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La Venezia di Tintoretto. Le collezioni di Elio Dal Cin
Una preziosa esposizione che intende esplorare alcuni aspetti legati alla moda e agli usi e costumi in voga nella Venezia del XVI secolo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In occasione delle celebrazioni del cinquecentenario della nascita del grande
artista veneziano e in concomitanza con la straordinaria mostra Tintoretto 1519 –
1594 ospitata nell’Appartamento del Doge di Palazzo Ducale (fino al 6 gennaio
2019), va in scena al Museo di Palazzo Mocenigo una preziosa esposizione che
intende esplorare alcuni aspetti legati alla moda e agli usi e costumi in voga nella
Venezia del XVI secolo, l’epoca in cui visse Jacopo Robusti.
Ospitata lungo il percorso permanente e nel Pòrtego del museo, a cura di Chiara
Squarcina, la mostra intende approfondire – attraverso momenti diversi – alcuni
aspetti legati al contesto storico in questione.
Il primo focus, qui presentato, è dedicato all’artigianato legato alla produzione di
manufatti in rame e ottone, di grande pregio, oltre a stoffe dal Seicento
all'Ottocento, provenienti dalle collezioni del noto antiquario trevigiano Elio Dal
Cin (1909 - 1963).
Le opere, oltre un centinaio, offrono l'opportunità di comprendere il virtuosistico
livello esecutivo con cui si personalizzavano gli oggetti d'uso quotidiano: rami e ottoni
dimostreranno ancora una volta che l'arte sconfina in territori impensati come gli
‘scaldini’, gli scaldamani e altri contenitori (secchi, secchielli, piatti e lanterne), di cui
noi oggi percepiamo solo la bellezza e non la valenza pratica.
Seguiranno, nelle settimane successive, fino al 9 gennaio 2019, ulteriori
approfondimenti che consentiranno di conoscere di volta in volta le fogge dei costumi
d’epoca, attraverso la proposta di ricostruzioni di abiti rinascimentali, indossati dai
personaggi ritratti nelle opere di Tintoretto e la loro “coreografia esistenziale”.
Un universo ricco di riferimenti simbolici spesso incomprensibili all’osservatore
contemporaneo.
L’esplorazione della moda e del gusto dell’epoca continuerà poi con la presentazione
dei velluti, damaschi e broccati provenienti dalle collezioni del Museo, che
impreziosiscono le fogge dei protagonisti delle celeberrime tele tintorettiane.
Saranno inoltre presentati, sempre lungo il percorso espositivo, anche alcuni
manufatti d’epoca, come le famose calzature alte 32 centimetri, i Calcagnini, e il
corsetto maschile o Cuoietto.
Per rendere ancor più vivida la memoria, in questo affascinante viaggio nel passato,
saranno inoltre riproposte le copie degli abiti indossati dai personaggi ritratti dal
Maestro. Grazie al coinvolgimento di Stefano Nicolao e dei suoi studenti
dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, della “Sartoria Poetica” – sarte professioniste
che lavorano all’interno dell’Accademia da Ponte di Vittorio Veneto – si potrà quindi
rivivere questo mondo lontano grazie ad ambientazioni di grande suggestione.
La mostra è accompagnata da un catalogo dedicato alla collezione Dal Cin, edito dalla
Fondazione Musei Civici di Venezia.
artista veneziano e in concomitanza con la straordinaria mostra Tintoretto 1519 –
1594 ospitata nell’Appartamento del Doge di Palazzo Ducale (fino al 6 gennaio
2019), va in scena al Museo di Palazzo Mocenigo una preziosa esposizione che
intende esplorare alcuni aspetti legati alla moda e agli usi e costumi in voga nella
Venezia del XVI secolo, l’epoca in cui visse Jacopo Robusti.
Ospitata lungo il percorso permanente e nel Pòrtego del museo, a cura di Chiara
Squarcina, la mostra intende approfondire – attraverso momenti diversi – alcuni
aspetti legati al contesto storico in questione.
Il primo focus, qui presentato, è dedicato all’artigianato legato alla produzione di
manufatti in rame e ottone, di grande pregio, oltre a stoffe dal Seicento
all'Ottocento, provenienti dalle collezioni del noto antiquario trevigiano Elio Dal
Cin (1909 - 1963).
Le opere, oltre un centinaio, offrono l'opportunità di comprendere il virtuosistico
livello esecutivo con cui si personalizzavano gli oggetti d'uso quotidiano: rami e ottoni
dimostreranno ancora una volta che l'arte sconfina in territori impensati come gli
‘scaldini’, gli scaldamani e altri contenitori (secchi, secchielli, piatti e lanterne), di cui
noi oggi percepiamo solo la bellezza e non la valenza pratica.
Seguiranno, nelle settimane successive, fino al 9 gennaio 2019, ulteriori
approfondimenti che consentiranno di conoscere di volta in volta le fogge dei costumi
d’epoca, attraverso la proposta di ricostruzioni di abiti rinascimentali, indossati dai
personaggi ritratti nelle opere di Tintoretto e la loro “coreografia esistenziale”.
Un universo ricco di riferimenti simbolici spesso incomprensibili all’osservatore
contemporaneo.
L’esplorazione della moda e del gusto dell’epoca continuerà poi con la presentazione
dei velluti, damaschi e broccati provenienti dalle collezioni del Museo, che
impreziosiscono le fogge dei protagonisti delle celeberrime tele tintorettiane.
Saranno inoltre presentati, sempre lungo il percorso espositivo, anche alcuni
manufatti d’epoca, come le famose calzature alte 32 centimetri, i Calcagnini, e il
corsetto maschile o Cuoietto.
Per rendere ancor più vivida la memoria, in questo affascinante viaggio nel passato,
saranno inoltre riproposte le copie degli abiti indossati dai personaggi ritratti dal
Maestro. Grazie al coinvolgimento di Stefano Nicolao e dei suoi studenti
dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, della “Sartoria Poetica” – sarte professioniste
che lavorano all’interno dell’Accademia da Ponte di Vittorio Veneto – si potrà quindi
rivivere questo mondo lontano grazie ad ambientazioni di grande suggestione.
La mostra è accompagnata da un catalogo dedicato alla collezione Dal Cin, edito dalla
Fondazione Musei Civici di Venezia.
20
settembre 2018
La Venezia di Tintoretto. Le collezioni di Elio Dal Cin
Dal 20 settembre 2018 al 09 gennaio 2019
arte antica
Location
PALAZZO MOCENIGO – CENTRO STUDI DI STORIA DEL TESSUTO E DEL COSTUME
Venezia, Santa Croce, 1992, (Venezia)
Venezia, Santa Croce, 1992, (Venezia)
Biglietti
Intero 8 euro
Ridotto 5,50 euro
Orario di apertura
10.00 – 17.00 fino al 31 ottobre
10.00 – 16.00 dal 1° novembre
(la biglietteria chiude mezz’ora prima)
Chiuso lunedì
Vernissage
20 Settembre 2018, h 12 su invito
Ufficio stampa
VILLAGGIO GLOBALE
Curatore