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La temperatura mentale della fotografia
Narrazioni in sequenza nella Manica Lunga
Comunicato stampa
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La fotografia ha già oltre 170 anni di storia, circa 20 in più del nostro Paese. A partire dal 1839, anno di presentazione del primo dagherrotipo, la diffusione di questo strumento di duplicazione della realtà è andata crescendo costantemente, fino a entrare a far parte della nostra vita quotidiana, del nostro stesso immaginario. Oggi, con la diffusione delle nuove tecnologie, tutti produciamo costantemente immagini, basti pensare ai milioni di scatti che facciamo ogni giorno con i nostri telefoni portatili. Ma come si è trasformata la fotografia negli ultimi decenni? E - domanda non meno importante - esiste una scuola italiana di fotografia? Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea cercherà di rispondere a queste domande con una mostra organizzata nell’ambito de Le scatole viventi / The Living Boxes, a cura di Andrea Bellini. Il progetto espositivo si basa sull’idea di allestire nella Manica Lunga (uno spazio largo 6 e lungo oltre 140 metri) una sorta di narrazione in sequenza di differenti approcci alla fotografia. Questa narrazione si apre con due personalità torinesi, Paolo Pellion e Paolo Mussat Sartor, legate sia alla storia dell’Arte Povera, di cui sono da oltre quarant’anni i fotografi più apprezzati, sia alla storia del Castello di Rivoli. In particolare Pellion è la memoria storica del museo, è l’occhio che ne documenta da decenni le attività, le mostre, i percorsi. Mussat Sartor affianca invece all’attività di fotografo della scena artistica una ricerca più personale, intima, riuscendo a donare alle sue opere un preciso accento interiore. La mostra prosegue con una rassegna di celebri fotografi di cui il museo possiede in collezione alcune fondamentali opere. Le grandi immagini di Thomas Demand, Jan Dibbets, Thomas Ruff e Thomas Struth, saranno messe in relazione con quelle, più piccole nelle dimensioni ma non meno importanti, di Luigi Ghirri con l’intento di dimostrare come e in che modo quest’ultimo abbia letteralmente
anticipato, a partire dagli anni Settanta, moltissimi aspetti della ricerca fotografica contemporanea. Il percorso si conclude con una mostra personale dedicata proprio a Ghirri, dal titolo Projects Prints. Un’avventura del pensiero e dello sguardo, a cura di Elena Re (cfr. il comunicato allegato) e organizzata dal Castello di Rivoli in collaborazione con il Fondo di Luigi Ghirri. Appare evidente, dal dispiegarsi del “discorso” espositivo, un dato fondamentale: l’Italia, a differenza della Germania, non ha avuto una vera e propria scuola di fotografia, ma coerentemente con la propria tradizione, ha visto operare in questo ambito personalità singole, straordinariamente autonome ed originali.
Il giorno dell’inaugurazione, venerdì 3 febbraio alle ore 18.00, si terrà nel Teatro del Castello un incontro per commemorare - a vent’anni esatti dalla sua morte (Luigi Ghirri è scomparso il 14 febbraio 1992) - questo importante fotografo italiano. Ricorderanno l’artista le persone a lui più care e più vicine alla sua opera, tra cui la figlia Adele, il fotografo Mario Cresci, il saggista e scrittore Marco Belpoliti, il condirettore del Castello di Rivoli Andrea Bellini ed Elena Re, curatrice della mostra sul maestro emiliano. Alle 19.00 Marco Belpoliti, Mario Cresci e Massimo Minini condurranno il pubblico negli spazi espositivi, attraverso questo affascinante viaggio all’interno della fotografia contemporanea.
La realizzazione del progetto Le scatole viventi è resa possibile grazie al sostegno di Pernod Ricard Italia spa e al contributo speciale della Fondazione CRT.
anticipato, a partire dagli anni Settanta, moltissimi aspetti della ricerca fotografica contemporanea. Il percorso si conclude con una mostra personale dedicata proprio a Ghirri, dal titolo Projects Prints. Un’avventura del pensiero e dello sguardo, a cura di Elena Re (cfr. il comunicato allegato) e organizzata dal Castello di Rivoli in collaborazione con il Fondo di Luigi Ghirri. Appare evidente, dal dispiegarsi del “discorso” espositivo, un dato fondamentale: l’Italia, a differenza della Germania, non ha avuto una vera e propria scuola di fotografia, ma coerentemente con la propria tradizione, ha visto operare in questo ambito personalità singole, straordinariamente autonome ed originali.
Il giorno dell’inaugurazione, venerdì 3 febbraio alle ore 18.00, si terrà nel Teatro del Castello un incontro per commemorare - a vent’anni esatti dalla sua morte (Luigi Ghirri è scomparso il 14 febbraio 1992) - questo importante fotografo italiano. Ricorderanno l’artista le persone a lui più care e più vicine alla sua opera, tra cui la figlia Adele, il fotografo Mario Cresci, il saggista e scrittore Marco Belpoliti, il condirettore del Castello di Rivoli Andrea Bellini ed Elena Re, curatrice della mostra sul maestro emiliano. Alle 19.00 Marco Belpoliti, Mario Cresci e Massimo Minini condurranno il pubblico negli spazi espositivi, attraverso questo affascinante viaggio all’interno della fotografia contemporanea.
La realizzazione del progetto Le scatole viventi è resa possibile grazie al sostegno di Pernod Ricard Italia spa e al contributo speciale della Fondazione CRT.
03
febbraio 2012
La temperatura mentale della fotografia
Dal 03 febbraio all'undici marzo 2012
fotografia
Location
CASTELLO DI RIVOLI – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA
Rivoli, Piazza Mafalda Di Savoia, (Torino)
Rivoli, Piazza Mafalda Di Savoia, (Torino)
Vernissage
3 Febbraio 2012, ore 18.00 Teatro del Castello
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