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La terra nostra è un mostro di mare
Inaugura, sabato 15 luglio alle ore 19,00, il terzo ciclo espositivo di KORA-Centro del Contemporaneo dedicato al tema dell’abitare con la mostra La terra nostra è un mostro di mare, a cura di Claudio Zecchi e Paolo Mele.
Comunicato stampa
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Inaugura, sabato 15 luglio alle ore 19,00, il terzo ciclo espositivo di KORA-Centro del Contemporaneo dedicato al tema dell’abitare con la mostra La terra nostra è un mostro di mare, a cura di Claudio Zecchi e Paolo Mele.
L’opera di Riccardo Giacconi e Carolina Valencia Caicedo Scarcagnuli, il cui incipit dà il titolo alla mostra, sposta costantemente, attraverso il racconto di storie personali che s’intrecciano con la tradizione, il folklore e i riti del posto, il rapporto tra realtà e finzione partendo da una forte attinenza al territorio in cui è stata realizzata: il Capo di Leuca. L’opera, non solo allarga i confini spazio-temporali, ma rimette in gioco la specificità di un posizionamento geografico che, come dicono i pescatori di Leuca, è allo stesso tempo inizio e fine, ma anche uno spazio di approdo e passaggio nel cuore del Mediterraneo. Seguendo questa direzione, la mostra intende ragionare ed interrogarsi sulla relazione tra la terra e il mare, su come questi due elementi trovino punti di accordo ma allo stesso tempo di contrasto e tensione e su come, infine, le immagini prodotte da questa relazione creino un paesaggio in continua evoluzione e spesso indefinibile. Tutte quelle peculiarità che possono sembrare apparentemente improduttive e inutili assumono valore e allargano il nostro immaginario e la coesistenza tra contrasti e contraddizioni viene proposto come possibile unità di misura per un cambiamento di paradigma.
Il Mediterraneo diventa, in questo senso, un depositario di possibilità e di aperture, una piattaforma in cui la perdita di controllo, la fragilità, i coni d’ombra, gli inciampi e gli scarti possono diventare ulteriori possibilità dell’esperienza umana. Una prospettiva che cercherà di indagare attraverso una linea di discontinuità con cui mettere in relazione la ricerca di artisti che, seppur lontani tra di loro per contesto geografico e culturale, siano uniti da un sentire comune, rivelatore di logiche rovesciate e inattese.
Oltre alla mostra, che come le due precedenti avrà la durata di un anno e vedrà l’alternarsi di diversi allestimenti nel corso del tempo,
Artisti in mostra: Gabriella Ciancimino, Ettore Favini, Flatform, Riccardo Giacconi e Carolina Valencia Caicedo, Marie Hervé e Elsa Martinez, Runo Lagomarsino
L’opera di Riccardo Giacconi e Carolina Valencia Caicedo Scarcagnuli, il cui incipit dà il titolo alla mostra, sposta costantemente, attraverso il racconto di storie personali che s’intrecciano con la tradizione, il folklore e i riti del posto, il rapporto tra realtà e finzione partendo da una forte attinenza al territorio in cui è stata realizzata: il Capo di Leuca. L’opera, non solo allarga i confini spazio-temporali, ma rimette in gioco la specificità di un posizionamento geografico che, come dicono i pescatori di Leuca, è allo stesso tempo inizio e fine, ma anche uno spazio di approdo e passaggio nel cuore del Mediterraneo. Seguendo questa direzione, la mostra intende ragionare ed interrogarsi sulla relazione tra la terra e il mare, su come questi due elementi trovino punti di accordo ma allo stesso tempo di contrasto e tensione e su come, infine, le immagini prodotte da questa relazione creino un paesaggio in continua evoluzione e spesso indefinibile. Tutte quelle peculiarità che possono sembrare apparentemente improduttive e inutili assumono valore e allargano il nostro immaginario e la coesistenza tra contrasti e contraddizioni viene proposto come possibile unità di misura per un cambiamento di paradigma.
Il Mediterraneo diventa, in questo senso, un depositario di possibilità e di aperture, una piattaforma in cui la perdita di controllo, la fragilità, i coni d’ombra, gli inciampi e gli scarti possono diventare ulteriori possibilità dell’esperienza umana. Una prospettiva che cercherà di indagare attraverso una linea di discontinuità con cui mettere in relazione la ricerca di artisti che, seppur lontani tra di loro per contesto geografico e culturale, siano uniti da un sentire comune, rivelatore di logiche rovesciate e inattese.
Oltre alla mostra, che come le due precedenti avrà la durata di un anno e vedrà l’alternarsi di diversi allestimenti nel corso del tempo,
Artisti in mostra: Gabriella Ciancimino, Ettore Favini, Flatform, Riccardo Giacconi e Carolina Valencia Caicedo, Marie Hervé e Elsa Martinez, Runo Lagomarsino
15
luglio 2023
La terra nostra è un mostro di mare
Dal 15 luglio al 19 novembre 2023
arte contemporanea
Location
KORA Centro per il contemporaneo
Castrignano De' Greci, Via Vittorio Emanuele, 19, (LE)
Castrignano De' Greci, Via Vittorio Emanuele, 19, (LE)
Orario di apertura
19
Sito web
Ufficio stampa
Lara Gigante
Autore
Curatore
Allestimento
NoèDe Santis
MauroDiciocia
Progetto grafico
Produzione organizzazione
Sponsor
Patrocini