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La tradizione del futuro
Una mostra d’arte ceramica con 250 opere di 80 autori per celebrare i 110 anni della Scuola
d’arte di Castelli
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Una mostra d’arte ceramica con 250 opere di 80 autori per celebrare i 110 anni della Scuola
d’arte di Castelli, comune in provincia di Teramo alle pendici del Gran Sasso d'Italia, e rilanciarla come
collante di una comunità messa a dura prova dai terremoti degli ultimi mesi e, soprattutto, come
attrattore per i giovani.
Nasce da queste radici profonde l'evento dal titolo “La tradizione del futuro”, che verrà ospitato da
domenica 30 luglio a domenica 3 settembre presso i locali del Liceo Artistico “F. Grue” del centro
montano teramano, che ha circa 1200 abitanti, la cui economia si basa sulla produzione di ceramiche
famose in tutto il mondo.
Alle ore 17 a incontrare la stampa saranno il sindaco di Castelli, Rinaldo Seca, l’ideatore, Domenico
Verdone, il curatore, Carlo Fabrizio Carli, e la dirigente d’istituto, Eleonora Magno.
Di seguito verrà inaugurato lo spazio espositivo, articolato in cinque ambienti differenti che
rappresentano ciascuno una diversa epoca della Scuola.
Alle ore 18 andrà infine in scena il concerto lirico "Arte in Canto", con Yulia Gorgula (soprano), Federica
Serpente (soprano) e Isabella Crisante (pianoforte).
Le opere verranno raccolte in un catalogo che verrà venduto e i cui proventi finanzieranno delle borse di
studio per l’Istituto, che oggi conta un’ottantina di iscritti.
"Mi preme sottolineare - dichiara il giovane primo cittadino - il valore fortemente simbolico di questo
evento per la nostra comunità, più volte ferita da una serie di eventi, dal terremoto alla nevicata. C’è il
rischio di un impoverimento della comunità, di subire lo spopolamento come in altre aree appenniniche,
ma da parte nostra c'è la volontà di metterci alle spalle i traumi subìti".
"Castelli non può che ripartire dalla sua eccellenza, - aggiunge il sindaco - da una tradizione che è
secolare, profonda, radicata e riconosciuta da tutti. Da secoli questo borgo vive di produzione e vendita
di ceramiche, ora abbiamo la necessità di tenere legata una comunità giovane che, altrimenti, non
avrebbe più motivi per vivere qui".
"Dobbiamo creare reddito dalla tradizione d'arte e trasmettere le conoscenze dell’artigianato perché il
nostro torniante più giovane oggi ha cinquant’anni", sottolinea Seca, particolarmente sensibile al tema
dei giovani non avendo ancora compiuto trent’anni.
L’ideatore Verdone ricorda come la ceramica di Castelli, nota in tutto il mondo, abbia avuto "dalla metà
del Cinquecento e per i successivi due secoli e mezzo l'apice della tradizione legata alla qualità del
prodotto, con lavori che oggi sono al Louvre come al British Museum".
"Nel secondo dopoguerra si era arrivati a realizzare i piatti smaltati in giallo, resistente e poco costoso,
che venivano barattati con olio, mandorle e alimenti dalla Puglia - continua Verdone - Da lì si è ripartiti
inventando il Villaggio artigiano, il Consorzio, la Bottega pilota e da 3 fabbriche siamo arrivati al massimo
storico di 52 ‘fuochi’ accesi e 210 addetti".
La Scuola d’arte, in tal senso, "è un presidio in Italia della cultura ceramica che in tutti questi 110 anni ha
sempre mantenuto intatto il suo ruolo, grazie a direttori come Serafino Mattucci, autore del presepe
monumentale, e Vincenzo Di Giosaffatte, che ha collezionato la raccolta d’arte ceramica da tutto il
mondo, e allievi poi divenuti famosi nel mondo come Marco Appicciafuoco e Giancarlo Sciannella".
"La mostra ha lo scopo di mettere in vetrina che cosa c'è di nuovo, la nostra proposta di avanguardia e al
passo con i tempi: arte vera per rinverdire e riproporre il ‘brand Castelli’ sul piano della
contemporaneità” - prosegue - Ci tengo a sottolineare l’importanza delle borse di studio dalla vendita
del catalogo per alimentare la nostra scuola”.
"Gli elementi che rendono questa scuola diversa dalle altre e fuori dall’ordinario sono proprio le
relazioni e i contatti a vari livelli con istituzioni culturali, il mondo del lavoro e quello della produzione
culturale e artistica - evidenzia la dirigente scolastica Magno - Sono realtà complesse che fanno sentire
lo studente inserito in questo percorso al centro di rapporti ben al di là dei confini regionali".
La preside fa notare che l’istituto "si trova in un luogo geograficamente decentrato, ma è anche un luogo
in cui è più facile entrare in contatto con soggetti e realtà non provinciali, e così è sempre stato. Una
mostra che dia conto della storia artistica dell’istituto con opere di insigni direttori, professori e alunni, è
anche la testimonianza di una tradizione di rapporti di livello molto alto - conclude - La peculiarità
rispetto a un liceo simile che si trovasse in alto luogo è che si auspica che il 'Grue' continui a rinvigorire
la tradizione, a garanzia di una storia d’eccellenza che continui e lo faccia rinnovandosi, mai uguale".
d’arte di Castelli, comune in provincia di Teramo alle pendici del Gran Sasso d'Italia, e rilanciarla come
collante di una comunità messa a dura prova dai terremoti degli ultimi mesi e, soprattutto, come
attrattore per i giovani.
