, creando un cono prospettico che enfatizza la
drammaticità della scena; le braccia aperte di Dio accolgono Cristo con un gesto che è
insieme la rassegnata presa d’atto degli eventi, ma anche l’affettuosa condivisione del
destino del Figlio. La costruzione in tralice consente, inoltre, di modulare gli effetti
della luce con il digradare dei piani verso il fondo. Il volto del Padre o il busto ignudo
di Cristo appaiono così investiti da un chiarore diffuso, mentre suggestivi effetti di
chiaroscuro caratterizzano la mano destra di Dio, che quasi si perde nell’ombra, o il
volto di Gesù reclinato su un lato.
La Santissima Trinità, appare dunque come un capolavoro assolutamente compiuto
della maturità dell'artista e una “possente meditazione sui misteri del sacrificio e
redenzione di Cristo” come ebbe a scrivere nel 1999 John Spike, il più attento
studioso della materia, nel fondamentale catalogo generale delle opere del pittore
calabrese.
Le recenti operazioni di restauro hanno confermato l’autografia del dipinto sia per la
rilevanza della qualità pittorica, che grazie al rinvenimento dell’acronimo FMP sul
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
Segretariato Regionale per la Calabria
retro della tela. La sigla - che sta per Fra’ Mattia Preti - costituisce la firma
dell’artista, cavaliere dell’Ordine Gerosolimitano. Il dipinto rappresenta un rarissimo
esempio di opera autografa: le iniziali sono accompagnate da un simbolo eseguito con
un’unica pennellata che ripropone il “nodo di salomone” o una elaborazione grafico-
decorativa del caduceo, simbolo della medicina e possibile riferimento alla figura di
san Luca, protagonista della pala maggiore dell'altare dedicato alla Confraternita degli
Artisti, già esposto nel 2013 presso L'Accademia Nazionale di san Luca a Roma.
L’esposizione è a cura di Paolo Martino, Sante Guido, Giuseppe Mantella e Stefania
Russo.
04
novembre 2015
La Santissima Trinità. Un raro dipinto autografo di Mattia Preti da Malta
Dal 04 novembre al 10 dicembre 2015
arte antica
Location
MUSEO DIOCESANO DI OPPIDO MAMERTINA
Oppido Mamertina, Piazza Duomo, (Reggio Di Calabria)
Oppido Mamertina, Piazza Duomo, (Reggio Di Calabria)
Vernissage
4 Novembre 2015, ore 17
Autore
Curatore