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La Strategia di Abacuc
Una mostra di deliranti manifesti grafici e sculture popolari, dedicata a Monicelli e ai suoi “eroi in affanno”, curata da Chiara Rapaccini, artista e ultima compagna del celebre regista, e da Mauro Papa direttore Cedav
Comunicato stampa
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Uno spazio espositivo come il momento della fine del film, luce in sala: DIBATTITO!
All’ordine del giorno: “La STRATEGIA di ABACUC” di Andromalis e Debora Malis. Nel suggestivo spazio sconsacrato della Chiesa dei Bigi compaiono piccoli espropri narrativi dal mondo visionario dei film di Monicelli, arbitrari e amorevoli attentati immaginifici, disordinati sabotaggi visivi dei “soliti ignoti” dell'arte.
In occasione del Premio Monicelli e del Festival DiVino Commedia, organizzati da Fondazione Grosseto Cultura a Grosseto, il CEDAV presenta una mostra originale, concepita come una installazione site specific di deliranti manifesti grafici e sculture popolari. La mostra, aperta dal 15 al 18 maggio con ingresso gratuito, fa parte del ciclo “DiVino Commedia in Arte” curato da Chiara Rapaccini, ultima compagna di Monicelli, e da Mauro Papa direttore del Cedav.
Gli autori immaginano possibili derive, soggetti paralleli, affluenti divaganti, sghembe vie d’uscita, di fuga e di riscatto da uno stato di ingiustizia sociale persistente, così ben evocato e denunciato da Mario Monicelli e dai suoi eroi in affanno. Bisogna difendersi dal mondo, spingere e sovvertire tutto, anche lo spazio del sacro. Così, nella navata sono appesi instabili pannelli ricoperti di deliri visivi, grafici e letterari: un prete spiritoso li potrebbe identificare con le fermate di un'assurda Via Crucis, qualcun altro ci potrebbe vedere strampalati manifesti di anteprime cinematografiche. Nel presbiterio, invece, campeggia un irriverente presepe di sculture in terracotta. Al centro, l'ebreo Abacuc si trascina addosso uno scherzo di casa. Ricolma di sogni e follia, questa casa è la strategia per difendersi da un mondo sterile e secolarizzato che lo vuole convertire a tutti i costi. Il tutto, accompagnato dalla musica registrata di una piccola punk band che, impadronendosi di splendidi classici del beat e del rock & roll, li fa a pezzi con infinito amore.
Ceramica popolare, fumetti e rock & roll. Cioè “arte bassa”, antiaccademica, alternativa e antagonista. Se il segno grottesco che ne determina l'ispirazione manifesta una congenita ironia, questa non è pacifica e rasserenante, ma rappresenta il motore di una poetica corrosiva, anche crudele, in grado di svelare la forma meschina, cialtrona e miserabile dell'Italia di oggi, “una barca alla deriva, dominata dal pensiero unico”. Parole di Monicelli.
All’ordine del giorno: “La STRATEGIA di ABACUC” di Andromalis e Debora Malis. Nel suggestivo spazio sconsacrato della Chiesa dei Bigi compaiono piccoli espropri narrativi dal mondo visionario dei film di Monicelli, arbitrari e amorevoli attentati immaginifici, disordinati sabotaggi visivi dei “soliti ignoti” dell'arte.
In occasione del Premio Monicelli e del Festival DiVino Commedia, organizzati da Fondazione Grosseto Cultura a Grosseto, il CEDAV presenta una mostra originale, concepita come una installazione site specific di deliranti manifesti grafici e sculture popolari. La mostra, aperta dal 15 al 18 maggio con ingresso gratuito, fa parte del ciclo “DiVino Commedia in Arte” curato da Chiara Rapaccini, ultima compagna di Monicelli, e da Mauro Papa direttore del Cedav.
Gli autori immaginano possibili derive, soggetti paralleli, affluenti divaganti, sghembe vie d’uscita, di fuga e di riscatto da uno stato di ingiustizia sociale persistente, così ben evocato e denunciato da Mario Monicelli e dai suoi eroi in affanno. Bisogna difendersi dal mondo, spingere e sovvertire tutto, anche lo spazio del sacro. Così, nella navata sono appesi instabili pannelli ricoperti di deliri visivi, grafici e letterari: un prete spiritoso li potrebbe identificare con le fermate di un'assurda Via Crucis, qualcun altro ci potrebbe vedere strampalati manifesti di anteprime cinematografiche. Nel presbiterio, invece, campeggia un irriverente presepe di sculture in terracotta. Al centro, l'ebreo Abacuc si trascina addosso uno scherzo di casa. Ricolma di sogni e follia, questa casa è la strategia per difendersi da un mondo sterile e secolarizzato che lo vuole convertire a tutti i costi. Il tutto, accompagnato dalla musica registrata di una piccola punk band che, impadronendosi di splendidi classici del beat e del rock & roll, li fa a pezzi con infinito amore.
Ceramica popolare, fumetti e rock & roll. Cioè “arte bassa”, antiaccademica, alternativa e antagonista. Se il segno grottesco che ne determina l'ispirazione manifesta una congenita ironia, questa non è pacifica e rasserenante, ma rappresenta il motore di una poetica corrosiva, anche crudele, in grado di svelare la forma meschina, cialtrona e miserabile dell'Italia di oggi, “una barca alla deriva, dominata dal pensiero unico”. Parole di Monicelli.
15
maggio 2014
La Strategia di Abacuc
Dal 15 al 18 maggio 2014
arte contemporanea
Location
CHIESA DEI BIGI
Grosseto, Via Vinzaglio, 20, (Grosseto)
Grosseto, Via Vinzaglio, 20, (Grosseto)
Orario di apertura
da giovedì a domenica ore 10-13 e 17-22
Vernissage
15 Maggio 2014, ore 18
Autore
Curatore