Nasce da queste radici profonde l'evento dal titolo “La tradizione del futuro”, che verrà ospitato da
domenica 30 luglio a domenica 3 settembre presso i locali del Liceo Artistico “F. Grue” del centro
montano teramano, che ha circa 1200 abitanti, la cui economia si basa sulla produzione di ceramiche
famose in tutto il mondo.
Alle ore 17 a incontrare la stampa saranno il sindaco di Castelli, Rinaldo Seca, l’ideatore, Domenico
Verdone, il curatore, Carlo Fabrizio Carli, e la dirigente d’istituto, Eleonora Magno.
Di seguito verrà inaugurato lo spazio espositivo, articolato in cinque ambienti differenti che
rappresentano ciascuno una diversa epoca della Scuola.
Alle ore 18 andrà infine in scena il concerto lirico "Arte in Canto", con Yulia Gorgula (soprano), Federica
Serpente (soprano) e Isabella Crisante (pianoforte).
Le opere verranno raccolte in un catalogo che verrà venduto e i cui proventi finanzieranno delle borse di
studio per l’Istituto, che oggi conta un’ottantina di iscritti.
"Mi preme sottolineare - dichiara il giovane primo cittadino - il valore fortemente simbolico di questo
evento per la nostra comunità, più volte ferita da una serie di eventi, dal terremoto alla nevicata. C’è il
rischio di un impoverimento della comunità, di subire lo spopolamento come in altre aree appenniniche,
ma da parte nostra c'è la volontà di metterci alle spalle i traumi subìti".
"Castelli non può che ripartire dalla sua eccellenza, - aggiunge il sindaco - da una tradizione che è
secolare, profonda, radicata e riconosciuta da tutti. Da secoli questo borgo vive di produzione e vendita
di ceramiche, ora abbiamo la necessità di tenere legata una comunità giovane che, altrimenti, non
avrebbe più motivi per vivere qui".
"Dobbiamo creare reddito dalla tradizione d'arte e trasmettere le conoscenze dell’artigianato perché il
nostro torniante più giovane oggi ha cinquant’anni", sottolinea Seca, particolarmente sensibile al tema
dei giovani non avendo ancora compiuto trent’anni.
L’ideatore Verdone ricorda come la ceramica di Castelli, nota in tutto il mondo, abbia avuto "dalla metà
del Cinquecento e per i successivi due secoli e mezzo l'apice della tradizione legata alla qualità del
prodotto, con lavori che oggi sono al Louvre come al British Museum".
"Nel secondo dopoguerra si era arrivati a realizzare i piatti smaltati in giallo, resistente e poco costoso,
che venivano barattati con olio, mandorle e alimenti dalla Puglia - continua Verdone - Da lì si è ripartiti
inventando il Villaggio artigiano, il Consorzio, la Bottega pilota e da 3 fabbriche siamo arrivati al massimo
storico di 52 ‘fuochi’ accesi e 210 addetti".
La Scuola d’arte, in tal senso, "è un presidio in Italia della cultura ceramica che in tutti questi 110 anni ha
sempre mantenuto intatto il suo ruolo, grazie a direttori come Serafino Mattucci, autore del presepe
monumentale, e Vincenzo Di Giosaffatte, che ha collezionato la raccolta d’arte ceramica da tutto il
mondo, e allievi poi divenuti famosi nel mondo come Marco Appicciafuoco e Giancarlo Sciannella".
"La mostra ha lo scopo di mettere in vetrina che cosa c'è di nuovo, la nostra proposta di avanguardia e al
passo con i tempi: arte vera per rinverdire e riproporre il ‘brand Castelli’ sul piano della
contemporaneità” - prosegue - Ci tengo a sottolineare l’importanza delle borse di studio dalla vendita
del catalogo per alimentare la nostra scuola”.
"Gli elementi che rendono questa scuola diversa dalle altre e fuori dall’ordinario sono proprio le
relazioni e i contatti a vari livelli con istituzioni culturali, il mondo del lavoro e quello della produzione
culturale e artistica - evidenzia la dirigente scolastica Magno - Sono realtà complesse che fanno sentire
lo studente inserito in questo percorso al centro di rapporti ben al di là dei confini regionali".
La preside fa notare che l’istituto "si trova in un luogo geograficamente decentrato, ma è anche un luogo
in cui è più facile entrare in contatto con soggetti e realtà non provinciali, e così è sempre stato. Una
mostra che dia conto della storia artistica dell’istituto con opere di insigni direttori, professori e alunni, è
anche la testimonianza di una tradizione di rapporti di livello molto alto - conclude - La peculiarità
rispetto a un liceo simile che si trovasse in alto luogo è che si auspica che il 'Grue' continui a rinvigorire
la tradizione, a garanzia di una storia d’eccellenza che continui e lo faccia rinnovandosi, mai uguale".
30
luglio 2017
La tradizione del futuro
Dal 30 luglio al 03 settembre 2017
arte contemporanea
Location
LICEO ARTISTICO PER IL DESIGN
Castelli, Via Convento, 1, (Teramo)
Castelli, Via Convento, 1, (Teramo)
Vernissage
30 Luglio 2017, ore 17
Curatore